Recensioni per
Vittime... non lo siamo tutti?
di Red Saintia

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/09/20, ore 17:59

Eccomi qui approdata su un'originale!! Avevo già letto questa storia ieri, ma essendosi fatto tardi non avevo avuto tempo per scrivere qualcosa. Ci tengo perché ho notato che la scrittura originale ti viene veramente molto bene e in questa One-shot hai saputo creare un mondo. Ti voglio fare i complimenti perché, in uno spazio di parole limitato, sei riuscita a scrivere un episodio che racconta una storia intera. Non mi è difficile immaginare Anna nel contesto, disillusa, talvolta brutale nel suo essere diretta e, al tempo stesso, consapevolmente distrutta da abusi non solo fisici, ma anche psicologici, che ne hanno condizionato l'esistenza decisamente più di quanto abbia fatto l'omicidio, né Stuart lì a condurre un'intervista con un candore che lo oppone decisamente alla figura della parricida. Hai scelto un tema in effetti molto delicato e difficile, ma al tempo stesso, radicato. Non è affatto difficile trovare ancora oggi, per si più negli ambienti bene, mentalità patriarcali tanto radicate. D'altronde, il vivere in una società maschilista fa e vedo che in questa storia il tema emerge, paradossalmente anche nella stessa figura di Stuart, che si fa bello (professionale, dice lui. La vedo più come piano implicito, tanto più che è la stessa Anna a rimetterlo a posto). Le sue domande sono dirette al conoscere le motivazioni per cui una ragazza di buona famiglia è finita dietro le sbarre così, ma non le chiede come si sente, anzi, arriva a cercare un'alternativa a qualcosa di inevitabile, purtroppo. Nel racconto di Anna traspare la sua impotenza: non ha potuto sottrarsi agli abusi, non è stata compresa, ha sofferto e ha maturato da sola la sola via di fuga possibile: c'è un'amara disillusione nei suoi discorsi, per quanto si faccia scudo dietro al suo atteggiamento duro. Ha salvato la vita di sua sorella e si fa forte di questo, ma al tempo stesso, espia quel peccato nel solo modo possibile. Io non credo che non abbia mai provato rimorso, in fondo. Ma è pur vero che l'aver ucciso colui che avrebbe dovuto proteggerla e amarla incondizionatamente e che invece, le ha distrutto innocenza e vita, è stato probabilmente catartico. Certo, servirà tempo per elaborare correttamente il tutto, perché alla fine, ciò che Stuart lascia intendere e che si avverte, è che lei ha ancora bisogno di tempo per venire a patti, prima di tutto, con la sua anima ferita. Hai scritto veramente qualcosa di forte, ma molto interessante, avvalorata, come sempre, da uno stile accurato e immediato! Davvero complimenti, mi è piaciuta molto!!

Recensore Master
02/06/20, ore 10:18

Ciao Red Saintia. Amo leggere storie di ogni genere e questo tuo scritto è dai contenuti molto forti, ma del tutto realistico. Mi è piaciuta l'idea di raccontare il dramma di questa ragazza attraverso un'intervista dove man mano si scavare sempre di più nel suo profondo personale. La malsana figura del padre ha purtroppo determinato la sua vita, facendole perdere la libertà donandola alla sorella. Un gesto che colpisce molto. Ma soprattutto quello che mi ha colpita di più è che la ragazza si senta libera in prigione. Per la sua anima martoriata può essere davvero così. E speriamo che piano piano possa rinascere. Un saluto.

Recensore Master
21/03/20, ore 19:45

eccomi qui... pian piano...

storia tosta, senz'altro.
bello il punto di viosta, così diverso dal solito, dalla parte di quella figlia divenuta prima vittima poi carnefice di un padre troppo possessivo...

per lei vedere tutto quello fatto alla sorellina è stto troppo

e non è sola.... sono certa sua sorella la accoglierà a braccia aperte una volta scontata la pena

Recensore Master
06/01/20, ore 17:24

Ciao! È la prima volta che leggo qualcosa di tuo e devo dire che come primo impatto è sicuramente oltre il positivo. Hai trattato un argomento non facile, ma davvero in punta di piedi e con un rispetto che ho apprezzato. Di fronte al giornalista, che rappresenta un po' la parte di chi vuole capire ma non capirà mai fino in fondo e per questo fa domande banali e commenti un po' ingenui, la protagonista emerge con grande forza. L'hai caratterizzata molto bene, già attraverso il dialogo, in cui emerge la sua lucidità e quella rabbia che non sarà mai del tutto sopita. La sua storia è molto toccante, ma ancora di più ho apprezzato il modo in cui hai parlato del tema della libertà. Assenza di libertà non è una costrizione fisica, ma un tormento interiore che non ti fa guardare alla vitta con serenità. È quel tipo di libertà che il padre le ha tolto ed è quel tipo di libertà che, uccidendolo, si riprende. La libertà intesa in senso più largo la dona invece alla sorella (passaggio bellissimo): mi ha colpito come l'omicidio sia avvenuto proprio in virtù di questo grande legame, per salvare non se stessa ma una persona che amava. Insomma è veramente una bella storia, scritta molto bene e, a proposito, ho apprezzato il lessico usato nei dialoghi che li ha resi molto realistici. La inserisco tra le ricordate. Spero di leggere presto altro di tuo! Alla prossima dunque!

Recensore Master
05/01/20, ore 18:41

Buonasera cara <3
Questa volta mi sono buttata su questa storia, decisamente incuriosita dal rating e dal prompt che ho trovato poi all'interno del capitolo, sicuramente adatto ai miei gusti. Insomma, sappiamo tutti quanto mi piacciano i coltelli, no?
Mi piace come hai scelto di iniziare l'os. Sei stata diretta, sei partita con uno scambio di battute che riesce a tratteggiare subito i due personaggi che ci ritroviamo di fronte. Anna, una donna di trenta anni che si trova da ormai tre anni in carcere, e Stuart, un giornalista che vuole farle qualche domanda.
Anna appare da subito scontrosa, schiva e apatica, disinteressata alle parole dell'interlocutore. Lo mette a tacere rapidamente, schedandolo, analizzandolo a sua volta come vorrebbe fare l'altro con lei. Mi è piaciuta particolarmente e ho adorato la sua lucidità. Di solito gli assassini sono pazzi, lei invece si rende perfettamente conto di quello che ha intorno. Conosce i crimini che ha commesso e non ci gira troppo intorno, se deve dirlo ad alta voce lo fa.
Anna continua a parlare, racconta, ed è attraverso le sue parole che noi viviamo una storia che non c'è in questo momento, riviviamo infatti il suo passato tramite la conversazione fra i due eppure tutto risulta chiaro - e purtroppo tanto, tanto triste. Come dici anche tu nelle note, sebbene questi personaggi siano stati inventati da te e abbiano preso dei nomi casuali, la violenza c'è nel mondo ogni singolo giorno e rialzarsi o non perdere la testa è difficile. 
Hai trattato con la giusta delicatezza un argomento assai delicato e sei stata brava a far capire cosa Anna ha passato, prima di commettere un omicidio, un gesto che dovrebbe essere ingiustificabile. Difatti Anna è finita in carcere, eppure non ha fatto altro che salvare se stessa, sua sorella e qualunque altra persona a cui il rispetto padre e medico di faglia avrebbe potuto fare ancora del male. 
Personalmente mi piace sempre tanto quando la vittima si ribella e diventa carnefice, è un meccanismo che quando scrivo mi piace usare e che quando leggo adoro ritrovare nelle storie.
Tra l'altro, il titolo è perfettamente calzante con il racconto. 
Anche questa volta hai fatto un ottimo lavoro e sono felice di aver optato per questa os oggi ^^
Alla prossima!
fumoemiele

Recensore Master
20/12/19, ore 15:27

AUGURI TESOROOOO ❤ sono qui per il tuo compleanno e non potevo non passare da questa os, perché ho riconosciuto la citazione da Il corvo ancor prima di leggerla nella nota finale. Victims, aren't we all? E ti amore questo, ma già lo sapevo. È stato un film che ho visto almeno 15 volte e ogni volta mi fa male come la prima.
Sono felice di aver scelto questa tua storia, perché mi ha emozionato... mi ha anche stesa tipo pugno nello stomaco, ma credo l'intento dovesse essere quello, quindi ti faccio i miei più sinceri complimenti per la scelta di scrivere e descrivere situazioni come questa, che purtroppo esistono in tutto il mondo. La forza di Anna sta proprio nell'essersi ribellata a questi soprusi che l'hanno vista vittima per tutta la sua adolescenza. Certo, non nel modo più consono e accettato, infatti è stata buttata in carcere e tanti saluti, ma almeno è riuscita a reagire, se non per se stessa, sicuramente per sua sorella. Come infatti racconta a Stuart.
Mi è piaciuto molto il lorloro dialogo, è stato forte e toccante, ben costruito e ricco della personalità di entrambi. Davvero un ottimo lavoro, ma non mi aspettavo niente di diverso...
Un bacione grande e il mio più sincero augurio di trascorrere una splendida giornata.
Con tanto affetto 
Alice

Recensore Master
03/12/19, ore 10:24

Carissima ho scelto di divagare un po' dalla long che, per quanto tratti tematiche importanti, qui raggiungi altri vertici di profondita'. Affronti una tematica scomoda e particolare ma con il tuo tocco Unico e deciso, delicato ma mai banale. Hai scavato nella psiche di un personaggio complesso senza scadere in tutte quelle sfumature che potrebbero essere gia' viste. Questa tua protagonista femminile e' lucida, sfaccettata. Ha affrontato la differenza e la violenza senza cedere. Ammetto di avere amato la sua dignita' Ed il suo orgoglio personale. In un mondo di personaggi indecisi ed insicuri, hai creator una donna di spessore, dotata della sua interiorita', che lascia in segno nonostante tutto. Ho amato la sua visione di liberta', che anche la galera e' meglio dell'inferno la fuori. Grande perche' riesce a dare in significato positivo alla brutalita' della sua azione, sacrificandosi per la sorella. Eppure, e' un sacrificio che non le pesa. Semplicemente un personaggio favoloso, travolgente anche verso il giovane inesperto ed all'inizio un po' forse ipocrita (solo all'inizio pero', devo ammetterlo), tanto da farlo crescere di botto, col racconto freddo e netto del suo trascorso. Bravissima, davvero. Sia per la tematica sia per il modo magistrale in cui dei riuscita a trattarla. Alla prossima e grazie di aver alleggerito tanto la mia fila interminabile per uffici. Alla prossima

Recensore Master
02/12/19, ore 13:50

Potevano esserci mille ragioni per mettere un "coltello alla gola" e di certo non hai scelto un tema facile su cui concentrarti.
La storia mi è veramente piaciuta, anche per il confronto tra due persone con vicende opposte: da una parte chi ha sempre avuto una vita perfetta e dall'altra chi ha solo avuto problemi.
Qui, veramente, la cosa più criminale è l'opinione pubblica che di fatto impediva di denunciare il padre. La sensazione che denunciare sarebbe solo servito a essere derisi, credo sia stata la terza cosa peggiore di questo racconto. La seconda la madre inerme, bloccata dalle stesse paure dovute al giudizio della massa, di dimostrare che la sua vita era infelice e magari trattenuta da motivi e economici. Se l'uomo era l'unico sostentamento della famiglia, cosa avrebbero fatto se si fossero trovate sole. Ma in questo caso c'è una silenziosa riduzione in schiavitù della moglie, che vende se stessa e le figlie per un benessere economico.
Come è anche ingiusta la realtà per Anna, cosa che lei sa benissimo, per quando uscirà di prigione per tutti sarà solo una criminale e poco importerà se ha fatto la cosa giusta. Tutti la giudicheranno in base allo loro presunta morale ritenuta corretta
Molto bello il messaggio di libertà che Anna manda alla fine, un gesto d'amore incondizionato verso la sorella. Adesso che al fondo, in prigione, dove non c'è bisogno di preoccuparsi della morale della società civili si sente stabile. Perché ormai è rassegnata, sarà marchiata a vita e senza possibilità di redenzione. Inutile agitarsi, non ha niente da guadagnare e ha 25 anni da far passare.
Ho apprezzato la decisione che lei da di Stuart, quando lo definisce un "esterno".
p.s. Questo personaggio piacerebbe ad Alexya Weaver.

Recensore Master
01/12/19, ore 17:13

Eccomi per lo scambio del giardinodi EFP.
Storia dalle tematiche molto toste e davvero reali oserei dire. Di storie così' se ne sentono davvero fin troppe in questi periodi e te l'hai resa benissimo hai affrontato le tematiche con le domande e le risposte più che giuste.
Ho apprezzato anche il clima che si respira in questa storia che lo senti decisamente pesante.
Ciaoo alla prossima

Recensore Master
01/12/19, ore 13:36

Ciao, cara!
Ho apprezzato davvero tanto la tua storia.
Anche se è una storia nata dalla tua fantasia, non deve essere stato facile scriverla, visto gli argomenti che tratti.
Il personaggio di Anna mi sembra molto intelligente e mi sembra che non si sia pentita per ciò che abbia fatto.
Uccidere suo padre tagliandogli la gola da parte a parte non è affatto una cosa facile da fare e ci vuole tantissimo coraggio.
Beh quello che ha passato e gli abusi subito le hanno modellato il carattere rendendola più forte da una parte e chiusa e penso che quel gesto sia stato un ultimo atto per salvare lei e la persona a cui teneva ovvero sua sorella.
Il giornalista sia stato molto determinato fino alla fine, anche se alla fine ha più domande che risposte.
La maggior parte non approva quello che ha fatto la protagonista, ma quando non si ha altra scelta e anche quando le denunce o parlare non servono devi farti giustizia da sola, anche se poi alla fine ha perso la libertà andando in prigione, ma da quello che ho capito lei sembra essere più felice in prigione.
Ti faccio tantissimi complimenti per questa storia e alla prossima :)

Recensore Master
01/12/19, ore 10:34

Ciao tesoro.
Noto che grazie a questa challenge stai scrivendo diverse storie originali e la cosa non può che farmi piacere. Questa OS poi l'ho adorata, perché una cosa che amo è il realismo, crudele così per com'è. Hai ragione quando dici che la storia che hai scelto di raccontare non è facile. La tua Anna potrebbe essere qualunque donna al mondo, perché come lei purtroppo ce ne sono e non tutte hanno la forza di venirne fuori. La sua intervista con questo giovane giornalista in erba mi è piaciuta, lei gli si rivolge come una donna dura e plasmata dalle sue esperienze, lui invece è decisamente in soggezione. Anna non vuole essere trattata con inutili pietismi, né vuole essere psicanalizzata. La sua storia è crudele perché, proprio come dicevo prima, è realistica. La figlia che viene abusata dal padre e che non può ribellarsi, magari i familiari che sanno e non parlano, perché una facciata è più importante della verità. Noi capiamo il suo stato d'animo e il gesto che ha compiuto, è stato il suo disperato tentativo di salvarsi e salvare soprattutto la sorella. Poco importa che adesso si trovi dietro le sbarre, Anna ha acquistato così la sua libertà, paradossalmente, come se si fosse tolta un peso, anche se certe ferite comunque non si rimarginano. Credo proprio che quest'intervista abbia scosso e lasciato qualcosa a Stuart, ed è normale che sia così: certe esperienze, anche se indirette, anche se solo raccontate da altri, qualcosa ti lasciano sempre.
Complimenti davvero per questa storia coraggiosa <3

Nao