Recensioni per
Il silenzio dei dannati
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 169 recensioni.
Positive : 168
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
14/06/20, ore 11:04
Cap. 11:

Buongiorno cara.
Sono arrivata al dunque, al capolinea di questa storia di cui...beh, ti ho già detto tutto quello che potevo dirti, sulla storia e sullo stile, sulla trama che hai intessuto con estrema capacità, tenendo sempre ben alta la tensione senza però risultare pesante, caratterizzando i personaggi passo dopo passo, facendoceli conoscere piano piano.
Come sicuramente ti ho già detto, de "Il silenzio dei dannati" mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Øystein e di Bonnie in relazione a lui, anche se sono dei disadattati psicopatici. Ho adorato il plot twist dell'essere fratello e sorella (che non mi sarei mai aspettata e che mi ha fatto dire "NOOOOO!") e forse hai ragione a dire, nelle note finali, che il motivo della cicatrice non è "rilevante" o sconvolgente come il fatto che siano fratelli, ma c'è un'infinita dolcezza in un gesto simile che, per un momento, ti fa scordare quanto dannatamente malata possa essere una persona che, come Øystein, incide la carne della sorella per ritrovarla, perchè Bonnie è e dovrà essere sempre solo sua.
Ho amato ogni singolo rigo, l'attenzione ai dettagli, le descrizioni non lunghissime, capaci però di trasportarti all'interno della scena, di farti sentire il ticchettio inquietante degli orologi e il lezzo della cella della donna. Mi è dispiaciuto che Øystein sia morto, davvero, ma capisco le necessità di non farlo vivere (che tanto poi si sarebbe ucciso se Bonnie fosse morta e Bonnie era troppo sopraffatta da tutto per continuare a vivere, quindi tutto sommato la sua morte è dovuta).
Siccome però, mannaggia a te, adesso ho bisogno di psicopatici nella mia vita (e Dante non me ne dà a sufficienza), credo che inizierò la tua nuova storia, o forse Gli incubi.
Quindi, complimentissimi e a presto.
Baci, Lagertha

Recensore Master
13/06/20, ore 19:19
Cap. 10:

Ciao cara, con una lacrimuccia mi accingo a (ri)leggere e recensire gli ultimi i capitoli di una delle prime storie originali della sezione horror che io abbia mai letto (in linea di massima sono piuttosto fifona), storia della quale mi sono perdutamente innamorata (credo anche di avertelo già scritto in altre recensioni).
Devo ammettere che ci ho sperato fino alla fine ad una loro fuga in un posto di mare, non necessariamente romantica (alla fine restano pur sempre fratelli), ma insieme e vivi e con una parvenza di felicità. Ovviamente, mai una gioia vale per tutti, me lettrice sconsolata compresa che sono costretta a scendere a patti con il finale di questa storia.
Mi ha sorpresa moltissimo il rovesciamento dei ruoli tra Øystein e Bonnie: in questo finale di storia è lei che perde la ragione mentre paradossalmente il pazzo serial killer appare quasi ragionevole. Mentre Bonnie trema, sopraffatta dall'enormità delle sue azioni, Øystein le offre risposte logiche, vere, solide, quasi rassicuranti in quell'oceano di boh che è diventata la loro vita. Però poi, a un certo punto, l'euforia svanisce e si resta soli con la realtà e la realtà è che Øystein è un assassino, che Bonnie è un'assassina, che hanno un legame malato e incestuoso. Le loro azioni chiedono di saldare il conto che è così salato che c'è un unico modo per ripagarlo per intero. Così, mentre Øystein cerca di ritirarla su, lei lo uccide, appena prima di uccidersi. Col senso dolceamaro che contraddistingue quelle storie che non vorresti mai finire, mi inchino e ti faccio i complimenti e vado a leggere l'epilogo, perchè il motivo di quella maledetta cicatrice mi tormenta e non so ancora come maledizione e perchè le sia stata inferta.
Un bacio, L.

Recensore Master
12/06/20, ore 17:05
Cap. 9:

Ciao! Eccomi qui, questa volta per lo scambio a catena :3
Bene, Bonnie ha preso le cose per come stanno, senza "e se Øystein non mi avesse mai trovata?": la verità è che è stata adottata e che Øystein l'ha trovata dopo aver ucciso ragazze identiche a lei, che credeva fossero lei fino all'evidenza dell'errore quando, dietro il collo, non trovava la cicatrice che lui stesso le aveva inferto. Le prese d'atto mi sono sempre piaciute, nelle storie: mi danno l'idea della svolta, del momento in cui il protagonista vede le cose per come sono in realtà, senza stupide fantasie che offuscano il giudizio. Bella presa di coscienza, tra le altre, ben impostata e sviluppata, mi è piaciuta tantissimo.
"Bonnie sa che è sbagliato fare del male agli altri" sì, ok, è sbagliato, ma quando li altri ne hanno fatto talmente tanto a te da ridurti all'ombra di quella che sei? Resta comunque una cosa sbagliata? Oppure è giustificabile? O semplicemente, non è giusta, non è giustificabile, ma è decisamente comprensibile. Questione complicata, quella che hai trattato, e molto interessante.
"Abbandoniamo questo posto del cazzo, voglio andare dove c’è il mare." Bonnie, ci verrei io al mare con te e con Øystein, davvero, ma fuggire dalla realtà non la rende meno vera: siete fratelli, anche se vi amate in un modo che tra fratelli è innaturale e sbagliato, e questo non verrà mai meno, neanche se andaste a vivere sulla luna.
Questo è uno dei capitoli che ho trovato più intensi e che mi ha dato più spunti di riflessione dell'intera storia. Hai trattato in modo crudo ma non volgare temi interessanti - la vendetta è giusta? Fare del male va bene se è rivolto a chi del male ci ha fatto? l'amore può andare oltre a legami di sangue se questi legami non sono conosciuti?.
Il tuo stile è particolare e io lo apprezzo un sacco perchè sincero e sviluppato con attenzione, tanto da rendere questa storia una delle mie originali preferite sul sito.
Sono molto combattuta, perchè Øystein e Bonnie sono una coppia che ho amato fin dal primo istante e pensare di avvicinarci all'epilogo mi dà un sacco di ansia: non sono assolutamente pronta a lasciarli andare, in qualunque modo questa storia si concluda.
I miei più vivi complimenti per aver creato con estrema maestria una storia che mi ha conquistata, preso un pezzetto di cuore e sotterrato in questa casa degli orrori che però non mi sento di condannare.
Brava, bravissima. Un bacio grande e a presto, Lagertha

Recensore Master
07/06/20, ore 10:59
Cap. 8:

Ormai "Gli incubi di chi non dorme" ha superato questa piccola perla per numero di recensioni, ma io finirò comunque di dare il mio contributo qui (poi inizierò l'altra).
Tempo di confessioni, mi pare. La reazione di Bonnie è anche troppo tranquilla, anche se capisco lo sconvolgimento che ti toglie la capacità di ragionare e parlare. Voglio dire, fino all'altro giorno una pensa di essere rapita da un "semplice" serial killer col feticismo per le bionde e poi scopre non solo che il feticismo è tutto per lei, ma, dopo averci fatto sesso, che è suo fratello, che il loro padre ha ucciso la madre con un colpo in testa, che tutto quello che si è creduto fino ad ora è una menzogna. Immagino che non sia esattamente la situazione più tranquilla e che dia serenità del mondo, insomma. Poi vabbè, dormire in quella stanza piena di farfalle infilzate...😰
Parte poi la visione ossessiva dei filmati, filmati dove vede il fratello-amante fare letteralmente a pezzi la gente, ragazze che le somigliano e ok amare l'horror e lo splatter, ma sapere che quello non è un film, che il sangue è caldo e reale, che quei cuori fino a un secondo fa pulsa ano nelle casse toraciche... Beh, diciamo che fa un pelo effetto, ecco.
Ed ecco arrivare silenziosamente altre orribili verità, anche se non mi sento di condannare in toto Øystein, perché quello che ha subito nella sua non troppo lunga vita è talmente orribile da farmi dire "non potevano non esserci ripercussioni".
Il mondo è stato impietoso, con lui, e quando è arrivato il momento lui si è vendicato: lo giustifico? No. Lo capisco? Sì.
E che quella donna orribile si meriti il male, lo firmo e sottoscrivo. Che muoia pure, affogata magari (è il tipo di morte che mi terrorizza di più).
La pazzia è scritta nel DNA, qui mi sembra evidente: a Bonnie serviva solo il "lac, il via libera, l'apertura dei cancelli della memoria e dell'odio e infatti eccoci qua, nello scantinato oscuro e immagino tremendamente puzzolente, a torturare in coppia quella donna orribile.
Ho amato questo capitolo, forse più degli altri (anche se ne ho sempre tre da rileggere e recensire). Il modo in cui hai raccontato tutto è magistrale, c'è delicatezza ma non falsità. Non edulcori le cose, le racconti per come sono: crude e orrende, ma c'è sempre un po' di delicatezza, come quella che Øystein riserva a modo suo a Bonnie, che ti porta a odiare la donna e ad amare questa malassortita e incestuosa coppia di assassini. Davvero meraviglioso, bravissima ❤️
A presto, prestissimo spero.
Baci Lagertha

Recensore Master
17/05/20, ore 15:38
Cap. 7:

Spero non ti dispiaccia il mio essere qui, più o meno con un senso temporale, a finire di recensire questa storia che mi piace così tanto e che, per quanto mi riguarda, si merita un sacco di applausi.
La cosa che mi piace è il modo, strano per carità, morboso anche, che ha Øystein di prendersi cura di Bonnie. Perchè alla fine della fiera se ne prende cura, l'aiuta a ricomporre la sua memoria (e i vuoti di memoria sono orripilanti e difficili da gestire, lo so bene, soprattutto quando ti rendi conto che quel pezzo ti manca davvero e allora ti scervelli sul come poterlo riempire), sì, ok siamo d'accordo che poteva essere meno ansiogeno, ma insomma ragazzi, resta pur sempre uno squilibrato serial killer, che con lei sia più "carino" non significa che tutto sia rosa e fiori.
Ho adorato - davvero e tu sei stata magistrale nella descrizione - la parte del video. Non sono un'amante degli horror (sono una fifona, sì, lo ammetto), ma ho una macabrissima passione per lo splatter (per capirsi, ho adorato stare in sala operatoria e avere cuori di maiale tra le mani da sezionare e non mi ha dato per nulla fastidio la cosa) che mi ha portato a leggere tutto d'un fiato il pezzo e ad apprezzarlo enormemente.
Sulla questione farfalle in una teca e il reputarle carine sono un po' perplessa (e in disaccordo), ma sono io che non amo le farfalle (orridi insetti travestiti da cose belle).
Il tuo far intendere il sesso tra Bonnie e Øystein è stra il linea con la storia che hai raccontato, una scena erotica, non so, forse l'avrei trovata stonata nella melodia di orrore che hai composto.
Però ho adorato il finale con la confessione a tradimento di Øystein, cosa che rende più chiaro il sentirsi sbagliati insieme in quel senso di Bonnie,
Capitolo veramente denso. Bravissima.
L.

Recensore Master
10/05/20, ore 11:17
Cap. 6:

Buongiorno!
Torno qui (a distanza di un sacco di tempo) perchè di questa storia mi sono innamorata.
Le amnesie sono orribili, credimi, lo so, e ancor peggio è essere spinti a ricordare, essere spinti a parlare di qualcosa che evidentemente non vogliamo riportare a galla, qualcosa per cui non ci sentiamo pronti, ecco. Soprattutto quando dovremmo farlo con qualcuno che non ci capisce (per questo ho girato un po' di psicologhi prima di scegliere la mia). Mi è piaciuta davvero tanto l'introspezione cruda di Bonnie, che non dà una patina rosa a quello che le accade e che prova.
L'inquietante bambina è la chiave di volta, quella che spinge Bonnie a tornare da Øystein per capire cosa le sia accaduto e sembra quasi che tornare da lui faccia tornare Bonnie a respirare. Bonnie che sale in macchina con Øystein e che prende la vita in mano, decisa ad arrivare in fondo in qualunque modo.
Le rivelazioni di Øystein, così come il suo farsi vivo nell'esatta replica del loro primo incontro, con la differenza che questa volta Øystein non la rapisce, ma la prende per mano e lei si lascia trasportare, vuole che lui la porti con sè. La presa di coscienza di Bonnie è evidente: vuole sapere, costi quel che costi.
E Bonnie saprà: intanto scopre di essere stata adottata, poi scoprirà come Øystein uccide le sue brutte copie, quelle che non erano chi lui cercava.
Trovo tu abbia fatto un bellissimo lavoro, davvero, inquietante al punto giusto, con la suspence gestita benissimo e un ottimo stile.
A presto, Lagertha

Recensore Master
22/04/20, ore 14:27
Cap. 6:

Ciao ^^
Buon compleanno in ritardo! Volevo passare ieri, ma non ce l’ho fatta, quindi eccomi a rimediare adesso.
Nonostante non abbia trovato risposte al lago, e sia anche stata scoperta a essere sgattaiolata via, Bonnie non ha comunque intenzione di arrendersi e vuole assolutamente scoprire la verità su Øystein. Lei è decisa anche a restare in silenzio, forse per emulare il suo rapitore che, secondo lei, non l’ha davvero lasciata andare, o solo perché non ha niente da dire, niente che i suoi genitori o chiunque altro possano capire almeno. Sicuramente loro sanno qualcosa del suo passato, ma non ne parlano e Bonnie questo lo ha accettato (più o meno, via ^^") Anche lei, come Liv, ritiene lo psicologo e i farmaci che le dà inutili e decide che non sarebbe andata da lui. Spero che provi ad andare di nuovo al lago, magari è la volta buona che rivede Øystein. Da qui si comincia a percepire la sindrome di Stoccolma che ha sviluppato, sentendo la mancanza del suo aguzzino e credendolo l’unico in grado di capirla.
Troviamo di nuovo la bambina inquietante che sembra mandata da Øystein per spronare Bonnie a tornare da lui. Sono sempre più convinta che quella sia lei da piccola e forse rappresenta proprio il momento in cui aveva conosciuto Øystein.
Il tempo passa, ma lei non riesce ancora a tornare al lago, nonostante sappia che solo lì otterrà delle risposte dal momento che i suoi genitori non sono intenzionati a raccontarle quello che le era accaduto.
Quando finalmente lo fa, capisce anche come attirare Øystein, ovvero si mette a disegnare. Questo sembra indicare il fatto che lui fosse sempre lì ad attenderla e magari vive anche lì vicino. Mi è piaciuta la riflessione di Bonnie sulla solitudine che provano tutti, sul fatto che spesso ci si circondi di colori e volti sorridenti che sono, in realtà, finti. Anche lei lo faceva prima, quando disegnava il lago attorniato dai fiori, ma che adesso grazie (o per colpa, dipende da come lo si vuole vedere) a Øystein non lo fa più.
Mi piace che ogni tanto entriamo anche nella sua mente e spero che potremo farlo spesso perché sarebbe molto interessante (ho un debole per le menti psicopatiche 🙈).
Mi sono sentita molto Bonnie mentre cerca di memorizzare la strada che adesso può finalmente vedere: anch’io me la sarei sicuramente dimenticata XD Riesco a ricordare le strade che percorro solo quando guido (a volte nemmeno in quel caso), altrimenti dei pezzi me li perdo sempre 🙈.
Mi piace l’idea del “gioco”, gioco della verità potremmo chiamarlo e anche l’unico che si possa fare con una persona muta mentre sta guidando. Lui però non sembra intenzionato ad assecondarla e Bonnie è sempre più preoccupata che lui possa decidere di toglierle ogni libertà e metterla di nuovo in gabbia, anche perché lei gli rinfaccia il compleanno terribile che le ha fatto trascorrere. Forse davvero non voleva farla angosciare quando l’ha portata fuori – anche se, se non lo avesse fatto, dubito che Bonnie si sarebbe rassegnata – ma la scelta della pizza peggiore è stata sicuramente facile da fare XD
Adesso Bonnie sa per certo che Øystein non vuole ucciderla, il che è già positivo, tuttavia lui si infastidisce e non le risponde quando lei dice che ha perso la lingua per colpa di qualcuno che le somigliava. Più che somigliarle, temo sia stato proprio a causa sua ^^”
Arrivati a casa Øystein comincia a raccontare qualcosa, muovendosi con cautela perché sa che la verità la spaventerebbe. E, leggendo ciò che c’è – o meglio, che non c’è – nell’album di famiglia di Bonnie, comincio a capirne il motivo. Scopriamo finalmente parte del loro passato: erano stati entrambi allo stesso orfanatrofio, luogo che forse non è stato particolarmente idilliaco per Øystein. Butto un'ipotesi un po' esagerata: ma non è che questi due sono fratelli? 🙈
Inizia poi la storia dell’assassino delle farfalle: ha ucciso tutte le bionde che ha incontrato perché non erano lei e lo stavano depistando. Capisco che dopo tanti anni poteva essere difficile riconoscerla, ma non mi sembra una valida ragione per uccidere tutte le ragazze dai capelli biondi che incontrava ^^” Alla fine, i pensieri di Øystein sono come quelli di tutti gli assassini: non è colpa sua, è stato il resto del mondo a costringerlo ad agire in quel modo.
Il finale è agghiacciante. Øystein disprezza proprio le sue vittime e sono allo stesso tempo curiosa e preoccupata di scoprire cosa ha fatto loro. E dalle tue note credo di avere ragione a preoccuparmi XD
Non vedo l'ora di continuare a leggere e scoprire finalmente tutta la verità dietro questi due personaggi ^^
A presto!
Baci, pampa

Recensore Master
19/04/20, ore 21:59
Cap. 8:

Ciao!
Caspita, sono veramente molto colpita: già nel capitolo precedente avevi dimostrato una grande maestria nel gestire il tuo materiale narrativo, ma ora che i fili si stanno definitivamente annodando per andare a rivelare il ricamo finale, non posso fare a meno che complimentarmi per il modo in cui hai saputo costruire questo disegno ampio e perfettamente coerente, distribuendo sin dall'inizio della vicenda dettagli suggestivi che ora però si rivelano molto più di dettagli.

E, sembra incredibile a dirsi, ma gli orrori rivelati in questo capitolo sono ancora superiori a quelli che già ci avevi mostrato sino ad ora: il passato di Bonnie e Øystein, sin dalla follia omicida del padre, sembra proprio destinarli a un futuro di paura e follia: quanto accaduto all'orfanotrofio è terribile, e credo che tu sia stata davvero molto brava nel rendere tutto l'orrore e il dolore di Bonnie nel riportare a galla i suoi ricordi sopiti, senza però mostrare dettagli troppo grafici dei suoi abusi. Questi momenti, anche stilisticamente, sono resi davvero al meglio, in maniera efficacissima, e mi hanno davvero stretto il cuore.
Øystein, poi, pur essendo chiaramente andato oltre ogni comprensione e perdono, mi ha quasi fatto pena: lui che era più grande, lui che è stato costretto a capire tutto e a ricordare tutto, a sopportare un numero orrori che, in effetti, non stupisce abbiano portato a un risultato tanto perverso e perduto nella sua mente.
Bravissima, davvero!
Spero di riuscire a passare presto dagli ultimi capitoli!

Recensore Master
16/04/20, ore 14:53
Cap. 6:

Ok, qui siamo entrati nel vivo.
Mi rendo conto di quanto finora quello che hai scritto fosse in un piano onirico e di quanto sia diverso adesso.
La vita di Bonnie nella sua famiglia (quella che l'ha adottata!) sembra davvero un bozzolo, e lei un bruco che non conosce nulla del mondo. Conoscere Øystein le ha dato l'imput per trasformarsi in una crisalide, per risalire parzialmente ai suoi ricordi, per rendersi conto con più coscienza che qualcosa non andava. Probabilmente la sua prima infanzia ha molti traumi che ancora non ricorda, e il balbettare mi fa pensare che possa dipendere da quello. Lo stesso, anche se in modo molto più orribile, è successo a Øystein, che non può parlare del tutto. Sicuramente c'è qualcosa di profondo che li lega e c'è qualcosa che ha a che vedere con la voce, ma ancora non riesco a capire cosa e questo mi rende incredibilmente curiosa.
E' ovvio che il bisogno che ha Bonnie di capire se stessa e di scavare a fondo è talmente forte da spingerla oltre ogni limite del buonsenso. Non è stata in grado di andare oltre questa esperienza traumatica: ha bisogno di calarcisi dentro ancora, più a fondo ma con più coscienza e più libertà in qualche modo. Essere rapita e chiusa in una gabbia l'aveva messa in una condizione di servitù che l'ha traumatizzata e scossa, ma che probabilmente non le ha permesso di capire davvero cosa dovesse ricordare. La libera scelta di tornare dal suo carnefice è indice di un terribile masochismo, ma allo stesso tempo è una dimostrazione di forza: cede il controllo volutamente, per capirsi meglio e arrivare alla verità. Non dico che sia sano - non lo è - ma in qualche modo è ammirabile.
Che Øystein sia pazzo invece è indubbio: arrivare ad uccidere ogni ragazza bionda sulla sua strada per poter trovare Bonnie è qualcosa di folle e assurdo, ingiustificabile. Ma immagino che la mente degli psicopatici funzioni in modo diverso da quella delle persone comuni, quindi suppongo abbia una sua logica. Terribile, ma in qualche modo immagino che segua un filo conduttore.

Ho un vago sospetto, che Bonnie sia stata artefice o quantomeno testimone di quello che è capitato ad Øystein, e che lui non cerchi una vendetta vera e propria, ma comprensione quanto Bonnie la cerca in lui. Potrebbero essere fratello e sorella, forse, e lui semplicemente era già troppo rovinato per essere accettato come figlio adottivo (un po' mi ha fatto tornare in mente la trama della prima serie di Dexter, per capirci). Insomma, molte supposizioni e, per ora, ancora nessuna verità per me.

Tu sei sempre molto brava <3

Recensore Master
14/04/20, ore 14:50
Cap. 9:

Ed eccomi qui! Ma questo capitolo mi è piaciuto davvero tanto sai? E sai perché? Perché per quanto sia sbagliato tutto ciò che ha fatto Oystein, per quanto sia sbagliato quello che sta facendo Bonnie, non si riesce a non empatizzare con loro. La loro vita é stata uno schifo, hanno visto il dolore, quello vero, quello che ti attanaglia il cuore, l’anima, quello profondo che ti si attacca alle radici e non va più via. Soprattutto Øystein ha dovuto subirne altro, ulteriore, sempre più macabro. E quindi pensi? Come fai a non pensare di vendicarti? Di riprenderti quello che per anni e anni ti hanno tolto? Penso che chiunque si trovasse nelle loro condizioni, non resterebbe lucido di mente, vorrebbe solo vendetta per poter ricominciare. Bonnie adesso sa la verità e per quanto si senta in colpa per ciò che ha fatto alla donna, cucendole la bocca (tra l’altro ho trovato questo punto molto pertinente con la storia, quasi a volerla sfregiare come lei ha fatto con il fratello), pur sapendo che è sbagliato pensare di ucciderla, non riesce a non farlo. Ha combattuto con la sua parte interiore che le dicesse che fosse sbagliato, ha cancellato le tracce del sangue sulle sue mani, si tolta quasi la pelle per cancellare quel peccato e ora, é pronta ad ucciderla per tornare a vivere, vivere come non ha mai vissuto davvero, vivere ancora a suo fratello, che adesso non vede come tale, ciò che prova per lui non è solo affetto, ma è un sentimento diverso e ricominciare. Ho trovato molto significativo il punto in cui dice che solo con lui si è sentita davvero umana, a far capire che lui è l’altra parte di sé, il pezzo mancante nella sua vita. Come ha voler far capire che Bonnie non ha mai vissuto prima di incontrare nuovamente Oystein. Ed é così, perché ciò è chiaro fin dalle prime righe di questa storia, lei si è sempre sentita sbagliata e incompleta, non capita da chi la circondava, odiando quelle persone che interrompevano il suo parlare solo perché balbettava, invece con il fratello non balbetta più, facendo capire che accanto a lui si sente al sicuro. Inoltre, ho trovato molto significativa la parte in cui scrivi che tutti abbiamo dei segreti, degli scheletri nell’armadio e fingiamo che non è così, ed é vero, bene o male tutto noi abbiamo segreti oscuri, più o meno oscuri quanto meno e che teniamo sepolti per paura che questi possano giudicare chi sia. E ho trovato davvero profondo ciò.
La tua storia é bella anche per questo, perché dai spunti di riflessione. Ha quella forte valenza psicologica, oltre che criminologica, tutto legato da quel filo horror che la rende ancora più accattivante.
Complimenti, davvero, perché fino ad oggi non mi ero mai appassionata così tanto a una storia horror, invece la tua mi ha davvero coinvolta tantissimo e mi dispiace quasi di essere arrivata quasi alla fine di questa storia.
Sono curiosa di leggere il gran finale e sapere che cosa ne sarà di Bonnie e di Oystein, se alla fine scapperanno insieme e andranno al mare. Qualcosa mi dice però che non sarà così...
A prestissimo.

Recensore Master
10/04/20, ore 21:37
Cap. 7:

Ciao!
Finalmente riesco a tornare da queste parti, e... e niente, sono sconvolta: io proprio questa svolta narrativa non l'avevo vista arrivare, ero completamente fuori strada. Eppure, col famoso senno di poi mi viene voglia di sbattere la testa al muro, perché le cose così si incastrano in maniera talmente perfetta che nessun'altra conclusione, credo, mi avrebbe soddisfatta abbastanza.
So che manca ancora qualche capitolo, e che quindi forse sto correndo troppo, ma in questo momento davvero provo una di quelle sensazioni di pace dei sensi (lo so, visti gli argomenti trattati forse dovrei cercare un'espressione diversa) che si avverte quando ogni cosa trova il suo posto e ci si rende conto che effettivamente tutta la storia è retta da un disegno preciso, e che non c'è stato nemmeno un dettagli lasciato al caso.
I ricordi rimossi di Bonnie, il trauma passato, il motivo per cui Øystein la cercava con tanta ossessione, e poi, soprattutto, le sensazioni provate da Bonnie in questo capitolo... torna tutto, ed è fantastico, e mette i brividi.
Leggendo soprattutto questo capitolo, non riuscivo a capire del tutto la portata della "follia" di Bonnie: sembrava davvero che dovesse esserci qualcosa di più oltre alla difficile elaborazione del trauma subito. Quel suo ricercare ossessivamente Øystein, il suo desiderio (fisico, ma non solo), quell'essere attratta dal mistero come da un centro gravitazionale... ecco, in quei ricordi sopiti c'è una spiegazione perfetta. E, in un certo senso, anche la perversione di Bonnie che guarda con freddezza e una sottile dose di fascino un omicidio brutale viene a concretizzarsi in questa radice malata che la unisce al fratello.
Il tutto, poi, in retrospettiva, rende ancora più malato e terribile tutto ciò che è successo tra i due.
Tra l'altro, non so se te l'ho già scritto in passato, ma dato l'argomento particolarmente delicato del capitolo ci tengo a ripeterlo: ti faccio davvero i miei complimenti per il modo in cui hai saputo gestrie argomenti tanto perversi e "tosti" senza mai risultare inquietante "nel modo sbagliato". Cerco di spiegarmi: rispetti alla grande le aspettative di chi cerca una storia horror e molto dark, non ti risparmi sui dettagli più crudi, ma è sempre chiaro che ciò di cui stai scrivendo è qualcosa di perverso e malato. Non è facile, da queste parti, trovare un rapporto simile a quello tra Øystein e Bonnie che non sfoci in un romanticismo che a me inquieta molto più di tutto ciò che hai scritto qui (che è anche il motivo per cui faccio un po' fatica a leggere questo genere di storie).
Insomma, credo sia una delle recensioni più confuse che io ti abbia lasciato, ti chiedo scusa.
A presto!

Recensore Master
10/04/20, ore 11:22
Cap. 5:

Ciao ^^
Visto che ultimamente scambi solo con la nuova storia, ho deciso di continuare a seguire questa per conto mio ^^
Non mi aspettavo che Bonnie avrebbe lasciato la casa, soprattutto non così presto, ma andiamo per ordine.
Mi è piaciuta molto la parte iniziale, come hai descritto le sensazioni di Bonnie dopo aver scoperto di essere sola in mezzo al nulla e il modo in cui subito dopo sprofonda in una specie di visione con frammenti del suo passato e lei bambina che le strappa un braccio. Forse era una metafora per dire che non può ancora ricordare il passato? Oppure è stata semplicemente una conseguenza del trauma appena subito (e di certo quella visione non ha migliorato la situazione XD)
Grazie a un bacio tra i protagonisti scopriamo che Øystein è muto perché non ha la lingua. Ha detto che non è sempre stato così, quindi probabilmente ricorda il momento in cui gli è stata tagliata e sarei molto curiosa di scoprire come è avvenuto e perché. Ah, questo volta non riesco a shipparli, ma vedo che non volevi che ciò accadesse, quindi penso non ti dispiacerà XD
Tornata nella sua stanza, dopo essere stata nuovamente drogata, Bonnie ha uno scatto d'ira più che giusto. Il non accorgersi di non star balbettando mi ha ricordato un po' la scena di IT - Capitolo I in cui Bill non balbetta quando spiega perché dovrebbero fermare IT. In entrambi i casi la rabbia e la forza hanno fermato la balbuzie di entrambi.
Ho trovato interessante che però lei ricominci a balbettare quando decide di togliersi la vita, come se fosse meno certa rispetto a prima.
Come lei quando ho letto la descrizione della stanza in cui si trovava ho pensato che fosse sempre nella casa di Øystein, invece era in un vero ospedale. Come ti ho detto, non mi aspettavo che uscisse così presto, ma questo dà modo alla storia di prendere una nuova piega (più macabra ahahah) sopratutto per Bonnie che ora può agire più liberamente di prima.
Il trauma e il desiderio di risposte le hanno impedito di parlare, ma non di agire. È tornata al luogo in cui tutto ha avuto inizio, ovvero il lago, e aspetta che Øystein arrivi. Spero che questa volta si faccia trovare pronta e non si faccia catturare di nuovo ^^"
È stato bello tornare su questa storia, adoro il tuo stile di scrittura e il modo in cui descrivi sensazioni e azioni dei personaggi ❤
A presto!
Baci, pampa

Recensore Master
08/04/20, ore 17:25
Cap. 8:

Ciao, ed eccomi qui! Sono ben felice di tornare a leggere questa storia che mi ha incuriosito fin dal primo capitolo e che a ogni capitolo che passa si fa sempre più interessante. Questo è il capitolo in cui tutto il passato viene a galla e si scopre quanto sia stato schifoso il passato di Bonnie, ma soprattutto di Oystein. Certamente non è giustificabile, ma posso capire la sofferenza che l’ha portato alla sua follia. Si sa che ogni follia, ogni disturbo é generato nella maggior parte delle volte, dai genitori o da colui che ne fanno le veci, nel caso di Oystein (e di Bonnie) ha avuto dei genitori pazzi, il padre più che altro che ha ucciso la moglie per poi suicidarsi, sono stati costretti a vivere in un orfanotrofio con una pazza, ancora peggio del loro papà, l’ha allontanato dal suo unico punto di sicurezza e certezza, l’ha torturato, immagino, visto che lui stesso dice che le ha fatto cose orribili di cui non riesce nemmeno a parlare, gli ha tagliato la lingua, se non è una tortura atroce questa... E come si fa a non impazzire e sviluppare un qualche disturbo psichiatrico con una vita così maledettamente schifosa? Non si può, sfido chiunque a rimanere lucido.
Ma con questo capitolo sono riuscita anche a immedesimarmi tanto anche in Bonnie, immagino che per lei sia stato terribilmente doloroso apprendere tutta la verità, capire che ciò che lui le sta dicendo appartiene veramente alla verità, perché improvvisamente ricorda tutto e fa ancora più male, é ancora più terribile e non riesce a sopportare di sentire altro, perché tutto ciò le sembra surreale, sbagliato, ingiusto. Ho percepito davvero tutto il suo dolore, l’angoscia, la voglia di spaccare tutto e vomitare. E anche la voglia di non far venire a galla questa verità sconvolgente, di tornare indietro e non scoprire tutto ciò.
Ancora di più mi è piaciuto il pezzo in cui Oystein le dice che non avrebbe mai voluta coinvolgerla in tutto ciò, che avrebbe voluto proteggerla, che ha sempre cercato di farlo, ma non ci è riuscito.
Ho capito poi finalmente, che la bambina che Bonnie continuava a vedere non è che se stessa da piccola.
Come ho immaginato che nella stanza ci fosse la donna dell’orfanotrofio. Immaginavo che Oystein volesse vendicarsi di lei.
E amo le descrizioni che fai di ogni scena, di ogni momento. Per esempio la mia preferita è quella che mi è rimasta più impressa é quando parli della morte dei loro genitori, del tappeto che la loro mamma tanto amava e che era stato macchiato irreparabilmente.
Davvero tantissimi complimenti, perché ha veramente una capacità eccezionale nelle descrizioni e di raccontare ogni piccola emozione.
Sono curiosa di sapere come concluderai questa storia. Alla prossima.

Recensore Master
25/03/20, ore 11:35
Cap. 6:

Ciao!
Caspita, forse ti sembrerà paradossale, ma ho trovato questo capitolo uno dei più angoscianti di tutta la storia: non è di sicuro uno di quelli in cui Bonnie soffre di più, ma vederla così scollegata dalla realtà, così incapace di reagire se non, forse, nel modo più deleterio per sé, mi ha davvero intenerita.
Tra l'altro, il fatto che suo sia il punto di vista principale di tutta la vicenda, così soggettivo e legato a lei, mi fa riflettere: la maggior parte delle informazioni le otteniamo attraverso i suoi pensieri, che chiaramente non sono lucidi e non sono affidabili, dunque mi chiedo quanto di ciò che sappiamo sia del tutto reale e quanto sia filtrato dalla sua condizione confusa e provata.
Vederla tornare al lago, convinta che davvero l'unico modo per sollevare quel velo sia tornare nella sua prigionia mi ha stretto il cuore, anche perché, in un certo senso, sembra avere ragione: tutte quelle piccole cose non dette, quegli indizi che hai sparso nei capitoli precedenti, quei silenzi e quei segreti che sembrano aleggiare dall'inizio hanno cominciato a trovare una spiegazione solo qui, solo grazie a Øystein.
Øystein, che effettivamente, nonostante si mostri quasi gentile (insomma, niente botte in testa, niente mascherine per nascondere il percorso) è più inquietante che mai, con le sue rivelazioni: l'ossessione del tempo, tutte le ragazze uccise solo perché erano un ostacolo che avrebbe rallentato la sua ricerca di Bonnie... quel passaggio è davvero meraviglioso ed estremamente efficace.
E, anche volendoci fidare di Øystein e della mente di Bonnie, sono comunque molto curiosa: per quale motivo era così importante per lui ritrovarla, e, soprattutto, cos'è che Bonnie deve a tutti i costi ricordare? Non può trattarsi solo della verità sulle sue origini, o meglio, a questa verità deve esserne connessa un'altra, e io sono davvero molto curiosa.
Trovo particolarmente interessante anche la figura di questa bambina che ritorna ossessivamente nei momenti in cui Bonnie è più debole e confusa.
Insomma, non vedo l'ora di buttarmi nel prossimo capitolo (anche se le premesse sul sangue e sulla documentazione anatomica mi fanno un po' tremare i polsi XD).
A presto!

Recensore Master
22/03/20, ore 15:12
Cap. 5:

Finalmente, eccomi.
Ho riletto il capitolo un paio di volte. Di tutti, finora, è assolutamente il più complesso, perchè mischia insieme realtà e sogno, e non è semplice distinguere.

Credo che in generale chiunque sia in una situazione simile perda la cognizione del tempo e faccia fatica a comprendere cosa stia vivendo, per cui il fatto che Bonnie abbia un attacco di panico e una sorta di svenimento/coma in cui fa degli incubi terribili è più che comprensibile. Così come il fatto che l'evento traumatico possa riportarle in mente alcuni ricordi seppelliti.
Il suo incubo è abbastanza terrificante, così come il bacio di Øystein, che deve averla paralizzata dall'orrore. Al momento, non sono ancora sicura di cosa sia vero e cosa sia solo frutto dell'immaginazione di Bonnie. Avevo pensato che lui potesse essere senza lingua, ma non mi ero arrischiata nelle elucubrazioni.

L'atmosfera di irrealtà continua per tutto il capitolo. Bonnie è completamente fuori dal mondo, intrappolata nella sua mente molto più di quanto non lo fosse prima, quando balbettava solamente. Prigioniera di se stessa, ora che Øystein non è più il suo carceriere. Comprendo il pensiero fisso che ha, che forse sarebbe stato meglio morire, perchè la sua vita non tornerà mai più quella di prima. Così come capisco perchè non riesca a parlare. Qualsiasi cosa sarebbe troppo, probabilmente.
In qualche modo, sebbene sono certa che Bonnie non abbia una vera e propria sindrome di Stoccolma, il non parlare è un "omaggio" a Øystein e un'esasperazione della se stessa di prima.

Il fatto che Bonnie senta il bisogno poi di tornare al lago è ovvio e allo stesso tempo, bello da leggere. Nella sua mente nulla di quello che le è capitato ha senso, e per trovarne uno, ha bisogno di rivivere. Di eviscerare, trovare spiegazioni, trovare Øystein stesso. Ho idea che tornerà al lago fino a che non avrà capito... e noi spero saremo soddisfatti.

Detto questo, ho letto le tue note e sono curiosa di sapere come andrà il futuro. O meglio... il passato. Anche a me era rimasto il dubbio su tutti questi dolori che aveva Bonnie, e sono leggermente spaventata da quello che leggerò: se volevi mettere ansia, ci sei riuscita. Ma d'altronde tu scrivi horror, quindi... In bocca al lupo a me.

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