Recensioni per
One chants out between our worlds (Fire walk with me)
di meiousetsuna
Valutazione contest "Tante navi per una palma" - Prima classificata |
Eccomi!!! Stavolta mi hai sferrato un colpo basso, bassissimo. Adoro Twin Peaks, adoro l'agente Cooper e questa coppia in generale. Rivedo un Tybalt appena affacciato all'adolescenza, seduto sulla sua scrivania col quaderno di chimica sulle ginocchia a guardare rapito questa serie. Ricordo i mercoledì sera passati a lambiccarmi per capire chi fosse il colpevole dell'omicidio di Laura Palmer e ad osservare non visto i lineamenti delicati di Dale. |
Stavolta ci sono ! Stavolta lo so, o meglio ci vado vicino perché de "I segreti di Twin Peaks" ho visto tutte le puntate, ma dico proprio tutte, e all'epoca non c'era esame, impegno o altro che avesse la precedenza. Un grande serial, pieno di personaggi stranissimi e un po' storditi (il mio preferito era "la signora del ceppo" ognuno col suo bravo scheletrino nascosto nell'armadio. L'agente Cooper, poi, con i suoi soliloqui al registrare con Diane (forse era il nome del registratore?) era forse il più allucinato di tutti. Comunque non era il solito detective tutto d'un pezzo, con i modi e l'eloquio da sbirro made in USA. Mi piaceva molto il suo seguire indizi spesso totalmente onirici e sconfinanti nel soprannaturale. Molto, molto interessante. Di un fascino pari solo a quello di Laura Palmer avvolta nel cellophane. Ora che ci penso, forse molti dei miei deliri macabro- surreali sono partiti da lì. Esistono semi che crescono in noi a partire dalle cose che vediamo e sentiamo, e quando meno te lo aspetti spuntano fuori certi funghetti allucinogeni. Venendo )finalmente) alla tua storia, ti dico brava due volte (anzi tre) per come hai saputo rappresentare questa scena, tutt'altro che improbabile visto il carattere peperino di Audrey, con molta classe e raffinatezza. A volte capita di leggere scene rosse che sono veri e propri trattati di ginecologia (o urologia, se slash) scritti dallo zio Tibia in persona. Tu invece vai sul fine, descrivi sensazioni e turbamenti in punta di penna, e in fondo è così che dev'essere la scrittura erotica, come Anais Nin insegna. Ci fai vivere momento per momento lo stupore, la ritrosia e infine l'abbandono di Dale Cooper, e Audrey Horne, dal canto suo, è esattamente come la ricordavo: da una parte consapevole di sé fino alla sfacciataggine, dall'altro insicura. Da un lato provocante e che si diverte a provocare, dall'altro semplicemente bisognosa di protezione. |