Recensioni per
Advent Calendar 2019
di Pittrice88
Eccomi qui. Eh, anche io odio fare le punture, se posso, evito. Mi dà fastidio tutto, l'ago, il sangue, l'odore dell'alcol, sono un completo disastro. Insomma, Sherlock l'ho capito bene. Che dire, Sherlock tremante di paura, insicuro mi ha fatto una tenerezza!!! E John così premuroso è il mio sogno, una dolcezza incredibile. |
Oh, eccomi sul secondo capitolo, forse più triste del primo. John accudisce Sherlock, ma quasi con noncuranza. Presumo sia per mostrare una realtà assoluta, priva di quel romanticismo che in questo secondo mi sembra che siamo noi ad attriburigli. Giuro, questa storia nella sua brevità mi sta dando degli scompensi e far pensare è una bella prova |
Va bè. Una badilata sul cuore come regalo di Natale? grazie, eh! |
Ciao, continua a non piacermi l'hurt/comfort, ma continuo ad apprezzare molto questi scritti. Questi spaccati di vita quotidiana al 221b di Baker Street, scritti con mano molto sapiente. Uno degli aspetti che sto apprezzando maggiormente sta proprio nel fatto che l'hurt/comfort (che personalmente a tratti trovo quasi disturbante) sia in realtà trattato in maniera delicata e leggera, pare neanche una storia di quel genere. Di certo non mi ci fa pensare, anche se in effetti la trama delinea un personaggio sofferente e uno che lo cura, che poi è il fondamento di questo genere di storie. In queste bellissime drabble, sempre molto curate anche dal punto di vista della forma, il genere a mio avviso passa un po' in sordina. Quello predominante è di sicuro lo "Slice of life" e il fatto di ritrarre Sherlock e John in momenti di vita di tutti i giorni. |
Ciao, ammetto che l'hurt comfort è tra quei generi che proprio non mi piacciono e credo non riusciranno mai a piacermi. Ma se trattato in una certa maniera posso trovare una storia piacevole e apprezzabile, in questo caso confesso che non l'avrei mai letta se non fosse stato per le autrici. La tentazione di leggere qualcosa di scritto a quattro mani da voi, è stata troppo forte e ha sovrastato tutto il resto. C'è ancora qualcosa che mi disturba in questo genere di storie, ma qui si parla soltanto di un'iniezione. Non sappiamo quale problema abbia Sherlock, cosa abbia portato John a curarlo in questo modo, ma mi è piaciuto il dualismo interessante che ne viene fuori. Una semplice puntura su un braccio tira fuori tutte le fragilità di uno Sherlock che si sente nudo ed esposto di fronte a un John Watson che non lo giudica, ma al contrario si prende cura di lui e lo aiuta come può. Mi è piaciuta molto la carezza sulla fronte e il bacio che arriva subito dopo. Un gesto dolce e delicato, che sottintendono tantissimo, anzitutto una loro relazione molto più profonda di quanto nella realtà non lo sia. |
Un tripudio di h/c! Mi piace come la paura dell'iniezione sia in realtà paura di deludere, come il disagio fisico sia intrecciato a quello psicologico. John è un caretaker attento e premuroso sia per formazione che per indole. E come si fa a non shippare questi due insieme? |