Recensioni per
Advent Calendar 2019
di Pittrice88

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/01/20, ore 20:53

Eccomi qui. Eh, anche io odio fare le punture, se posso, evito. Mi dà fastidio tutto, l'ago, il sangue, l'odore dell'alcol, sono un completo disastro. Insomma, Sherlock l'ho capito bene. Che dire, Sherlock tremante di paura, insicuro mi ha fatto una tenerezza!!! E John così premuroso è il mio sogno, una dolcezza incredibile.
Brava, brava, brava.
Ty

Recensore Master
28/12/19, ore 12:09
Cap. 2:

Oh, eccomi sul secondo capitolo, forse più triste del primo. John accudisce Sherlock, ma quasi con noncuranza. Presumo sia per mostrare una realtà assoluta, priva di quel romanticismo che in questo secondo mi sembra che siamo noi ad attriburigli. Giuro, questa storia nella sua brevità mi sta dando degli scompensi e far pensare è una bella prova
Il nostro consulente investigativo è il tipo da mettersi a fare stupidaggini per attirare l'attenzione e se non prende da solo il proprio telefono nella tasca della giacca, figurati se arriva in cucina per l'aspirina: John non sa con chi abita? questa non è propriamente hurt/confort, ma mi piace tantissimo, in un modo strano..
baci, a presto
Setsy

Recensore Master
26/12/19, ore 11:39

Va bè. Una badilata sul cuore come regalo di Natale? grazie, eh!
Fammi dire che quando ho visto che eri tu e con l'Hurt/confort non ho potuto fare a meno di leggere, era impossibile.
perché l'H/C è il mio avvertimento preferito e perhé con Sherlock ci sta troppo bene. Lui e John sono - in modi diversi da questa storia - due che si fanno male e poi si curano, non che sanno evitarlo dall'inizio.
Qui la scena è di una tenerezza che farebbe lacrimare una pietra.
il grande Sherlock Holmes ha paura di un ago (solidarietà, Sherly, io svengo ^___^) e già questo dice molto. Come hai giustamente detto è abituato a ben peggio e ci ho letto proprio questo. Una fobia che non aveva mentre si drogava, vincendola per necessità, ma che gli è venuta quando è riuscito a scappare da quello schifo. non so se c'era da "indovinare", ma mi piacerebbe molto sapere se è così
Poi, questo si trasforma nella paura che John lo giudichi, sia deluso. ma Sherly, che dici? John potrebbe bonariamente prenderti un po' in giro, ma con affetto, al peggio. ma trovare sbagliato questo, lui è il tuo amore e il tuo dottore. può solo curarsi di te, come si deve, con una carezza sui ricci sudati e parole perfette
sono molto colpita, le storie brevi per me contentgono sempre molto, e me lo confermi
più bella di quanto avrei pensato solo dal titolo, ma ripeto, mi fidavo di te
baci, baci
Setsy

Recensore Master
26/12/19, ore 09:58
Cap. 2:

Ciao, continua a non piacermi l'hurt/comfort, ma continuo ad apprezzare molto questi scritti. Questi spaccati di vita quotidiana al 221b di Baker Street, scritti con mano molto sapiente. Uno degli aspetti che sto apprezzando maggiormente sta proprio nel fatto che l'hurt/comfort (che personalmente a tratti trovo quasi disturbante) sia in realtà trattato in maniera delicata e leggera, pare neanche una storia di quel genere. Di certo non mi ci fa pensare, anche se in effetti la trama delinea un personaggio sofferente e uno che lo cura, che poi è il fondamento di questo genere di storie. In queste bellissime drabble, sempre molto curate anche dal punto di vista della forma, il genere a mio avviso passa un po' in sordina. Quello predominante è di sicuro lo "Slice of life" e il fatto di ritrarre Sherlock e John in momenti di vita di tutti i giorni.

La caratterizzazione dei personaggi mi sembra ottima e qua è uscito forse molto di più che nella precedente. Qua abbiamo uno Sherlock preso dal mal di testa, ma soprattutto con la noia e con la totale inattività. Fa un po' specie vederlo in un simile stato, ma chi conosce Sherlock Holmes sa che Sherlock è anche questo. Ovvero momenti di assoluta iperattività, specialmente mentale, e totale assenza di movimento fisico. Ovvero lui dà ordini a John perché la noia lo fiacca troppo, perché è impossibile per lui muoversi. In questo ho riconosciuto tantissimo Sherlock, ma anche John. Un John che sì, si preoccupa come al solito, che gli dà l'aspirina per il mal di testa, ma che sembra un po' scocciato nel farlo. Come sempre, John non si trattiene affatto dal mostrare il proprio fastidio o l'irritazione. In questo, John è dannatamente sincero. Sono altri i sentimenti che trattiene o che non mostra (almeno nella serie). Qua non mi è chiaro se i due stiano insieme o meno, ma non è comunque questo il perno del racconto.

Insomma, un'altra drabble molto piacevole da leggere, complimenti a tutte e due.
Alla prossima storia.
Koa

Recensore Master
21/12/19, ore 09:52

Ciao, ammetto che l'hurt comfort è tra quei generi che proprio non mi piacciono e credo non riusciranno mai a piacermi. Ma se trattato in una certa maniera posso trovare una storia piacevole e apprezzabile, in questo caso confesso che non l'avrei mai letta se non fosse stato per le autrici. La tentazione di leggere qualcosa di scritto a quattro mani da voi, è stata troppo forte e ha sovrastato tutto il resto. C'è ancora qualcosa che mi disturba in questo genere di storie, ma qui si parla soltanto di un'iniezione. Non sappiamo quale problema abbia Sherlock, cosa abbia portato John a curarlo in questo modo, ma mi è piaciuto il dualismo interessante che ne viene fuori. Una semplice puntura su un braccio tira fuori tutte le fragilità di uno Sherlock che si sente nudo ed esposto di fronte a un John Watson che non lo giudica, ma al contrario si prende cura di lui e lo aiuta come può. Mi è piaciuta molto la carezza sulla fronte e il bacio che arriva subito dopo. Un gesto dolce e delicato, che sottintendono tantissimo, anzitutto una loro relazione molto più profonda di quanto nella realtà non lo sia.

Come spesso succede, e qui mi riferisco principalmente a OneNight, della quale si nota l'impronta di base, non conosciamo nulla. Sappiamo che il contesto è quello di Baker Street, sappiamo di un bacio che sottintende tante altre cose successe prima di questa scena. Ma i dettagli sfumano. Non ne conosciamo nessuno. Non sappiamo come si siano messi insieme o quando sia ambientata questa storia, senz'altro (almeno secondo me) è collocata in un tempo molto avanzato. Non nella prima stagione, per intenderci. L'intimità che c'è tra John e Sherlock, ma soprattutto questo Sherlock così spaventato e fragile (non sappiamo per quale motivo), non mi danno l'impressione di essere nelle prime stagioni. Per quanto Sherlock sappia che John è un medico e un uomo molto professionale, ritengo che non si mostrerebbe mai tanto debole a un John che ha conosciuto da poco. Quindi opterei per un post quarta stagione. Ma ovviamente sono tutte speculazioni, di certo non c'è nulla.

Questa collaborazione mi piace, spero lavorerete su altro in futuro. Intanto complimenti.
Koa

Recensore Master
16/12/19, ore 10:14

Un tripudio di h/c! Mi piace come la paura dell'iniezione sia in realtà paura di deludere, come il disagio fisico sia intrecciato a quello psicologico. John è un caretaker attento e premuroso sia per formazione che per indole. E come si fa a non shippare questi due insieme?