6 - “Sull’orlo del baratro” di inzaghina.EFP.
Totale: 47.9/60.
1) Grammatica e ortografia: 8.9/10.
La grammatica va bene, ma ci sono un po’ troppe sviste per una storia così breve.
“E chi ti dice che necessito aiuto?” le domandò, beffardo.”: nell’accezione di “avere bisogno di” “necessitare” regge il +di. Non ne ha bisogno quando il verbo è transitivo, nel significato di “rendere necessario”. La frase corretta è quindi “E chi ti dice che necessito d’aiuto” (- 0.30).
““Vorresti negarlo?” ribattè”: “ribatté” si scrive con l’accento acuto, non grave (- 0.20).
Lo stesso qua: ““Non posso” ribattè, invadendo il suo spazio vitale.” (- 0.20).
Lo stesso qua: ““Dovresti” ribattè in una risata senz’allegria.” (- 0.20).
Lo stesso qua: ““Ti odio!” ribattè lei, asciugandosi rabbiosamente le lacrime.” (- 0.20).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7.5/10.
Hai scelto uno stile semplice, molto basilare, a tratti fin troppo. Per certi versi l’ho trovato incisivo, ma per altri un po’ povero, e in linea di massima poco emotivo.
Ho trovato lo stile, inoltre, un po’ discontinuo: parole come “nivee” stonano un po’ col registro che hai tenuto per tutto il resto del testo. Penso che non ci sia bisogno di questi picchi di ricercatezza o, per lo meno, se si vuole usare uno stile ricercato e più ricco è necessario mantenerlo per tutta la durata della storia.
3) Titolo: 4/5.
Il titolo che hai scelto mi piace: è sicuramente rappresentativo della storia e di quello a cui i personaggi stanno andando incontro. È anche incisivo, sebbene non sia molto corto, e penso incuriosirà molto i lettori – che è poi il compito di un titolo.
Non ti ho dato il punteggio massimo perché è un titolo come tanti altri, purtroppo ormai termini come “baratro”, “oscurità” e simili sono abusati, ed è davvero difficile trovare una combinazione che risulti originale.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 13/15.
Mi è piaciuto molto come te la sei cavata in questo parametro. Draco, in particolare, mi è sembrato davvero IC, con le sue lune, le sue paure, i modi taglienti e scostanti: trovo che tu sia stata brava a renderlo in maniera realistica, e non nella versione “fanon” che così spesso si vede in giro.
Daphne, anche, mi è piaciuta molto: l’hai descritta sveglia, estremamente attenta all’oggetto dei suoi desideri, bisognosa, dolce. Persino troppo per lui – anche se lui qualcosa di buono lo fa decidendo di allontanarla da sé per proteggerla.
Non ti ho dato il punteggio massimo perché ho trovato il finale davvero un po’ troppo rapido. Capisco l’esigenza di chiudere la storia e il limite delle parole, ma è un po’ strano che Daphne, che è stata così tenace per tutta la storia, si arrenda appena lui le rivolge un paio di frasi taglienti. Non l’ho trovato molto coerente col tuo personaggio.
5) Utilizzo del prompt: 7/10.
Il prompt che hai scelto era: “Non puoi salvare chi non vuole essere salvato.”
L’interpretazione che ne hai dato è un po’ troppo letterale, però in linea di massima mi è piaciuto come hai impostato la storia. In particolar modo, ho apprezzato la ritrosia di Draco, che è anche un gesto di altruismo – attraverso il suo rifiuto vuole proteggerla – e la testardaggine di Daphne che non si arrende, ma si deve arrendere all’evidenza: le persone si salvano da sole e, generalmente, non puoi salvare chi non vuole essere salvato.
6) Gradimento personale: 7.5/10.
La tua storia mi è piaciuta: sebbene abbia ormai la nausea di un certo tipo di Draco/Daphne, tu sei stata abbastanza originale da non farmi venire voglia di cavarmi gli occhi. Ironia a parte, mi è piaciuto come hai tratteggiato il rapporto tra i due, l’ho trovato interessante, così come mi sono parse particolari le caratterizzazioni dei personaggi.
Peccato per l’utilizzo del prompt non completamente riuscito e per la conclusione che ho trovato un po’ affrettata, come ti dicevo, perché per il resto era davvero una bella storia. |