Recensioni per
Le leggi dello spazio e del tempo
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/04/20, ore 19:06

Ciao mia cara!
Gironzolando nel tuo profilo, mi sono resa conto che mi mancava questo terzo e ultimo capitolo per terminare questa mini-long, quindi ho colto l’occasione al balzo per terminarla.
Devo ammettere che prima di procedere con la lettura, sono andata a vedermi l’equazione di Dirac perché non la ricordavo. Ho trovato veramente interessante che, se due sistemi interagiscono tra di loro per un certo periodo di tempo, quando vengono separati, non si possono più descrivere come due sistemi distinti, ma, in qualche modo, ne divento un unico sistema. Leggendo anche la tua nota autore, mi piace molto l’interpretazione che ne fai tu, utilizzando i sistemi complessi e non le semplici particelle.
Mi piace che, partendo dal presupposto che tutto quello che esiste può essere spiegato con la fisica e la chimica, basta semplicemente studiarla e spingersi oltre, per parlare del salto del vuoto che Aziraphale e Crowley hanno fatto fin dal momento in cui si sono conosciuti. Effettivamente è così: quando conosciamo qualcuno, qualcuno che, in un modo o nel altro, ci stravolgerà la vita, compiamo un vero e proprio salto nel vuoto, non sapendo che cosa ci aspetterà e cosa troveremo una volta atterrati.
Da qui, non si può non pensare alle varie cadute che, per forza o destino, hanno avuto i due personaggi. Ovviamente, la caduta più eclatante di Crowley è avvenuta quando è stato scaraventato giù dal Paradiso ed è diventato un demone, nonostante l’inferno non sia mai stata una vera casa per lui, come invece lo è stata la Terra. Quella di Aziraphale, più che una caduta, è stata proprio una discesa nel Creato, ovviamente molto traumatica e rovinosa di quella del altro.
Naturalmente, durante tutta la storia dell’umanità, hanno continuato a cadere un’infinità di volte, ma il loro legame è andato sempre più a intensificarsi, diventando indissolubile.
Mi piace questo riferimento al nastro di Moebius, per spiegare che le loro esistenze vanno avanti seguendo un sentiero ben delineato, imposte dalle loro nature di angeli e di demoni. Ma, nonostante questo, prima o poi, le loro strade sono comunque destinante a incontrarsi, a rincorrersi, non riuscendo mai a stare veramente lontani.
È bellissimo che, nonostante il luogo dove si trovino, nonostante l’epoca storica, presto o tardi, sono comunque destinati a incontrarsi.
Per questo motivo, hanno dovuto imparare a comprendersi ed accettarsi.
Ormai le loro esistenze sono si sono così aggrovigliate insieme, da aver formato un unico sistema indistinto, che non si può spezzare neanche se si dovessero allontanare per un secolo.
Mi piace che utilizzi l’immagini delle loro mani che si stringono per suggellare la loro scelta per spiegarci quanto ormai le loro vite siano fuse insieme.
È bello vedere come adesso siano diventati l’uno il polo attrattivo dell’altro: se uno cade, anche l’altro lo seguirà.
Mi piace anche l’immagine che utilizzi delle due stelle binarie che percorrono una traiettoria a spirale per spiegare quanto sia forte la loro attrazione, tanto da essere intrinseca nella loro stessa natura.
Ed bello vedere che, alla fine, dopo tutti i secoli che hanno trascorso insieme, arrivano a capire che, il senso dell’esistenza, è proprio l’amore.
È proprio bello come, partendo da qualcosa di concreto e razionale come la fisica e la chimica, si sia arrivato a capire che il senso di tutto è l’amore, forse una delle cose più irrazionali che ci sono.
Questo capitolo mi è piaciuto veramente tanto, tanto da avermi fatto venire quasi la pelle d’oca quando sono arrivata alla fine.
Penso che hai utilizzato alla perfezione l’equazione di Dirac per parlarci di come le esistenze di Aziraphale e Crowley siano unite insieme.
Anche questa volta devo farti i complimenti per la grande maestria con cui hai usato un postulato fisico per parlare di loro due. Si vede chiaramente quanto ami questa coppia e quanto ti piace raccontargli agli altri, e questo si vede benissimo dalla cura che metti nello scrivere di loro e nel uso che fai delle parole.
Spero di poter leggere presto qualcos’altro di tuo perché hai un vero talento.
A prestissimo mia cara,
Jodie

Recensore Master
31/03/20, ore 13:16

Cara Gladia,
Un altro capitolo semplicemente incantevole, devo dirlo. Fisica e poesia si mescolano per creare qualcosa che ha attinenza anche, di nuovo, con la filosofia, campo in cui sono vagamente più ferrata: essendo opposti che si attraggono, Azipharale e Crowley hanno avuto un percorso di vita/esistenza che li ha portati a mescolarsi, in effetti: uno cade e vive tra gli uomini, l’altro scende, ma la perfezione viene raggiunta quando si fondono, prima che fisicamente, spiritualmente, in una commistione che fa commettere il bene a un demone e il male a un angelo. Trovo come sempre le tue tematiche espresse con una grande chiarezza e precisione, ma anche con una matura intensità: l’amore è come dici tu. È accettazione, compromesso, commistione, fusione senza, però, annullarsi o snaturarsi. Crowley non diventerà mai buono perché Azipharale ama la sua natura demoniaca, la sua ribellione, gli occhi gialli e viceversa.

L’amore è questo – restare se stessi fondendosi, diventare tutt’uno senza perdersi, anzi, ritrovarsi. In un sito dove spesso l’amore raccontato è quello estremo o morboso, il modo in cui descrivi le due essenze divine è da antologia, lo dico veramente col cuore in mano. La Terra è il luogo d’elezione come il Tempo un concetto quasi astratto e privo di valore: anche questo è sempre molto bello da leggere perché i tuoi personaggi – sono tuoi – non perdono mai le loro caratteristiche ultraterrene. Ecco perché una mente scientifica li rende così bene. Le leggi della matematica sono quelle di Dio e loro due Dio lo conoscono (la, anzi ^^) conoscono personalmente. Mi dispiace quasi di aver finito questa raccolta perché la tua scrittura mi regala tante emozioni e vorrei leggerne sempre di più. Fortuna che ho ancora diverse cosette tue da recuperare! Ti mando un abbraccio forte in questi giorni difficili per tutti. Continua a scrivere di loro, sempre,
Shilyss ^^

Recensore Master
23/03/20, ore 14:18

Cara Gladia,
e niente, anche questa seconda parte è semplicemente bellissima e suggestiva **. E se esistesse solamente il presente, il qui e ora? A fisica ero una schiappa, l’ho detto nella scorsa recensione, ma le riflessioni tra il teologico, il metafisico e lo scientifico di Crowley sono esattamente quello che mi aspetto da un demone che vive da sempre e che ha creato le stelle. Il senso di questo viaggio siderale e mentale è racchiuso in un solo concetto: l’amore ci spinge a stare vicino alle persone che amiamo. Spazio e tempo si deformano seguendo il nostro cuore. Crowley può viaggiare nell’universo e cadere in buchi neri, trovare nuove definizioni e caratteristiche, mutare la realtà, ma rimane sempre accanto ad Azipharale, ghiaccio bollente, stella fissa, unica luce attorno cui orbitare. In questi giorni dove tempo e spazio pesano più degli altri, l’unione totale di questi due personaggi antitetici e perfetti che si completano risulta ancora più bella, così come il loro perdersi in una conoscenza fisica che è sconosciuta ai più e che hai reso in maniera incredibilmente poetica, tanto da farla sembrare, effettivamente, una sorta di linguaggio divino.

Splendide anche le descrizioni, l’insieme degli aggettivi che hai usato per regalare un’immagine di Crowley incredibilmente affascinante e contraddistinta da una forza cinetica che sottolinea proprio quel suo moto perpetuo attraverso le varie epoche e i vari universi. E che tutto finisca proprio lì, nel cuore del suo mondo, nella libreria di Azipharale che veglia e controlla anche quando pare non lo faccia, non fa che rendere anche questa shot semplicemente preziosa. Bravissima, te lo dirò ancora mille e mille volte.
Un abbraccio,
Shilyss :)

Recensore Master
16/03/20, ore 14:26

Cara Gladia,
Inizio con immenso piacere questa storia, in cui ho ritrovato molte tematiche interessanti. Leggo le disquisizioni di fisica da profana – il mio campo è un altro, decisamente – ma la prima cosa da cui parto è proprio questa e mi scuso per gli strafalcioni tecnici: questa sarà più una recensione filosofica che scientifica, ma la scienza, prima di diventare l’esatta misurazione di fenomeni calcolabili e registrabili tramite il metodo scientifico cui ancora oggi ci affidiamo, era filosofia. E la perfezione delle molecole e degli atomi che compongono il mondo, quell’esatto insieme che comunemente chiamiamo vita non è manifestazione della divinità? Non è il simbolo dell’intelligenza che Azipharale osserva? Il giardino da cui è andato via, così perfetto, esiste anche in un bicchiere d’acqua.

Azipharale, che è un angelo, appare duale in maniera squisita. In lui appare manifesta la natura angelica che gli fa osservare il mondo col benigno distacco di chi vive senza tempo, ma la sua permanenza nel mondo lo ha anche toccato (e la metafora del fiume è bellissima). Allo stesso modo, è toccato e completato da Crowley, un uragano che sconvolge e pulisce, rinnovandolo, l’angelo e le sue sensazioni. L’assurdo è che parliamo sempre della stessa cosa, cara Gladia. Dell’amore, di Dio, della necessità di trovare l’altra metà del proprio cielo e del sentirsi completi, qui e ora, al posto giusto, un posto in cui anche il tempo scorra con un senso.

Un pezzo bellissimo è la riflessione che fa l’angelo sul trascorrere dei secoli, un ragionamento che è dicotomico, divino e umano al tempo. Dice, infatti, che a volte i secoli trascorrono così e lui non ricorda che qualche dettaglio che potrebbe apparire insignificante ai più, ma che per lui è ricchissimo, come il sorriso di una bimba. Poi arriva Crowley e allora il tempo ha un senso, che rimette il mondo in moto o, per dirla come Dante, l’amor che move il sole e l’altre stelle. Che regala un senso alle nostre giornate, che rende l’eternità qualcosa di sopportabile, che rende vivo quest’angelo impiegato sulla terra a lasciare che le vicende degli uomini gli scorrano addosso e di fianco. La trovo bellissima, intensa e profonda. Grazie di averla scritta <3.
Un abbraccio,
Shilyss :)

Recensore Master
29/02/20, ore 19:16

tesoro, credo che purtroppo - pur avendo appena letto cos'è un nastro di Mobius e avendolo vagamente capito - non comprenderò fino in fondo il valore e speciale bellezza di questa storia, come chi non ha la mia ignoranza in materia...
Crowley e Aziraphale fanno due percorsi diversi, ma sono alla fine indirizzati verso la stessa meta e destinati sempre a incrociarsi
questo è un capire istintivo, per me, per questo ci arrivo!
uno è caduto, l'altro è sceso, ma sono entrambi su questa terra, come entità non davvero divise. E che dopo aver condiviso tutto quello che ci può essere di importante, anche allontanandosi, restano parti in un insieme
è la storia più particolare che abbia letto, sui fandom che frequento
c'è la tua cultura e non solo,altrimenti sarebbe qualcosa di sterile, come affettività
è un conto che torna, ecco, è giusto. Sono loro nella più eterea essenza
bravissima, questo lavoro ti fa onore in più sensi
baci celesti,
Setsy

Recensore Master
22/02/20, ore 20:47

Un po' me lo aspettavo come poteva essere questo capitolo, ma non così denso di significato. Di nuovo, la mia ignoranza regna sovrana...
Ma ciao, bellezza! ecco, dicevo, questo è il capitolo di Crowley in perfetta opposizione a quello di Aziraphale
Il demone è un moto perpetuo, fisico e mentale; ha spigoli, movimenti iconsulti, sprizzi di energia e poi piccole momentaneee stasi, per ripartire alla minima sollecitazione. E' senza pace, senza risposo,ma credo anche senza noia. In fondo, può "abbassare" il suo livello vitale - da bravo rettile che va in letargo - per risvegliarsi più ardente di prima.
Con questo ha dei buchi di memoria, abita uno spazio tempo frammentato; non è semplice quello che hai scritto, ed è così aderente anche al Diavolo e la Temperanza dei tarocchi. (O per Satana! mi sa che mi hai dato un'idea... se scriverò citerò la tua storia come fonte di ispirazione assoluta!!!!posso?) Il Caos, e l'ordine.
Perchè interviene in suo angelo, in tutto questo scompiglio; che lo capisce, che lo trattiene dal perdersi in un'esplosione di stelle, in un tempo che non gli importa di misurare
e la parte finale? Azi che scioglie i suoi nodi, che lo raggiunge, perchè c'è solo un'energia che se la ride della fisica, e della relatività. L'Amore, che compie balzi laddove non si potrebbe, che è attrazione su tutti livelli possibili. E qui, Crowley si risveglia da un non-sonno, nella libreria...
al più presto leggerò il finale.
cara, grazie di aver regalato la tua conoscenza di qualcosa per me incomprensibile: la cosa più vicina a capire l'ho fatta qui, non studiando fisica a suola!
baci galattici,
tua Setsy

Recensore Master
17/02/20, ore 20:47

Sei tu che sei lieve e piumosa, lo sai, vero? le lasci le ormette se cammini sulla neve?
ma buonasera, cara. hai fatto benissimo a suggerirmi questa storia, perchè è davvero la più particolare che abbia visto sul fandom, per quanto ci sia da poco. Si vede la tua cultura personale, come sempre quando salta fuori un argomento che non è precisamente quello del fandom
belllissima l'analisi scientifica/geologica di Aziraphale. Un fiume in piena, ma questo quando arriva Crolwey a scombinargli la vita, rendendola tale. perchè che c'è di glorioso e prezioso in un fiume pieno di detriti, muschi e pozze fangose ai bordi?
Un pianeta che ruota sul suo asse e danza intorno a un altro, ma se questo è Crowley. altrimenti l'angelo tenderebbe all'immobilità
Vero, in parte perdonabile, perchè credo sia la sua profonda natura, quella di chi osserva con placidità il tempo e il mondo avanzare, invecchiare, tanto lui non partecipa di questo moto.
IL suo aspetto non è nemmeno di un ragazzo giovanissimo, ma questo, in effetti da un'idea maggiore di "blocco temporale" come fermo a metà.
per lui è tutto relativo, la formule delle dimensioni non lo intaccano. Ma qualcuno sì.... c'è solo un essere che spezza il ritmo sempre uguale a se stesso, quello che può creare l'eccezione che cambia la regola. E non vedo l'ora di leggerne... complimenti, perchè è davvero unica!
baci galattici,
Setsy

Recensore Veterano
30/01/20, ore 10:37

Eccomi qua per lo scambio! Allora, devo dire che il mio rapporto con la Fisica è ai ferri corti, dato che sono negata in materia, ma devo farti i complimenti per aver realizzato una scrittura di questo tipo!
Io non avrei avuto nè la forza, nè il coraggio XD
Ma veniamo a noi! Mi è piaciuta tantissimo questa raccolta, modo in cui le formule fisiche vengono abbinate ai nostri "Ineffable Husbands" è molto ma molto interessante.
Sentono il tempo e lo spazio in modo diverso, non si rendono conto che il loro "filo rosso" si è stretto al loro primo incontro sulle mura dell'Eden.
Solo poi realizzano che l'amore è il senso dell'esistenza.
La costante di Dirac e i sistemi di questa rappresentati da Crowley e Aziraphale è veramente sono veramente belli (sarà la mia costante preferita XD). Sono legati indissolubilmente l'uno a all'altro e non potranno mai essere separati.
Complimenti Gladia! E' la prima volta che leggo una storia così, grazie!
Un abbraccio!
Alla prossima

Nanami

Recensore Master
13/01/20, ore 11:46

Ciao!

Ho dato una spunta rapida e parziale all'articolo che hai linkato (mea culpa XD) ma ciò nonostante sono stato piuttosto affascinato dalla teoria dei quanti così in opposizione a quella della relatività che tendiamo a conoscere più facilmente rispetto alla prima. E naturalmente, rappresentando un opposto rispetto a quella rappresentata nel primo capitolo, non potevamo che stare parlando di Crowley: la sua vita è fatta di attimi indeterminati e indeterminabili, istanti che si perdono senza soluzione di continuità ai quali soltanto un certo angioletto riesce a dare una parvenza di ordine. Come si può definire l'istinto che anima il demone se non un insieme di continui presenti? Bene, eccomi che riattacco a fare filosofia spiccia su una teoria della fisica.
Sei una scrittrice molto originale e sai scrivere testi che non sono per forza per tutti i palati, proprio come questa storia in cui il tempo esiste e non esiste.
Un saluto e a presto,
Will D.

Recensore Master
12/01/20, ore 12:18

Lo confermo, lo stra - confermo: questo è il tuo lavoro migliore, perchè in definitiva è un capolavoro. La conclusione alle due precedenti parti, non poteva che essere una visione che poneva Aziraphale e Crowley sullo stesso piano. Hai sottolineato le loro differenze, ma anche i punti di incontro, a volte fugaci e casuali, ma sempre costanti e sicuri. Parli di legge di gravità per esprimere il senso di caduta di entrambi sulla Terra, parli della legge dell'attrazione per spiegare come questi due opposti non possono fare altro che cercarsi: "Un eterno rincorrersi, un eterno seguirsi e trovarsi e lasciarsi ed incontrarsi ancora, per poi capire infine che la strada è la stessa". Pura poesia - oltre la fisica. E la conclusione è perfetta: l'amore è ciò che dà senso all'eternità di Aziraphale e che funge da collante ai momenti separati di crolwey e riempie il suo vuoto. L'amore davvero è allorail "senso" di ogni cosa.
Ho amato davvero l'articolazione della raccolta: la posizione dell'uno, quella opposta dell'altra, e poi infine l'unione delle due opposizioni. Tesi, antitesi e sintesi. Perdonami, ma la filosofia non poteva rimanere esclusa neanche in queta parte e il caro Hegel voleva la sua parte.
Davvero grazie mille per aver scritto questa storia, sono stata davvero felice di averla potuta leggere e mi sono emozionata molto. Finisce dritto tra le preferite.

Recensore Master
12/01/20, ore 12:06

Ciao carissima, ero molto curiosa di proseguire questa lettura, incentrata su introspezione e riflessione. Mi avevi chiesto di essere severa il più possibile, ma davvero, su questo tuo lavoro in particolare, non riesco a trovare se non parole di lode. Mentre il primo capitolo era incentrato su Aziraphale e la sua percezione del tempo, a metà tra la visione dell'eternità e il flusso continuo degli uomini - per cui il tempo risultava "relativo" -, in questo secondo aggiornamento ti concentri su Crowley, la cui percezione del tempo è opposta, per certi versi più immediata ed elementare, curiosamente fatta di momenti e attimi. Dico curiosamente, perchè stiamo pur sempre parlando di un essere eterno e la visione di un'eternità composta di attimi è inusuale, e per questo più affascinante. Il suo tempo, fatto da ore "mancanti" e "dimenticate", è allora quantizzato perchè spezzettato, non continuo, il cui momento di unità è costituito inevitabilmente da Aziraphale e dalla sua visione costante seppur relativa. 
Se permetti una nuova digressione filosofica, mentre per Aziraphale ho pensato subito a Parmenide, qui è stato immediato pensare a Kierkegaard e in particolare alla sua concezione di vita estetica. Con i suoi eccessi e le ore mancate di cui non ricorda, Crowley percepisce in fondo la noia e il vuoto, un vuoto che cerca di colmare in ogni modo, fallendo forse finchè appunto non ritrova la stella fissa di Aziraphale.
Lo stile è perfetto, davvero adatto e con certe frasi che enfatizzano benissimo ciò che vuoi esprimere. "quando sei stato in grado di creare le stelle immaginare nuovi mondi è solo un mero esercizio": questa in particolare mi ha conquistata, forse perchè sottolinea in modo indiretto quella noia ontologica a cui ti ho accennato.
Secondo me questo è il tuo lavoro migliore, che sto adorato per idea, progettazione, stile e, naturalmente, anche studio profondo dei personaggi. Non parlo poi della magica unione di fisica e filosofia che mi fa letteralmente impazzie. Aspetto però di leggere l'ultimo capitolo per affermarlo con sicurezza... Vado a leggerlo immediatamente:)

Recensore Master
11/01/20, ore 16:49

Io rimango sempre dannatamente spiazzata da come affronti certi argomenti e poi mi ritrovo a renderli parte di spunti d riflessione che poi mi uccidono, e sono dannatamente di ispirazione.
L'idea che hai avuto per questa troppo breve raccolta, è assolutamente geniale, e si dia il peso giusto a questa parola – geniale, perché è di scienza e genio che si parla, ma alla fine tutto verge in un punto unico, qualcosa che sappiamo tutti far parte di noi, nelle maniere più estese, tratte da esperienze diverse dell'essere umano e del suo animo... qualcosa che è un percorso diverso per tutti – la vita stessa, ma che l'elemento focale, che accende tutto, che distrugge, rianima, rende felice, tristi e move il sole e l'altre stelle... l'amore è tutto.

Io sono innamorata dell'amore, mi piace leggere storie che trattano questo argomento perché mi piace l'idea di leggerlo attraverso gli occhi di chi l'amore lo vede in una maniera ancora diversa dal mio, e di quello di chiunque altro... ma è sempre lì, che finisce il tutto, ma la cosa bella di leggerlo da parte tua, da parte di questi due personaggi che ami che hai interiorizzato così bene, delicati al tocco, che sai toccarli senza romperli, che riesce ad inserire in qualcosa di fisico come l'equazione di Dirac, dove le particelle diventano Aziraphale e Crowley, e ancora estendi qualcosa di piccolo in qualcosa di giantesco, eterno e dannatamente incantevole. La caduta divina che diventa gravitazionale, ma non perde la sua divinità. l'attrazione data dalla diversità di due positivi e negativi destinati comunque sempre a trovarsi. Un capitolo finale che dice tutto, e racconta loro, l'essenza, ne trova un centro, il fulcro il nucleo... e alla fine si torna sempre all'amore, perché di questo si tratta, o tutto sarebbe statico...

Scusa la recensione che è più un delirio che altro, ma sono ammaliata, e incantata. Ci riesci solo tu e pochi altri... e loro, in mano tua, splendono di luce propria. Non ne posso fare a meno.
Miry

Recensore Master
09/01/20, ore 21:38

Ciao tesoro <3
Mamma mia questo capitolo, questo capitolo. Mi hai proprio fatta sognare. Io penso che meglio di così, il legame tra Aziraphale e Crowley non avresti potuto spiegarlo. Perché è questo che loro sono: due strade destinati ad incrociarsi, destinate a ritrovarsi sempre, a lasciarsi per poi riprendersi, tutto ciò in eterno. Possiamo cercare di spiegarlo in molti modi, ma il concetto è sempre quello, ed io amo la delicatezza che hai usato. Ogni volta mi fai proprio sognare con i tuoi racconti, sono proprio incantata. E poi hai concluso con "L'amore è il senso dell'esistenza", cosa a cui credo fermamente, ma non lo dico mai altrimenti mi dicono che sono melensa, pfff...
Una degna conclusione, bellissima e commovente, grazie per averla scritta <3


Nao

Recensore Master
08/01/20, ore 15:45

Ciao!

Che capitolo particolare, sembra infarcito di scienza quando invece la fisica dei fluidi è solo una scusa per digressioni romantiche e poetiche. Mi ha fatto venire in mente una delle mie poesie preferite della letteratura inglese, "One day i wrote her name upon the strand". Anche li si affronta la tematica tempo, con l'amore che tornerà in un momento successivo alla vita del poeta e della sua amata a rinnovare la vita. Solo che qui stiamo parlando di essere immortali, pertanto il tempo di Azi senza Crowley è noia e solo quando si ritrovano, secondo i desideri del Piano, il tempo riprende effettivamente a scorrere perché è un tempo che torna ad avere senso. Vedi un po' che digressioni filosofiche mi hai portato a fare. XD Complimenti come sempre per i testi emozionali che riesci a restituire ai nostri occhi.
Un saluto e a presto
Will D.

Recensore Junior
08/01/20, ore 13:55

Che cosa posso dire se non WOW?!
Il tempo visto dal punto di vista di Azi è descritto in modo sublime, quasi a sembrare una poesia scritta in prosa.
Una catarsi del significato stesso del tempo, che per Azi è l'eternità.
Ma un eternità quasi priva di vitalità, priva di motilità, priva di interessamento.
Per Lui Crowley è ciò che riesce a smuovere e a creare un significato di rilevanza al tempo che scorre attraverso gli anni.
Si avverte l'amore del nostro angioletto per il rosso.
Il tuo stile è qualcosa di superbo, riesci con poche e semplici parole a catturare il lettore in modo che non distolga l'attenzione con parole/ descrizioni che rischiano di far perdere concentrazione.
Lavoro eccellente come sempre cara :) :)
A presto
Alex

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