Recensioni per
Love is an open door
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/01/20, ore 17:58
Cap. 2:

Arrivo, eccomi ritornata nel meraviglioso mondo freddo di Arendelle, gelido ma così affascinante. Come lo è la storia dei fratelli Holmes che hai ideato sulla falsariga di “Frozen” ma, tutto sommato, preferisco leggerti senza riferirmi costantemente al film. Sì, perché quello che racconti è autonomamente piacevole, ben costruito e dallo stile curato e coerente. Sei sempre tu, insomma, con la tua originale capacità di scrivere spaziando dalla contemporaneità di una gif come “Your guardian angel” al contesto magico che c’è qui.

I due fratelli Holmes sono veramente scolpiti in modo efficace nelle loro personalità che spiccano nello scenario fiabesco che li circonda.

Mi azzardo a dire che Mycroft e Sh sono le due facce della stessa medaglia, perchè, secondo me, esprimono, con i loro comportamenti ed il loro modo di essere in generale, ciò che è una persona privata, fin dall’inizio delle sue esperienze di socialità, dell’affetto di chi è più vicino, dei familiari in particolare.

Sh, quando succede il fatto tragico per cui viene allontanato dal fratello, e viceversa, è più piccolo, ancora fiducioso nei confronti degli altri, senza pregiudizi e, quella porta chiusa, per lui diventa causa di un doloroso disorientamento anche perché lo separa dal fratello maggiore, il suo punto di riferimento, la sua sicurezza. Come scrivi bene tu, è allo sbando dal punto di vista affettivo ma anche in balia di una mente già brillante, vivace, che lo trascina in un vortice di confusione e di sovrabbondanza di stimoli provenienti, senza un filtro adeguato, dal mondo che lo circonda. Dunque, emerge netta la sua carenza d’affetto, che ne mina la personalità, scavando in essa delle voragini di fragilità e di sofferenza.
 Anche per Mycroft il problema è il vuoto affettivo che, nel suo caso, è il frutto dell’eccesso di controllo sulla sua vita. Controllo, non amore. Questo è il suo dramma, speculare ed opposto a quello del fratello minore.
 Entrambi, comunque, vittime di disastri educativi terribili.
Leggendo la tua storia, emerge nettamente la particolarità dello stile che usi qui: come ho già scritto sopra, tu sei un’Autrice eclettica che sa muoversi egregiamente in contesti narrativi diversi. Quindi, anche il tuo modo di scrivere, si avvolge all’argomento di cui ti stai occupando. Qui siamo in un mondo magico, favoloso, lontano da noi ma in cui si agitano passioni umanissime anche se si parla di poteri magici, di difficili equilibri tra genitori e figli, di giochi di potere, di personalità che assorbono il loro modo di essere dall’ambiente che le nutre.
Lo stile di scrittura che usi in questa storia segue un ritmo lento, non convulso, conduce il tuo raccontare respirando quasi l’avvicendarsi delle stagioni, il ticchettare del tempo che passa.
Mycroft diventa un gelido erede al trono, bacchettando persino sua madre sull’uso improprio del suo nome (“…Mycroft è il nome che mi hai dato…”) e mi suscita molta pena. Sh è come un uccellino impazzito che sbatte le ali, svolazza qui e là senza trovare una risposta ai suoi bisogni.
La storia prosegue e ci fai ritrovare uno Sh ventenne, una guerra che sconvolge il regno e la scomparsa del re e della regina.
Qui inserisci una scena toccante e davvero coinvolgente che suscita emozione. Mi riferisco al tentativo del principe più giovane di comunicare con il fratello, se non altro per trovare insieme una consolazione a quanto accaduto e per vedere se, almeno la morte, possa smuovere l’animo reso gelido di Mycroft. Struggente l’immagine dei due che si parlano appena attraverso la porta sempre drammaticamente chiusa ma sono vicino con il loro atteggiamento, entrambi appoggiati allo stesso modo. In questo contesto introduci la mitica frase “Caring is not an advantage” che, ormai, per noi sherlockiani è entrata nel mito.
Arriva il giorno dell’incoronazione dell’erede al trono e chi ci fai trovare in biblioteca…
Ovvio che se la connotazione IC di Moriarty l’hai conservata, Sh anche qui dovrà guardarsi da lui, tanto più che ne sembra veramente colpito.
Ed è IC anche questo, secondo me, perché s’intuisce fin dalle prime due mitiche Stagioni BBC che, tra i due consulting, c’è un’attrazione che, sempre per quello che ne penso io, sicuramente è intellettuale ma con “ingerenze” di diversa natura.
Quindi concludi il capitolo, bellissimo, lasciando sul tavolo da gioco un asso inaspettato: Moriarty.
Brava.

Recensore Junior
09/01/20, ore 00:08
Cap. 2:

Poveri Mycroft e Sherlock. All'inizio del capitolo sono l'incarnazione di quanto possano fare male i genitori, pensando di fare bene. Non si possono completamente criticare i sovrani. Non sanno come gestire il potere dell'etere al trono, quindi fanno quello che credono sia giusto. È che così facendo, condannano entrambi i figli alla solitudine e all'isolamento dal resto del mondo.
Bellissima la scena della porta, quando i fratelli si trovano seduti in terra, in posizione speculare. Sherlock non sa che Mycroft sta soffrendo. Non può sapere che quella neve sono le lacrime che il futuro re non può versare.
No, dico... James???? Sherlock incontra James e ne rimane affascinato???? John, corri subito a salvare quell'incosciente di Sherlock dalle grinfie di James!!!!!!!
Ok, avendo visto Frozen (il film Disney) so che esiste il principe cattivo, ma non vedo l'ora che arrivi John.

Recensore Junior
07/01/20, ore 21:03
Cap. 1:

ciao. ero scettica prima di iniziare a leggere lo devo ammettere,ma mi sono dovuta ricredere. per essere solo a 2 capitoli trovo i personaggi ben inseriti nel contesto del cartone della Disney e le piccole libertà che ti sei presa (la legge sull'età e la guerra) le trovo giuste sia per la trama sia per aiutare il lettore a inserire dei personaggi che amiamo così tanto e che abbiamo sempre visto in un contesto reale e logico in uno astratto e fantastico quanto può esserlo il mondo magico di Frozen. Sono curiosa di leggere come sarà inserito il nostro John nei prossimi capitoli e soprattutto come si inserirà il dono della deduzione dei due fratelli nella storia. essendo questo cartone incentrato finalmente sull'amore fraterno e non solo quello classico tra due innamorati come da tradizione, credo che questo esperimento di scrittura sia molto azzeccato e spero porti a scoprire lati nascosti dell'affetto dei due fratelli, così restii a dimostrarselo solitamente. rimango in attesa dei prossimi capitoli, che spero siano tanti grazie al fatto che di Frozen ora ce ne sono 2 ;)

Recensore Junior
06/01/20, ore 23:58
Cap. 1:

Povero Barbarossa. Una brutta fine per un tenero cucciolo. Un avvio decisamente triste e malinconico. È bellissima la descrizione del paesaggio all'inizio della storia. Come stupendo è il rapporto di complicità esistente fra i due fratelli.
È un vero peccato che i genitori li dividano. Da una parte Mycroft fa pena perché sa di essere responsabile della morte di Barbarossa e di avere quasi causato quella dell'amato fratellino. Dall'altra Sherlock mette una profonda tristezza perché si ritrova solo senza sapere perché.
I genitori avranno pure pensato al bene di entrambi i figli, ma facendo così, separandoli, hanno solo creato due grandi solitudini.

Recensore Master
06/01/20, ore 11:43
Cap. 2:

Questa atmosfera fatata continua ad incantarmi.
E' incredibile come tu sia passata dalla fredda logica di Shelock e Mycroft a questa dimensione magica, cristallizzata.
Nonostante ciò hai dato a Mycroft il suo carattere freddo e distaccato, ma gli hai aggiunto profondità e dolore, che lo rendono più umano in qualche modo. Sherlock ha invece una connotazione forse più infantile e innocente, anche se una parte della purezza che mostra qui la ritrovo anche nella serie.
Trovo davvero bellissime tante delle descrizioni che fai, da quelle su Arandelle e il suo mutare dall'inverno alla primavera, dall'alterigia di Mycroft e il suo incedere elegante e schivo, ai riccioli di Shelock (come degli stormi di corvi in volo al chiaro del mattino) al corpo nudo bianco come una distesa di neve. Immagini evocative, che riesco a figurarmi senza alcuno sforzo. Anche in questo caso, il contrasto con altre cose che hai scritto è sorprendente.
Sei molto versatile, ed è davvero un grande pregio.

Mi dispiace un poco di non conoscere Frozen, quindi forse perdo alcuni dettagli (non ho capito il perchè della guerra, nè il principe James), ma questo comunque non mi impedisce di apprezzarne lo stile delicato, la forza descrittiva di tante immagini, l'atmosfera fiabesca, i piccoli riferimenti alla serie classica, ai caratteri dei personaggi e alle loro idiosincrasie.

Vale la pena di seguirti :)

Recensore Master
05/01/20, ore 12:53
Cap. 1:

Ciao tesora ❤️
Resto estasiata da tutto ciò, GIUROH! Ahahaha vabbè, parti dal fatto che io non ho visto Frozen, quindi non riesco ad apprezzare appieno il crossover, ma l'idea che Mycroft riesca a creare e manipolate il ghiaccio la trovo MERAVIGLIOSAMENTE POETICA. Cristo, se non è lui il re dell'inverno allora non saprei proprio chi. AMO ADORO AMISSIMO hai fatto bene a dirmi di passare da questa minilong.
Anche se GA è magica e catturerà sempre il mio amore.
Di questa, però, a parte Mycroft, ho amato moltissimo il rapporto fraterno fra i due Holmes, il modo in cui riuscivano a essere migliori stando insieme, a come si divertissero, all'innocenza fanciullesca di entrambi che si mostrava solo fra loro.
Un'innocenza destinata a spaccarsi, a sporcarsi di un incidente pericoloso ma ingenuo, che ha mostrato come il potere di Myc possa essere anche pericoloso - non solo divertente - e che per questo necessita di essere domato, conosciuto, celato.
Mi si è rotto qualcosa leggendo di Sherl che va a bussare alla porta del fratello ricevendo solo silenzi e ordini d'andarsene dall'altra parte. Mi ha fatto male anche la morte di Barbarossa, ma almeno dalle note ho capito che lo rincontreremo e di questo mi rallegro <3
Sono davvero curiosa di scoprire come si evolveranno le vicende da qui in poi, come ci sarà un pizzico di Sherlock e di Frozen mescolati assieme per formare questo gioiellino di storia ❤️ perché lo è già, esattamente come tutte le cose che scrivi.
Sei davvero brava, davvero davvero! Lo dimostra la descrizione iniziale della città *-*
A presto tesoro e W Mycroft sempre e per sempre LOL ahaha
Ti vu bi
Alice
(Recensione modificata il 05/01/2020 - 12:53 pm)

Recensore Master
04/01/20, ore 11:10
Cap. 1:

Ciao tesoro.
Tutto ciò è tipo bellissimo. Pretendo un Mycroft che canta Let it go e uno Sherlock che canta “Oggi per la prima volta”, cioè ti immagini? Mi fa volare altissimo tutto ciò. A parte i miei soliti scleri, devo dire che l’idea di una Frozen!AU con Mycroft e Sherlock mi piace un sacco, penso che si prestano bene a questo tipo di storia e poi è fluffosissima, quindi non posso che apprezzare. Questo primo capitolo mi è piaciuto un sacco, mi hai fatto immergere nel regno di Arendelle con le tue descrizioni accurate, non esagerate e gradevoli (cosa che non c’entra niente: mi piace un sacco il titolo, direi che è perfetto). Veniamo poi ai due protagonisti: davvero adorabili. Adoro come hai descritto Mycroft e Sherlock in questa loro versione, anche perché li ho trovati piuttosto IC, soprattutto Mycroft. Super intelligente per la sua età e possiede delle abilità innate. E poi c’è Sherlock, sempre con l’inseparabile Barbarossa, che è molto unito al fratello e che è l’unico con cui si diverte davvero. Mi piace davvero come Mycroft diventa quando è insieme a Sherlock, più spensierato e allegro. E ho AMATO quando da dimostrazione dei suoi poteri, creando un galeone di ghiaccio così che possano giocare ai pirati. Ti rendi conto che mi pare tutto così canon anche se non è possibile?
E poi Sherlock è un cucciolo e basta, vorrei proprio strapazzarlo di baci.
Insomma, hai descritto una scena molto piacevole e fluff e poi ovviamente non poteva che arrivare la botta di angst: a causa di un incidente (e qui sottolineo, UN INCIDENTE, non a causa di Mycroft), Sherlock quasi ci perde la vita. Mi dispiace tantissimo per il cane che alla fine è morto (piango un sacco), però almeno Sherlock si è salvato, non senza conseguenze, ma poteva andare molto peggio. Mi è dispiaciuto tantissimo per Mycroft, già da subito è chiaro il suo senso di colpa e mi spiace che in un certo senso i suoi genitori gli abbiano dato la colpa di quanto accaduto (pure in Frozen non è che Elsa lo avesse fatto a posta eh, ma trattandosi qui di un personaggio a cui voglio bene la cosa mi pesa, sigh T_T). E’ molto plausibile l’idea dell’amnesia, sono cose che succedono veramente: un modo che ha la nostra mente per proteggersi dai traumi, il problema è che qui Sherlock ha anche dimenticato i poteri di suo fratello. E qui inizia la violenza psicologica su Mycroft. Ti dirò, nel film di Frozen non mi è mai piaciuta l’idea che i genitori di Elsa la tenessero lontana da tutto e da tutti (non è esattamente il modo migliore per aiutare tuo figlio/a, ma è un ottimo modo per fargli venire i complessi e infatti poi Elsa diventerà una complessata insicura) e quindi il nostro principino si ritrova a dover nascondere i suoi poteri, convinto oramai che portino solo guai e nulla più. A questo punto sono molto curiosa di sapere come gestirai il rapporto tra i due quando cresceranno, visto che sappiamo che entrambi sono due personalità particolari e che QUESTO fatto e quest’allontanamento non ha di certo aiutato. Tristezza infinita per Sherlock che non ha mai smesso di cercare suo fratello, ripeto, mi viene troppa voglia di abbracciarlo, perché tutto ciò mi spezza il cuore.
Hai avuto un’idea molto originale. Tra l’altro non posso fare a meno di chiedermi…ma allora comparirà anche John? Perché ho visto che c’è il genere romantico e il tipo di coppia slash… che sia una specie di Kristoff? (E mi devo preoccupare anche di un possibile “Hans”? OMG ADORO).
Vabe, ho sclerato fin troppo. Complimenti, ci sentiamo presto :*

Nao

Recensore Master
02/01/20, ore 20:50
Cap. 2:

Ciao di nuovo, aspettavo l'aggiornamento e sono contenta che sia già arrivato il capitolo nuovo. Capitolo oltretutto molto interessante, come ogni cosa scritta da te del resto. Devo confessarti che, leggendo le vicende di questi Sherlock e Mycroft, non posso fare a meno di ripensare a Frozen e tanto che le immagini del film mi girano nella mente intanto che leggo questo o quel passaggio. La trasposizione che hai fatto è davvero molto fedele, ci sono alcune diversità ma questo è doveroso. Anche perché adattare il contesto ai personaggi è importantissimo quando si scrive un AU e poi hai fatto delle modifiche davvero minuscole. Quello che mi piace maggiormente e che trovo calzi a pennello con Sherlock e Mycroft (ma anche con la famiglia Holmes in generale) è proprio il rapporto tra i due fratelli. Mycroft è una Elsa perfetta. Lui veste alla perfezione i panni del tormentato erede al trono, gelido all'apparenza che porta su di sé un peso troppo grande. La correlazione con Sherlock BBC e con quanto si viene a sapere della famiglia Holmes nella quarta stagione c'è tutto, anche se ha ovviamente subito delle modifiche. L'assenza di Eurus cambia le cose, ma fino a un certo punto. Il tormento di Mycroft non è lei e il suo nasconderla al fratello, ma è un potere che non è capace di controllare e che una volta ha rischiato di ucciderlo. Un potere che ha ucciso il migliore amico di Sherlock, Barbarossa. Insomma, l'adattamento è a mio avviso a dir poco perfetto. E mi è piaciuto davvero tanto ciò che ho letto finora, anche perché è molto credibile secondo me.

Come dicevo, il rapporto tra Sherlock e Mycroft mi piace specie per come hai delineato le loro differenze caratteriali. Il primo particolare che salta agli occhi è il fatto che Mycroft sia, di fatto, cresciuto con sua madre. Non ha mai visto nessuno da una certa età in avanti e ha praticamente avuto contatti soltanto con una persona che, da come ce la descrivi, non sembra niente se non distruttiva. Questo è importantissimo perché Mycroft, proprio come Elsa ma a mio avviso in maniera molto più tormentata e angosciosa (e questo dipende da una certa indole caratteriale che rende Mycroft molto meno indulgente con se stesso di quanto non possa esserlo Elsa), non ha subito un'influenza positiva. Non ha imparato ad avere un buon rapporto con se stesso o a gestire il proprio potere. Dal film sappiamo che è l'amore che permette a Elsa di gestire i suoi poteri e di controllarli a dovere. Qua ci salta subito agli occhi che Mycroft è invece cresciuto nell'odio, specialmente quello rivolto a se stesso. Odia se stesso per quanto ha fatto, involontariamente, al piccolo Sherlock e a Barbarossa. Odia e ha paura di se stesso e di quanto di incontrollabile c'è dentro di sé. E quindi tiene il mondo a distanza e si detesta. In questo trovo la figura di mamma Holmes estremamente negativa, ma anche quella del padre, che tu ci descrivi come malinconico e che a me è sembrato anche apatico e arreso a e se stesso e agli eventi. Con due figure genitoriali simili, Mycroft non poteva che crescere complessato...

Dall'altra parte abbiamo Sherlock, che come Anna, è davvero un raggio di sole. Mi ha fatto tantissima tenerezza, l'ho amato. Lui crede di essere lui il problema, povera stellina... giustamente, Sherlock è un bambino all'inizio della storia e crede di essere lui il problema. Lui il motivo per cui Mycroft lo evita. Crescendo si nota come la sua concezione delle cose cambi, si convince che è invece Mycroft ad avere un problema con le relazioni. Che si è chiuso al mondo. Anche per questo amo la sua reazione al risveglio, il giorno dell'incoronazione. Solare, curioso e desideroso di capire com'è il resto del mondo, temo che però Sherlock stia finendo col cadere nella rete del principe James (ovviamente un Moriarty perfetto!). E niente... sono curiosissima di capire cosa succederà nei prossimi capitoli. Intanto complimenti.
Alla prossima!
Koa

Recensore Master
31/12/19, ore 15:01
Cap. 1:

Ciao, come ti dicevo anche su Facebook mi pareva che ci fosse nell'aria una storia del genere. Forse ne avevi anche già parlato proprio nel gruppo Johnlock, fatto sta che me ne ricordavo e ho trovato il link con davvero tanto piacere. Una Frozen!AU mi ha sempre interessato leggerla, ma purtroppo in italiano non ne ho mai trovate. Almeno fino ad ora, il fatto che sia stata proprio tu a scriverne una, mi rende ancora più contenta.

Come prima impressione è decisamente positiva. Il che non c'è da stupirsi e senz'altro non è una rarità con le tue storie. Ho notato però una differenza rispetto al passato o anche alla long che stai pubblicando, e la differenza è senz'altro di stile. Il primo approccio a questa storia mi è sembrato molto narrativo, questa introduzione lunga e accurata, a tratti anche molto descrittiva, è davvero ben fatta. Ti sei presa il tuo tempo per descrivere il regno di Arendelle, per introdurre i ruoli di Sherlock e Mycroft, perfetti per interpretare i ruoli di Anna ed Elsa. Alla loro maniera, io ho sempre trovato che avessero diversi aspetti della personalità in comunque questi quattro personaggi. C'è, a differenza di altri lavori Disney, una certa base sulla quale lavorare. Quindi primo capitolo davvero ottimo, mi è piaciuto. Ovviamente serve a introdurre la situazione, una situazione che conoscendo il film, già sappiamo quale sia ovvero Mycroft da una parte, l'erede al trono e immensamente dotato oltre che di una notevole intelligenza, anche di un potere straordinario e misterioso. C'è un notevole richiamo all'Antartica che conosciamo della serie, il personaggio di ghiaccio su cui Moffat e Gatiss hanno giocato tantissimo, ma che glaciale lo è soltanto agli occhi dei distratti. Qui la neve è vera, il ghiaccio lo è altrettanto e vengono provocati anche dal suo cattivo umore o dalla tristezza, dal dolore come nel caso in cui quasi uccide il vivace fratellino. Nella serie era più un concetto, un'indole caratteriale. Qua invece è tutto molto più tangibile. Mycroft è un'Elsa perfetta, insomma. Così come Sherlock se la gioca bene a interpretare la vivace Anna. Lui è il fratellino più piccolo, quello spigliato e molto vitale. Curioso e soprattutto desideroso di trascorrere tanto tempo assieme al fratello maggiore e di fare cose divertenti con lui. Bellissimo il richiamo ai pirati e ho adorato l'idea che gli abbia costruito una piccola nave pirata di ghiaccio per farlo giocare (molto più credibile con questi personaggi del pupazzo di neve, a mio avviso). Naturalmente le cose poi non vanno affatto bene, ma questa è la trama. Mi è dispiaciuto per Redbeard, ma anche qui trovo tu abbia legato la trama di Frozen con quella di Sherlock, perfettamente. Alla fine, dopo un trauma subito, Sherlock dimentica del cagnolino compagno di giochi, così come scorda di quei poteri del fratello e si ritrova a crescere con un fratello maggiore che lo evita e che sembra odiarlo. Insomma, una perfetta e attenta introduzione alla storia.

Ora non mi resta che aspettare l'aggiornamento.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
29/12/19, ore 14:25
Cap. 1:

Eccoti con una nuova proposta.
Sin dalle prime righe ci si trova in un mondo magico, Arendelle. Il tutto rimanda alle immagini ed al messaggio di “Frozen”, film che mi sono ripromessa di andare a vedere per le insistenze di amiche e parenti, pur non essendo, nessuno di noi, in età adolescenziale. “Amiche” perché i maschietti sembrano meno aperti a rappresentazioni del genere. Comunque, la bellezza ed i buoni sentimenti non hanno una connotazione temporale precisa e sono insostituibili, sempre, indipendentemente anche dal sesso di chi è sensibile o no al messaggio.
Allora: ci sono i due fratelli, uno dei due, Mycroft, dotato di magici poteri che ha la prerogativa di servirsi del ghiaccio in modo strabiliante. È lui l’erede al trono, di un regno in cui dominano anche l’intelligenza e l’armonia. Succede un fatto terribile per cui la magia di Mycroft prova a un disastro, tale anche per le ulteriori conseguenze che porta, durante il tempo. Sherlock ne rimane marchiato in modo indelebile.
Ecco che inserisci una delle sue caratteristiche, assolutamente IC, che consiste nel connotarne la personalità con il peso di un passato segnato da traumi e sofferenze.
Dunque, qui, il piccolo Sh rischia la vita, perde l’amatissimo Readbeard e, nei confronti del fratello maggiore, matura un atteggiamento disturbato dal muro emotivo che i genitori gli hanno creato attorno per evitare il ripetersi di tragedie simili, magari con esiti più pesanti. Perfetto. Siamo, dal punto di vista emozionale, molto vicini alle Stagioni dei Moffitiss, che qui tu impreziosisci con l’atmosfera magica di “Frozen”. Sarà anche per il fatto che io amo il freddo e l’inverno che io, qui, tra queste righe dense di parole scelte con cura ed arricchite di uno stile elegante, mi trovo perfettamente a mio agio.
Brava. Sarà una lettura interessante, ne sono sicura.
(Recensione modificata il 29/12/2019 - 02:26 pm)

Recensore Master
29/12/19, ore 11:35
Cap. 1:

E' stranissimo leggere questa storia.
Hai dato a tutto un tono talmente etereo e magico e cristallino che faccio fatica a dirti le mie impressioni, soprattutto considerando che stiamo parlando di Mycroft e Sherlock Holmes.
Loro due sono il baluardo della logica, sono due esseri fatti di scienza e deduzione analitica, vederli bambini e in un contesto fatato mi lascia davvero a bocca aperta. Nella serie di Sherlock ci sono dei riferimenti a loro due bambini, ma è tutto completamente differente, soprattutto considerando che qui il loro rapporto sembra bellissimo, almeno nella prima parte. Sherlock bambino che si intrufola nella stanza del maggiore perchè, sostanzialmente, lo ama e vuole stare con lui. Mycroft che si scioglie solo con il fratellino, che lo cura e lo vezzeggia e gioca con lui.
Salvo poi incappare in un incidente che fa rischiare la vita a Sherlock e instilla in Mycroft un terribile senso di colpa, così che i loro rapporti ne vengono irrimediabilmente rovinati.

Ora come ti ho detto prima non conosco la storia di Frozen nel dettaglio, perchè non ho mai visto il cartone Disney, ma immagino che la storia sia attinente. Cerco di attenermi esclusivamente alle mie impressioni quindi.

Non so come possa esserti venuto in mente di associare Mycroft a Elsa e Sherlock ad Anna, è qualcosa di squisitamente assurdo ma allo stesso tempo affascinante. Mi incuriosisce questo aspetto magico, tanto diverso dalla serie.

Tutte le descrizioni che fai contribuiscono a dare questo contesto leggero, incantato. Considerando le altre cose che ho letto di tua mano, devo inchinarmi alla tua bravura di riuscire a dare due impronte tanto diverse agli stessi personaggi. E' tutto diverso. Lo stile di scrittura, tanto morbido in questa storia quanto affilato in Your Guardian Angel. Sei davvero versatile, e aver avuto occasione di leggere una cosa diversa mi fa scoprire questa cosa e ti apprezzo ancora di più.

Bravissima!