Recensioni per
Soliloquio di una Medusa suicida
di MoeniaDea

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/01/20, ore 09:35

Questa storia offre così tanti spunti di riflessione che non so da dove cominciare senza scrivere un'accozzaglia spaventosa di cose senza senso. Comunque, ci provo.
Innanzitutto, grazie per avermi fatto riprendere in mano il personaggio di Medusa, figura a cui, ammetto, non ho mai attribuito la giusta considerazione, probabilmente perché la mia propensione verso i personaggi più marginali mi ha sempre fatto credere, erroneamente, che su di lei si fosse già detto tutto il possibile e in qualsiasi modo.
E invece no, c'è sempre qualcosa da dire, c'è sempre una chiave di lettura che stupisce e che può far dire: sì, sì, quanto mi suona giusto! E tu hai fatto proprio questo.
È bellissima la disperazione di Medusa condannata a non amare più dal terribile potere del suo sguardo... Le pene degli dei sono crudeli, si sa, ed è bellissimo come qui Medusa si soffermi sull'insensatezza della gelosia, sentimento che porta solo a conseguenze terribili come la punizione riservata da Atena a Medusa e alle sue sorelle.
In generale, poi, mi piace la voce che hai dato a Medusa, fiera e orgogliosa mentre si libera delle falsità che poeti e antichi storici le hanno tessuto addosso (le parole che riserva a Dante mi hanno fatta saltellare, penso che riprenderò il passo della Commedia perché non ricordavo minimamente la sua presenza, perdonami Medusa XD) e poi lo spietato, meraviglioso realismo con cui definisce quegli eroi tanto glorificati che di eroico hanno in realtà ben poco... Davvero, certe riflessioni toccano il cuore e mi sembrava di averla lì davanti a me, Medusa, fiera nella sua terribile bellezza, i capelli che sibilavano rabbiosi alle sue parole... Davvero, penso che questa storia non mi uscirà dalla testa per un bel po', il che è solo un gran bene.
Ah, e poi il finale, parliamone: adoro Medusa che si autodetermina, che finalmente decide lei la conclusione dei giochi, in barba a tutti quei poeti e al grande Perseo che già arriva (immagino la sua reazione al vedere che oooops, il mostro terribile è già morto senza il suo provvidenziale contributo e me la rido :P) e lei che si suicida, raggiunta poi dalle sue sorelle (perché di loro si tratta, direi) è un'immagine davvero potente.
E a proposito del presunto eroismo degli eroi: beh, ci vuole ben più coraggio nel darsi la morte che nell'uccidere un mostro o presunto tale, direi.
Ok, penso di non aver detto la metà di quello che volevo dire, probabilmente mi sarei dovuta prendere molto più tempo per commentare (perdona il casino, gli incisi e quant'altro) ma dovevo farlo adesso, sull'onda di quel che mi ha trasmesso questa storia. Eventualmente, modificherò in futuro XD.
Ci sono solo un paio di scelte stilistiche che non mi hanno convinta a pieno: mi rendo conto che si tratta unicamente di gusto personale, ma te le segnalo lo stesso, magari possono essere spunto di riflessione/discussione.
Per prima cosa, l'idea del monologo teatrale: penso che il testo avrebbe avuto forse ancor maggiore riuscita come un monologo gestito a mo' di flusso di coscienza, senza la cornice teatrale, che secondo me rischia di smorzare, più che di evidenziare, la voce potentissima di Medusa e la sua scelta finale.
Poi forse le citazioni dei vari autori da parte di Medusa avrebbero fatto un diverso effetto senza citarli per nome, e lasciando al lettore libertà di individuarli o meno... Penso avrebbe mostrato, da parte di Medusa, un maggior disprezzo nei loro confronti, e avrebbe dato al testo una fluidità maggiore.
Ripeto, questione unicamente di gusti, il racconto, come testimoniano i deliri sopra, mi è piaciuto e mi è piaciuto tanto.
Un ssaluto, e tanti auguri di buon anno :D

Mel

Recensore Junior
30/12/19, ore 11:01

Buonsalve giovine autore.
Prima di tutto, mi piace. Apprezzo molto l'idea teatrale del brano e il fatto che le didascalie siano un po'più articolate di un semplice copione.
Due piccole precisazioni, ho notato due errori di battitura, a meno che "e gli sono grato" non fosse voluto. L'altro è "da uno di quei eroi idealizzati", starebbe meglio 'quegli', ma credo ti sia solo sfuggito il tasto.
I contenuti. Allora, non conosco la storia di Medusa tanto da riuscire a seguire tutto per filo e per segno. Però nel complesso è esposta molto bene e si vede che c'è stato uno studio dietro.

Idea per una eventuale prossima riscrittura: perchè non capovolgere la psiche di Medusa? Cosa succederebbe se lei iniziasse ad amare la sua condanna?

Comunque sia, chapeau.

Ci si legge.