Recensioni per
La colpa non è mai nostra
di Francis Joy

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/03/20, ore 10:38

IX
NONO POSTO, CON UN TOTALE DI 36,95/45
Francis Joy, con “La colpa non è mai nostra”

Grammatica: -0,80
“…francesi!” continuò – Continuò deve essere scritto con la lettera maiuscola, in quanto il discorso diretto si conclude con un segno di punteggiatura forte. -0,20
Adesso lacrime di sangue – La parola “adesso” non può essere utilizzata in una narrazione al passato. -0.20
ciao tutti! – ciao a tutti! -0,20
è la mia prima originale – È la mia prima originale -0,20
Non ci sono altri errori.

Stile: 7,75/10
La caratteristica principale dello stile che hai utilizzato, secondo me, è l’uniformità: ci sono delle parti, delle frasi che si differenziano dal resto, ma non spiccano in particolar modo, e la cosa è valida sia in positivo che in negativo. Piuttosto che una storia a sé stante, sembra che questa drabble sia un estratto da una oneshot più lunga, se non fosse per l’ultima frase che anticipa il destino finale di Philip. Questa non vuole essere una critica, quanto una constatazione: è una scelta espressiva che può essere condivisa come no, e piuttosto che perdere di vista la trama in favore degli artifici stilistici è meglio fare così. Vorrei tuttavia segnalarti dei passaggi che, sempre secondo me, tu avresti voluto rendere efficaci, incisivi, ma per diversi motivi non lo sono così tanto. Un esempio è la frase conclusiva, che è praticamente priva di emotività, si limita a dire “era destino che andasse così” senza aggiungere nulla in più, oppure “lacrime. Adesso lacrime di sangue” che voleva essere un rafforzativo molto forte, ma durante la lettura sembra solo una fastidiosa ripetizione: ci sarebbero stati altri modi più funzionali di rendere quest’immagine evocativa che hai pensato, ma purtroppo la resa finale non è stata del tutto convincente. Il lessico è invece abbastanza semplice ma coerente fino alla fine.

Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 18/20
Sicuramente l’argomento trattato, ovvero la disperazione di una persona, soprattutto una donna, per la sorte dei suoi familiari, non è originalissimo, e non ci sono nemmeno particolari spunti che differenzino la drabble dalle altre situazioni simili, ma hai comunque fatto un buon lavoro per quanto riguarda la caratterizzazione. Filip, il protagonista maschile, dice solo una frase fatta senza che effettivamente cambi qualcosa all’interno della storia: per quanto riguarda lui ho trovato molto interessante la scelta della battaglia, in quanto a Fahrbellin le vittime svedesi non furono molte… tuttavia non per tutti fu una vittoria, anche tra loro, e ce lo mostri molto bene; questo è lo spunto più interessante della storia, l’unico problema è che è necessario informarsi per saperlo. Agnes è invece un pochino più banale in tutto, anche se il suo dolore è sicuramente sincero ed entrambi risultano molto umani, per nulla artefatti. Anche se non è per nulla facile avresti potuto provare a ridurre le descrizioni per inserire qualche dettaglio in più, che ti avrebbe aiutato/a a far risaltare un po’ di più le caratteristiche peculiari della drabble. A parte ciò hai comunque tratteggiato due personaggi convincenti, che forse avrebbero avuto bisogno di più spazio per esprimersi al meglio.

Titolo: 3,5/5
Questo titolo non è male, anche se ad essere sincero l’ho trovato un po’ troppo generico e poco incisivo. Personalmente credo che sia coerente con l’atmosfera della storia, sembra abbastanza il titolo di un dramma cinematografico, e questo effetto lo rende anche piacevole, e inoltre suona molto bene, ma non sono sicuro che possa attirare particolarmente i lettori potenzialmente interessati a questa drabble, proprio perché non è legato al contesto in cui è ambientata la storia e non dà veri indizi su cosa si andrà a trovare al suo interno, se non forse l’angst. Tuttavia ha anche un grande punto di forza: appare infatti chiaro che la frase “La colpa non è mai nostra” non è vera, è un’esagerazione poiché non può mai essere soltanto colpa degli altri, e quindi fa venire il dubbio e la curiosità di scoprire da chi e perché è stata detta; a mio parere è sempre un punto a favore vedere che il titolo è ripreso quasi letteralmente all’interno del testo. Avresti potuto sicuramente compiere una scelta migliore, magari scegliendo un frammento della storia più corto e incisivo, ma tutto sommato questo resta comunque un buon titolo, coerente all’ambientazione anche se un po’ generico ma affatto fuori luogo.

Gradimento personale: 4/5
La tua drabble è stata senza dubbio una piacevole lettura. Lo stile è fluido e il contesto in cui si svolge la scena è ben chiaro, così come lo sfogo di Agnes: i suoi sentimenti non sono filtrati e risultano pertanto molto genuini, veri. Il finale propone anche una veloce riflessione sul tema delle guerre dal punto di vista delle persone comuni, non particolarmente originale ma comunque coerente e non distanziata dall’atmosfera generale della storia. Quello che manca, secondo me, è quel qualcosa in più, quello spunto che la differenzi da molte altre e la renda più particolare; hai fatto comunque un buon lavoro, mettendoti alla prova.

Bonus – Prompt (1/1) + Contesto (3,5/4): 4,5/5
Prompt: Come prompt hai scelto il vaso e l’hai usato molto bene: Agnes, la tua protagonista, ha fatto cadere il vaso che stava maneggiando proprio perché presa da altri pensieri, dal dolore per la perdita dei propri familiari e per la preoccupazione che la affligge riguardo al destino di Filip. In un certo senso il suo tentativo di rimettere insieme i cocci richiama anche il suo desiderio di riavere unita la propria famiglia, cosa che purtroppo non avverrà mai a causa della guerra: anche se riuscisse a ricomporre il vaso, certe crepe non potrebbero mai essere eliminate. Inoltre ci potrebbe anche essere un richiamo a un’urna funeraria contenente le ceneri del padre e del fratello, ma non ne sono sicuro. In ogni caso l’utilizzo è stato pertinente e approfondito e quindi meritevole del punto bonus.
Contesto: Il contesto svedese è chiarito da diversi particolari: i nomi nordici dei protagonisti, i riferimenti alla battaglia di Fahrbellin nel finale, le accuse contro i francesi che hanno trascinato il Regno in una guerra inutile e sanguinosa. La scena che mostri nella drabble non può essere avvenuta solo lì: cambiando quei dettagli la si può facilmente universalizzare, ma questo potrebbe anche essere stato il tuo intento e quindi non ritengo giusta una penalizzazione particolare.

TOTALE: 37,75/40+5 (con penalità di -0,80)

Recensore Master
22/02/20, ore 00:38

Ciao, questa drabble è davvero molto toccante. Si capiva la tristezza e la rabbia di un lutto non superato, nonostante tutto è stato sconvolgente pensare che il vaso attorno a cui hai costruito l'episodio doveva essere il contenitore delle ceneri del fratello e del padre. Quel vaso ŗotto diventa un simbolo concreto della morte "inutile" dei soldati.
La sua famiglia poteva anche credere nella Patria ma lei, che non ha combattuto, della guerra vede ovviamente solo lo spreco di vite umane. Si rifiuta di trovare una ragione valida per un massacro; e piange perché sente dentro di sé che anche il marito andrà a combattere e non tornerà più da lei.
(Recensione modificata il 22/02/2020 - 12:39 am)

Recensore Master
18/02/20, ore 09:54

Ciao :-)
La storia è molto forte, d'altronde la guerra porta via gli affetti più cari e riduce una persona alla completa solitudine e questo si evince perfettamente dalla drabble. L'aspetto umano è quello che chi scatena le guerre dimentica di solito e per lo più mai colpa di una sola fazione.
Molto toccante questo punto di vista al femminile.
In bocca a lupo per il contest ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Master
15/01/20, ore 06:31

Buongiorno.
Abbastanza vago, questo piccolo raccontino, ma d'altronde con così poche parole a disposizione è normale che lo sia.
In bocca al lupo per il Contest!

Recensore Master
14/01/20, ore 20:14

ciao cara, eravamo insieme qui!
dunque, fammi ammettere la mia ignoranza, perché ti sei scelta un periodo difficilissimo e anche una battaglia molto specifica.
con un punto di vista particolarissimo, ed è questo che risalta della storia: non ci sono principi e comandanti, ma delle persone molto normali, perché sono loro che fanno (facevano, per lo meno) le guerre. le famiglie dei soldati semplici, che non potevano sperare molto. Il vaso che cade diventa così il simbolo, il segno di malasorte delle persone care che finiranno distrutte
ovviamente starò sbagliando, ma sono svedesi, vero? alleati dei francesi? questa parte non l'ho capita molto..
buona fortuna per il contest!
Setsy