Recensioni per
Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
03/07/22, ore 11:23

Non c'è niente da fare, se voglio leggere qualcosa di veramente bello devo sempre cercare da te!
Come sai adoro il tuo stile di scrittura, fluido, scorrevole, elegante, mai fuori misura. Sei una fonte d'ispirazione per me!
Questa storia è assolutamente favolosa. Ho amato moltissimo la cura dei dettagli nei tre punti di vista. Tutto è al suo posto perfettamente "incastonato".
E' profonda e molto attinente all'argomento: morte, diavolo. Solo la purezza (che possiedono bambini e animali) può sconfiggere il male e le sue "tentazioni", la purezza che poi sarebbe l'umiltà, che non è quella che crediamo noi, che è invece spesso "falsa modestia". 
Sono davvero rimasta incantata dalla tua bravura nell'essere così accurato, senza però mai trascendere nel didascalico, o nel pedante. Hai confezionato una storia ricca di significato,profonda, in un racconto breve senza neppure lesinare le tue bellissime descrizioni.
Chapeau! Ovviamnete va dritta nelle preferite!

Recensore Master
25/07/21, ore 15:58

Ciao Old Fashioned,
questa è una storia bellissima e assai originale.
Le descrizioni sono di grande effetto, a partire dalla luce rosata dell'alba che abbellisce perfino una catapecchia.
Mi è anche piaciuta la paziente solennità della morte, anche se non dev'essere tanto bella a vedersi, soprattutto da vicino.
Il diavolo, il cui aspetto si conforma alle credenze popolari del luogo, non sembra un tentatore molto efficace. L'aspetto di angelo caduto lo aiuterebbe di più nei suoi scopi.
Il finale a sorpresa, con l'anima del cane troppo luminosa per il demonio, è una vera chicca.
MaxT :)

Recensore Master
17/05/21, ore 01:01

Ciao, mi è piaciuto molto questo trittico di punti di vista! Ti devo fare i complimenti per le ricerche che fai nelle tue storie, non conoscevo il culto del cane santo né l'incisione, devo ammettere. Sono una totale ignorante per quanto riguarda l'arte e i culti religiosi.
Quello che mi ha lasciata molto colpita è come tu abbia creato in poche righe tre storie con un elemento comune: Il Cavaliere è un osservato speciale da parte del bene (Guinefort), del male (il Diavolo) e del neutro (la morte). Alla fine la spunta il bene perché gli hato speranza, quasi come un exemplum.

Recensore Master
24/04/21, ore 11:31

Caro Old! L'avevo letto, sai questo gioiellino, ma anche qui senza finirlo. E sì che è tanto breve. Ma quando si è incorreggibili, lo si è anche per solo poche frasi. E' un gioiellino. L'idea, l'incisione che nella tua scrittura assume la forma di un trittico, lo spunto del cane santo, che nella narrazione svolge umilmente ma efficacemente il suo ruolo. I cani sono tutti santi, come giustamente hai detto tu rispondendo a un altro commento. Anche i gatti, sai: entrambi hanno quell'intuizione soprannaturale che li fa leggere in profondità. 
Sicché abbiamo un Cavaliere in cerca di un padrone da servire, dopo che il precedente è passato a miglior vita e dopo esser stato licenziato dagli eredi: cosa che molto spesso e tristemente succede proprio all'animale da compagnia del caro estinto, e chissà se quel cane dall'aria simpatica che si accoda, letteralmente parlando, al Cavaliere in procinto di riprendere il cammino è stato a sua volta messo alla porta da qualcuno. Fatto sta che i nostri due - anzi, tre - randagfi si incamminano diretti al turrito paese che s'intravede in cima alla collina. La mattina è chiara, serena, immersa nella luce rosata dell'alba (elemento, questo, che fa la elemento comune per tutte e tre le scene). All'improvviso, però, ecco un refolo d'aria fredda, una visione di morte che ricorda i bassorilievi di scheletri ghignanti di certi cimiteri, attorno al cartiglio "quello che tu sei, noi eravamo; quello che noi siamo, tu sarai". Si ode anche un sinistro tintinnio, un fruscio come di zoccoli, uno sfiatare rauco: ma quando il Cavaliere si volge a guardarsi alle spalle, non trova altro che la serena armonia del bosco. Confidando nella tranquilla presenza del cane, che pare non aver annusato pericoli nei dintorni, il Cavaliere si rimette in cammino. 
E qui facciamo un passo indietro e si apre un altro quadro: la Morte ritratta nel più classico dei modi, con la clessidra in mano a scrutare lo scorrere rapido dell'ultimo tempo. La clessidra è quasi agli sgoccioli per colui che deve morire, ma la Morte non ha padroni, non è vincolata a tempi imposti da altri e può ben permettersi di concedere un rinvio. Sembra un miracolo però, a pensarci bene, si tratta solo di un semplice rinvio. La Morte tornerà, perché "è fedele come un cane", e non si è ancora trovato chi sia riuscito a sfuggirle. Direi che il cane è l'altro elemento decisivo e ricorrente della storia: perché è alla fine il cane, con la sua semplicità e il suo intuito, a salvare il padrone dal pericolo rappresentato da questi loschi figuri, la Morte e il Diavolo. Di nuovo torniamo al momento in cui il Cavaliere percepisce strani  mormorii e presagi nel cuore del bosco, ma né la Morte né il Diavolo possono farci niente: non è ancora giunto il suo tempo, e la presenza fedele ed empatica del cane è in grado di infondere speranza contro qualsiasi tentazione di follia e disperazione. Così, alla Morte e al Diavolo non resta che arrancare dietro al cavallo del nostro errante, nell'attesa di cogliere chissà dove e chissà quando uno spiraglio, o nella semplice attesa che gli ultimi granelli inizino il loro viaggio verso la strozzatura della clessidra. Un'ultima nota a proposito della figura del Diavolo, che nella terza scena si spancia di soddisfazione di fronte ai meschini peccati e imbrogli che avvengono nella locanda: "fregandosi le grinfie soddisfatto, si sentì un contadino che guarda le messi imbiondite". Effettivamente, lì sì che c'era da mietere e da dire "pancia mia fatti capanna". Mentre al cospetto del Cavaliere, di fronte al tentativo di entrargli nell'anima (cosa peraltro il Diavolo non può fare), ecco che viene respinto dalla presenza di troppa luce. E' proprio senza macchia e senza paura, questo nostro Cavaliere, e per di più su di lui veglia il santo cane accompagnatore. Alla Morte e al Diavolo restano quindi le pive nel sacco, ma non rinunciano a seguirli, in un'allegoria del cammino della vita che tocca a ogni uomo che cammini sulla terra. 
Una bella storia, quindi, pregna di significato nella sua brevità, molto simbolica. E soprattutto narrata con una scelta così precisa ed esatta delle parole da riuscire a creare suggestioni pur nella brevità di ogni singola frase. 

Recensore Master
09/08/20, ore 10:32

Caro O.F.,
Ma come??! Soltanto seconda? Un gioiellino del genere?! Mah!
Irresponsabile io, a leggere tutto questo soltanto adesso, irresponsabili coloro che, a suo tempo, l' hanno
giudicato. Irresponsabilità a cui, però, credo che tu e la tua lungimirante bravura facciate ben poco caso.
Che bel racconto a tre voci! Che fantasia e che sapiente ironia! Che stupenda boccata d' aria medievale!
Ogni personaggio è delineato in modo perfetto! Un vero cavaliere e le due perfette "incarnazioni" dei
principali spauracchi umani. Perfino e giustamente posti in reciproca competizione!!! Una Morte molto
"snob" e un Diavolo molto sicuro dei propri mezzi... E su tutto, suprema tua perfezione, questo tenero,
fedele e pulcioso compagno di strada. Reincarnazione di quel santo cane, la cui esistenza personalmente
ignoravo. Altra mia "irresponsabilità", data la mia affezione verso le pagine a tema storico.
Troppo bello e, probabilmente proprio per quello, troppo breve!
E' sempre piacevole ritrovarsi tra le tue righe!
Un affettuoso saluto

Nuovo recensore
13/07/20, ore 19:37

Buona sera, Old!
Questa storia mi è piaciuta un sacco. Non so perché ma mi ricorda molto la poesia Rio Salto di Giovanni Pascoli (se non l'hai mai letta te la consiglio), con quelle atmosfere di vita cavalleresca descritte così nel dettaglio!
Lasciano Pascoli a parte, lo stile della storia è scorrevole, e allo stesso tempo leggero e profondo, perché ricorda ad ognuno di noi che siamo sempre accompagnati dall'ombra della Morte e quella della Tentazione ovunque andiamo. Perché la vita è così, e non si può fare altro che convivere con questi "accompagnatori".

A presto,

Alexandra
 
(Recensione modificata il 13/07/2020 - 07:38 pm)

Recensore Junior
24/06/20, ore 15:56

Ciao, Old! :)
Chi non muore si rivede, e quindi eccomi qua.
Questa storia mi ha affascinata dalla prima volta che l'ho letta, in quel di gennaio, e ci sono tornata sopra tante e tante volte.
È perfetta! Davvero, non mi stanca mai.
A ogni nuova lettura ci trovo una sfumatura in più, e arriverei a considerarla la mia preferita tra tutte le tue meravigliose opere. Ma non lo so, in realtà ne amo anche tante altre... sicuramente si è guadagnata il podio!
Da un'incisione già di per sé evocativa e bellissima, tu hai creato con poche parole un capolavoro di significato e di stile.
"Breve ma intenso", e accidenti se è intenso!!
Adoro il tuo Cavaliere e il legame che intreccia con il Cane (si, decisamente si è guadagnato anche lui la lettera maiuscola oltre a un nome Santo), entrambi randagi e senza un padrone a cui giurare fedeltà.
La Morte e il Diavolo non possono nulla, davanti a un duo così bene assortito.
E mentre il Diavolo si abbandona al disappunto per non essere riuscito a ghermire quell'anima luminosa che gli viene negata, la Morte non si scompone più di tanto. Lei è ineluttabile, fedele proprio come un cane, e ripasserà dal Cavaliere quando sarà il momento. Nessuno le può sfuggire, è soltanto questione di tempo.
Davvero, sono profondamente affascinata da questa storia meravigliosa, così come lo sono - una volta di più - dalla tua immensa bravura!
Grazie per questa ennesima perla, e scusami per il ritardo vergognoso!!

Elly :)
(Recensione modificata il 24/06/2020 - 03:59 pm)

Recensore Master
24/06/20, ore 00:41

Carrissimo, ero convinta di avertela già commentata, intendo qua, in privato ti avevo già detto che apprezzavo questa storia e come hai sviluppato i tre diversi punti di vista.

Ricordo bene le richieste del contest e non potevi renderle in modo più adeguato. Sarà anche il fatto che hai avuto la giusta fonte d'ispirazione perché quell'incisione è davvero perfetta, non so se ispirarsi ad essa è stato più semplice o più complesso. 
Il cavaliere è una specie di ronin, rimasto orfano del suo signore, privo di una meta  e con un grande cuore puro e pieno di ideali per i quali vivere/morire a seconda di ciò che è più giusto.
La sua nobiltà d'animo si nota fin dall'inizio per la vicinanza col cane. E' possibile ingannare il prossimo ma non si può ingannare i cani e se Guinefort lo segue vuol dire che a quell'uomo si può affidare la vita. 
E lui si accorge che c'è qualcosa di strano, si sente seguito. Il cane e la sua buona coscienza sono lì a ricordargli che non ha motivo di temere nulla.

Piccola teoria: se fosse stato un farabutto spietato, o non si sarebbe accorto di niente (in quanto non avrebbe avuto l'umanità necessaria per accorgersi che qualcosa non va), o il Diavolo l'avrebbe preso senza pensarci un attimo di troppo, invece il Maligno sembra seguirlo come se volesse prima di tutto testarlo, in fondo quando quel Cavaliere non ci sarà più, lui e la Morte dove trovano un altro che meriti la loro attenzione?
Leggere del cavaliere che offre una salsiccia a un cane mi ha richiamato alla mente San Martino che dona il suo mantello a chi moriva di freddo. ^^ Un cavaliere come lui, per vincere contro il male non ha bisogno di impugnare un'arma.

***La Morte è fedele come un cane.*** [...] ***Gli si mise alla destra, come un vecchio compagno d’arme, come il Figlio di Dio*** Bello il simbolismo che hai usato, Nella lotta tra il bene e il male qualche simbolismo religioso accentua l'esperienza che il cavalaiere sta vivendo.

Interesante anche il punto di vista del Diavolo. Perché diamine ha provato a entrare nell'anima dell'animale? Ci credo che ha trovato solo luce! Doveva provare a entrare nell'anima del cavaliere. O forse ho capito male e l'animo del cavaliere è così pieno di luce perché il cane, come dice la Morte, gli dà speranza.
Dei tre il più saggio è la Morte: no è arriato il suo momento!

Recensore Master
25/05/20, ore 13:10

Ciao carissimo!
Lo so che manco da tempo immemore dalle tue storie, devi avere pazienza, ma prima o poi torno sempre. Alla fine anche io resto fedele come un cagnolino agli autori che adoro^^
Premetto che amo tantissimo le incisioni di Dürer, ma non conoscevo i particolari quest'opera.
La scelta narrativa dei tre punti di vista differenti è perfetta e permette appunto di avere una visione più completa della situazione.
Il vero protagonista di tutta questa vicenda è indubbiamente l'amato cane, un compagno puro e fedele, che accompagna il cavaliere lungo la sua strada, proteggendolo da ogni malignità.
Le figure della Morte e del Diavolo sono molto suggestive, in poche parole ne hai delineato i tratti fondamentali. La Morte è paziente poiché consapevole che nessuno può sfuggirle al momento fatale. Osserva, studia, cammina a fianco delle sue anime a volte tanto da sfiorarle, e attende...questo la rende ancora più macabra e inquietante.
Mi ha colpita il presagio della Morte, che si fa sentire, e il particolare del cavaliere che impallidisce riconoscendo la sua presenza.
Il Diavolo tentatore invece è avido e manipolatore, impaziente di giocare con le debolezze umane.
Il cavaliere però rimane indifferente a tutto ciò, preoccupandosi solo della sua quotidianità, seguendo il suo nuovo e fedele amico, che inconsapevolmente per lui è la sua salvezza.
Complimenti, è sempre un piacere passare dalle tue parti, spero di tornare presto!
Alla prossima! :)

Recensore Veterano
19/05/20, ore 18:37

È incredibile.
Ti è riuscita talmente alla perfezione che stento a credere che questo sia il tuo primo tentativo di flashfic.
Hai una padronanza di stile e linguaggio veramente impressionante e la tua bravura emerge in maniera lampante anche dalla naturalità con cui ti destreggi tra umano e soprannaturale senza alcuna fatica.
Ecco, forse ciò che più mi ha colpito è stata proprio la "leggerezza" di questa raccolta. Ogni testo scorre senza intoppo, con un ritmo direi quasi ipnotico.
Il lettore passa da un punto di vista all'altro con estrema agevolezza e questo è tutto merito del tuo stile disinvolto, ma estremamente accurato ed evocativo.
Complimenti, mi hai colpita tantissimo.
Non vedo l'ora di spulciare il tuo profilo; sono sicura - assolutamente certa, date queste premesse - di imbattermi in altre storie degne di nota.
Per ora, ti saluto (con sincera, profonda ammirazione).
(Recensione modificata il 19/05/2020 - 06:38 pm)

Recensore Master
12/04/20, ore 11:00

Ecco, bravo, vedi di arretrare, di fronte alla Luce.
Abbiamo un Cavaliere, un uomo prode e buono, devoto e fedele... fedele innanzitutto a se stesso, alla sua pulizia interiore. Ama gli animali: si prende cura del suo cavallo, di un cagnolino randagio, cui dà pure il nome, ripromettendosi di tenerlo con sè.
Un uomo buono, che confida nella bontà altrui: non solo non prova nessun rancore per la famiglia nobile che l'ha congedato, ma si appresta, con umità e buona volontà, a proporsi ad un altro signore. E sono certa che, ancora una volta, si rivelerà un cavaliere fidato e probo.
La Morte gli sta appresso, ma io la vedo, in un certo senso, ammirativa nei confronti di quest'uomo. Sa che deve seguirlo, dato che essa è destino comune a tutti noi. Ma sa che il Cavaliere ha ancora tanto da dare.
Poi abbiamo l'Altro. A volte può molto, a volte meno.  Ma stavolta deve fare un passo indietro. 
Abbiamo un Cavaliere: l'ho detto, no?
§§§
Solo tu, amico carissimo, potevi creare questo delizioso gioiello narrativo da un'antica incisione del Durer. 
Vi hai incastonato i capisaldi della cultura medievale: il memento mori, la Sacra Fede, il peccato.
Complimenti per questo componimento, al solito sai essere magistrale.
 Buona Pasqua, di cuore.
Lou

Recensore Master
04/03/20, ore 12:12

Valutazione contest "Esercizi di stile" - Secondo classificato

Grammatica: 5/5
 La grammatica e la punteggiatura sono impeccabili.

Esercizio di stile: 15/15 Hai scelto il pacchetto punti di vista, dunque dovevi narrare lo stesso episodio visto da tre prospettive diverse. Non hai adottato un taglio personale ma, sempre mantenendo la terza persona, hai inteso il punto di vista come diversa ampiezza visiva dell’avvenimento (l’incrociarsi del Cavaliere, la Morte e il Diavolo) e precisazione delle intenzioni. Hai giocato quindi bene con le prospettive in questo senso e, secondo me, la scelta di non scandagliare le emozioni è la più azzeccata, in quanto il Diavolo e la Morte sono esseri che si trovano su un piano superiore e la cui antropomorfizzazione interiore sarebbe stata forzata e forse perfino “caricaturale”. Come scrivi tu stesso, “il Diavolo ha le fattezze che la gente gli attribuisce”.

Originalità e pertinenza delle varianti: 9.5/10
Per quanto riguarda l’originalità, l’apporto che ogni punto di vista aggiunge è chiaro: tutti i soggetti presenti nella storia (e ancor prima nell’incisione) hanno modo di esprimere le loro azioni, i pensieri e gli intenti, andando a specificare di volta in volta i dettagli che nella flash prima sono solo menzionati per via della visione parziale. Questo è evidente nel punto di vista del Cavaliere che percepisce alcuni elementi (la visione della propria morte, l’impressione di altri zoccoli, l’aria fredda e il sentore di zolfo), che poi prendono vita e acquistano significato alla comparsa successiva del Diavolo e della Morte. [5/5]
Proprio in virtù dei richiami appena menzionati, la pertinenza risulta davvero rispettata, come anche attraverso la ripetizione di stesse azioni e di stesse battute (mi riferisco a quello tra il Diavolo e la Morte che si trovano sullo stesso piano di esistenza). L’unica perplessità riguarda il momento che precede l’incontro: ognuno è impegnato in una propria diversa attività (il Cavaliere incontra il cane, la Morte sta prendendo delle vite, il Diavolo è sul tetto della locanda) che effettivamente avvengono nello stesso momento e che sono accordate tramite il riferimento all’alba. Ha pienamente senso il fatto di raccontare quel momento senza fare riferimento negli altri punti di vista (in quanto non vissuto dagli altri), tuttavia, soprattutto nella prima e nella terza flash occupa un po’ troppo spazio, come scena grafica e non solo narrativa, dunque ho dovuto togliere qualche punticino per questo. [4.5/5]

Gradimento personale: 5/5
Questa raccolta mi ha conquistata: l’esercizio di stile è curato, lo stile eccezionale e adatto al contesto, e la trama narrata originale. Ho amato come tu abbia preso ispirazione dall’incisione (a cui tu con le storie doni davvero una narrazione) e l’abbia collegata al Santo Cane, Guinefort. La costruzione della trama è superba e ne risulta una raccolta davvero interessante, al di là dell’esercizio di stile!

Totale: 34.5/35
(Recensione modificata il 04/03/2020 - 12:13 pm)

Recensore Master
02/02/20, ore 21:00

Ave OF, torno a commentare, nitida salta alla mente l’incisione di Durer, ogni figura del trittico ha il suo modo di pensare e agire. In ogni parte vi è il cane, che salvator mundi, fa soggiacere la morte e il diavolo .. passo, se no ti offendi, a una minima analisi testuale, che scrivere una FF non è affatto banale o scontato

Il Cavaliere.. senza nome, egli è tutti o nessuno, come il prode Ulisse con Polifemo, the dark side and the lightness, the Devil and the Death. Il cane si fa suo compagno, lo accompagna e lo salva.
La Morte, senza tempo o spazio, una moira misteriosa, nemica della speranza, davvero una sintesi geniale e il cane è araldo del domani ..
Il Diavolo.. ecco Costantinopoli? E perché no Samarcanda.. Il diavolo, che scruta le anime e i pezzi, tutto annullato dal cane..
Scrittura rapida e nitida, come il bulino di una incisione di Durer, un eterno enigma..
I miei complimenti . .. a la prochaine JQ Empress PS in bocca al lupo x il cotest

Recensore Master
02/02/20, ore 12:18

Ciao Old, che bello tornare a leggere qualcosa di tuo *-*
Sappi che sono curiosissima anche di leggere la storia per il contest di Soul e Carmaux, quindi aspettami anche lì :D
Ma intanto sono qui e volevo dirti che ho apprezzato molto queste tre flash!
Intanto sono felice che tu ti sia cimentato per la prima volta in racconti più brevi, credo sia un buon esercizio per arricchirsi, lo dico soprattutto perché anche io tendo a voler sempre scrivere un sacco, perciò con drabbles e flashfics mi cimento volentieri per imparare meglio a dosare le parole!
Ma a parte ciò, credo tu abbia portato fuori tre pov interessantissimi: prima il Cavaliere che fa amicizia con il cagnolino e si sente sperduto perché non ha più un signore da servire, poi la Morte che si rende conto che non può ancora agire su di lui e deve solo limitarsi a seguirlo finché non giungerà il suo momento, e infine il Diavolo che deve arrendersi all'evidenza di non poter interferire, nemmeno con la sua mellifua persuasione.
Hai creato tre scene che, pur raccontando gli stessi eventi, si completano e hanno nuovi elementi ciascuna.
Ottimo lavoro, credo tu abbia colto perfettamente il senso del contest :)
E poi onestamente non devi preoccuparti per le flash: anche se è la prima volta che ne scrivi, a queste non manca proprio nulla per essere complete e ben leggibili!
In bocca al lupo per il contest, ci sentiamo presto <3

Recensore Veterano
26/01/20, ore 23:05

Ciao, ecco che torno a tormentarti ^^
Scrivere flashfic non è affatto semplice, eppure ci sei riuscito con una spontaneità ed un'eleganza non comuni. Hai creato tre gemme stupende.
Se permetti le analizzerei con calma una per una, perché non si possono ridurre in poche parole.

Il Cavaliere
Ho apprezzato molto il fatto che non avesse un nome preciso, perché permette al lettore di identificarsi meglio. Come se non fosse solo un personaggio ma un essere umano qualunque, diventa proprio l'immagine dell'Uomo durante il cammino della vita.
Tutti abbiamo un lato oscuro, rappresentato dal Diavolo, e tutti abbiamo lo spettro della Morte che incombe su di noi.
Ed è bellissimo il cane, dal nome perfettamente evocativo di Guinefort, che lo accompagna scacciando la paura e il Male dalla sua mente come una sorta di angelo custode. Del resto, è proprio la sua natura di cane a renderlo così.

La Morte
Questa è la versione che mi ha colpito di più: hai reso la Morte come un essere misterioso ed affascinante, oltre che macabro.
E' bellissima la similitudine "la Morte è fedele come un cane", è stupenda e anche molto vera: è sempre con noi e non importa quanto cerchiamo di evitarla, prima o poi arriverà. Più poi che prima, si spera.
Ho apprezzato molto la scena dell'uomo morente e del fatto che la Morte non veda le persone in quanto tali ma solo le loro fiamme vitali. Perché lei non guarda in faccia nessuno.
La mia parte preferita è quando dice: "La speranza è mia nemica." perché non esiste solo la morte fisica ma anche la morte dell'anima, che è ben peggiore. Niente è pericoloso come uno spirito abbattuto, e Guinefort sembra saperlo.

Il Diavolo
Innanzitutto devo confessare che il mio cuoricino bizantinista saltella gioioso alla pregevole menzione di Costantinopoli.
Sono rimasta anche molto affascinata da come scruta le anime delle persone, anche quella del Cavaliere, mentre basta un semplice scodinzolio del cane per annullare ogni suo potere. Forse perché il cane è davvero un Santo Cane?
Più semplicemente credo sia un randagio, che ha trovato un uomo randagio come lui e le loro nature si compensano così che possano darsi speranza e forza l'un l'altro.

Concludo con una menzione all'artista. Durer aveva la straordinaria capacità di intrappolare interi universi nelle sue incisioni che sono ancora oggi, cinquecento anni dopo, misteriose ed affascinanti.
Sono molto colpita dalla tua scelta e dai racconti stupendi che ne hai tratto: leggerei un intero libro scritto così!
I complimenti sono riduttivi e le parole non possono descrivere la bellezza di questi racconti.
Sei stato veramente bravo.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]