Recensioni per
A mano a mano
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/10/20, ore 12:24

Ciao.
All'inizio avevo scelto questa drabble per l'ultima delle recensioni premio, però mi hai incuriosito troppo con i tuoi post su Ole e Homer, e quindi alla fine ho cambiato (senza alcun pentimento). Fatto sta che questa drabble è rimasta in attesa di una recensione per troppo tempo. E quindi eccomi qui ad approfittare dell'iniziativa del gruppo. Cercherò di essere veloce e chiara.

IO-LA-AMO!!!! <3
Di una delicatezza infinita, di una bellezza immensa, di uno struggimento sconfinato che, io non lo so, vorrei staccarti le mani e studiarle per vedere un attimino che tipo di inchiostro ci metti dentro.

A parte che dopo aver letto un numero sufficiente di tue storie, posso dire che ci sono degli elementi che ricorrono spesso. Per esempio, l'idea di solarità e innocenza associata al sole (che mi ha fatto pensare a Homer <3, e di nuovo se penso alla mamma di Homer con le mani sempre sporche di pittura, penso all'altra tua drabble su Teddy che ho letto <3).
Tu usi i colori per scrivere, io ne sono convinta. Ancora una volta il tuo stile è pulito, semplice, cristallino. Una superficie in cui i colori prendono luce dalle parole. E in questa storia la luminosità è tutto. Una luce che è dolcezza struggente e che passa dall'uso di "occhioni", "piccoli soli", "piccole dita" - e che danno subito una dimensione tenera, legata all'infanzia, all'innocenza, alla bellezza selvaggia che è propria dei bambini - in contrasto con un'immensità delicata trasmessa con "stretta sorprendente" e termini semplici ma più forti come "seri", "forza" "fissare". La dolcezza si unisce alla determinazione, e basta questo per racchiudere questo momento, il paradosso che si racchiude dentro a un bambino.
I bambini sono esseri meravigliosi, così fragili, innocenti, ma dalla forza dirompente. Non hanno limiti, nonostante potremmo tenerli fermi con una mano, loro non conoscono limiti. Hanno tutto il mondo davanti e l'innocenza di credere di poterlo tenere nel palmo della mano.
E così che mi mostri il piccolo Teddy: serio, dolce, piccolo, determinato, e sopratutto con la meraviglia dentro gli occhi. C'è uno spazio di possibilità tra lui e Harry, e quando sorride lui lo sta già attraversando con la mente, quello spazio. Quel primo passo è una conquista che non può essere quantificata, per lui è il mondo, per lui è gioia, è realizzazione. La pura e semplice felicità.

Dolcezza e determinazione racchiudono anche il conflitto paradossale che convive in Andromeda. Sì, perché ancora una volta, tutto è filtrato attraverso gli occhi di questa fantastica donna, e ancora una volta nonostante sia il nipote il protagonista, quella che risulta più caratterizzata è lei.
Lei che tiene il nipote ma sembra allo stesso tempo aggrapparsi a lui. L'ultimo raggio della sua famiglia, così piccolo, così fragile, così luminoso verso la vita. Immagino Andromeda aver trovato la forza di andare avanti, la forza per credere un po' ancora nel mondo proprio grazie al piccolo Teddy (due piccoli soli), che doveva conoscere gli ideali per i quali sua madre aveva vissuto, aveva amato ed era morta, che portava il nome di suo nonno, che io immagino essere una persona buona e dolce e piacevole. Una donna più fragile avrebbe potuto dare la colpa a quegli ideali, ma Andromeda è una donna che ama, una donna che nell'amore trova la forza per ribellarsi al destino; e credo che sia grazie a quell'amore e per quell'amore che Andromeda, nonostante il dolore, ha coltivato la missione di non far mancare quella stessa forza, quella stessa determinazione nel piccolo Teddy.
E' troppo piccolo, Teddy, persino per parlare, e lei vede che non è pronto a camminare da solo - lei non è pronta a lasciarlo andare. Ma quando la voglia di vita lo reclama, e lui vuole abbracciarla, lei lo deve lasciare andare, non può fare altrimenti, proprio perché sa che non deve essere la sua zavorra. E già sente che è un mondo distante da lei, lei che rimane ferma, che la vita ce l'ha gran parte alle spalle, mentre lui è proteso verso il futuro (in parte rappresentato da Harry, in parte rappresentato verso quel primo passo che compie da solo).
La parte che ho amato di più è quando Andromeda legge nel viso del nipote ciò che lui vuole dirle. Sembra lasciarsi guidare da lui, Andromeda, assecondare, nonostante il suo ruolo di educatore, i bisogni del bambino, libero di esprimersi, libero di essere ciò che vuole essere, così come lo è stata lei, così come lo è stata Ninfadora Tonks.
E quella ripetizione di "pochi passi, il mondo intero" che è un dolore dolce immenso, strazio struggente nell'anima di Andromeda e per l'anima di chi legge. Ed è anche il titolo, che è perfetto, è... tutto. E' wow.
E ho amato la presenza di Harry (questo mi ha stretto davvero il cuore, sono stra felice di aver letto questo drabble anche perché ho potuto vedere queste due figure lavorare insieme per Teddy, in memoria anche di Remus e Tonks, sono i custodi ognuno dei due genitori di Teddy), perché ha esaltato secondo me quel pizzico di egoismo che Andromeda controlla, perché la immagino volere il nipote tutto per sé, mentre invece poi lo lascia anche andare tra le braccia di Harry. E' una condivisione, un momento unico, dove il tempo sembra fermarsi, dilatarsi, in cui due persone e due tempi si incontrano e convivono. E la presenza di Harry rappresenta tutto, rappresenta la guerra, la vittoria, la perdita, il mondo. Non riesco a spiegare a parole quello che mi hai trasmesso, accidenti, nonostante il tempo passato da quando l'ho letta la prima volta, nonostante tutte le riletture fatte, continuo a non trovare le parole, non come vorrei.

Amo questa drabble, amo il modo in cui hai saputo rendere le emozioni agli antipodi che convivono nel cuore di chi ama una persona e che deve lasciarla vivere a sua volta, guardarla mentre cammina in avanti, è un piccolo dipinto magico, un dipinto che si muove, lento, una frazione di secondo quasi statico, eppure si muove. E c'è tanta di quell'emozione che non si può dire. Bellissima.
A presto!

Recensore Master
14/08/20, ore 12:09

Seconda Recensione Premio per il contest “3 Drabble, solo 3 Drabble per parlarti di me (e dirsi addio)

Ciao, stavolta mi butto in questa raccolta.
Non ricordo di aver letto molte storie sulla nuova generazione, anzi direi che sono proprio pochissime, ma il prompt delle mani mi affascina sempre troppo, e poi ho letto l’introduzione di questa drabble e le ho dato una possibilità. E ho fatto benissimo.
Amo quando l’autore è talmente abile da creare un rapporto speculare come in questo caso tra le due parti del componimento. In questo preciso caso, è stato come leggere un scritta riflessa sullo specchio: le stesse lettere, ma in sequenza contraria. È stata questa l’impressione leggendo le due parti: mentre Teddy si sorprende di avere le mani sporche d’inchiostro, come se la pittura appartenesse a un’altra vita, forse perché una volta era associata a fogli bianchi, mentre adesso la sua tela è Victoire; su Victoire quell’inchiostro esplode, così come se la pittura fosse diventata la fonte primaria della sua vita, su di lei la pittura non è soltanto un colore, ma è una carezza (bellissima quest’immagine, “dipingere una carezza”) è un carattere, una sfumatura della personalità e dell’amore di Teddy. Sembrano andare in direzioni opposte, i loro pensieri, eppure hanno origine dal medesimo punto, legati a filo doppio, ormai inscindibili.
Lo stile è semplice, così come l’ho conosciuto io con la raccolta di Cedric/Cho, incantevole lì come qui. C’è qualcosa di affascinante nella semplicità del tuo stile: chiunque può essere semplice, e a volte quella semplicità si rispecchia in uno stile poco coinvolgente; ma è usare quella semplicità con naturalezza e fascino che è molto raro.
La metafora metafisica dell’inchiostro e dei colori soprattutto è bellissima, assume un senso profondo e sfaccettato proprio sul finale, con Victoire, dove il colore non è solo quello che è fisicamente impresso sulla sua pelle, ma quello che è impresso nelle sue iridi e nel suo cuore, nei suoi ricordi.
Sembra che prima di conoscere Teddy, Victoire fosse una tela bianca, pura, candida, inviolata. Ma anche qualcosa di spento, banale, omologato al resto. È grazie a Teddy che la “sporca” che Victoire conosce i colori, le emozioni, le esplosioni di gioia e piacere e vita. Mi piace questo loro modo di influenzarsi a vicenda: entrambi in qualche modo sono cambiati grazie alla presenza e alla vicinanza dell’altro, si sono arricchiti.
Allo stesso tempo, la vita di Teddy, prima di Victoire, era piena di ombre (ombre sui fogli). anche la sua vita era spenta, in quest'espressione ho letto tanto angst, una caratterizzazione di Teddy molto malinconica, solitaria, ombre come fantasmi del passato, ombre come un'assenza su un foglio bianco che tocca a lui riempire. Dipingere un corpo è qualcosa che lo stranisce e lo incanta ancora, incredulo di aver visto davvero finalmente i colori. Lui è rinato con Victoire.
Inoltre amo l’analogia delle “mamme”, quel comando premuroso che le madri rivolgono ai loro “bambini”. E poco importa che siano i nipoti, l’amore incondizionato è lo stesso, semmai più dolce, affettuoso e complice in un certo senso. Mi piace anche la diversità che le caratterizza, il loro diverso modo di provare davanti a quell’inchiostro.
Molly sembra un po’ più cosciente di ciò che quell’inchiostro significa, mentre Andromeda è abituata a vedere le mani di suo nipote sporche di tempera (l’idea di Teddy pittore mi piace un casino) e così forse non nota che dietro a quel segno conosciuto si nasconde qualcos’altro; oppure è proprio la consapevolezza del grande amore di Teddy per Victoire che la fa sorridere rassegnata, perché conosce la testardaggine che si eredita in famiglia (lei, sua figlia Tonks…) e quindi sa che Teddy ormai appartiene a Victoire.
Forse il sospiro di Molly è un po’ esasperato, tenero anche e certo, ma chissà se si preoccupa per la nipote, o forse si esaspera divertita e finge di ignorare mentre in realtà vorrebbe che Victoire si aprisse con lei. Fatto sta che forse, dopo aver cresciuto tanti figli, un po’ si sorprende rassegnata a quel gioco d’innamorati che lei conosce bene. Ecco, in queste due diverse espressioni io vi leggo anche la differenza vita che le due donne hanno fatto: Molly abituata ad avere una famiglia numerosa, affronta il tutto con pazienza; Andromeda, che ha soltanto suo nipote ormai, s’intenerisce di più e vive appieno e con un dolore struggente questo suo innamoramento.
Ho parlato più delle nonne che dei ragazzi, ma credo che sia merito tuo, perché i protagonisti sono quattro e non due, e non parli sono di amore tra ragazzi ma anche dell’amore di madri, di nonne, caratterizzando benissimo anche le due diverse realtà. Siamo tutti diversi eppure tutti uguali, perché passiamo tutti dallo stesso sentiero, che è la vita. Complimenti.
E complimenti anche per lo stile, e in particolare per il lessico. Mi ha colpito anche il fatto che la tempera che sporca le gote di Victoire sia "tempera scura", perché è stato come se diventasse metafora del fatto che lei in qualche modo si sia fatta carico delle ombre di Teddy, che le abbia prese sulla sua pelle, e che in questo modo abbia lenito il suo dolore. Victoire è partecipe del dolore sordo che prova Teddy e lo cura, lasciando che lui lo passi un po' a lei. E questo è amore profondo, complice, maturo, che si mischia alla parte più gioiosa e "infantile" dell'amore, in una miscela di giochi d'ombra.
A presto!
(Recensione modificata il 14/08/2020 - 12:12 pm)
(Recensione modificata il 14/08/2020 - 12:16 pm)

Recensore Master
06/03/20, ore 14:40

Rieccomi, di nuovo :3
Beh, mia cara, che cosa posso dire?
Questa drabble è talmente tanto tenera che mi sono trasformata in un purè di sentimenti, tutta calduccia e morbida (immagina un purè con le guance rosse e gli occhi luminosi).
Io adoro Andromeda, davvero: la reputo una donna forte e amorevole, capace di restare in piedi nonostante tutto (perde la prima famiglia per concezioni antiquate, perde il marito e la figlia e il genero - o come dice il mio nonno riferendosi al mio babbo "i' mi noro" da leggere con accento fiorentino molto marcato- sempre per colpa delle stesse stupide e retrograde idee di purezza della razza) e si prende cura del cucciolo che è Teddy.
Sarà che sono un'amante dei bambini, sarà che ho visto la mia cuginetta (l'ultima, che ha diciotto anni meno di me e che mi sono goduta dal primo istante in cui è venuta al mondo) muovere i primi passi nella stessa casa in cui li ho mossi io, sarà che con lei io ero Harry, fatto sta che mi hai fatto stringere il cuore con questa drabble.
Il titolo lo trovo più che azzeccato perchè in questo caso i pochi passi di Teddy mi fanno davvero pensare ad un mondo intero: un mondo che va avanti e che resiste nonostante tutto il dolore, un mondo pieno di bellezza e stupore e che è raggiungibile se si ha il coraggio di tendere le dita, staccarsi dalle sicurezze e muovere anche pochi passi, esattamente come fa Teddy.
Molto, molto bella ed emozionante.
COntinuerò a leggere questa raccolta, promesso!
Baci Lagertha

Recensore Master
06/03/20, ore 14:20

Ciao! Eccomi qui sempre per lo scambio a catena :)
Molto, molto carina e divertente questa seconda drabble!
Me lo sono proprio immaginato, Sirius, a strizzare l'occhio a Alhena e a "intimidire" la cagnolina ahahahhaha
Che poi, ora che l'hai messa in mezzo, sono terribilmente curiosa di sapere chi sia Alhena Macnair e questo può significare soltanto che andrò a leggere la tua long "La danza delle spade" u.u
Il nome della cagnolina mi ha fatto spanciare perchè Marmellata è un nome che proprio non mi verrebbe mai in mente di dare ad una cagnetta.
Croccantini per la zampa: mi sembra uno scambio equo, ma mai dire mai con Sirius Black nei dintorni, o sbaglio??
Mi sembra tutto molto equilibrato e giusto e mi hai messo, con 100 parole, una curiosità addosso che non so neanche spiegarti.
Come al solito ti faccio i miei complimenti perchè il tuo stile è sempre leggero e piacevolissimo e leggerti rende più luminosa la giornata.
Adesso ti lascio e vado a sbirciare "La danza delle spade".
Un bacio grande e a presto,
Lagertha

Recensore Master
05/03/20, ore 10:02

Ciao!
Eccomi per lo scambio a catena :)
Aprendo il tuo profilo, questa raccolta mi è saltata subito all'occhio, perchè adoro Rino Gaetano e "A mano a mano" è una delle mie sue canzoni preferite (un'altra è Aida che ogni volta mi fa piangere) e anche perchè ho partecipato anch'io a questa challenge e sono una ciacciona (vedi toscano per Curiosa) incredibile.
Non sono, ma questo non capita mai con le tue storie, sorpresa di essermi emozionata nel trovare un ottimo lavoro.
Le drabbles sono complicate perchè non è facile concentrare una storia comprensibile in 110 parole al massimo, ma tu sei riuscita in 100 parole a disegnare una scena dolcissima che ti fa dire soltanto "Owww" con gli occhi a cuoricino.
Mi piace la struttura a specchio che hai dato a questa prima drabble: due nonne e due nipoti, un sorriso e un sospiro, mani sporche d'inchiostro in entrambi i casi.
Mi piace anche come sei riuscita a delineare il rapporto già quasi romantico tra Teddy e Victoire (che io ho immaginato bambini anche piuttosto piccoli).
Ecco, in conclusione, avvertendoti già che tornerò a leggerti e a commentarti, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro!
Dolce, romantica, con una vena comica anche (bambini impiastricciati e nonne che devono lavarli: adorabile), questa prima drabble mi è piaciuta tantissimo!
Complimenti quindi, mia cara :)
Un bacio grande e a presto,
Lagertha

Recensore Master
01/03/20, ore 12:51

Carissima Blackjessamine!

Avevo iniziato questa raccolta tempo fa e… beh, come non andare avanti **? Teddy è un vero amore e questo suo bisogno di toccare le mani della nonna e stringersi a Harry è di una tenerezza infinita. Hai reso benissimo le sensazioni che si provano quando c’è un bambino che trotterella per casa. Del resto, i piccoli rappresentano la speranza, il futuro per cui Harry ha lottato. Il fatto che manchino Lupin e Tonks e che Teddy debba stare con la nonna Andromeda rende questa dolcissima iniezione di fluff leggermente amara e la raccolta deliziosa. So quanto ami questi personaggi e il loro bambino e ti assicuro che si percepisce a ogni riga l’immenso affetto che dedichi loro. Un abbraccio e a presto.
Shilyss :)

Recensore Master
04/02/20, ore 19:20

Ciao!
 
Onde evitare di intasarti la casella dei messaggi e venirti a noia, proverò a condensare tutto in una recensione sola. Mi spiace un po’ di non essere riuscita a passare giorno per giorno, ma è stata una settimana densissima, tuttavia ti ringrazio per queste piccole perle che mi accompagnavano durante le pause pranzo!
 
Passando a cose più serie, inizierei da un tenerissimo Teddy che impara a camminare e ha tutte le dita impiastricciate di colori e inchiostro. Ho adorato questo tuo headcanon per cui ama disegnare, così come tutto il fluff delle parti a lui dedicate (se lo merita tutto, direi!), mi sono sciolta a tutte le sue apparizioni. Nelle note scrivi di non aver avuto ancora l’occasione di scriverne esplicitamente, ma sappi che se dovesse accadere accorrerò a leggere subito, sono certa che ne uscirebbe qualcosa di meraviglioso!
Mi è piaciuto molto vedere sulla scena anche Andromeda, sia nelle vesti di amorevole nonna orgogliosa che assiste ai primi passi del nipotino, che in quelle di madre preoccupata per il futuro della figlia. In poche parole hai reso i comprensibili timori di una madre – lei, poi, che per prima sa cosa comporti un amore “difficile” e il dolore che comunque può causare – e l’amore che la farà sempre stare dalla parte della figlia nonostante tutto.
Ovviamente è stato un grandissimo piacere vedere comparire anche Alhena (ormai mi hai fatto innamorare alla follia di lei, appena riesco a proseguire ancora di qualche capitolo con “La Danza delle Spade” credo ti vedrai comparire l’ennesima recensione sconclusionata XD) alle prese con i tentativi di sabotaggio di Sirius, ma soprattutto sentire la voce della madre (anche in questo caso, se sei disposta a reggermi anche lì, non vedo l’ora di poter leggere di più su Anikò! Mi intriga moltissimo come personaggio). In quest’ultimo caso in particolare, credo che tu abbia fatto un lavoro stupendo con il prompt di partenza da cui Macnair emerge in modo così vivido e terribile da far tremare anche il lettore.
Bellissimi, poi, Regulus e Sirius ritratti ancora uniti e legati l’un l’altro, mi hanno strappato un grandissimo sorriso e poi una lacrimuccia, sapendo come finirà il tutto.
Ecco, a proposito di Nargilli negli occhi, vogliamo parlare della solitudine di un certo Prefetto che prova inutilmente a scaldare le mani della sua Penny o – qua credo i Nargilli si siano moltiplicati – di Kingsley sulla tomba di uno dei ragazzi caduti nella Battaglia di Hogwarts? Il lavoro che hai fatto con Kingsley, che siamo abituati a vedere come un capacissimo Auror e poco altro, mettendo a nudo i sentimenti di un uomo che si ritrova Ministro di un’Inghilterra magica appena uscita dalla guerra e deve essere più forte di tutti, è stato magistrale, davvero bravissima!
Per concludere, una piccola noticina per gli OC che non conoscevo ma mi hanno comunque intenerita in una manciata di parole a testa, soprattutto i due Tassorosso che dovranno separarsi per l’ultimo anno di scuola.
 
Come sempre trovo il tuo stile davvero efficace in ogni tuo scritto che ho il piacere di leggere, qui in particolar modo data la forma della drabble che richiede grandissima abilità per condensare tutto un personaggio in poche parole e necessita di uno stile forte per rendere al meglio. E soprattutto complimenti per la sfida di scriverne undici in una settimana!
 
Grazie ancora per la compagnia in questa settimana e a presto,
Maqry

Recensore Veterano
04/02/20, ore 16:11

E dire che Sirius, a certe prodezze, dovrebbe essere abituato con il migliore amico che si ritrova... e qui sorge il grande dubbio: non sarà forse che questo Regulus Cercatore, conscio dell'affetto che unisce suo fratello e James, abbia in qualche modo tentato di emulare quest'ultimo in una delle sue più note abilità? Il sospetto mi coglie proprio a causa delle righe finali, in cui il secondogenito Black sembrerebbe disposto a tutto pur di accaparrarsi un po' dell'attenzione del maggiore.
Beh, metodi discutibili a parte, parrebbe proprio che ce l'abbia fatta.
Eppure...
Beh, non posso fare a meno di pensare a come poi, a conti fatti, quell'attenzione non sia stata sufficiente. E insomma, come sempre mi succede quando leggo una tua Sirius/Regulus, la mia mente non può fare a meno di correre al futuro che attende i due fratelli, tutt'altro che roseo, purtroppo...

Sono molto contenta di avere letto questa bella serie e ti ringrazio per la compagnia che mi hai fatto!
Un bacione!

Recensore Veterano
04/02/20, ore 16:06

Ed eccomi qui, finalmente, per la "volata" finale.
Dunque, dunque.
Fatto impopolarissimo, ma veridico: io non sono mai stata, in realtà, una fan sfegatata della Remus/Tonks. Amo entrambi alla follia, questo è indubbio, ma non so, come coppia mi hanno sempre pasciata con una sensazione di perplessità.
La difficoltà che ho sempre intravisto nel loro rapporto, in realtà, va oltre gli elementi più lampanti, come la differenza d'età, le condizioni economiche di Remus e il suo essere un licantropo; non so spiegare bene il perché, né pretendo di avere ragione, ma ho sempre visto questo rapporto in termini piuttosto "univoci", purtroppo. Lo so, lo so che Remus inizialmente la respingeva perché non voleva coinvolgerla in qualcosa che, per lei, sarebbe stato motivo di tristezza, però... boh. Insomma, il punto non è esattamente questo, e mi scuso per lo svarione; eppure, a mio parere, la tua drabble coglie perfettamente nel segno, proprio perché tu hai deciso di parlare di difficoltà, e lo hai fatto scegliendo come personaggi non Tonks e Remus, ma Tonks e sua madre.
Andromeda è davvero un prsonaggio eccezionale, che ho spesso ammirato in scena nelle tue storie. Anche qui, non si smentisce: con la sua forza d'animo, la sua dolcezza, ma anche la sua incapacità di rimuovere, con un colpo di spugna, quello cui ha dovuto rinunciare. Una scelta simile a quella operata da Sirius, ma compiuta in modo molto, molto diverso.
Molto commovente, davvero.

Recensore Veterano
03/02/20, ore 15:14

Alza la mano una delle tante "colpevoli" di avere messo in luce, soprattutto, il carattere "comico" di Mirtilla, pur sapendo che di comico, nella sua storia, c'è ben poco.
Brava Gee, mi è piaciuta questa drabble nella quale emerge la natura spettrale di Mirtilla, laddove con 'spettrale' mi riferisco all'aura più spaventosa che possa essere associata a coloro che, per un motivo o per l'altro, non sono andati avanti. Che poi, in realtà, si tratti di una persecuzione vera e propria da parte di Mirtilla, oppure di quella piì interiore causata dai sensi di colpa che attanagliano Olive, non cambia: la tragedia è avvenuta, e indietro non si torna.
Tanto di cappello, poi, per i titolo - che, come immaginerai, ho gradito moltissimo.
Un bacione!

Recensore Veterano
03/02/20, ore 13:33

Ahh, KevKev :)
Non c'è neanch bisogno di dirlo, quanto io sia affezionata a questo ragazzo, vero?!
Rinnovo la mia gioia nel vederlo chiamato in causa in questo frammento, così come gioii nel ricevere la scheda del suo OC per Bolidi. Come sai, dopo la lettura di A Riveder Le Stella mi era rimasta una grande curiosità di conoscerlo meglio, e di gustarmi qualche momento suo in compagnia di Norah.
Norah, che anch'io immagino golosa di dolci e cioccolato, sempre intenta a scrivere a Kevin per ordinargli chili e chili di dolciumi di Mielandia!
Davvero bellissimo il rapporto far loro due: sono molto ammirata per l'affetto che nutrono l'uno nei confronti dell'altra, capace di superare perfino la consapevolezza di appartenere a "mondi" diversi.
Un bacio!

Recensore Veterano
03/02/20, ore 13:29

Povero Colin... "era tornato indietro di nascosto", si dice nella Saga; l'immagine di Oliver che ne ricompone il corpo ce l'ho fissa davanti agli occhi, ahimè. Poi, non so perché, ma mi pare che anche suo fratello Dennis sia morto in battaglia; dovrei controllare, ma comunque che differenza fa se il più giovane aveva sedici, dicassette, quattordici o quarantadue anni?
Nessuna.
Kingsley è una figura molto cara ad entrambe, anche se io, nelle mie storie, ne ho parlato di rado. Mi piace però credere che, in seguito al suo incarico, molte cose siano cambiate in meglio, e che lui si sia speso, molto più di chiunque altro, per evitare che certe disgrazie venissero a ripetersi.
Un bellissimo omaggio, complimenti!
Alle vittime ma anche, perché no, a lui.

Recensore Veterano
03/02/20, ore 13:25

Ecco, qui mi trovi ancora piuttosto impreparata, perché sebbene io conosca già il "divino" Landmann, non ho ancora avuto modo di recuperare per intero la storia che lo vede agire insieme ad Ole Nissen (che sembrerebbe, anche lui, un tipo interessantissimo).
Due cose però, così en passant, mi hanno conquistata di questa storia, oltre al bellissimo rapporto che sembra emergere dalla breve conversazione fra i due:
1) Sono entrambi Tassorosso: davvero?! Homer un Tasso? Non sai in che brodo di giuggiole tu mi abbia immersa.
2) Uganda? Uganda? Aws. Di storie di medici in Uganda me ne ricordo distintamente un'altra, ch alcuni anni fa mi aprì, letteralmente, un mondo mai chiuso. Se poi mi metti Scozia e Uganda nella stessa riga, rischi veramente di dare i numeri. Non dico altro qui in pubblico, ma sono disposta a svelare altro in separata sede.
Un bacione!!

Recensore Master
02/02/20, ore 23:13

Ciao, Greta!
Innanzitutto ti ringrazio per aver raccolto così velocemente il mio suggerimento; in secondo luogo prometto che leggerò anche le altre Drabble quanto prima, ma non potevo non iniziare proprio da questa.
Trovo che tu abbia fatto benissimo a scrivere una storia sui fratelli Black che non fosse drammatica, come del resto sono praticamente la maggior parte delle storie che li riguardano... anche a me piace pensare che, nonostante le tante incomprensioni create anche dall’essere stati divisi in due case differenti - oltre che dalla situazione familiare - almeno durante i primi anni Sirius e Rugulus fossero comunque abbastanza uniti. Immagino che una storia come questa possa riferirsi al secondo anno di Regulus e me lo figuro benissimo Sirius che si piazza in infermeria, al suo capezzale, in attesa che si risvegli; direi che la passione per il quidditch è decisamente qualcosa che accomuna entrambi i fratelli di Sirius, credo anzi che questo abbia dato un po’ di fastidio a Regulus.
Come sempre trovo che tu riesca a trasmettere tantissimo in una manciata di parole, il tuo stile migliora di drabble in drabble e riesci a essere molto coinvolgente.
Grazie per essere riuscita a farmi sorridere parlando di questi due, ci speravo proprio!❤️
A presto e un abbraccio.

Recensore Master
02/02/20, ore 20:32

Ho davvero adorato questo momento così bello e delicato tra Dora e Andromeda! Anche io sinceramente sono sempre rimasta un po' confusa e sorpresa dal fatto che qualcuno che ha rinunciato addirittura alla propria famiglia per amore potesse arrivare addirittura ad essere disgustato dal fatto che l'uomo di cui è innamorata la figlia possa essere un lupo mannaro, tanto più che, escludendo il piccolo problema peloso, Remus è l'epitome di "boyfriend material". Approvo la tua visione secondo cui questo fantomatico disgusto sia probabilmente amplificato nella testa di Remus a causa della scarsa considerazione che ha di sè.
Non capita spesso nella saga e nemmeno nelle storie ad essa legate di avere dei momenti madre e figlia (i rapporti padre/figura paterna e figlio sono decisamente più esplorati) e devo ammettere che è un vero peccato, perchè sono altrettanto interessanti e a me personalmente piacciono molto, avendo io un bellissimo rapporto con mia mamma.
Ho amato come tu abbia inserito le mani o le dita in questo caso in questa storia: credo che il risultato sia assolutamente piacevole, per nulla tirato per i capelli!

A presto,
Em

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