Recensioni per
La Casa di Matilde
di Sabriel Schermann

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/09/22, ore 10:38

Mi è piaciuto il personaggio psicopatico, perché è difficile da comprendere e ha molte sfaccettature, che lo rende interessante! Leonard è una rabbia furiosa, che mette un'ansia tremenda, quando va a casa di Mathilda. Entra, buttando giù la porta. Tira fuori le armi e le uccide senza pietà, per vendicarsi di qualcosa. Poi non si sa nemmeno se avesse ragione. Psicopatico com'era, poteva anche averlo fatto senza un vero motivo. Mi piace poi il suo improvvviso risveglio e l'idea di far credere al lettore soltanto per un momento, che aveva sognato tutto. Per un istante il lettore tira un sospirone di sollievo e pensa che non esistano questi pazzi. Invece poi il sangue sulle mani fa capire che è tutto vero. Sicuramente dopo l'omicidio è tornato a casa e si è addormentato. Forse ha provato del rimorso, ma niente giustifica quello che ha fatto. Complimenti : )

Recensore Master
01/06/20, ore 18:01

Carissima, ho visto una storia horror e non ho saputo resistere. Dovevo assolutamente leggerla!
Premetto che ho un debole per i personaggi psicopatici, perché sono così difficili da comprendere o anticipare le loro mosse, hanno molte sfaccettature che, li rendono interessanti! XD
Leonard sembra quasi bipolare, da una rabbia furiosa, appena ha portato a termine la sua vendetta, sembra tornare in sé, soltanto che pare aver rimosso del tutto il folle gesto violento che ha appena commesso uccidendo Matilde e sua madre.
Inoltre il finale ti lascia sospettare che forse è un sogno, però il sangue sulle mani no. Il protagonista pensa di aver dormito, in realtà forse è un sonnambulo omicida? O è bipolare per davvero?
Il lettore rimane nel dubbio su ciò che è realmente successo, quindi hai fatto un ottimo lavoro, bravissima!! =)

Recensore Junior
08/03/20, ore 18:48

Contest "Sguazziamo tra i Generi" - Valutazione

Grammatica: 2 su 2 

Non ho riscontrato particolari errori grammaticali per questo ho deciso di assegnare punteggio pieno. 

Trama: 3 su 4 

La storia segue un filo logico, in un certo senso quello che viene promesso all'inizio viene rispettato, perché sappiamo fin da subito che L. ucciderà Matilde (o almeno lui annuncia subito di volerlo fare). Ho deciso di non assegnare un punteggio pieno sopratutto per questo motivo, perché è una storia che ha una sequenza ben precisa, ma da lettrice speravo in un colpo di scena, un qualcosa che cambiasse anche di poco lo svolgimento della storia. E' un testo che mi ha tenuta incollata più per la patologia/disturbo di Leonard/L. che per fatti veri e propri. Viene detto un qualcosa a proposito di questo disturbo, ma avrei gradito qualche dettaglio in più. Tutto sommato comunque è una storia che sta in piedi, scorre a tratti più velocemente ad altri tratti più lentamente, c'è un movente dietro a tutto questo e sopratutto c'è l'aspetto interessante legato alla psiche di Leonard. 

Personaggi: 2 su 3 

Leonard mi affascina molto come personaggio e ha un mondo interessante che gli ruota attorno, ho scelto di assegnare questo punteggio per ciò che ho scritto nel precedente criterio, la scelta di lasciare vari “vuoti” riguardanti il personaggio può essere intrigante da una parte per lasciare vari interrogativi al lettore, ma dall'altra parte fa avvertire certe mancanze. Non è una caratteristica grave, ma a tratti ho sentito davvero la mancanza di un qualcosa in più. Per quanto riguarda gli altri personaggi, ho fatto caso a quello di Matilde che non viene un granché descritta, ma abbiamo comunque varie informazioni (anche indirette) riguardanti la vittima, è un personaggio piuttosto passivo che non ha una gran personalità, come la madre. 

Stile e Lessico (anche in relazione al genere scelto): 4,5 su 5 

Mi piace il tuo stile di scrittura e apprezzo le descrizioni di alcuni (all'apparenza) piccoli dettagli. Mi sono stranita un poco per le battute di L., ma non mi sento di criticare del tutto questo aspetto per il disturbo della personalità grave che affligge il protagonista. Non ho assegnato punteggio pieno un poco per questo motivo, un poco per il ritmo che a tratti ho trovato troppo lento e un poco per il finale. Il finale taglia di netto la storia, capisco la scelta del volerlo lasciare aperto, ma alla fine rimane sospeso come se fosse stato tagliato. 

Gradimento Personale: 2 su 4 

Assegno questo punteggio per un fattore che ho citato nei criteri precedenti ovvero la prevedibilità, non che una storia debba sembra avere colpi di scena, assolutamente, ma qui non mi sentivo più di tanto motivata alla lettura per il lato “sono curiosa di leggere come andrà a finire, o cosa succederà”. L. non l'ho trovato del tutto ben delineato, non capisco se alcuni punti d'ombra sono voluti oppure no (ovviamente non pretendevo di leggere vita, morte e miracoli dato il numero di parole massimo consentito). Avrei gradito qualche dettaglio in più su Matilde, ma questa ultima considerazione non ha gravato sul punteggio, in questo criterio. E' una storia senza dubbio scritta bene, che io non definirei completa però. 

Stravolgimento del luogo comune: 4,6 su 6 

Mi è piaciuto il tuo modo di stravolgere il luogo comune, si usa il fattore psicologico che è sempre affascinante ed enigmatico, non è uno stravolgimento del tutto nuovo o totale, ma l'ho apprezzato davvero. 

Sviluppo del luogo comune: 2,5 su 3 

Il cattivo qui è un cattivo spietato e determinato, senza dubbio un cattivo che è meglio non incontrare per strada, non ho dato punteggio pieno per il fattore dei “vuoti” per quanto riguarda il personaggio di L. 

Fusione tra luogo comune e testo: 3 su 3 

Nulla da dire, eccezionale fusione, tutta la storia si basa proprio sul cattivo che lentamente raggiunge il suo obbiettivo e uccide la propria vittima, ottimo lavoro! 

Punteggio totale: 23,6 su 30 

Grazie mille ancora per la partecipazione!

Elisa

 

Recensore Junior
06/03/20, ore 18:11

Contest: Sguazziamo tra i generi - Valutazione

Grammatica: 2/2
C’è poco da dire, il testo non presenta errori. Passiamo oltre.

Trama: 3/4
A parte il finale che, a mio parere, non ha chiarito bene alcuni punti, il resto della storia mi è parso ottimo e ben scandito nei tempi. Metteva tensione e amara malinconia in un crescendo di violenza che, seppur presente in modo vivo, è stata resa con eleganza.
Per quanto riguarda il finale non mi è chiaro quando si svegli Leonard. Hai scritto che si sveglia di notte (che la sua intenzione era quella di scrivere tutta la notte, a dire il vero) allora perché, a inizio racconto, hai scritto che si è svegliato nel cuore della notte? Quanto tempo è passato tra i due risvegli? Quando si sono svolte le due vicende? Non poteva essere un sogno visto le mani sporche di sangue al suo risveglio… Questi elementi mi lasciano un po’ di perplessità.
Come finale è un po’ deludente, mi ha confusa e per questo ho trovato che non andasse ad esaltare la splendida narrazione di cui ti parlavo prima. C’è un crescendo ti tensione, di violenza, poi l’amarezza della scoperta… e infine solo confusione.

Personaggi: 2,8/3
L. è un personaggio volutamente “a metà”. Mi spiego: sappiamo poco (pochissimo) di lui, ma è tutto giustificato. L. ci appare come un’essenza, non come una persona in carne e ossa. È un individuo malato, scisso in molte personalità. Molte cose vengono accennate e poi dimenticate (esempio: “In verità, quella personalità era una delle sue preferite”; quali sono le altre personalità? Quante ne ha? Quanto è grave la sua schizofrenia? Oppure, non è del tutto delineato il rapporto tra Matilde e Leonard) eppure non stona. È una narrazione scissa e parziale come il personaggio protagonista.
Unico consiglio che mi sento di darti (motivo per cui non ti ho dato punteggio pieno) è che, secondo me, il testo sarebbe stato più completo se il narratore fosse stato in prima persona. Il narratore in questo testo è in terza persona, però si immedesima fortemente col personaggio di L. dando vita ad una “storia a metà” poiché raccontata da un punto di vista “a metà”: il protagonista è un frammento della personalità di Leonard e noi assistiamo solo ai suoi pensieri frammentati, molti elementi e presentazioni sono assenti. Secondo me questo effetto sarebbe stato molto più potente (e forse anche più chiaro e immediato) con un narratore in prima persona… Insomma, credo che saresti andata ad esaltare l’inaffidabilità del narratore inattendibile.

Stile e lessico (anche in relazione al genere scelto): 4,5/5
Mi è piaciuto molto il tuo stile e ho trovato si sposasse in modo melanconicamente perfetto con genere scelto. Unica cosa che mi ha lasciata perplessa è stato l’utilizzo di alcuni vocaboli sbagliati al momento sbagliato, ti faccio un esempio.
“Nei suoi occhi si poteva scorgere l’esatto opposto di ciò che illuminava quelli del malandrino”; siamo in un momento di estrema tensione che ti rapisce e, all’improvviso, ti trovi davanti il termine “malandrino” … Confesso che un sorriso mi è scappato. Allora, ho cercato sulla Treccani e uno dei possibili significati del termine è effettivamente “persona dalle cattive intenzioni”, però segnalava anche che “malandrino” viene utilizzato comunemente come un termine allegro e scherzoso. E in un momento simile, di estremo pathos, non ritengo ci si possa permettere di utilizzare un termine così ambiguo perché il significato più comune arriva alla mente prima di quello ragionato… Spero di essermi spiegata.
Ho trovato una svista simile anche in una battuta di L.: “Salutami Lucifero, bambola”. Anche qui, secondo me, la scelta del lessico è andata a pesare molto sul pathos creatosi nella storia; appena ho letto quella battuta mi sono sentita catapultata in un film americano tipo CSI, con L. che si mette gli occhiali da sole prima di dire quel “bambola” … Diciamo che mi è sembrato un vocabolo poco adatto per la situazione, un po’ comico.
È una svista che ho trovato anche in altri punti che ora non sto qui a segnalarti. Per il resto lo stile mi è piaciuto molto: ho amato il tuo modo di scrivere e di descrivere la malinconia delle azioni compiute da L.

Gradimento personale: 3/4
È stata una lettura molto gradevole, mi è piaciuto molto il tuo stile (anche da un punto di vista strettamente personale) e mi sono goduta questa discesa verso l’omicidio. L. (seppur riconosca essere un buon personaggio) mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Avrei preferito che enfatizzassi un po’ di più il contrasto tra lui e Leonard, che spiegassi un attimo il perché rinneghi il suo nome… Sì, i motivi si capiscono, ma sono lasciati al non-detto, quando personalmente avrei gradito un po’ di introspezione in più. Avrei gradito anche che ci presentassi un po’ meglio Leonard, invece ci hai solo accennato che è uno scrittore (credo, anche questo punto non è ben chiaro) e per il resto lo hai lasciato un po’ in sospeso. A parte questo come testo, ripeto, mi è piaciuto molto.

Stravolgimento del luogo comune: 1/6
Il nostro cattivissimo L. è un mistero vivente. È un individuo travolto dalla follia delle sue mille personalità e, per questo diventa il cattivo di turno senza volerlo. Ti ho dato un voto basso perché non hai avuto un’idea troppo originale (quindi non credo che tu abbia realmente stravolto il luogo comune… più che altro lo hai contestualizzato), ma personalmente la trovo sempre di gran classe come idea.

Sviluppo del luogo comune: 2,5/3
Il luogo comune è stato ben sviluppato. Il personaggio ci è stato presentato in maniera nebulosa e confusa esattamente come la sua mente, quindi hai ben fuso mentalità e struttura, Il criterio della scarsa originalità, però, ti pesa anche qui.

Fusione tra luogo comune e testo: 3/3
Luogo comune e testo si fondono splendidamente. Come dicevo prima, tutto il testo è una lenta discesa verso l’omicidio immotivato visto attraverso la mente dell’assassino, direi che hai azzeccato la traccia.

TOTALE: 21,8/30

Grazie ancora per aver partecipato al contest, a presto!
(Recensione modificata il 08/03/2020 - 12:34 pm)

Recensore Master
02/03/20, ore 11:53

Ciao Sabriel! <3 Avevo adocchiato questa storia da mesi, ma finalmente oggi ho trovato il tempo per leggerla e per recensirla. Innanzitutto, sono felicissima che tu abbia scelto di scrivere una serie su questo personaggio dello scrittore. Ovviamente non avevo ricollegato Elkland e questa storia dall'inizio, ma poi quando ho capito ho urlato 'AAAAAAAH, CHE FIGOOO' e niente. Quindi, sì, ottima scelta, questo personaggio mi ispirava tantissimo e sono felicissima che tu abbia deciso di approfondirlo.
Passiamo alla storia in sè: mi è piaciuta molto! Mi hai messo un'ansia tremenda, e soprattutto ho apprezzato tantissimo il L.: nella prima parte sembra come se abbia una doppia personalità, e questo lo rende ancora più 'interessante' (e folle), e insomma fin da subito parti con delle immagini spiazzanti, che ti colpiscono forte. Il vero colpo di scena, però, arriva nella seconda parte. Sembra che tutto sia stato solo un sogno, quindi per un istante il lettore tira un sospirone di sollievo (più o meno, comunque il clima di angst persiste), e invece poi ci proponi l'immagine delle mani sporche di sangue, dell'acqua che aveva uno strano sapore. E quindi 'BUUM', altro che sollievo, altro che sogno!
Sicuramente mi hai catturato, e incuriosito, mi piacerebbe tantissimo saperne altro sulla sua figura! E vabbè, ho adorato lo stile, come sempre.
Un abbraccio gigantesco <3

Recensore Master
17/02/20, ore 13:28

Carissima,
ma che gioia immensa leggerti! Come sempre riesci a creare quell'atmosfera circondata da una bolla di mistero e le tue introspezioni sono in grado di lacerarmi, specie quando affronti temi come questo, sempre senza mai cadere nel banale, o a snaturare qualcosa. Il tuo ritmo narrativo mi affascina, perché si inizia trattenendo il fiato, come se respirare potesse rompere qualcosa e si finisce con il respiro corto, alla fine, perché non sappiamo mai cosa ci aspetta.

Non ti è servito molto per descriverci la situazione. L. è nella sua fase dove una delle sue personalità – la sua preferita, ma forse lo è solo quando fuoriesce e ha il controllo? – decide di vendicarsi. Una personalità priva di amore, di rispetto, di sentimento per il prossimo, capace solo di odiare e non perdonare, anche se non sappiamo se effettivamente Matilde abbia fatto davvero quello di cui lui la accusa.
La freddezza con cui raggiunge casa sua, beandosi del fatto che abiti in una casa isolata, dove nessuno la sentirà morire, dove potrà vendicarsi senza la paura di essere scoperto. Lo fa con una calcolata crudeltà, e gli occhi di lei sono pregni di morte, sa cosa sta accadendo e il suo unico pensiero va a sua figlia, perché forsa sa – e lo ha sempre saputo, che lei non sopravvivrà sotto la collera di L.
La scena in cui lui gode alla vista del sangue, dove lo assaggia, dove il suo ghigno sembra farsi sempre più carico di crudeltà, mi ha davvero colpita. Un ottimo modo di descrivere la totale pazzia negli occhi, specie quando vede la ragazzina e non ha pietà nemmeno per lei, spiegando insensatamente il suo gesto, asserendo che Matilde lo meritava... e non ci sono altre ragioni, lui ne ha, soltanto lui.
Una crudeltà quasi senza fondo, finché non si sveglia da quello stato di trance e si pone domande. Domande che il vero Leo, quello che ama la sua Matilde, non accetta che sia stato un altro lui, a farle questo... ho amato come sei riuscita a cambiare la sua personalità e i suoi pensieri, passando dalla malvagità, alla disperazione più totale.

Poi alla fine ci dai una speranza che sia stato tutto un sogno, che in realtà non è successo davvero... ma che c'è la paura che possa accadere, se non fosse per quel sapore strano in bocca – di metallo, di sangue, e quelle mani sporche di sangue. Il sangue, testimone della sua pazzia.
Complimenti davvero, ho amato questa storia, la sua narrazione, il suo ritmo, la tua inventiva e il tuo modo di raccontarcela.
A presto **
Miry

Nuovo recensore
12/02/20, ore 12:47

Ciao :)

Ho trovato la tua storia per caso. Allora, che dire: la storia di uno schizofrenico che fa fuori la propria ragazza (o ex ragazza?, non è chiaro) e che se ne dimentica. Magari confondendo il sogno con la realtà.
Come storia non è male, sul piano sintattico è molto fluida e piacevole da leggere. Unico appunto: il finale è molto brusco.
Capisco che vuoi creare l'idea di straniamento che prova il protagonista, ma forse l'avrei gestita in maniera da creare un po' più di suspense. Tuttavia è ben scritta.
Complimenti

Recensore Master
12/02/20, ore 11:42

Ciao Sabriel, eccomi anche qui! Perdonami, avevo visto la storia quando l'avevi pubblicata ma non ero ancora riuscita a passare :-)
Innanzi tutto devo farti i miei complimenti più sinceri: hai scritto un testo profondo, che tratta vari argomenti delicati, usando uno stile poetico che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine.
Hai parlato sia del femminicidio, una piaga purtroppo fin troppo attuale, che della bipolarità. Leonard, infatti (e quanto mi è piaciuto che tu non abbia usato il suo nome all'inizio, a rimarcare appunto questo cambio di personalità) uccide Matilde mentre è una specie di "Mr. Hide", ma subito dopo torna "Dr. Jeckill" e non ricorda di aver fatto assolutamente nulla.
Non hai lasciato davvero nulla al caso, le descrizioni sono vivide, precise, le emozioni trapelano da ogni riga del testo. Davvero un lavoro stupendo!
Buona fortuna per il contest! :-)

Recensore Master
10/02/20, ore 19:44

Sabriel, finalmente eccomi *_____*
È davvero interessante trovarti alle prese con un horror, sai? Anche perché è la prima volta che leggo una tua storia horror; mi pare di averne visto altre nel tuo profilo, piuttosto vecchie, ma non sono ancora passata a leggerle. Rimedierò, ovviamente! Magari potrei propormi come recensore sostitutivo per quel contest di cui mi parlavi e approfittarne per andare a spulciare nelle profondità del tuo profilo XD
Coooomunque, il personaggio di Leonard è davvero molto molto interessante, sembra uno di quegli insospettabili serial killer che si vedono nelle serie tv! Nel senso che mai nessuno sospetterebbe di lui finché non uccide una serie di persone e la polizia riesce a seguire le sue tracce. Insomma, da come l'hai descritto esteriormente sembra un innocente ragazzino biondo, anche se quegli occhi iniettati di sangue non sono per niente rassicuranti…
E ho pure il sospetto che tu ti stia spianando la strada per il mio contest sulle fobie, dato che hai accennato più volte al fatto che L. non vuole dormire… interessante, davvero interessante! Se deciderai di presentarmi per davvero questo personaggio, ne sarò ben contenta *-*
Ho apprezzato veramente tantissimo il modo in cui l'hai fatto muovere: in preda a qualcosa di inspiegabile, magari era sete di vendetta o qualche altra cosa allucinata dettata dal non dormire, è uscito di casa e si è diretto a casa di questa Matilde, con la quale a quanto pare aveva un conto in sospeso, o così crede. Pare che questa ragazza non l'abbia ricambiato o l'abbia lasciato per qualcun altro, e allora si "spiega" la sua sete di vendetta, o quanto meno si dà un senso ai meccanismi nella sua mente, per quanto malati.
Ma la scena che mi ha messo i brividi più di tutte è stata quella in cui poi lui si è reso conto di ciò che ha fatto, come se si fosse risvegliato e non ricordasse nemmeno di essere stato lui a uccidere la sua Matilde. Insomma, è pazzesco, è come se si fosse estraniato dalla realtà!
Tutto ciò mi fa pensare ai libri di Wulf Dorn, e se non li conosci, beh, CONOSCILO, ti piacerebbe TROPPO!
Complimenti, ti sei rivelata anche una maga dell'horror oltre che del drammatico… ma diciamo che tu domini perfettamente qualsiasi tematica delicata! Adoro, veramente *___*
Complimenti davvero e in bocca al lupo per il contest, ma sono certa che stavolta spaccherai :3

Recensore Master
09/02/20, ore 19:19

Buona sera.
E' un testo molto forte!
Non mi sarei mai aspettato di trovarti a scrivere un racconto del genere... sei andata oltre ogni aspettativa questa volta...

Recensore Master
09/02/20, ore 17:55

Sabriel, eccomi!
Oh, oddio… sai che questa nuova serie mi sta piacendo molto?
Una cosa che devo assolutamente dirti subito è che ho amato moltissimo la dinamicità di questo racconto: sei riuscita a far succedere gli avvenimenti con le giuste tempistiche, senza perderti in chiacchiere o senza comunque pensare troppo all'introspezione, ma senza farmi sentire la mancanza di questa.
Ecco, è questo che io intendo quando parlo di storie dinamiche, non è il genere a renderle tali, ma la capacità dello scrittore. E tu qui sei stata davvero una maga, mi è piaciuto tantissimo leggere questo racconto e mi sono sentita coinvolta dalla prima all'ultima parola.
Sai, poi il finale lascia spazio a molte interpretazioni… Leonard avrà davvero ucciso Matilde e sua madre? Oppure lo avrà solo sognato? Quelle mani sporche di sangue rappresenteranno qualcosa o sono solo frutto della sua mente disturbata?
Soffre di personalità multiple nei sogni o nella realtà?
Oddio quanto è intrigante e inquietante questo tizio, mamma mia!
Dimmi un po', scommetto che scriverai di lui per i due contest sulle fobie, non è vero? *____*
Perché io voglio assolutamente conoscerlo meglio, e già il fatto che sia uno scrittore e che poi abbia paura di dormire mi riporta ai due contest a cui partecipo anche io :D
Sabriel, sei stata fantastica, credo che per quanto riguarda l'aspetto dinamico questa sia una delle tue mie storie preferite, insomma, capisci che intendo? XD
L'ho amata e amo questo personaggio, già mi intrigava nella prima flash che ci hai scritto su, ma ora mi interessa e affascina mille volte di più!
Ho BISOGNO di altre sue storie *____*
Perciò attendo con ansia nuovi aggiornamenti, ma PRIMA la storia hot che mi hai promesso, altrimenti divento come L. e ti accuso di non aver mantenuto la promessa, AHAHAHAHAHAH X'D
Okay, basta vaneggi!
In bocca al lupo per il contest e alla prossima <3

Nuovo recensore
09/02/20, ore 11:54

Prima recensione per me. Beh che dire è una storia interessante, da notare come mantieni il tuo stile non banale in tutte le storie(si ne ho letta qualcuna). È una storia abbastanza psicologica rispetto allo splatterume, perdona il termine, che si può trovare in questo genere di racconti. Spero continuerai a sfornare storie e che continuerai ad appassionare ed entusiasmare chi legge. Un saluto e continua così!!!