Recensioni per
The road from hard to right
di AleDic

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/05/20, ore 21:57

Wow. Adoro Natasha e quindi pretendo molto quando leggo il suo punto di vista, ma qui mi ha convinto dall'inizio alla fine, forse giusto l'incipit sulla red room era un po' scontato, ma poi da Clint in poi hai preso il via e la fanfic mi è piaciuta da morire. Hai preso questo prompt e lo hai portato così a fondo, lo hai analizzato così bene, sempre mantenendo una coerenza e un IC con il PG di nat altissima :) complimenti. OK, il finale di endgame per me non esiste perché altrimenti mi viene da piangere, ma adoro tutto, la trama, l'introspezione. E anche il tuo stile, semplice ma molto efficace e dritto al punto. Stupenda! Grazie ^^

Recensore Master
01/03/20, ore 14:44

Cara AleDic,
questa è indubbiamente una splendida shot su Vedova Nera, che ripercorre passato e presente fino alla tragica fine. Durante la seconda visione di Endgame (perché sì, sono andata 3 volte al cinema), ho pianto quando ho capito cosa significava quel “ci vediamo tra un minuto.” Il bello della shot è che spiega molto bene la maturazione di un personaggio che passa, anche attraverso la conoscenza con Steve Rogers, attraverso una crescita che la rende eroina. Chi è l’eroe? Nella mentalità moderna e contemporanea questa figura può essere letta con una buona dose di cinismo. In una società individualista chi giungerebbe a sacrificarsi? Quando Nat incontra Steve lo giudica ingenuo e sorride di quei valori che il soldato fuori dal tempo ha fatto propri e a cui non rinuncia, ma è conoscendolo e frequentandolo, in un accenno lieve ma che non passa inosservato, che Natasha trova un senso alle sue parole e alle sue azioni, finendo prima per diventare lei stessa l’eroina, colei che antepone il proprio bene a quello comune, rappresentato dall’umanità da salvare nell’astratto e nel generale, certo, ma anche della famiglia degli Avengers, quella che in Endgame è lei, che figli suoi non li ha potuti avere (nell’MCU), a proteggere e a gestire. È anche per questo, per la famiglia, che Natasha protegge l’amico che l’ha salvata agendo d’istinto: Clint, colui che, se tutto va come dovrebbe andare, potrà tornare dalla sua famiglia totalmente decimata. Non era facile condensare un personaggio complesso come Natasha in poco più di seicento parole, ma tu hai gestito il suo excursus molto, molto bene. Si vede il suo percorso, dalle origini nella stanza rossa al momento in cui passa allo Shield. Il tema delle decisioni da prendere, difficili sempre, viene esaltato dalla retorica cavalleresca di Rogers. Bella, insomma, motivo per cui ti faccio tanti, tanti complimenti **.
Un carissimo saluto e a presto,
Shilyss ^^

P.S.
Bellissima la citazione di Joyce in apertura **.

Recensore Veterano
01/03/20, ore 09:32

Eccomi, per lo scambio del Giardino.
Non so se inondare la premessa con le mie lacrime o meno, ma nel dubbio, qui c'è da piangere veramente tanto. Sono ancora fragile emotivamente per la morte di Natasha, e leggere questa fiction è una stilettata al cuore. Apprezzo moltissimo la suddivisione in piccoli paragrafi, in ciascuno dei quali è presente una riflessione (in divenire) sul modo di pensare - e di vivere - di Natasha. La Stanza Rossa, il KGB, tutto mi riporta alla mente le parole che ha rivolto a Bruce in Age of Ultron: lei è stata addestrata ad essere una macchina, letale e perfetta, senza spazio per disobbedienza, sentimenti. Eppure, stando con gli Avengers, con Steve, ha imparato a decidere con la sua testa, a scegliere per il bene comune e non solo per la missione che le è stata assegnata. E' lentamente tornata ad essere umana, una donna dotata di intelletto e libera di scegliere, e tutta la sua rinnovata libertà si esprime nel suo massimo splendore, proprio nel momento in cui il suo sguardo scivola da Clint al precipizio. La sua morte è il coronamento della sua evoluzione e del suo ritorno all'umanità. Un sacrificio sentito, consapevole, che nessun altro ha deciso se non lei.
Ho amato questa fic. E' splendido poter leggere qualcosa di così curato, su di lei. Rende più piacevole l'attesa del film, nel quale avremo finalmente tutte le risposte che il MCU ancora non ci ha dato, ma solo appena accennato.
Complimenti, questa storia vola tra le ricordate.


N.

Recensore Master
28/02/20, ore 10:14

Ehi Ale!!
Ma che bello scorrere la sezione e trovare una storia tua su Nat *^*. Con accenni Romanogers, poi! Ho un debole per questo pairing, anche se ho letto pochissime storie in merito.
Anyway: il sacrificio di Nat in Endgame mi ha uccisa ç__ç, anche se avrei sofferto molto di più se fosse morto Clint, abbandonando la sua famiglia. Mi è piaciuto moltissimo come hai ricostruito tutti i pensieri che ripercorrono la vita della Vedova e ci mostrano come è cambiata la sua morale, la sua visione del mondo, grazie alle esperienze fatte ma, soprattutto, grazie alle persone incontrate: Clint prima e Steve poi.
Non faccio affatto fatica a immedesimarmi nel suo sollievo finale: non meritava il poco cordoglio che ha avuto (specialmente rispetto a Tony, sgrunt!) ma non immaginavo una fine diversa per lei…

Complimenti e in bocca al lupo per il contest!

Benni