Cara AleDic,
questa è indubbiamente una splendida shot su Vedova Nera, che ripercorre passato e presente fino alla tragica fine. Durante la seconda visione di Endgame (perché sì, sono andata 3 volte al cinema), ho pianto quando ho capito cosa significava quel “ci vediamo tra un minuto.” Il bello della shot è che spiega molto bene la maturazione di un personaggio che passa, anche attraverso la conoscenza con Steve Rogers, attraverso una crescita che la rende eroina. Chi è l’eroe? Nella mentalità moderna e contemporanea questa figura può essere letta con una buona dose di cinismo. In una società individualista chi giungerebbe a sacrificarsi? Quando Nat incontra Steve lo giudica ingenuo e sorride di quei valori che il soldato fuori dal tempo ha fatto propri e a cui non rinuncia, ma è conoscendolo e frequentandolo, in un accenno lieve ma che non passa inosservato, che Natasha trova un senso alle sue parole e alle sue azioni, finendo prima per diventare lei stessa l’eroina, colei che antepone il proprio bene a quello comune, rappresentato dall’umanità da salvare nell’astratto e nel generale, certo, ma anche della famiglia degli Avengers, quella che in Endgame è lei, che figli suoi non li ha potuti avere (nell’MCU), a proteggere e a gestire. È anche per questo, per la famiglia, che Natasha protegge l’amico che l’ha salvata agendo d’istinto: Clint, colui che, se tutto va come dovrebbe andare, potrà tornare dalla sua famiglia totalmente decimata. Non era facile condensare un personaggio complesso come Natasha in poco più di seicento parole, ma tu hai gestito il suo excursus molto, molto bene. Si vede il suo percorso, dalle origini nella stanza rossa al momento in cui passa allo Shield. Il tema delle decisioni da prendere, difficili sempre, viene esaltato dalla retorica cavalleresca di Rogers. Bella, insomma, motivo per cui ti faccio tanti, tanti complimenti **.
Un carissimo saluto e a presto,
Shilyss ^^
P.S.
Bellissima la citazione di Joyce in apertura **. |