Gentile Autrice, interessante questa disamina che George fa della sua vita che lui dice a se stesso essere diventata perfetta nel momento in cui è riuscito a coronare il suo sogno d’amore sposando Elizabeth. Ora è finalmente tutto perfetto perché ha potuto avere quella rivincita sul suo rivale di sempre ,quel Ross Poldark , troppo nobile d’animo, troppo bravo, troppo eccezionale in tutto da farlo sempre apparire come colui che arrivava dopo. Ora è lui che può bearsi della vicinanza e del sentimento di Elizabeth, poiché lui ha amore per entrambi, ma il suo desiderio è più dettato dal possesso e dall’aver tolto qualcosa di molto caro ad una persona contro cui ha sempre dovuto combattere, forse più che la persona in sé all’ideale che essa incarnava nei cuori e nelle menti delle persone con cui veniva in contatto. Ha persino, una parte della sua mente, dato ascolto ai giuramenti sulla paternità del piccolo Valentine che la sua perfetta moglie gli ha fatto giurando sulla Bibbia, accantonando il pensiero malsano che il bimbo non fosse suo, ha creduto ciecamente, salvo poi essere tormentato ugualmente da un tarlo che le parole accorate della moglie non fossero veritiere. Poi la seconda gravidanza che gli ha portato via l’amore della sua vita sprofondandolo in un baratro. Un affronto fatto a uno che aveva una vita perfetta, e che viveva accanto ad una moglie che per un po’ di tempo era stata perfetta e che ora stringe tra le braccia priva di vita. Amarezza e sconforto con qualche punta di orgoglio in questo brano da te scritto che ha messo a nudo il sentire di un personaggio complesso nelle sue complessità di fronte a se stesso e di fronte al mondo in cui viveva. Peccato che questo fandom sia così poco popolato di storie su questi personaggi che avrebbero molto da dire e da raccontare. Un caro saluto sperando di rileggerti ancora.

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