In questa breve storia hai saputo creare molta atmosfera. Sembra di sedere in disparte, nella stessa stanza in cui l'azione si svolge e osservare da lontano gli eventi, come uno spettatore discreto e silenzioso. C'è l'atmosfera, personaggi appena tratteggiati, quasi sfumati, così da non risultare pesanti, gravidi di troppa descrizione e lasciar libera la fantasia del lettore d'immaginarseli. A gusto mio avrei approfondito ancor di più l'ultima parte. Qualche cenno, qualche flashback a spezzare gli esercizi con le carte inserendo ricordi, considerazioni, riflessioni, delusioni, lezioni apprese. La storia scorre, ma, forse, il finale arriva improvviso e svanisce troppo in fretta, lasciando in chi legge il desiderio di saper qualcosa di più, di sbirciare un pochino nell'animo del protagonista e nella sua mania perfezionistica, nel suo identificarsi con il gioco stesso. Valuta se ampliarlo nel finale o aggiungere qualche capitolo. Potrebbe diventare anche una storia lunga. Il materiale c'è tutto, la capacità di creare atmosfera e destare curiosità anche. A te, in quanto autore, la scelta di assecondare o meno il mio consiglio.

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Buongiorno.
Un testo dolcissimo, che fa riflettere... penso che l'impegno ripaghi, e poi c'è sempre qualcosa che ci fa stare bene e che ci permette di sperare.

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