Recensioni per
Si deve pur morire di qualcosa
di Amantea
Ciao! Ebbene sì, mi unisco a chi ti ha salutato felice del tuo ritorno sul sito, e anche a chi protesta perchè non hai intrapreso una long :-p (e questo poteva essere un bellissimo inizio). |
Un intimo missing moment che ci hai regalato dopo la rissa a Saint-Antoine. |
Cara Amantea, ti ringrazio per averci regalato un altro bel momento sulla vita dei nostri amati, ce li racconti vicini come forse non lo sono mai stati, in una situazione che definirei intima per sentimenti e struggente per consapevolezze. |
Un momento come avrebbero potuto essercene tanti tra loro, in cui troviamo fiducia e rispetto che altro non sono se non parte di quell' "amore, solo amore" che tanto, ormai, sanno benissimo di provare uno verso l'altra. In fin dei conti sono sempre stati una coppia; hanno sempre avuto una complicità e confidenza che all'epoca credo non si trovasse nemmeno tra coniugi, almeno quelli delle classi sociali più elevate. Bello! |
Ciao Amantea. Il titolo "si deve pur morire di qualcosa ",fa davvero riflettere sul senso della vita,introducendo il lettore alla storia. E cosa è più dolce che morire per amore e per i propri ideali? Bella la descrizione dell'interazione fra Oscar ed André,in questo clima molto cupo,per quel che sta accadendo e che dovrà accadere,nella sua tragicità. Nel leggere dell'arrivo del generale Bouillet ho avuto un brivido,pensando a tutti gli eventi. Ma meglio rimanere in quest'atmosfera onirica,che hai trattato in modo delicato. Un saluto. :) |
Che bello questo scritto, un riavvicinamento tra loro due e una Oscar un po' più convinta del suo amore per André, mi spiace per la malattia di lei, ma hai reso bene i loro caratteri, grazie |
Ed è bello pensare che in quel preciso istante, senza dirsi nulla di gran che, entrambi sapevano di appartenersi profondamente. |
Tu ritorni con tutto questo racconto, dove c'è tanto ma tanto di tutto e poi scopro che è una storia completa? |
È proprio vero, troppo spesso ci si limita ad andare avanti nel proprio dovere, senza preoccuparsi dei sentimenti o di altro. Ma esistono anche delle parentesi inaspettate, come questa insolita notte di Oscar e André. |
Cara Amantea, sono sempre lieta quando tornate tu e la tua penna a narrare di Oscar e Andrè, con quella malinconia e quel senso di arrendevolezza, come in questo caso, nel voler lasciare le cose come stanno anche se la situazione è fortemente mutata. La descrizione iniziale ci fa entrare nei sogni e nel vero sentire di Oscar nei confronti di André: lo ha potuto toccare per la prima volta come mai aveva fatto, lo ha tenuto fra le braccia, ha approfittato del momento per immergere le mani fra quei capelli setosi beandosi della bellezza che le restituiva il gesto ma nel contempo sembra tornare alla realtà e scorge la macchia di sangue e la cicatrice sull’occhio spento che si è fatta più visibile, più pronunciata a rimarcare un dolore per gli eventi passati. Poi dal sogno Oscar passa alla veglia e scorge l’immancabile presenza di André, granitica nel suo esserci sempre, che anche in quell’occasione le è stato vicino e l’ha assistita. E poco importa che ora lei si ritrovi nuda nel letto, è consapevole che ci sarà stata una spiegazione più che logica dell’agire di André, il quale mai si sarebbe più permesso di toccarla da sveglia come aveva promesso, ma da svenuta come era, tutto poteva essere stato accantonato. E mentre, il sogno e la veglia continuano a mischiarsi nella mente confusa di Oscar, ella però è cosciente di quanto sia preziosa per lei la vicinanza di André al suo fianco, ma contemporaneamente è cosciente anche che la sua condizione di malessere, che presuppone André abbia compreso, non le permette il lusso di lasciarsi andare e godere del poco che potrebbero condividere. Tutto doveva continuare come se nulla fosse mutato, anche se tutto era diventato imprevedibile, come se tutto dovesse perpetuare una finzione nei comportamenti che era pesante da sostenere e profondamente ingiusta. La quiete che per una notte hanno trascorso vicini viene disturbata dall’arrivo di Alain, il quale imbarazzato li osserva sorridendo, e che porta ordini a significare il fatto che quello che hanno passato insieme è stata una bolla di tempo che il dovere torna ad annientare senza che si voglia (o possa?) reagire in maniera diversa. Tutto sembra mutare per non cambiare veramente mai. Un brano narrato con la consueta poesia che contraddistingue il tuo modo coinvolgente e avvolgente di scrivere di loro che lascia però un po’ l’amaro in bocca perché tutto pare essere sospeso in attesa di qualcosa che non si sa se e come giungerà e se porterà o meno sollievo. Sempre brava a renderli vivi e profondamente umani. Un caro saluto e spero di poterti rileggere quanto prima. Elena |
Un gradito ritorno il tuo e ci regali qualcosa di prezioso. Un momento delicato, importante per due persone che stanno facendo piccoli passi verso il riavvicinamento. Sembrava Saint Antoine e invece no, è qualcosa di inedito prima dell’ accusa di tradimento. Brava come sempre. A presto! |
Buongiorno, bello e triste questo missing moment. Bello perché per lo spazio di poche ore sembra che lei capisca, anzi lo fa, lo ha capito che lui è solo amore. Triste perché poi alla luce dell'alba tutto torna come sempre. O no? Non so, lasci il lettore con un po' di speranza, o almeno io la vedo. Alain, che a me piace molto, esprime la sua verità: lo sa che non ha "interrotto" nulla, ma comunque non ci sarebbe stato niente di male. Sempre evocativa la tua scrittura. Brava. |