Recensioni per
Si deve pur morire di qualcosa
di Amantea

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/03/20, ore 11:37

Ciao! Ebbene sì, mi unisco a chi ti ha salutato felice del tuo ritorno sul sito, e anche a chi protesta perchè non hai intrapreso una long :-p (e questo poteva essere un bellissimo inizio).
Molto fedele al clima che traspare dalle ultime puntate dell'anime, ci mostri con uno splendido uso delle parole ( e dei silenzi... e degli sguardi) un amore tanto profondo quanto espresso unicamente in gesti di dedizione e sacrificio, e forse per questo un po' "inaccettabile" per noi (moderni occidentali). 
Resto fiduciosa e spero quindi di rileggerti presto !

Recensore Veterano
08/03/20, ore 20:03

Un intimo missing moment che ci hai regalato dopo la rissa a Saint-Antoine.
Sensazioni introspettive dentro l'animo di Oscar, che, ancora poco lucida, si alterna tra ricordi degli avvenimenti della sera prima e l'accorgersi della presenza amorevole del suo André, che ha passato tutta la notte a vegliare su di lei.

Il mentirsi reciprocamente, lei per nascondere la sua malattia e lui la sua cecità.
E mentire nel frattempo anche i sentimenti: si osservano reciprocamente con la coda dell'occhio, spaesati e imbarazzati.
E spunta Alain come al solito, nelle sue maniere inopportune ma con consueta ironia.

L'ironia prima del fulmine a ciel sereno, con la presenza del Gen. Bouillé.

Molto originale, i miei complimenti!

Recensore Veterano
06/03/20, ore 14:31

Cara Amantea, ti ringrazio per averci regalato un altro bel momento sulla vita  dei nostri amati, ce li racconti vicini come forse non lo sono mai stati, in una situazione che definirei intima per sentimenti e struggente per consapevolezze.
È un componimento che investe chi legge  di una certa aura di positività nonostante la  pesante presenza di tutto ciò che in realtà e nella vita di tutti è ineluttabile.
Il modo in cui i protagonisti si pongono difronte alla possibilità di morte e malattia li definisce, cioè dà a noi lettori contezza di quello che sono Oscar ed André.
Due esseri ancora vivi e che scelgono di andare avanti e  di vivere e amare ignorando quello che potrebbe essere. Non si ammazzano quindi prima che la “campana suoni” anche per loro. 
Non se lo chiedono, per chi suonerà quella campana dal tocco lento ed inesorabile, perché sanno che tanto suonerà per loro come anche per tutti, e allora nonostante tutto vivono.
Forse quel che diceva Hemingway è vero: Il “miracolo della sordità non è un’ Arte stupida ma semplicemente sorda”.
Chi non sente e non vede può dire che tali 
cose non esistono, perché appunto non le ha mai vedute e sentite.  
Loro in questo momento hanno deciso di rimanere sordi e ciechi a suoni nefasti e colori scuri.
Sentono e vedono solo con la volontà e seguendo i battiti dei propri cuori ancora vivi.
Il resto, quel che verrà non conta più.

La tua magica penna mi era mancata, ti ringrazio quindi dell’eccellente lettura.
Alla prossima,

Minaoscarandre 

Recensore Veterano
03/03/20, ore 18:49

Un momento come avrebbero potuto essercene tanti tra loro, in cui troviamo fiducia e rispetto che altro non sono se non parte di quell' "amore, solo amore" che tanto, ormai, sanno benissimo di provare uno verso l'altra. In fin dei conti sono sempre stati una coppia; hanno sempre avuto una complicità e confidenza che all'epoca credo non si trovasse nemmeno tra coniugi, almeno quelli delle classi sociali più elevate. Bello!

Recensore Master
03/03/20, ore 09:41

Ciao Amantea. Il titolo "si deve pur morire di qualcosa ",fa davvero riflettere sul senso della vita,introducendo il lettore alla storia. E cosa è più dolce che morire per amore e per i propri ideali? Bella la descrizione dell'interazione fra Oscar ed André,in questo clima molto cupo,per quel che sta accadendo e che dovrà accadere,nella sua tragicità. Nel leggere dell'arrivo del generale Bouillet ho avuto un brivido,pensando a tutti gli eventi. Ma meglio rimanere in quest'atmosfera onirica,che hai trattato in modo delicato. Un saluto. :)

Recensore Master
02/03/20, ore 18:51

Che bello questo scritto, un riavvicinamento tra loro due e una Oscar un po' più convinta del suo amore per André, mi spiace per la malattia di lei, ma hai reso bene i loro caratteri, grazie

Nuovo recensore
02/03/20, ore 16:35

Ed è bello pensare che in quel preciso istante, senza dirsi nulla di gran che, entrambi sapevano di appartenersi profondamente.
Andrè sapeva già in cuor suo che la sua Oscar lo amava, e d'altro canto lei non si impegnava neanche più di tanto nel nasconderglielo, oramai.
Complimenti davvero per aver saputo mostrarci un qualcosa che apparentemente pare essere un momento come tanti, ma che come dici tu può riassumersi semplicemente in una cosa : amore, amore puro.

Recensore Master
02/03/20, ore 16:00

Tu ritorni con tutto questo racconto, dove c'è tanto ma tanto di tutto e poi scopro che è una storia completa?
Non è ammissibile non sono cose che si fanno dimostri di essere proprio cattiva, e il generale che deve rompere e loro due già sposi senza aver pronunciato neanche un voto fra di loro?
Carissima Luciana qui bisogna assolutamente rimediare e portare avanti la pratica perché della tua scrittura dei tuoi sogni vi è un gran bisogno.
Un abbraccio forte forte

Recensore Master
02/03/20, ore 14:12

È proprio vero, troppo spesso ci si limita ad andare avanti nel proprio dovere, senza preoccuparsi dei sentimenti o di altro. Ma esistono anche delle parentesi inaspettate, come questa insolita notte di Oscar e André.

Recensore Master
02/03/20, ore 12:23

Cara Amantea, sono sempre lieta quando tornate tu e la tua penna a narrare di Oscar e Andrè, con quella malinconia e quel senso di arrendevolezza, come in questo caso, nel voler lasciare le cose come stanno anche se la situazione è fortemente mutata. La descrizione iniziale ci fa entrare nei sogni e nel vero sentire di Oscar nei confronti di André: lo ha potuto toccare per la prima volta come mai aveva fatto, lo ha tenuto fra le braccia, ha approfittato del momento per immergere le mani fra quei capelli setosi beandosi della bellezza che le restituiva il gesto ma nel contempo sembra tornare alla realtà e scorge la macchia di sangue e la cicatrice sull’occhio spento che si è fatta più visibile, più pronunciata a rimarcare un dolore per gli eventi passati. Poi dal sogno Oscar passa alla veglia e scorge l’immancabile presenza di André, granitica nel suo esserci sempre, che anche in quell’occasione le è stato vicino e l’ha assistita. E poco importa che ora lei si ritrovi nuda nel letto, è consapevole che ci sarà stata una spiegazione più che logica dell’agire di André, il quale mai si sarebbe più permesso di toccarla da sveglia come aveva promesso, ma da svenuta come era, tutto poteva essere stato accantonato. E mentre, il sogno e la veglia continuano a mischiarsi nella mente confusa di Oscar, ella però è cosciente di quanto sia preziosa per lei la vicinanza di André al suo fianco, ma contemporaneamente è cosciente anche che la sua condizione di malessere, che presuppone André abbia compreso, non le permette il lusso di lasciarsi andare e godere del poco che potrebbero condividere. Tutto doveva continuare come se nulla fosse mutato, anche se tutto era diventato imprevedibile, come se tutto dovesse perpetuare una finzione nei comportamenti che era pesante da sostenere e profondamente ingiusta. La quiete che per una notte hanno trascorso vicini viene disturbata dall’arrivo di Alain, il quale imbarazzato li osserva sorridendo, e che porta ordini a significare il fatto che quello che hanno passato insieme è stata una bolla di tempo che il dovere torna ad annientare senza che si voglia (o possa?) reagire in maniera diversa. Tutto sembra mutare per non cambiare veramente mai. Un brano narrato con la consueta poesia che contraddistingue il tuo modo coinvolgente e avvolgente di scrivere di loro che lascia però un po’ l’amaro in bocca perché tutto pare essere sospeso in attesa di qualcosa che non si sa se e come giungerà e se porterà o meno sollievo. Sempre brava a renderli vivi e profondamente umani. Un caro saluto e spero di poterti rileggere quanto prima. Elena

Recensore Veterano
02/03/20, ore 11:15

Un gradito ritorno il tuo e ci regali qualcosa di prezioso. Un momento delicato, importante per due persone che stanno facendo piccoli passi verso il riavvicinamento. Sembrava Saint Antoine e invece no, è qualcosa di inedito prima dell’ accusa di tradimento. Brava come sempre. A presto!

Recensore Master
02/03/20, ore 09:13

Buongiorno, bello e triste questo missing moment. Bello perché per lo spazio di poche ore sembra che lei capisca, anzi lo fa, lo ha capito che lui è solo amore. Triste perché poi alla luce dell'alba tutto torna come sempre. O no? Non so, lasci il lettore con un po' di speranza, o almeno io la vedo. Alain, che a me piace molto, esprime la sua verità: lo sa che non ha "interrotto" nulla, ma comunque non ci sarebbe stato niente di male. Sempre evocativa la tua scrittura. Brava.