Recensioni per
A Fever You Can't Sweat Out
di LionConway

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/08/20, ore 07:30

Ehmmm heylà toc toc? Chi è che doveva passare di qui da settimane?🙋🏻‍♀️🤦‍♀️ che poi io sono volata da Bridge ma... non ci sono nuovi aggiornamenti 😅 poco male,perché ormai mi sta catturando un botto pure questa 🤩🤩
Sarò ripetitiva ma... tu sei cinematografica in un modo pazzesco e l'amore per quegli attori e i loro film permea ogni tua creazione. Hai una cultura in merito pazzesca, unita a una capacità di scrivere davvero magistrale! Io non leggo dei parafrafi, vedo vere e proprie scene e mi sto innamorando di ogni personaggio: Nick il nuovo arrivato, il fascino vampirico poi 😍😍 LOL anche se non l ho mai visto, la citazione a Il Cacciatore l'ho colta subito 🤩 amo quando lo fai parlare in russo con Micheal, crea una certa intimità fra loro; Micheal con le pressioni che gli fa Steven pet combinare un'uscita a 4 con Angela e Linda, le materie che ha indietro (tutti che lo sfottono per la geografia europea 🤣🤣), Linda, la sua cotta per Nick (cara, temo sia già di Michael 😅😍) la sua voglia di diventar cheerleader, il suo rapporto di amicizia con Micheal e come si sfottono a vicenda...e Arthur, quabt è sicuro di sé, affascinante, il modo in cui prende in giro il povero Michael che rimane destabilizzato ahahah🤣🤣🤣
A proposito, chi sarebbe il suo prestavolto?🤩😅 che poi ti faccio uma confessione che dopo mi toglierai il saluto: io confondo CONTINUAMENTE Al e Robert 🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️
Bravissima, non vedo l'ora di proseguire 🤗😘

Recensore Master
23/05/20, ore 22:56

Mia cara Lion!
Visto che sono una persona precisa ho preferito mettermi in pari con questa storia e mentre leggevo ho avuto un’illuminazione. Nick Vronski, come il Vronskij di Anna Karenina? Lì non finiva per niente bene, però, devo preoccuparmi? Credo che Micheal sia in una sorta di oceano dei sensi in cui per ora va alla deriva. Da un lato c’è Arthur, coltissimo e più grande, in cui il rapporto insegnante/discente diventa quasi uno scambio amicale, dall’altro il suadente Nick, che sembra quasi ci provi con lui e che non si sconvolge minimamente quando l’altro si eccita al suo contatto. Anzi, fa di tutto per tranquillizzarlo e metterlo a suo agio. Quale che sia il suo orientamento, trovo che Nick sia sicuramente più consapevole di cosa gli piace e credo che ci stia provando con Micheal, sì, è abbastanza palese (o meglio, mi porrei la domanda se li vedessi dal vivo).

Avendo scelto di raccontare la vita in una piccola cittadina isolata e rurale – come del resto sono gli USA a eccezione delle poche, grandi città – è ovvio che la caccia e il ballo rappresentino le attività sociali di punta, quelle in cui si manifesta il ruolo dell’individuo secondo un modello arcaico. In questo la storia che hai scritto si ricollega alla tradizione del romanzo di crescita ed è per questo che troviamo i personaggi congelati in un momento tanto fondamentale come il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questo percorso è stato già intrapreso da Arthur nel dolore di una scelta non accettata, peraltro. Prima di chiudere la recensione (che mi scuso essere giunta tanto tardi, ma non sai che giornate) vorrei spendere due brevi parole anche per il padre di Micheal. È vero, è un ubriacone e sicuramente col figlio sta sbagliando molte cose, ma mi sta facendo tenerezza perché alla fine è vedovo e con un figlio e un lavoro di fatica. Sicuramente potrebbe essere migliore, ma in quella limonata ci ho visto un tentativo di occuparsi del ragazzo, sebbene inefficace, probabilmente. Il modo in cui finisci il capitolo, invece, è interessante. Micheal accetterà che a piacergli sono gli uomini?
Come sempre leggerti è una garanzia ** e tutte le tue storie sono così ricche che recensirti è un piacere <3. Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Veterano
08/05/20, ore 16:58

Dato che domenica ho saltato uno scambio (mea culpa, mia grandissima culpa) ho deciso di passare comunque da questa storia. Forse perché con il primo capitolo ha fatto un po’ di breccia ed ero sinceramente curioso di scoprire cos’altro poteva riservare. O forse perché mi mancava quest’atmosfera che riesci a dare con il tuo modo di scrivere. Forse entrambe le cose.
Parto rispondendo al quesito che hai posto in calce al capitolo, TeamArthur tutta la vita. Per quanto abbia apprezzato la citazione a Hitchcock di Nick, trovo il sarcasmo e la faccia di marmo di Arthur decisamente più fascinosa e divertente. E poi la situazione di disagio che si crea all’inizio con Mike rende tutto più saporito, specialmente l’imbarazzo di Michael dentro casa dell’altro.
Non so, Nick mi sa un po’ di provolino, con quelle frasette tipo “parliamo una lingua che conosciamo solo io e te, è un segreto segretissimo” gne gne gne. No, okay, scherzi a parte, hai creato un bel mix di personaggi, rendendo la storia veramente godibile per via di tutte le sfaccettature caratteriali presenti e mettendo in crisi il lettore sin da subito, spingendolo a unirsi a un team piuttosto che a un altro. Ovviamente il tutto senza cattiveria o malizia, solo in base alle impressioni che sei riuscita a dare con i tuoi scritti, in modo tale che si creasse la giusta competizione tra Arthur e Nick agli occhi di chi prova empatia nei panni di Mike. E forse qui arriviamo alla parte più semplice, calarsi nei panni del protagonista. Lo continuo a ribadire perché probabilmente è il punto di forza di questa storia, almeno secondo la mia modesta opinione. Si vede che dedichi parecchio tempo ad approfondire la psicologia di un personaggio, che cerchi di delinearne un background in maniera tale che sia credibile e coerente rispetto ai lati caratteriali che vuoi lasciar vedere e che, soprattutto, cerchi di comportarsi coerentemente con i due punti appena elencati. And again (perché l’ho detto poco) è questa la parte che preferisco, in definitiva è molto più semplice provare empatia e affezionarsi al personaggio se questo è coerente con sé stesso.
Tornando alla precedente recensione per il primo capitolo, confermo quanto ho detto: Mike non è uno sprovveduto. Si vede.
Per quanto abbia da poco dovuto affrontare un lutto è comunque bravissimo a intelaiare e coltivare rapporti con le persone giuste. Ad esempio Linda, introdotta proprio qui nel secondo capitolo, che lo spinge a scusarsi con Arthur per alcune “ragazzate” che poi tanto “ragazzate” non sono, e che l’aiuta addirittura preparandogli dei dolcetti così che Mike non debba presentarsi a mani vuote.
Brava Linda, voto: diesci.
Anche se poi si vede che ci sta provando con Nick, per cui andiamo subito a cambiare il voto: diesci meno diesci. Sei tornata neutra Linda, stacce.
Come se non bastasse ci stanno gli amichetti di Mike, tra cui Stan, che è pieno di battute sugli omosessuali, immediatamente rimesso al suo posto da tovarisch Nick, che in poche parole lo tratta per quello che è: un villano.
Da, spasibo, dasvidania villano.
Insomma, un bel capitolino di transizione che intreccia un po’ di più la trama, portando Mike a dover frequentare casa di Arthur almeno un paio di volte la settimana mentre ci va in macchina con Nick.

E Phil Collins parte con le percussioni:

tudum tudum tutututum

I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
And I've been waiting for this moment for all my life, oh Lord
Can you feel it coming in the air tonight, oh Lord, oh Lord

E Renatino gli risponde da lontano con “Il Triangolo nooooo, non l’avevo considerato”

A presto (molto presto).

Recensore Master
05/05/20, ore 18:19

ma ciaaooooo, in ritardo cosmico ma arrivo!!
confesso che non vedo l'ora di riprendere Trouble ... ma è stato interessantisimo anche il primo capitolo di questo tuo nuovo progetto long, luungo ed elaborato.

Ho letto un'infinità di storie, ma fatico a ricordarne una che cominciasse ocn 'il lungo sbadiglio' , mi piaceee, molto suggestivo.
Amo come dai spessore a ogni personaggio, con descrizioni di luoghi interazioni, abitudini, oggetti che non sono mai messi lì a caso.

aaww io adoro can't take my eyes off of you ... e il ricordo dell amadre è proprio da lacrimuccia sigh

Amo la goliardia e il parlare 'da maschi' che sai così ben rappresentare, a me Steven sta già un sacco simpatico, Michael è figo a pescindere, Arthur è stato solo nominto ed è arrivato il frizzante Nick.

mi piace che sia una high school le leggo sempre volentieri.
mi dividerò fra una e l'altra allora <3

doppi complimenti :)

Nuovo recensore
04/05/20, ore 22:52

Eccomi di nuovo qui **
Sono solo al secondo capitolo, ma sappi che già sto amando alla follia questa storia.
Purtroppo non ho visto i film – non imperdonabile, LO SO, ma giuro che li guarderò –, ma adoro le AU proprio perché sono accessibili a tutti e ancora una volta non ho minimamente faticato a comprendere il testo, anzi, me lo sono goduto dall'inizio alla fine.
Poi è anche vero che qui i personaggi sono più giovani rispetto agli originali, quindi ancora meglio – ma in ogni caso, ripeto: devo assolutamente recuperare i film.
In questo capitolo abbiamo avuto modo di vedere Mike interagire con tre persone in particolare: Linda, Nick e Arthur.
Già te lo dico, per il momento sono #TeamNick, ma non perché abbia qualcosa contro Arthur, ANZI, è l'esatto opposto, è solo che forse, ma dico proprio forse, con Arthur la vedo un po' più dura visti i trascorsi che lui e Mike hanno avuto.
Se poi le ore di ripetizioni si riveleranno utili per confrontarsi, chiarirsi e conoscersi meglio, BEN VENGA.
But per il momento, per il modo in cui interagiscono e per le sensazioni che prova Mike, direi di “parteggiare” un po' di più per Nick; penso sia anche dovuto al fatto che, nei confronti di Arthur, Mike per il momento provi prima di tutto sensi di colpa e anche imbarazzo per quanto successo – ma questo non esclude il fatto che il loro rapporto possa migliorare, col passare del tempo.
Poi niente, io amo troppo Linda, è la scaricatrice di porto che tutti vorrebbero!
Lei per me è già crush potentissima, infatti sono giusto un po' gelosa di Nick in questo momento, lol.
Scherzi a parte, il rapporto tra lei e Mike mi piace tantissimo e sotto certi punti di vista mi fa pensare a me e alla mia migliore amica – e anche al mio migliore amico.
È un'amicizia genuina, sicuramente non splendida sotto tutti i punti di vista, ma penso funzioni proprio per questo, perché è perfetta nelle sua piccole imperfezioni.
E poi andiamo, se non fosse per Linda a quest'ora Mike starebbe ancora brancolando nel buio in cerca di un aiuto, QUINDI.
Ti ringrazio per questa piacevolissima lettura e ti chiedo nuovamente scusa per il ritardo T^T
Tantissimi complimenti e alla prossima!

Harriet;

Nuovo recensore
04/05/20, ore 22:23

Tesoro, eccomi qui!
Ti chiedo scusa per il ritardo, ho iniziato a recensire per lo Scambio solo Sabato e ovviamente mi sto riducendo all'ultimo che più ultimo non si può, mannaggia a me T____T
Inutile dire che qualsiasi cosa tu inizi, a me non può che far piacere.
Praticamente seguo tutte le tue long, anche se sono lenta come una lumaca e ci metto una vita a passare, ma seguo tutto tutto e mi piace troppo leggerti.
La caratterizzazione dei personaggi l'ho davvero adorata, siamo solo al primo capitolo eppure sono già emerse tante di quelle cose che ognuno è perfettamente identificabile.
Mike ovviamente spicca su tutti gli altri, ma questo non ha impedito agli altri personaggi di affermarsi durante il capitolo.
Mi è dispiaciuto molto leggere della condizione familiare e di vita in generale di Mike, non deve essere stato affatto facile perdere sua madre, il suo più grande punto di riferimento.
Inoltre ho apprezzato il fatto che Mike non sia propriamente come i suoi amici, nel senso che pur volendo loro un gran bene, capisce che non sono stati corretti nei confronti di Arthur e che sarebbe meglio mettersi in riga e studiare per avere possibilità migliori nell'imminente futuro.
Mike reincarna perfettamente l'adolescenza e tutto ciò che comporta questa fase di vita; il suo modo di interagire con gli amici, il suo modo di comportarsi, di pensare, anche il suo modo di interagire col padre e anche come ricorda la madre, penso che lo rendano un diciottenne a tutto tondo, cosa che ho particolarmente apprezzato.
Ho trovato molto interessante il primo incontro tra Mike e Nick, che già apprezzo tantissimo come personaggio e sicuramente riserva delle belle sorprese – poi dai, come si fa a non amarlo con la risposta che dà al preside, lol.
La storia promette davvero bene, corro subito a leggere e recensire il prossimo capitolo **
A dopo!

Harriet;

Recensore Master
04/05/20, ore 17:02

Arrivo con cospicuo ritardo ma eccomi.
Perdono!

Inizio questa nuova storia anche se non conosco il contesto, ma effettivamente non ho trovato alcun problema nella lettura. Inizi con una presentazione molto chiara, in cui si capisce benissimo il periodo, il tipo di situazione, il rapporto che Michael ha con il padre e il contesto in cui si trovano, dopo la morte della madre. Da quello che ho percepito la situazione è degradata, ma non al punto di essere veramente grave. Eppure il padre beve (forse per il dolore, forse per inettitudine) e Michael non ha un vero rapporto con lui, tanto che le litigate che fanno forse sono l'unico modo che hanno di parlare. La madre era l'elemento legante della famiglia e adesso che non c'è più il vuoto non si riesce a riempire con nulla.
L'atmosfera generale è quella della vaga tristezza di settembre, quando le vacanze sono finite e la scuola sta per ricominciare: un momento pigro che tende a trascinarsi un po', ma che sa anche di un po' di eccitazione per il nuovo anno che inizia. Mi ha fatto un po' tristezza e un po' tenerezza constatare quanto Michael si senta in colpa verso il ragazzo che avevano tormentato l'anno precedente. E' molto probabile che aver sofferto abbia cambiato le sue prospettive, e che sia ora più facile per lui comprendere quanto sia difficile sentirsi gli occhi di tutti addosso.
L'incontro che ha con questo nuovo ragazzo, russo come lui, è forse provvidenziale. In qualche modo, anche in un momento d'attesa come quello, c'è un attimo di riconoscimento: non è solo, ha qualcosa in comune con qualcun altro. Soprattutto, mentre chiunque altro sa del suo passato e di quello che è successo alla madre, Nick è qualcosa di nuovo, da cui si può ripartire come scrivendo su un foglio pulito. Non ci sono cancellature nè errori da correggere: è tutto in potenza, tutto da costruire. Quindi suppongo che per loro inizi qualcosa, dopo quel momento di riconoscimento.

Che posso dirti. Sei sempre tanto brava a dare tocchi tanto caratterizzanti alle tue storie, e riesci con poco a dare ai tuoi personaggi e all'ambiente che li circonda davvero una buona connotazione. Sono vivi, in qualche modo, e veri. Lo apprezzo davvero tantissimo, anche perchè nelle tue storie leggo sempre storie di vita quotidiana. Non ci sono avventure, sono ritagli di vita, ma sempre così ben scritti da risultare intressanti anche se si parla di piccole cose: questo è raro e dimostra quanto si possa scrivere di piccole cose ma molto bene.

Spero di riuscire a continuare questa raccolta quindi!
Un abbraccio

Recensore Master
03/05/20, ore 22:26

Tesò!
Ce l'ho fatta, infine, a passare ç_ç scusa se ci ho messo tanto, ma invece di avere più tempo ne ho di meno =_=
Anyway, l'ho amato questo capitolo. Il personaggio di Michael sta evolvendo ad ogni riga, e in questo capitolo più che mai.
Non solo il rapporto con Arthur sembra già più stabile, malgrado i trascorsi, ma pare che si ricerchi già un confronto diretto sui gusti personali, dove Mike non ha paura di dire la sua, nel modo più assoluto e Arthur allo stesso modo fa lo stesso. Dunque un confronto puro, lindo, vero e sincero. A parte la matematiche che pare l'unica cosa a non andare, ma ehi, chi sono per giudicare che ho sempre avuto il debito??? XDDDD

E poi mi vacilla il team... perché mi piace l'idea di Arthur – che sto letteralmente amando, che approfondisce il suo rapporto con Mike, ma in questo capitolo, i momenti in cui Mike si perde negli occhi e altre cose di Nick, ho vacillato sul serio. Cioè, ci rimette quasi un ginocchio per guardarlo XDDDDD E lui che lo porta in infermieria, e io ho un debole per le scene h/c dunque... dunque queste premure non possono che alimentare un fuoco che era meno forte, ma che ora si è un po' intensificato ç-ç mi fai venire i dubbi, te ne rendi conto???
Ma parliamo di Steve e di Angela... poveraccio XD Io provo tantissima tenerezza pr Steve, e ha degli amici dolcissimi che vogliono spronarlo a chieder alla ragazza di andare al ballo ed è estremamente fortunato ad averli nella sua vita, però poverino lo stesso... cioè non l'ha presa male, l'ha presa proprio malissimo ç.ç
E, infine, qualcun altro ha degli ormoni che ballano, ma non per una delusione amorosa XD Povero Mike, oltre a capitombolare come un salame, si ritrova pure a dover fare i conti con il suo corpo che reagisce al contatto con Nick. E Nick? Ho adorato la sua reazione, e il fatto che si ecciti con gli ippopotami XDDDD e la naturalezza con cui lo invita a liberarsi da quella sensazione, e penso che da qui tutto abbia subito un cambiamento radicale. La consapevolezza di Mike, la paura della figuraccia, il pensiero del perché è successo e infine l'immaginario che va oltre, che si spinge in un atto di autoerotismo non dato dalla frustrazione, ma dal piacere di quelle immagini.
Insomma, Mike ha capito cose – e finalmente, oserei dire XDDD
Dunque voglio sapere, io voglio sapere!!! Tesò bellissimo capitolo, bellissima storia, bellissimi personaggi.
Sei unica e c'è veramente poca gente che riesce ad intrattenermi come fai tu, con una storia♥
A presto!
Miry

Recensore Master
02/05/20, ore 21:15

Tesoro, ciao!
Dunque, premetto che leggo questa storia da profana, perché non ho visto né l'uno né l'altro film da cui sono tratti i protagonisti di questa tua storia, quindi perdonami se dirò delle cose scontate che magari per chi li ha visti sono lampanti.
Dunque, inizio con il farti di nuovo i complimenti per questo meraviglioso modo che hai sempre di delineare l'ambientazione, rendendola curata e realistica. Qui ci proponi un'America degli anni Ottanta, contesto davvero molto interessante, soprattutto per la cultura e la mentalità del tempo, che per noi sono forse quanto di più distante possa esserci, ma che trovo comunque molto affascinante. Un'eco di tutto ciò si ritrova non solo nel rapporto conflittuale tra questo padre distaccato e suo figlio, causa morte della moglie, ma anche del Vietnam (poi ci tornerò sopra), ma anche delle voci che il gruppo di amici di Mike ha messo in giro su Arthur, cosa che ha precluso al ragazzo la possibilità di farsi assumere da qualcuno in città. Ecco, questo è uno spaccato vividissimo di quella che era la realtà del tempo.
Venendo a noi e procedendo con ordine. Ho trovato molto interessante che tu abbia deciso di focalizzarti sulla minoranza etnica russa, così come ho trovato molto interessanti i personaggi che hai tratteggiato in questo primo capitolo, soprattutto Mike. E partendo proprio da lui, quello che ci ritroviamo davanti è un classico ragazzo della sua età, che non va tanto bene a scuola e che ha un gruppo di amici un po' sopra alle righe. Questo è il quadro che emerge in prima battuta, quando lo guardiamo attraverso gli occhi e i severi giudizi di Piotr, ma poi scopriamo che c'è dell'altro, che c'è molto di più e quella che è stata grattata è solo la superficie. Innanzitutto, veniamo a conoscenza della miserevole vita che Mike e Piotr conducono, per via dei problemi con l'alcool di quest'ultimo. Il giudizio che suo figlio ha su di lui è molto duro e mi ha davvero spezzato il cuore, perché vedere queste due persone soffrire, ognuna a modo loro e per una causa comune, ma non sapersi parlare, non riuscire a trovare un punto d'incontro è terribile. Piotr soffre per il Vietnam (CIONNI, sei tu?!), ma anche per la perdita della moglie. Quello che s'intuisce è il riflesso di una famiglia in un certo senso bella: l'affetto dei due per la defunta donna è innegabile, così come lo è anche quello che li unisce, al di là del muro di ghiaccio che hanno eretto tra loro. Mi piace questo rapporto familiare tormentato che hai tratteggiato (e ormai sai QUANTO io adori questo genere di cose), lo trovo terribile e triste, ma anche bellissimo e ricco di spunti di riflessione e sviluppo dei personaggi.
La morte della madre spiega anche i brutti voti a scuola di Mike: certo, non dà l'idea di essere mai stato il classico secchione, ma nemmeno uno che alla scuola non ha mai dato importanza, tanto più che vede nel college la sua unica possibilità di riscatto, per non ritrovarsi a fare l'operaio come il padre. La morte della madre, che si è abbattuta ingiustamente su di lui, lo ha inizialmente privato di tutto, svuotato di qualunque cosa, e com'è naturale e normale che sia, i suoi voti ne hanno risentito.
La parte in cui descrivi cosa abbia significato la morte della madre per Mike è stata sicuramente la mia preferita di tutto il capitolo: è intensa, ben analizzata e così realistica che non può non piangerti il cuore quando ti ritrovi a leggerla. Soprattutto, mi ha stretto il cuore leggere di questo ragazzo anticonformista e spaccone, che ricerca conforto nell'odore della madre, un modo per riempire quella mancanza che lo logora. Mi ha fatto davvero molta tenerezza leggere che si addormenta tutte le sere con la sua camicia da notte tra le mani, piangendo e chiedendosi il perché debba essere successo proprio a lei. Quest'evento l'ha davvero devastato, più di quanto voglia mostrare a suo padre o a chiunque. Quello che cerca di fare è andare avanti con la sua vita, ma la ferita è ancora fresca, e alcune cose sono difficili e dolorose da lasciar andare e lui non ha ancora del tutto accettato quella perdita. Si è preso il suo tempo, per disperarsi e non avere voglia di far nulla, ma poi in qualche modo è ripartito, anche grazie a quegli amici che per lui sono essenziali, perché non solo lo hanno aiutato a riprendere una parvenza di normalità, ma lo hanno anche compreso. Hanno compreso le sue esigenze, e quando voleva la solitudine piuttosto che loro intorno. Hanno rispettato il suo dolore e gli sono stati accanto. Per quanto scalmanati, non si può certo dire che non siano dei buoni amici.
Arthur qui viene appena accennato, ma ciò che dici di lui me lo ha reso subito davvero molto interessante e non vedo l'ora di approfondirlo. Ciò che gli hanno fatto passare Mike (che pure si è pentito) e compagnia è davvero terribile, considerata la mentalità di quei tempi. Per lui deve essere stato tutt'altro che semplice vivere quell'anno sabbatico che sarebbe dovuto andare molto diversamente da com'è stato. Mi domando cos'è che l'abbia riportato in una città da cui è presumibile che voglia stare quanto più alla larga possibile. Sono davvero curiosa di scoprire il motivo del suo ritorno.
Intanto, fa il suo ingresso sulla scena un altro personaggio che mi ha subito colpita e che voglio adottare, perché l'ho adorato: Nikarov, un altro russo direttamente da New York con furore, che fa subito colpo su Mike, anche se il ragazzo non si rende bene conto in che modo. Mi è piaciuta subito la sua spontaneità e anche la sua spavalderia nel difendere Mike davanti al preside, nonostante sia l'ultimo arrivato e quindi magari fare bella figura sarebbe più conveniente. Ma, come lui stesso dice, non è così superficiale e di certo a New York era abituato a ben altri ambienti e approcci. Sarei davvero molto contenta se decidesse di rovinarsi la reputazione avvicinandosi a Mike, perché la prima interazione tra questi due è stata davvero molto interessante e intrigante e sono curiosa di veder approfondito questo rapporto e, soprattutto, di vedere dove andrà a finire.
Insomma, tesoro, questo primo capitolo mi è piaciuto davvero moltissimo: ho amato i personaggi che hai presentato e le loro impeccabili introspezioni. Ho amato la situazione che hai delineato e la strada che hai tracciato. Mi piace, mi piace, mi piace! E non vedo l'ora di proseguire con la lettura. Questa storia non mi ha delusa affatto, ma da te non ci si poteva di certo aspettare diversamente.
Un bacio e a presto ♥

Recensore Master
29/04/20, ore 18:38

«Ho solo questa bizzarra convinzione che tutti gli uomini siano stati creati. Parole di Thomas Jefferson.»
«Ma Jefferson non era un misogino?» 
«Nessuno è perfetto.»


E niente, ho voluto iniziare la recensione in questo modo perché sono schiattata malissimo leggendo questa parte, adoro i riferimenti che inserisci e poi le atmosfere delle tue storie sono un qualcosa che io amo profondamente. 
Ciao cara ♥ Eccomi qui e anche tu mi sei mancata un sacco (ogni mia recensione è diventata ormai una dichiarazione d'amore), ovviamente ho proseguito questa long seguendo le tue volontà, però ti dico subito che questa storia promette benissimo, ha quegli elementi che mi piace trovare nei racconti, i personaggi poi hanno una caratterizzazione pazzesca, ho letto solo due capitoli ma mi sono già affezionata, renditi conto di quanto sono una fangirl XD. 
Parto con Michael; lui lo amo, lo amo nelle sue insicurezze e nelle sue piccole contraddizioni, credo che lui sia davvero un personaggio interessante, non solo per il passato segnato dal lutto subito, ma anche perché lui dimostra di avere una forte profondità, lo si nota soprattutto quando si approccia ad Arthur, mi è piaciuto un sacco che abbia ammesso i suoi errori e che si vergogni profondamente per questo. 
Linda è una queen, lo penso e lo ribadisco. Ho amato come hai delineato il suo personaggio, quando fa la subdola (nel senso buono XD) con Michael ho adorato troppo! Si propone di pagare il primo mese di lezioni di Michael (amo questo nome) per un tornaconto personale, in questo caso la vittima è Nick e approfitta della situazione per tastare terreno. 
Guarda, io paleso subito la mia preferenza, SONO SPUDORATAMENTE TEAM MIKE/ARTHUR perché sì, sono la mia ship suprema dalla prima riga. Ho amato follemente il personaggio di Arthur e quando ha avuto il confronto con Michael è stato un idolo supremo, è stato ironico e puntiglioso, ma quando esce l'argomento della perdita della madre di Michael, Arthur mostra un momento di sensibilità. Li shippo spudoratamente, io già fantastico sulla loro tensione sessuale mentre studiano insieme, niente, ormai sono totalmente andata di testa. 
La scatola di muffin con la scritta "I'm sorry" ooi mi ha stesa definitivamente, Linda sta aiutando Michael per metterlo nelle grazie di Arthur, e Michael tutto impacciato è l'amore. Credo che si sia capito quanto mi piaccia già questa storia, ti conosco come autrice e per me sei praticamente una garanzia. Quando porti delle tematiche importanti nelle tue storie non lo fai mai con leggerezza, dai la giusta importanza a ogni minimo dettaglio e sono praticamente una tua grande fan, lo sai. Complimenti e alla prossima, come sempre!

Shakana

Nuovo recensore
28/04/20, ore 11:43

Allora, prima di tutto sto adorando ogni singolo riferimento cinematografico e il fatto che in qualche modo siano tutti cinefili :’D
Sentire Michael parlare della Nuova Hollywood è doppiamente ironico, per ovvi motivi, ma anche Arthur devo dire che ha dei gusti niente male! Sono contenta che il rapporto tra i due sia già diventato molto più rilassato ed, eliminate le differenze, sembra che andrebbero molto d’accordo anche “solo” come amici, ma ovviamente Mike ha già una cotta per lui, senza rendersene conto.
Invece per quanto riguarda Nick, è ormai palese che lui ci stia proprio provando con Michael, solo che lo fa in maniera talmente sottile e subdola che nessuno se ne accorge. Davvero, quel “Purtroppo, non sempre le persone che ci piacciono ricambiano” buttato lì insieme all’occhiata in modo fintamente casuale è stato un colpo da maestro! 😂
L’ho già detto che adoro la tua interpretazione di Nick? No, perché nel caso non fosse abbastanza chiaro mi sembra giusto ribadirlo. Gli hai dato un fascino e una caratterizzazione che molti assocerebbero più ad un personaggio femminile, in linea con il suo aspetto e in parte col carattere originale, ma allo stesso tempo hai ribaltato del tutto le “gerarchie”. Nel film è Nick a pendere dalle labbra di Mike qualunque cosa dica, mentre nella tua storia per ora mi sento di affermare il contrario: ad esempio quando parlano de Il buio oltre la siepe e Mike si rende conto di quanto sia stato superficiale nella sua lettura, sentendosi inadeguato rispetto a lui.
Infine la parte finale, beh, che dire? Riuscirà Michael a rimanere ignaro dei propri sentimenti ancora a lungo dopo quello che è successo? Spero proprio di no! 😃

Recensore Veterano
27/04/20, ore 16:44

Partiamo per gradi perché ci sarebbero tante cose da dire. Innanzitutto ti spoilero che questo prologo mi è piaciuto molto, così taglio la testa al toro subito. Sinceramente è un po' che orbito intorno alle tue storie, cercando di trovare il coraggio di buttarmici all'interno, questo perché il genere Slash non mi hai attirato più di tanto. Allo stesso tempo, però, ero piuttosto curioso di leggere qualcosa di tuo perché bucavano la mia attenzione ogni volta che ne incontravo le sinossi. E devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, esattamente come mi aspettavo. Mi piace il tuo modo di scrivere, asciutto nei punti giusti e l'esatta profondità d'introspezione al personaggio, né troppa da annoiare né poca da lasciare chi legge con lo stomaco brontolante. Anche se, per quanto mi riguarda, i punti che mi son piaciuti di più e, probabilmente, quelli dove dimostri maggior forza sono altri e per la precisione due: personaggi e ambientazione. Non sto dicendo che il tuo stile sia un gradino più in basso ad essi ma, più semplicemente, che se mi chiedessero perché consiglierei questa lettura a qualcuno risponderei per gli ultimi due menzionati. L'ambientazione è tratteggiata sapientemente, anche qui senza perdersi in troppe informazioni che riescono d'intasare il testo fino a perdere la concentrazione di chi legge, poche menzioni che lasciano capire tutto l'universo che circonda i protagonisti. Ad esempio l'uscita che hanno i ragazzi su E.T. e le biciclette, film che sicuramente segnò l'epoca che stanno vivendo e che irrobustisce notevolmente il contesto con accenni alla cultura degli anni '80. A livello di sensazioni mi ricorda un po' il racconto Il corpo di Stephen King, per quanto questo sia ambientato circa vent'anni prima rispetto al tuo scritto. Probabilmente per via dell'atmosfera che sei riuscita a creare, quella di una placida piccola provincia che è un po' lontana dalle roboanti metropoli che la circondano. Un'atmosfera quasi onirica, rotta dagli eventi drammatici del protagonista. Qui veniamo al secondo punto forte, secondo il mio parere: i personaggi. Michael e Piotr Vronsky sono i primi due a fare l'ingresso in scena, calando il lettore immediatamente in quella che è una realtà travagliata e messa a dura prova da un lutto. Riconosco che una situazione del genere, specialmente durante un periodo come quello dell'adolescenza, può risultare logorante dall'interno. Un clima teso costruito sulla passivo-aggressività dove dover soppesare ogni parola, sempre con la paura di poter scatenare una vera e propria battaglia anche solo per una sciocchezza. Qui conosciamo meglio due personaggi chiave della storia e, riallacciandomi a quanto dicevo poco fa, devo farti veramente i complimenti per come sei riuscita a costruirne un background dettagliato ma senza allungare troppo la minestra rischiando di guastarla. I giusti accenni con altrettanto giusti approfondimenti. Un padre veterano di guerra che è sopravvissuto a uno degli eventi bellici più chiacchierati negli ultimi anni e che, a quanto pare, soffre ancora di PTSD e al quale la perdita della moglie deve aver arrecato un maggior danno rispetto a quello che lascia vedere al figlio. In questo paragrafo c'è un periodo che mi ha colpito più di tutti e che ho veramente adorato all'interno della storia, perché delinea Micheal con poche parole e fa capire subito che tipo è. [...] A volte Michael si domandava se suo padre si comportasse da stronzo perché si sentiva triste. Doveva pur essere così, ma non si azzardava a chiederglielo perché sapeva perfettamente che il vecchio avrebbe tagliato di netto il discorso o, nel peggiore dei casi, sbottato malamente in preda ai fumi dell'alcol. [...]. Si capisce subito la sua intelligenza e maturità emotiva, con poche parole che però spingono a riflettere più profondamente. Per quanto nel pieno della tempesta ormonale dell'adolescenza Michael si chiede come stia il padre, cercando di comprenderlo e, in un certo senso, rispettandone persino le reazioni taciturne o l'abuso di alcool. Il protagonista si dimostra da subito dotato di una rara sensibilità, dandone prova più volte in questo primo capitolo. La scena seguente, difatti, lo rimarca nuovamente, sottolineando quanto questo non sia un trattamento che riserva soltanto al padre. In macchina con l'amico Steven, è coinvolto in un discorso tipico dell'età adolescenziale e qui viene fuori anche un'alta qualità (correggimi se sbaglio) di Michael. È sveglio. L'amico cerca dapprima di farlo "sbottonare" su Linda, probabilmente la sua miglior amica, e poi di coinvolgerlo in uno scherzo a Arthur, un ragazzo incrociato in macchina che sembra essere piuttosto chiacchierato in questa piccola realtà. Eppure Mike riesce a cavarsela in entrambi i casi, lasciando a bocca asciutta l'amico sia sui pettegolezzi su Linda che sullo scherzo che Steven non riesce neanche ad abbozzare a livello di idea in quel momento. È in questo momento che ho pensato che Michael sia un tipo sveglio. Non è facile far parte di un gruppo di ragazzi riuscendo comunque a far prevalere la sensibilità e l'empatia sul cameratismo maschile che si crea nel gruppo. Figuriamoci, poi, nel pieno dell'adolescenza. E in una piccola provincia degli anni '80. Insomma, nonostante tutto il carattere di Mike esce fuori bello forte in queste righe, lasciando aleggiare quel concetto di Live and let die che Paul McCourtney cantava circa dieci anni prima rispetto al contesto di questa storia. Saggio, a discapito dell'età. E anche qui discorso rafforzato e ribadito poco dopo, quando Mike dice agli amici di avere appuntamento con la consulente scolastica, scena in cui cerca di "celare" questa sensibilità agli amici mettendo immediatamente le mani avanti per poi ripercorrere con la mente quei momenti di solitaria tristezza in cui elabora il lutto della madre. L'ultimo punto caratteriale che si evince del protagonista è la forza di volontà, in particolar modo in merito alla vita in acciaieria che gli è stata designata dal padre ma a cui lui sta cercando di sfuggire per poter frequentare il college. Per quanto mite nei toni che utilizza con la stessa consulente, si evince una comunque la decisione di destinare la propria vita a qualcosa di "più grande" che a divenire un operaio. Impegno, senza ombra di dubbio, encomiabile. Detto tutto questo, passo alle considerazioni personali. Penso che dietro il personaggio di Michael nasconda più di qualche tratto dell'autrice in sé, non so fino a che punto ovviamente, ma si percepisce che quel velo di malinconia che lo separa da tutto il resto sia qualcosa che hai toccato anche tu e forse, in questo animo così empatico di cui poco traspare all'esterno, c'è una sorta di piccolo specchio all'interno con piccoli pezzetti dell'autrice. La sensibilità è difficile da scrivere per chi ne è sprovvisto.
Mi rendo conto solo ora che questa recensione è un bel mattone, ma credo che una storia del genere vada analizzata specialmente tra le righe, in quel confine tra il detto e non detto su cui sembra tu ti sappia muovere agilmente.
Sono veramente contento d'essere uscito un po' dalla zona comfort per leggere questa storia perché ne percepisco il potenziale anche solo dal primo capitolo. Una di quelle storie che ti spinge a guardarti dentro, dove riesce sicuramente a lasciare un segno.

Ci leggiamo presto.

Recensore Master
26/04/20, ore 12:39

Ciao carissima.
Niente, tu sei proprio brava a farmi andare in crisi di ship. Eh sì, perché Michael mi piace sia con Nick che con Arthur, quindi io per chi dovrei parteggiare? (vabbé, male che vada ne faccio un ot3 e siamo a posto). Ad ogni modo, leggere di Arthur e Michael che parlano di cinema tra un'equazione e l'altra è stato bellissimo, secondo me hanno una grande intesa. Mi ha divertito tantissimo leggere di Axel & co che durante ginnastica fanno i cretini con tanto di cori da stadio, e mi è dispiaciuto per Michael che è caduto come un salame, che figura, ma almeno si è guadagnato le amorevoli cure di Nick, che è stato super cute, lo devo ammettere, soprattutto perché fa arrossire Michael come un pomodoro.
Altra cosa che mi è piaciuta, è stato leggere dei problemi sentimentali di Stevie che a quanto pare è stato friendzonato da Angela. E' vero, non sempre le persone che ci piacciono ricambiano i nostri sentimenti, ma caro Nick, io non credo che sia questo il tuo caso, soprattutto per quello che succede dopo. Michael ha avuto la prova fisica che prova una certa attrazione per lui, dopotutto ammette abbastanza facilmente che dell'eccitazione verso un suo amico non la proverebbe, quindi quattro domande se ne va. Deve essere stato molto imbarazzante non poter nascondere tale evidenza a Nick, ma quest'ultimo ha reagito piuttosto bene, devo dire. E invece per Michael sta iniziando la consapevolezza di essere molto probabilmente attratto dal genere maschile (anche se vbb, noi lo sappiamo sin dall'inizio) e non so come potrebbe reagire ad un prossimo contatto fisico con Nick. Second me prova due tipi di attrazione molto diversa sia per Arthur che per Nick, ma voglio saperne di più prima di dire la mia, quindi aspetto con ansia il prossimo capitolo <3
A presto,

Nao

Recensore Master
11/04/20, ore 18:43

Ma ciau!
Scusa, scusa il ritardo! Davvero, scusami ç_ç
Innanzitutto ti voglio fare i complimenti per come stai gestendo il personaggio di Michael. Le sue debolezze, i suoi traumi, le sue paure, i suoi pentimenti sono rappresentati così bene. Michael è una persona nuova, nel bene e nel male, non più il ragazzino dispettoso che era con Arthur, ma qualcuno che ha deciso di mostrare la sua fragilità in altri modi. Non più distruttivi per gli altri ma per se stesso... denota una grande maturità ma un dolore immenso, quello della consapevolezza. In più Michael è un personaggi i cui pregi si percepiscono sempre per bocca di altri, non è mai lui a parlarne. Quando parla con Nick della caccia è lui a mettere in luce il fatto che, dopotutto, se non ha mai lasciato un cervo ad agonizzare, è evidente che sia molto bravo; molto, molto bravo, e quella precisione non è la prassi, ma un talento. Insomma, ho avuto questa impressione che non si renda conto di quello che può fare e si concentri troppo sui suoi errori e questo lo rende terribilmente umano.

In più è diviso in due, a quanto pare, tra il fascino impossibile da resistere di Nick e quello nuovo, più genuino, di Arthur. Avevo già detto di amare Arthur, in questo capitolo ha finito di conquistarmi. La maturità dimostrata da entrambi, qui, è un enorme passo avanti per la trama. Ci sono stati dei taciti compromessi, da parte di Arthur. Non ha svelato alla madre di Michael che c'era lui dietro al bullismo subito per non recarle un dispiacere, siccome lei, a confronto del figlio, con lui era gentile e questo ancora sottolinea la maturità di Arthur e la sua superiorità di cui forse non è nemmeno consapevole. All'inizio del loro incontro Michael ci prova a far finta che niente sia accaduto, ma l'altro gli mette die muri davanti, risponde a monosillabi, vuole solo occuparsi delle lezioni... ma è inevitabile che la cosa esca fuori, siccome il motivo per cui Michael è lì è l'aver allentato con lo studio dopo la perdita della madre, unico legame tra i due che però ha portato a un confronto di cui entrambi avevano bisogno e, soprattutto, le scuse che Michael doveva a Arthur da troppo tempo. Un bel peso tolto, che forse spiana una strada diversa, siccome gli incontri si devono fare. Galeotto fu il buio oltre la siepe
Un capitolo di grosse svolte emotive, che come sempre sono ben gestite da uno stile tuo, solo tuo, che è capace di conquistarmi ogni volta, oltre alle tue caratterizzazioni sempre irresistibili ♥
a presto tesoro,
Miry

Recensore Master
11/04/20, ore 12:42

Ciao Lion!

Anzitutto, perdonami per il ritardo <3, poi sappi che ho letto Il buio oltre la siepe e trovo sia un vero e proprio capolavoro e come sempre ti faccio i complimenti per l’accuratezza storica di certe scene. Non devi scusarti per il discorso della caccia: se tu fai dire o fare a un personaggio un determinato atto, non sei tu, è lui. Inoltre, come dici anche nelle note, nella provincia americana la caccia è una realtà e sarebbe stato improbabile che i tuoi personaggi non abbiano mai sparato o bivaccato, specie perché non stiamo parlando di NY o di un grande centro, ma di una realtà rurale. Micheal è preso tra due fuochi.

Impossibile pensare che non sia attratto da Nick che a volte pare proprio provarci spudoratamente (povera Linda; spero che le darai un lieto fine, sorprendimi <3), ma come resistere al fascino e alla personalità di Arthur? Devo dire che in questo capitolo mi ha conquistata per la sua schiettezza. Non gliele manda a dire, a Micheal. Gli fa capire quanto sia stato infame nei suoi gesti da bulletto senza cervello, è un professore capace che parte dalle basi e il pezzo della madre… beh, quello è struggente. Lì Arthur fa arrivare un messaggio preciso: tua madre era una brava persona, generosa, inclusiva, buona. Una che si rende conto delle difficoltà e ti aiuta senza metterti in imbarazzo (ecco perché Arthur piange: per l’accortezza di questa donna che non sta facendo la carità, ma solo aiutando un ragazzo in difficoltà). Un esempio che Micheal, per seguire degli amici un po’ dementi, non ha fatto suo.

Arthur ha accettato di fare lezione al ragazzo perché gli servono soldi, banalmente, ma sta dimostrando a Micheal cosa significa essere adulti e prendersi tutto il peso delle proprie azioni. Il nostro protagonista ha agito come gruppo, vero, ma la sua responsabilità per i gesti compiuti è personale e non collettiva. E implica la delusione che susciterebbe in una madre che invece era tutt’altro. Insomma, se di triangolo si tratta devo dire che sto oscillando verso Arthur, sebbene all’inizio sia rimasta affascinata da Nick ^^. Dopo questa informazione essenziale <3 è tempo delle lodi. Sei bravissima e attenta a ogni dettaglio e leggerti è sempre un piacere grandissimo.
Arthur forever, è uno dei personaggi più intensi e belli che hai scritto.
Grazie per avermi tenuto compagnia in questo sabato di quarantena e a presto,
Shilyss

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