Recensioni per
Sentieri di spine
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/23, ore 20:31

Ciao! Ti lascio il commento che avevo fatto!

Maqry - Sentieri di spine
Pg: Sirius/Marlene
Vibes: disperate in un certo qual senso, malinconiche, introspettive
Commento: lo stile è abbastanza complesso, si avvale spesso di corsivi e trattini e diversifica il ritmo anche all'interno dello stesso paragrafo/frase. Il lessico è ricercato e il senso generale nella storia non risulta immediato, ma in linea con le vibes della storia. Sembra tutto ineluttabile e alla fine rimane l'amara consapevolezza che sì, ce lo si aspettava, e che poteva comunque essere tutto diverso. Comunica sentimenti forti che puntano a spolparti e per questo mi piace tantissimo.

Recensore Master
10/05/23, ore 17:51

Ciao, cara!
Passo a lasciarti il commento scritto per la prima fase di Riflessioni sulla scrittura.
Il primo aspetto che mi è saltato all’occhio leggendo questa storia è sicuramente la scelta del registro, che rimane quasi sempre invariabilmente medio-alto, con la presenza di termini inusuali e accattivanti (“appassiscono volute di fumo”, questa è un’immagine che mi è piaciuta davvero molto).
Ho apprezzato particolarmente gli incisi nei trattini, soprattutto quelli in corsivo senza punteggiatura (lo stile inconsueto incontra sempre il mio gradimento), in cui si riuniscono branchi di parole tutte simili ma con sfumature diverse.
Un altro aspetto che ho apprezzato è che la narrazione si divide per punti di vista alternati, prima Marlene e poi Sirius, e così via (almeno finché Marlene c’è ancora). È una tecnica narrativa che ho sempre apprezzato, perché trovo renda molto bene le dinamiche tra i personaggi, offrendo diverse chiavi di lettura.
Sicuramente, però, quello che ho apprezzato maggiormente sono le immagini che hai scelto, tutte piuttosto oscure, in armonio con la tematica della storia che non è certo delle più allegre. E quindi abbiamo “una notte di assioli e demoni”, sogni infestati di “spine di sangue”, “ossa liscissime e spolpate” e “trentatré vertebre avvolte su se stesse”. Quest’ultima in particolare mi ha messo i brividi, anche perché sei andata a riprendere un’immagine utilizzata in precedenza per descrivere il sesso (“Le vertebre di Marlene si possono contare affilate sotto la pelle tesa, scintillante di saliva”) e l’hai applicata alla morte, col risultato che sei riuscita a richiamarmi alla mente allo stesso tempo il sesso, uno scheletro attorcigliato e anche un serpente (per quel “avvolte su se stesse”).
Infine, ho apprezzato particolarmente il finale, con questo cambio di persona, da una più distaccata (non poi tanto, visto che le tue scelte lessicali sono così pungenti e affilate da non permettere al lettore di dissociarsi troppo a livello emotivo dal testo che sta leggendo) terza persona a una prima, con una conclusione amarissima, che mostra anche i sentimenti di Sirius finalmente in modo esplicito e non nascosti dietro volute di fumo e sarcastiche prese in giro.
A presto!

Un bacio,
Mary
 

Recensore Master
28/03/22, ore 12:28

E l’Oscar per il Miglior cortometraggio va a…

Sentieri di spine di Maqry

Troviamo questa storia meritevole dell'Oscar come Miglior cortometraggio perché eccelle sotto ogni punto di vista.
La struttura della flash è efficace, gioca con rimandi e parallelismi catturando il lettore nelle spire delle visioni di Marlene, nei sogni di Sirius, nella relazione complessa tra i due protagonisti che si incontrano e si sfuggono tra una frase e l'altra.
Lo stile mantiene un registro alto dall'inizio alla fine e lo fa bene: nessun termine suona stonato, alieno al contesto, in ogni parola si vede la cura che ha portato a sceglierla. Non ci sono errori di forma (neanche di battitura), la punteggiatura è utilizzata al meglio.
La caratterizzazione è coerente, resa perfettamente nelle battute che fai pronunciare ai personaggi. Una flash per sé stessa richiede di concentrare molto in poco spazio, e già solo nel fatto che Marlene chiami Sirius "ragazzino" si può intuire un mondo. Come già detto, nessuna parola è inserita a caso.
I tuoi Sirius e Marlene si sono trovati, si sono scontrati (avvicinati), si sono persi nella guerra che separa amici e amanti. Sei riuscita a intrecciare angst e passione alla perfezione, malinconia e amarezza per qualcosa che sarebbe potuto essere – se solo non.
Insomma, un testo curatissimo e di forte impatto emotivo, complimenti davvero!

– le giudici Mari Lace e Sia_ 💙❤

Recensore Master
03/02/22, ore 08:49

Sciauuu, tesoro mio! Eccomi a recuperare la tua storia candidata agli Oscar: di nuovo tantissimi complimenti e in bocca al lupo **

Sirius riesco a immaginarlo solo in coppia con Remus, ma non vuol dire che non mi piaccia leggere di lui impegnato con qualcun altro/a. Il legame con Marlene sembra molto particolare, fatto unicamente di sesso per reciproco vantaggio di entrambi: per Sirius credo sia un modo di scacciare i pensieri, mentre per Marlene è un metodo per vedere meglio. Adoro che tu l'abbia resa una veggente ** (oddio, forse lo è anche nel canon? non ricordo!) e che sfrutti Sirius per le sue "profezie". Adoro anche il fatto che inconsciamente rincorra la morte (mi ha ricordato tantissimo un personaggio de L'ombra del vento, ma non dico altro nel caso tu non l'abbia letto, per non fare spoiler) che amava più la morte della vita. E adoro la supposizione che quindi quasi si sia lasciata uccidere apposta, pur di dimostrare di avere ragione: sembra quasi me, quando in mezzo a qualche attacco di semi ipocondria, pur sapendo di non avere nulla di grave quasi desidererei il contrario per poi dire "io ve lo avevo detto" :P buahaha.

L’ho sognata, e la verità è che forse mi sarei potuto affezionare. --> qui un pochino ho pianto çç

Alla prossima, dear! Un bacione!

la tua Lee

Recensore Master
16/10/21, ore 09:56

Ciao, sto leggendo i corti degli Oscar! ♥
Premetto che il fandom non lo conosco a pieno, ma conosco Sirius. :') (Sto leggendo i libri in questi giorni, devo cominciare il quinto...)
Ho riletto la fic più volte per cercare di capire meglio la fanfiction, ma purtroppo ho trovato difficoltà ad immaginare le scene, a vedere i momenti. Forse complice di un lessico importante e dal fatto che per quanto stia leggendo i libri ancora non ho tutto il quadro completo del fandom. Penso che questa fic, per riuscire a comprenderla appieno, debba essere riletta più e più volte.
È ben scritta e si legge velocemente. Conto di tornarci quando terminerò la lettura di tutti i libri!
Baci
Deb

Recensore Master
09/10/21, ore 14:03

Ciao!
Sto iniziando a leggere le storie per gli Oscar della penna a partire dalla categoria Miglior cortometraggio, quindi eccomi con un breve commento.
Premetto che non leggo molto su questa ship solo per dire che non ho una mia visione della coppia. Ecco, ho trovato tragicamente bella la tua. Il senso della tragedia è nel destino dei personaggi, nel rapporto non convenzionale che li lega, nella morte che sentono prima ancora che arrivi. Molto interessante questa idea di Marlene che decifra presagi nella Divinazione!
Molto bello il titolo e l'immagine che evoca.
Belle anche le scelte lessicali che riprendono la natura di Animagus di Sirius lungo il testo.
Il dialogo tra i due protagonisti, messo in risalto anche graficamente con il corsivo, la posizione centrale e la lunghezza stessa del paragrafo, fa tanto per caratterizzarli e mostrare gli spigoli nelle loro diverse visioni.
Grazie per questa lettura!
Legar

Recensore Master
03/02/21, ore 20:49

Ciao!
Ultimamente sono fissata per questa coppia e, scorrendo l'elenco delle storie, mi è caduto l'occhio sulla tua. Solo due istanti dopo ho letto che eri tu l'autrice e visto che non avevo avuto ancora l'occasione di leggere qualcosa di tuo, ho colto la palla al volo.
Sono rimasta un po' attonita. Questa storia è... strana. Non in senso negativo, semplicemente è molto diversa da quelle che ho letto finora. Non solo per lo stile ma proprio per la struttura.
Tanto per cominciare, ti faccio i miei complimenti. Non deve essere stato facile scrivere una storia così breve ma allo stesso tempo così pregna di significati di sentimenti. Ho letto – ho visto – brama, affetto (o forse anche qualcosa di più?), inquietudine, paura.
Il rapporto che hai delineato tra loro è estremamente affascinante: questa passione che non si riesce ad imbrigliare e che non sembra toccare solo il corpo. Inoltre, cosa che ho assolutamente apprezzato, è che hai mantenuto un Sirius IC. E qui si vede anche il contrasto con lei: Marlene più matura, quasi rassegnata dalla morte, e Sirius invece più spericolato, beffardo davanti al pericolo.
Il dettaglio della Divinazione dona alla storia un senso tragico.
E nel finale ci mostri un Sirius nemmeno troppo sorpreso per la morte di lei. Come se davvero l'avesse vista.
Davvero meravigliosa, non so che altro aggiungere. Sicuramente passerò di nuovo da te.
Un bacio,
Blue

Recensore Master
07/12/20, ore 12:05

Ciao! Sono Caterina è davvero un piacere conoscerti e leggere una tua storia. Parto dal presupposto che io amo Sirius ma soprattutto una Sirius/ Marlene è davvero questa storia è meravigliosa, toccante e straziante. Mi sono commossa, ho sentito anzi toccato con mano la loro tristezza profonda e che cavolo mi sono commossa. Non ti conoscevo come autrice, ma non ti perderò d’occhio d’ora in poi. Complimenti

Recensore Master
07/12/20, ore 11:45

Ciao Maqry, appena ho visto questa tua storia proposta nel gruppo non ho potuto fare a meno di cliccare. Non sono una grande fan di Sirius al tempo dei Malandrini, ma mi incuriosisce vederlo implicato in una relazione in quel periodo (e mi mi incuriosiva il tuo modo di trattarlo), quindi eccomi qui.
Innanzitutto, devo farti i miei complimenti per lo stile. Non sono un'amante degli stili molto carichi, ho sempre la sensazione che siano un po' parole vuote e che dopo non ti rimane niente in mano e nella mente, eppure qui, nonostante le scelte lessicali molto alte e degli accostamenti inusuali nelle costruzioni, il significato mi è arrivato dritto in petto (proprio come le spine che trafiggono Sirius). Non solo qui, questo, comunque: è una caratteristica che ho rintracciato anche negli altri tuoi scritti che ho avuto il piacere di poter leggere. 
La cosa che però mi ha colpito di più è la caratterizzazione di Marlene, con i suoi presagi, il suo amore per la Divinazione e il suo accarezzare la morte: una scelta che le dà una personalità e che la pone in netto contrasto con Sirius, che invece a queste cazzate non può che non credere, perlomeno non prima della fine. I presagi sono il filo rosso di tutta la flash e si sposano benissimo con questa dicotomia tra loro come coppia; il fumo, il sogno e perfino la partita persa scandiscono così i momenti fino all'inevitabile epilogo. Marlene muore, e a Sirius resta solo il rimpianto che forse si stava affezionando (un sentimento che trovo anche questo perfetto per caratterizzare il Sirius giovane).
Una bellissima lettura, complimenti Maqry! Un bacio!

Recensore Veterano
04/07/20, ore 20:14

Ciao!
Ieri, mentre ero all'avanscoperta del gruppo, ho realizzato di non conoscerti bene come autrice ed ho spulciato qualcosa di tuo, salvo poi rendermi conto di aver letto ed adorato questa storia.
A mia discolpa per non aver recensito già illo tempore, c'è il fatto che ero tornata dopo nove anni di assenza su EFP e con le recensioni ho dovuto ricominciare a prendere la mano.

Detto questo, ci sono mille motivi per cui questa storia mi è rimasta impressa. In primis, il dettaglio di Marlene e la Divinazione, con i suoi sogni premonitori e le foglie da té da leggere dopo l'amplesso.
Mi è piaciuto anche che tu non abbia descritto la solita biondona da paura ma con gli occhialoni e più grande di Sirius e che non sia mai scaduta in un cliché. Ho adorato l'idea di questa donna che voleva dimostrare così tanto di aver decifrato i segni da desiderare la morte.
Sei poi restata super fedele al personaggio di Sirius in quella che è una relazione carnale più che emotiva, evitando di delineare una relazione melensa in cui Mr. Black non riesco proprio ad imprigionarlo e per questo quella frase finale, il rimpianto per l'affezione, danno un sapore dolceamaro che amo ritrovare in tutte le storie su Sirius (Non so se mi sono spiegata ma il succo è che Sirius, anche da giovane, l'ho sempre percepito come un po' emotivamente inabilitato, salvo James ed i Potter. Per questo non riesco ad immaginarlo coinvolto in relazioni chissà quanto impegnative ed ho ritrovato questa idea nella tua storia in cui il sesso con Marlene è essenzialmente un modo per sentirsi vivo ma non amore nel senso proprio del termine). Il "Sentiamo, chi schiatta oggi? Io?" mi è rimasto impresso sin da quando ho letto vari mesi fa questa storia perché è dannatamente da Sirius una battuta del genere così come il "Muoio dalla voglia di saperlo".
Sono battute perfette, soprattutto perché in contrapposizione ai momenti in cui anche Sirius vede presagi di morte ma non vuole credervi.

Oltre ad una grammatica perfetta, ho scoperto il tuo stile ed una cura nel lessico straordinaria. Ho trovato perfetta la scelta di parole - per una storia relativamente breve - con una potenza evocativa infinita.

Con la promessa di non perdermi più gioiellini del genere, un abbraccio
Fede

Recensore Junior
05/05/20, ore 18:24

Ciao, eccomi per lo scambio a catena.
Ho scelto di passare da questa one shot perché ad essere sincera l'avevo già letta e soprattutto l'avevo già amata. Anzi, non mi è dispiaciuto per niente leggerla una seconda volta e sono sicura che mi ricapiterà di leggerla nuovamente in futuro.

Sono una grandissima fan della coppia Sirius - Marlene. Li adoro davvero tantissimo. Anche io mi immagino il loro rapporto come qualcosa che stava giusto per nascere, e che sarebbe potuto andare avanti se Marlene non fosse morta.
Una delle cose che mi è più piaciuta (oltre allo stile che ho trovato molto elegante) è il modo in cui hai descritto Marlene.
Di solito qui si leggono storie in cui lei viene descritta come una ragazzina, semplicemente in balia del fascino di Sirius, ma tu le hai dato qualcosa in più. Prima di tutto qui Marlene non è una ragazzina, è matura ed è una donna, consapevole del suo destino ma che non si lascia scoraggiare da questo, e che combatte fino alla fine.


Hai un modo di scrivere che ti entra davvero dentro, non saprei come altro descriverlo.
Ti sei avvicinata al tema della morte in modo molto delicato. Il fatto che Marlene sapesse già di dover morire, perché l'aveva visto, dona da un senso di fatalità che si avverte sin dalle prime righe della storia, e ti fa domandare: si può scappare dal proprio destino?

Credo proprio che questa storia sia un piccolo gioiellino, te lo dico con il cuore.

Un bacio,
Nique.

Recensore Master
13/04/20, ore 16:34

Ciao, giungo per la scambio a catena.
Ho scelto questa flash perché Sirius è in assoluto il mio personaggio preferito della saga. Inoltre dei McKinnon Lily fa riferimento nella lettera che manda a Sirius e quindi mi ha incuriosito ancora di più vedere in che modo giocavi con questa coppia.
Ammetto che a una prima lettura, soprattutto l’inizio della storia mi è apparso molto pesante, carico, ma credo che il tutto fosse dovuto al bisogno di capire meglio un personaggio che nella saga non viene trattato, solo accennato, e quindi dovevo innanzitutto afferrare che tipo di caratterizzazione avevi messo in atto. Già dalla seconda lettura (l’ho letta quattro volteXD) ogni pezzo è andato al suo posto e quell’insieme di frasi, all’apparenza slegate, tutte troppo dense di significati reconditi, hanno acquistato un senso (anche grazie alle tue note esplicative che mi hanno rasserenato sul significato dato ai diversi “segni”).
Adesso cerco di procedere con un po’ d’ordine.

Innanzitutto il titolo, che mi è piaciuto moltissimo a partire dalla semplice formula su cui si basa: sostantivo-complemento. Prediligo titoli brevi, che vanno dritti al punto, anche se ho imparato ad amare titoli più lunghi in abbinamento a storie introspettive (in questo caso meglio il titolo breve a quello lungo e dopo ti spiego perché, sempre secondo me). Trovo che questo titolo sia suggestivo, denso di significati e si adatta perfettamente allo stile e alla struttura narrativa della flash; non ultimo, rimanda a quelle spine a cui Marlene prima e Sirius dopo associano l’atto divinatorio. Perché ai miei occhi il termine “spine” diventa metafora di tutti quei segni divinatori che Marlene va cercando e di cui il sogno di Sirius è invaso. Mentre la parola “sentieri” indica quella che dovrebbe essere la regola fondamentale che Silente cerca di impartire a Harry: il destino non è scritto, ci sono molteplici possibilità. Il destino di Marlene, invece, è talmente impregnato di segni e lei ne cerca in maniera ossessiva la guida che sembra invece ribaltare questo insegnamento. Sembra dire: tutte le strade portano a Roma. O meglio, Marlene sembra quasi cercare nella divinazione la strada da seguire per raggiungere la fine, sembra quasi che l’unica traccia che lei cerchi nel futuro siano quei sentieri intrisi di sangue (e questo senso che io ho dato si ricollega poi anche alla percezione finale che Sirius dà del comportamento ossessivo invasato di Marlene riguardo alla morte, alla perdita, al dolore).
Il titolo, quindi, richiama lo spirito di ineluttabilità e fatalismo di cui è impregnata la storia. Ma anche un altro significato, ed è in relazione al tipo di relazione dei personaggi. Quelle spine sono le tracce di cui è adornato il sentiero intrapreso da Sirius e Marlene, simboleggiano la strada contorta che hanno imboccato insieme. Sirius, con l’unico scopo di azzannare un po’ di vita, Marlene trova in Sirius un potere da usare, ma anche un luogo dove sentirsi per un attimo padrona di sé, forte, al sicuro. Entrambi sembrano vedere che c’è un altro sentiero – uno spiraglio, forse la possibilità di una vera relazione – ma le spine sono in agguato, Marlene le vede sul fondo della tazzina, Sirius le prova l’attimo prima di sapere che è finita ancor prima di cominciare. Anche il sentiero della loro relazione, quindi, era a unico senso e senza sbocchi.

Passando allo stile.
Credo che a caratterizzare questa storia non sia il genere introspettivo quanto la forma ermetica in cui è scritta. Scrivi bene, ma la storia proprio per la struttura narrativa a cui l’hai affidata, necessita di una seconda lettura per permettere al lettore di calarsi al suo interno. Non è una di quelle storie che si dipanano lasciando entrare il lettore fin dal primo passo, tenendolo per mano, ma come le vertebre che attorcigliano Sirius si contorce su se stessa ed è il lettore che deve trovare un suo modo per fluire al suo interno. Una volta fatto questo, si può apprezzare fino in fondo la sua complessità. Quella sopra non è una critica, intendo specificarlo, è solo il mio modo in cui ho percepito la tua storia, e non è un difetto ma è solo un diverso modo di caratterizzare, e a me personalmente è piaciuto, forse perché amo “investigarla” una storia, amo sviscerarla, poterla interpretare a mio modo (perché non sempre una storia viene percepita allo stesso modo) e il fatto che questa storia permetta al lettore di farla sua, è un grande pregio secondo me. L’unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è che lo stile sembra variare leggermente da un paragrafo all’altro, non l’ho trovato sempre coerente con se stesso. Ma più denso all’inizio e più disteso alla fine.
Quello che ho apprezzato di più, comunque, sono i due passaggi privi di punteggiatura e congiunzioni, rendono quella parentesi esplicative rapida incalzante, pressante, soprattutto sembra quasi che quelle parole vengano sussurrate all’orecchio, velocemente e piano, quasi con la paura di essere ascoltate.
L’altro aspetto che ho apprezzato è la centralità della parte più “profetica” se così la vogliamo chiamare, ovvero le due “interpretazioni” di fumo e colonna vertebrale e il dialogo tra i due, che in qualche modo profetizza la morte di Marlene. Mettere in maniera centrale queste parti, separandole dal testo, amplifica l’idea di atemporalità del divinatorio. Sembra quasi che quelle tracce siano ferite che si imbrigliano tra le maglie del tempo, rimangono lì, appese, come spade di Damocle sulle teste dei due protagonisti, sembrano divenire arredi delle pareti che adornato prima la stanza da letto e poi le pareti della stanza in cui si trovano Sirius e Remus.
A rendere “forte” lo stile è la predilezione di frasi senza articolo, soprattutto nel primo paragrafo che ha un costrutto più deciso rispetto agli altri, dove invece i toni si distendono maggiormente. Il paragrafo che ho più apprezzato e che secondo me è meglio riuscito è l’ultimo. L’ho trovato schietto, crudo e diretto come è Sirius Black. Un complimento a parte va fatto al lessico, è stato scelto con molta cura e si vede.
Ho apprezzato anche il fatto che cerchi di divinizzare dopo l'amplesso, perché per me rappresenta anche incertezza interiore ma anche quasi uno spiraglio di speranza, di desiderio che nasce in lei, ancor prima che in Sirius, di voler qualcosa di più dalla loro relazione. Come se volesse dire: potrò essere felice con quest'uomo? Posso concedermi il lusso di lasciarmi andare? Ma a quanto pare la risposta che riceve è no, quindi perché rendere la storia più importante, più seria?
I segni divinatori su cui si basa la storia sono sempre gli stessi – spine, ossa, fumo – ma come tu stessa dici non fanno altro che rendere l’idea divinatoria più ossessiva e la fine della flash – la morte di Marlene – più incombente, ineluttabile, qualcosa che aleggia dall’inizio e che viene decifrata solo alla fine, anche se Marlene lo aveva avvertito.
Altro aspetto è quell’inserimento di “carte da gioco: perdita – ma di cosa?” inserito nel POV di Sirius, come se l’ossessione di Marlene si sia in qualche modo trasmessa a lui.

Concludendo su queste note passo velocemente alla caratterizzazione.
Marlene è più grande di lui (lo chiama ragazzino) e si muove nella stanza in maniera più solida in qualche modo, più matura e sicura di Sirius, che invece affronta il tutto con durezza, con la foga che io associo ai giovani che in quella guerra sono dovuti crescere in fretta. Marlene invece porta su di sé un peso, il peso della maturità ma anche il peso del sapere. Un sapere che in realtà mette in mostra tutta la sua fragilità.
La realtà per Marlene è un incubo fatto di dolore e morte, la guerra, l’incertezza, le continue perdite hanno in qualche modo alterato il suo spirito fragile, fatalista, e ne hanno influenzato l’intero mondo. Ormai tutto si basa su “chi morirà oggi?” La divinazione quindi diventa l’unica sicurezza nella vita di Marlene, il suo modo per dimostrarsi pronta al dolore del mondo. Credo che in qualche modo ella non sopportasse l’idea di non sapere chi altri avrebbe perso, di non sapere quando anche lei avrebbe perso la vita, e tutto si è indirizzato verso quella strada. Marlene, forse, viene dipinta come impaurita dalla vita, e quindi propensa a vedere demoni ovunque.
Mi piace come l’hai caratterizzata, anche l’elemento degli occhiali spessi, che la fanno apparire meno perfetta in qualche modo, un po’ stramba e un po’ secchiona (?), così come la naturalezza con cui non si riveste, ma si abbandona alla nudità quasi come una sacerdotessa pagana. Ci sono diversi elementi che me l’hanno fatta apparire oscura, ammantata di tanto pessimismo, ma me l’hanno mostrata anche come quel tipo di persona che non fa nulla per cambiare il mondo, lo accetta così com’è, e sembra convinta che il mondo ormai ha in serbo per tutti solo morte.
Mentre Sirius, anche in mezzo al dolore, all’incertezza si mostra forte, duro, aggressivo. Sirius non si ammanta di oscurità come Marlene, Sirius in qualche modo la emana. Eppure di quell’oscurità Sirius ne ha fatto una sfida per tutta la vita, schierandosi con Grifondoro prima, con Silente dopo, contro Voldemort per tutta la vita. Sirius lotta con le unghie e con i denti per vivere, ma soprattutto per sentirsi vivo. Ho sempre reputato Sirius un tipo razionale e passionale allo stesso tempo, uno che non accetta le cose come gliele presentano gli altri, ma anche nell’errore fa in modo di lasciare la propria impronta. Sirius non è fatto per seguire le regole, la sua vita è una continua sfida verso la sua famiglia, verso il mondo, verso il destino.
Così, uno come lui non potrebbe mai affidare la sua vita nelle mani di un’arte che pretende di vedere il destino scritto già a prescindere. Ma Sirius, come detto sopra, è un uomo passionale. Il bisogno di un attaccamento “emotivo” familiare forte è il motore che lo caratterizza più di tutti. Sirius se si avvicina a una persona, secondo me, non può fare a meno di legarsi in maniera profonda, volente o nolente. Sirius vive appieno e al massimo le sue emozioni. Ecco perché il fatto che un uomo indipendente come lui ceda a dei presagi è indice di quanto in fondo fosse legato a Marlene. Mi è piaciuto dunque la rivelazione di questo sentimento “nascosto” attraverso quest’ombra che si allunga su di lui.
La caratterizzazione Sirius/fumo o alcol, invece, non mi è piaciuta invece. È come se il personaggio avesse bisogno di una dipendenza o di un “aiuto” per sentirsi forte. La forza di Sirius è l’amicizia, la sua forza sta nelle sue scelte, nella sua volontà. Questa dipendenza da fumo, alcol e donne tutte insieme lo ha reso più “debole” psicologicamente. Troppo. Invece il modo in cui caratterizzi la sua voce ci può anche stare, credo si adatti al suo personaggio.
Anche l’idea delle labbra “dischiuse con sensuale consapevolezza” mi ha stonato un po’ (forse più per pignoleria). Nel quinto libro, Sirius viene descritto come molto attraente, emanante un’aria di distratta eleganza. Ho sempre considerato i modi di Sirius distesi, non curanti, dall’atteggiamento svogliato quasi, sempre rilassato, sempre un po’ scomposto, eppure ammantato di un’eleganza aristocratica intrinseca.
In definitiva la sua caratterizzazione l’ho apprezzata per metà.

Concludo dicendoti che la storia nel suo complesso mi è piaciuta, ne ho apprezzato soprattutto l’aspetto “invasato” che caratterizza Marlene e che impregna di conseguenza il rapporto tra i due personaggi. Bello davvero questo taglio.
A presto!

Recensore Master
11/04/20, ore 12:18

Cara Maqri,

Mi è piaciuto il titolo, mi è piaciuto il tono, mi è piaciuta la scelta di utilizzare certi aggettivi per Sirius che ricordano la sua natura di animagus (come quel latrare) e quell’ossessione per il futuro da controllare (che somiglia un po’ all’ossessione di queste settimane per telegiornali e giornali) cosa succede attorno a noi, come fossimo animali impauriti nelle nostre tane. Trovo che sia molto bella anche la fisicità che emerge tra una drabble e l’altra: le vertebre assumono quasi una connotazione erotica e disperata insieme e sanno di quell’abbraccio fugace che viene raccontato quando si parla della relazione tra Sirius e Marlene. A proposito del primo, mi piace come risulti dannato, inquieto, nervoso. Fuma, beve, divora il mondo (ha una relazione), tutto per non pensare alla morte imminente e sentita e per sentirvi vivo (dimenticare la lunga prigionia ad Azkaban). Una cosa che mi ha colpito molto è l’atteggiamento scettico di Sirius nei confronti della divinazione. Essendo scettica io stessa mi sono rivista nel suo atteggiamento volto anche a esautorare il potere di Marlene per evitare di dover credere a un’eventuale profezia nefasta. Sdrammatizza, eppure dopo aver avuto una relazione con lei – dopo che lei muore – qualcosa di lei gli resta nelle ossa – un po’ inizia a crederci pure lui, oppure, semplicemente, rivede i segni e li interpreta complice anche la vicinanza avuta con la donna che gli ha trasmesso il suo sapere o un modo di vedere la realtà differente, che non è neutrale.

In questo senso la presenza dei presagi di Marlene e il suo controllare il destino divinando continuamente è un modo per scacciarla via, la morte. Interrogo i fondi del caffè o del tè, interpreto i sogni per conoscere il mio futuro che sento traballante e incerto. Sogno una spina dorsale e lo associo alla libertà, butto giù l’asso e sembra che stia facendo le carte. Credo che proprio la mescolanza che hai fatto dei vari modi di interrogare il destino rappresenti uno degli aspetti più belli della storia. Determinano un caos che mi ha fatto fare l’associazione di idee tra questa esigenza di vivere e di controllare il futuro con la necessità di sdrammatizzare, di allontanare lo spettro, di chiamare la morte per allontanarla o toglierle il suo tremendo potere. La parte finale è struggente, semplicemente; Marlene è morta (non sai quanto abbia adorato che sia più grande, un dettaglio realistico e incredibilmente moderno) e Sirius rimpiange tremendamente di aver avuto con lei una relazione perché l’ha persa. E qui potrei aprire un trattato esegetico su quell’ultima frase, quel mi sarei potuto affezionare che mi ha totalmente uccisa, uccisa.

Bravissima. È bello leggerti, tanto, e persino il titolo è incantevole. Sentiti però colpevole, perché complici anche gli sconti online ho preso anche io quel libro della Woolf.
Un carissimo saluto e tanti, tanti complimenti,
Shilyss :)

Recensore Master
17/03/20, ore 18:40

Ciao cara, come ti anticipavo già ieri ho letto e sono rimasta folgorata dalla bellezza e dalla poesia, oserei dire decadente di questa tua flash, che ha saputo trascinarmi nei tormenti di Sirius e di Marlene,pur se con un numero di parole così esiguo.
I tuoi personaggi sono vividi, pulsanti e sono travolti dalle emozioni contrastanti: Marlene che sente che morirà prima di lui, come una novella Sibilla, che non riesce a proteggere se stessa, né la sua famiglia e Sirius che rimane fedele alla sua indole di ribelle e vive impulsivamente il suo rapporto con la donna, ma che si ritrova indissolubilmente legato a lei, pur non volendo definire il loro rapporto.
Ho apprezzato tantissimo che tu abbia inserito vari richiami ai presagi: dalla lettura delle foglie del tè, alle carte da gioco di Sirius - trovo che abbiano dato una venatura ancor più mistica e poetica all'intero scritto.
Il tuo headcanon su Marlene mi piace tantissimo, quindi grazie davvero per averlo condiviso con noi - spero anzi che scriverai ancora id loro due.
Devi sapere che io sono fermamente convinta che loro fossero innamorati, che lui la volesse sposare, ma non ha potuto farlo perché lei è stata uccisa prima - questo mio headcanon non ha comunque influito sulla lettura della tua storia ed è riuscito a farmi apprezzare ancora di più questa tua visione del rapporto tra loro due.
Aggiungo subito alle preferite, perché mi hai emozionato in maniera indescrivibile.
Un abbraccio!

Recensore Master
16/03/20, ore 21:47

Eccomi.
Questa recensione non sarà affatto esaustiva, né sensata, né con un minimo di filo logico, ma non posso davvero esimermi dal passare di qui, e cercare di farti capire almeno un pochino quanto questa storia mi sia piaciuta. Perché mi è piaciuta tantissimo, sotto tutti gli aspetti, mi è piaciuta come opera letteraria dopo una rilettura attenta, e mi è piaciuta "di pancia", dopo una prima lettura del tutto istintiva ed emotiva. Quando ho detto che si tratta di una delle cose più belle che io abbia letto ultimamente, sono stata del tutto sincera: non credo ti ringrazierò mai abbastanza per esserti fermata a recensire la mia storia su Percy, perché se non lo avessi fatto probabilmente avrei corso il terribile rischio di non riuscire a incrociarti fra i vari aggiornamenti, e avrei perso qualcosa di meraviglioso.

Ora, in realtà anche io non amo particolarmente la coppia Sirius-Marlene: non per altro (del resto, Marlene è solo un nome, praticamente un personaggio originale, quindi tutto sta a come il singolo autore costruisce la cosa), ma perché mi sembra forzato voler legare per forza tutti i personaggi che vengono nominati nella saga. Ma comunque, a parte una mera preferenza personale, trovo che tu abbia fatto un lavoro splendido: la tua Marlene è meravigliosa, particolarissima ma cosruita perfettamente (sembra davvero che questa flash sia il distillato di un personaggio che in realtà conosci benissimo, di cui hai scritto molto e di cui conosci ogni cosa), e adoro il modo in cui l'hai messa in relazione con Sirius. Sirius, poi! Il tuo Sirius è fantastico: indolente, sensuale, sporco di questa decadenza che si appiccica a ogni cosa, che si insinua in ogni momento, che assieme alla sfrontatezza ricorda sempre il destino terribile di tutti questi personaggi.
Tutta la storia è sorretta da una tensione unica, con questi presagi che noi lettori sappiamo essere terribilmente reali.
Hai sapuro creare delle immagini estremamente vivide, che mi hanno colpita moltissimo.
Davvero, questa è una lettura che ti entra davvero sotto la pelle, che ti scorre dentro e ti svuota di ogni cosa, dandoti tantissimo in cambio.
E vorrei davvero saperti dire molto meglio quanto questa storia mi sia piaciuta, ma mi limito a ringraziarti per averci concesso di metterci gli occhi sopra.
Bravissima, davvero!

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