Recensioni per
Illusorie speranze
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
14/04/20, ore 18:08

Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition) – II edizione

Grammatica: 9.95/10
Ottima, solo una svista:
“le avresti uccisi entrambe”: -0.05; “uccise” anziché “uccisi”, un refuso.

Stile e lessico: 7/10
Anche in questa occasione, dal tuo stile emerge la grande padronanza che hai della lingua italiana – la correttezza grammaticale e sintattica dona al testo scorrevolezza, contribuendo alla piacevolezza della lettura.
Come nel caso di Languida ombra, ti sei affidato al tempo presente e alla seconda persona narrante, un insieme che si rivela essere sempre di grande impatto, riuscendo a trasportare il lettore nelle pieghe emotive del personaggio protagonista – il che è sempre una scelta vincente in presenza di un testo introspettivo. Nell’insieme il tuo è un testo che funziona, vi sono però alcuni tratti che a mio parere avrebbero necessitato di una limatura in più.
Uno di questi tratti è la gestione della punteggiatura e dei capoversi, quindi del ritmo del racconto, ti riporto un esempio a titolo esplicativo:

• “Tremi mentre affondi i piedi nudi nella neve, correndo attraverso i rovi che crescono sulla riva del lago; le spine ti squarciano la lunga veste nera, rendendola un lugubre drappo funebre, mentre il vento gelido ti sibila tra i capelli. Eppure avanzi, senza il minimo ripensamento, intenzionata a non voltarti mai.”: essendo un testo molto breve, il ricorso al punto e virgola – e di conseguenza a un periodo articolato – rischia di essere meno efficace, perché la lunghezza dei periodi cozza con la brevità del racconto.
Nel caso specifico, ad esempio, inserire un punto fermo avrebbe creato una pausa più forte e con essa i primi due segmenti di testo – dando anche più risalto all’immagine molto bella del drappo funebre (piccola nota lessicale: il mio consiglio è sempre quello di non eccedere con gli aggettivi, soprattutto in un testo breve, avendo già definito il drappo funebre, lugubre è quasi una ripetizione, perché non aggiunge, ma rischia di eccedere).
Passando poi a Eppure avanzi, abbiamo qui un cambio di scena: dalla descrizione all’azione; isolare questa azione in un capoverso avrebbe forse reso il passaggio più evidente e rimarcato quel Eppure tanto significativo, che descrive un personaggio che “avanza nonostante tutto”.

Il secondo tratto è legato ai pensieri di Helena, il blocco ““Probabilmente piange [...] la decadenza”, che a mio parere spezza l’atmosfera del racconto. È un periodo troppo lungo e un po’ “invasivo”, che va a creare una sorta di crepa nella narrazione a livello di equilibrio interno, perché si passa da una narrazione distaccata e onnisciente (il narratore conosce già il futuro di Helena) a una focalizzazione interna che abbraccia un terzo del testo. Credo che ridurre lo spazio dei pensieri, inserendoli magari tra un discorso indiretto e l’altro, avrebbe potuto rendere l’incontro tra i due piani più efficace.
In ultimo, mi soffermo sulla conclusione:

• “E allora la vita non sarebbe stata meno illusoria, ma nemmeno la tua condanna eterna”: a mio parere, la conclusione è poco efficace per due ragioni.
La prima è il suo essere “al condizionale”, dà l’idea di sospensione più che di conclusione, nonostante il concetto espresso dia invece la sensazione di una certezza (“allora” a me comunica un’idea di compiutezza, ad esempio). Ciò è naturalmente dovuto al fatto che sintatticamente dipende dalla frase che la precede, è un periodo unico in fondo, però nell’insieme credo sia un po’ debole come conclusione.
La seconda è legata al significato: l’espressione sembra suggerire che se Helena avesse ucciso la madre e il Barone, non avrebbe patito una condanna eterna, che sembra essere una contraddizione in termini. Se avesse ucciso, avrebbe spezzato la sua anima – forse non sarebbe morta giovane, ma ci sarebbe stata comunque la dannazione ad attenderla.

Arrivando al lessico, a parte il consiglio anticipato su lugubre drappo funebre, non ho nessun appunto da farti. Fai uso di un registro medio che bene accompagna la tematica del tuo testo. Per gusto personale, essendo Helena un personaggio “datato”, preferisco quando il suo registro linguistico riesce a essere specchio dell’epoca in cui è vissuta, ma questo è – appunto! – un mio gusto e come tale non incide sul punteggio – anche perché mi rendo conto che arcaizzare il registro può essere una lama a doppio taglio. Bravissimo come sempre, quindi, da questo punto di vista, hai un vocabolario molto ampio, che sono certa arricchirai sempre più. Leggerti è un piacere.

Concludendo, dunque, la media dei pro e dei contro mi ha convinta ad assegnarti 7/10 in questo parametro. Se dovessi riassumere il “difetto” (e lo virgolo perché non è il termine giusto!) a livello stilistico di questo testo, direi che avrebbe avuto bisogno di un po’ di “labor limae” in più, perché sono sicura che qualche limatura in più avrebbe forse ovviato anche ai punti che a me sono parsi nell’insieme meno efficaci. Ad ogni modo, il punteggio resta alto perché è un racconto scritto bene e, dettagli a parte, nell’insieme funziona.

Titolo: 5/5
Illusorie speranze è sicuramente un titolo che ritrae la condizione della Helena del tuo racconto, incastrata in una convinzione fallace che la condurrà alla rovina. Da questo punto di vista, quindi, riprende perfettamente la tematica del racconto, anticipando il velo di malinconia che lo accompagna.
L’inversione sostantivo-aggettivo è una scelta interessante per un titolo, perché generalmente – come è anche il tuo caso – suggerisce uno stile dagli echi ricercati, magari enfatici quanto il titolo stesso che marca il termine illusorie anteponendolo al sostantivo, termine tra l’altro che enfatizza uno dei caratteri peggiori delle speranze. A riguardo, il tuo stile è sicuramente frutto di una penna che tende alla ricercatezza, quindi le aspettative non sono disattese.
È inoltre un titolo che credo possa attrarre lettori, perché in qualche modo riesce a essere enigmatico, alludendo a un’atmosfera cupa e incerta.
Con riguardo all’impaginazione della storia giuntami tramite email, l’unico consiglio che vorrei darti (e che esula dalla valutazione strettamente intesa, difatti non incide sul punteggio) è di evitare l’uso del maiuscolo e del sottolineato per porre in evidenza il titolo: uniti al grassetto comunicano un “eccesso”, come se nell’insieme fosse un po’ troppo.
Dettaglio a parte, che ribadisco è un parere estraneo alla valutazione, hai fatto davvero un ottimo lavoro in questo parametro. Complimenti!

Utilizzo del prompt: 7/10
Hai scelto il prompt Illusa, aveva creduto di poter ingannare il destino e l’hai declinato abbastanza bene nel testo: la protagonista si illude di poter surclassare la madre macchiandosi di un furto, certa che la disparità avvertita tra loro sia da rintracciare all’esterno, in un cimelio che accresce ingegno – e forse, agli occhi di Helena, anche beltà e valore. In questo senso, quindi, il prompt è presente ed è alla base dell’azione compiuta dal personaggio nel tuo spazio narrativo.
Il motivo per cui, malgrado quanto detto, il punteggio non è superiore a 7/10 è legato allo sviluppo del prompt, che si ferma un po’ alla superficie, senza abbracciare le sfumature che questa frase può chiamare in causa – ne sbirciamo il risvolto più esterno, senza approfondirlo troppo: è come avere dinanzi una fotografia che svela un momento, ma non il contesto entro cui calarlo, che ci induce a sfiorare queste “illusioni” di Helena senza tuttavia riuscire a toccarle con mano. Ciò non toglie, come già detto, un buon utilizzo di base – la storia di fatto si ispira alla frase scelta – ed è il motivo per cui il punteggio resta alto.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 8/10
Il solo personaggio della tua storia è Helena. Anche questa volta, trovo che tu l’abbia caratterizzata bene, mettendone in luce il conflitto con se stessa, la smodata ambizione di superare in ogni campo possibile la madre, la colpa di cui si è macchiata commettendo il furto che la condurrà alla morte.
Hai ritratto uno dei momenti più caratterizzanti della sua esistenza, la fuga, e l’hai fatto calando la tua protagonista in questa fuga che semina inconsapevolmente morte – a riguardo, ho trovato perfetta l’immagine di Corinna che piange alla finestra, regala uno scorcio su quella che sarà la sua stessa morte, causata proprio dal dolore scaturito dal tradimento e mai superato. Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 8/10 è legato a due dettagli citati in conclusione: uno è il riferimento al Barone Sanguinario e l’altro è legato alla frase conclusiva.
Per quanto riguarda il Barone, nel testo ci si riferisce a lui come “una delle uniche due persone che ti abbiano mai amata”: questa è una sensazione fallace che potrebbe avere Helena, ma non un narratore esterno – come è il caso della tua storia –, che stranisce equipari l’amore di una madre a quello di un uomo che non accetta un rifiuto e uccide. In questo senso, quindi, ho trovato il riferimento poco convincente dal punto di vista della caratterizzazione del personaggio chiamato in causa (il Barone), descritto da un punto di vista oggettivo come un personaggio che ama quanto e come Corinna – dunque disinteressato e positivo.
Per quanto riguarda la frase conclusiva, abbiamo qui un riferimento alla condanna eterna di Helena. Credo che il tuo intento fosse alludere all’eternità di Helena, condannata a restare tra i vivi come fantasma, ma il significato che la conclusione restituisce è un po’ dubbio: di fatto, dice che se Helena avesse ucciso la madre e il Barone non le sarebbe toccata una condanna eterna – un concetto che sembrerebbe suggerire una totale amoralità di Helena, ma così non è, come emerge dal dialogo con Harry nel settimo volume.
La sensazione che ho avuto è che la conclusione e questi riferimenti avessero bisogno di qualche parola in più per rendere al meglio il loro significato. Concludendo, comunque, la caratterizzazione nel suo insieme è ottima, motivo per cui questi due piccoli dettagli mi hanno convinta a detrarre pochissimo dal punteggio totale. Dunque, bravo come sempre!

Totale: 36.95/45

Recensore Master
23/03/20, ore 10:22

Ciao :-)
È proprio una bella flash, complimenti ;-) È molto ben scritta e la lettura è scorrevole. Inoltre ho apprezzato il fatto che si tratta di un'incursione nei pensieri di Helena: ha appena rubato il diadema, sta scappando da Hogwarts abbandonando così quella che è stata la sua famigloa fino a quel momento, ma nonostante tutto è così accecata dall'invidia e dalla bramosia che non comprende che la madre stia soffrendo per lei e non per il diadema; non solo è tanto livida da esser pronta anche a compiere un omicidio. Decisamente un'immagine molto forte.
In bocca a lupo per il contest ;-)
A presto,
Carme93