Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition) – II edizione
Grammatica: 9.35/10
Ottima, solo qualche piccola svista:
“nero - quello”: -0.20; hai utilizzato il trattino breve in luogo della lineetta (–), che è il segno di punteggiatura corretto per segnalare incisi.
“la ama - perché”: -0.20; idem come sopra.
“basta - per”: -0.20; idem come sopra.
“viziare Dudley oltre // ogni limite”: -0.05; il testo va a capo dopo “oltre”, un refuso di formattazione.
Stile e lessico: 9/10
Dal punto di vista stilistico trovo che il tuo testo sia molto interessante. Non so se la tua sia stata una scelta voluta, ma la prima sensazione che mi ha comunicato il testo è stata distacco, una sorta di fredda empatia che sembra evocare il piglio stesso della protagonista, abituata a contenere ogni emozione in osservanza alle apparenze e al decoro. È un tratto che ho trovato, come detto, interessante e che mi è parso contribuire alla caratterizzazione stessa del personaggio.
Difatti, la narrazione in terza persona e al presente, anziché coinvolgere nel turbinio degli avvenimenti, sembra scandire in maniera quasi meccanica ciò che accade: come lancette di un orologio che si trascinano avanti perché devono, approda a quel paragrafo conclusivo fatto di capoversi ancora più asciutti, che sembrano muoversi con rassegnazione – perché è così che deve andare.
Ho trovato ben gestite le poche parole a disposizione: la tua trama si svolge su un arco temporale ampio, che va dall’infanzia all’età adulta della protagonista, e il fatto che lo faccia in sole cinquecento parole è lodevole, anche perché lo fa molto bene. L’idea di suddividere la storia in tre paragrafi, intervallati tra loro da un elemento divisore come l’asterisco, è vincente, perché conduce il lettore in questo viaggio temporale senza fargli avvertire scossoni. Da questo punto di vista, quindi, trovo che sia stata molto brava.
Ho rintracciato solo due espressioni meno efficaci, te le riporto:
• “È che per una volta vorrebbe essere lei la Evans speciale”: la sintassi del tuo testo è molto lineare, a mio parere inserire una frase marcata a inizio capoverso destabilizza un po’ in ritmo nel punto in questione, perché in coerenza alla struttura sintattica del testo l’espressione attesa è una più lineare “per una volta vorrebbe essere lei la Evans speciale”. Credo di intuire il motivo per cui hai scelto la soluzione marcata, ossia dare enfasi al concetto, ma trovo che il ricorso al corsivo, ad esempio, sarebbe stato più efficace, permettendoti da un lato di enfatizzare l’espressione e dall’altro di restare coerente alla trama sintattica.
• “Decide che questo le basta - per farselo piacere e per accettare di sposarlo”: anche in questo caso è sostanzialmente un discorso di coerenza. Le frasi conclusive degli altri due paragrafi sono nette, questa si presenta segmentata da un inciso e risulta nel complesso meno forte delle sue “compagne” come conclusione di paragrafo – e quindi di segmento testuale, potremmo dire, visto che ogni paragrafo corrisponde a un preciso momento nel tempo del racconto.
Arrivando al lessico, esattamente come lo stile si presenta lineare, immediato, potremmo definirlo d’uso. Non ricorri a particolari immagini per evocare significati, il tuo è un lessico che “dice ciò che dice”, riproducendo a mio parere la linearità del modo di pensare di Petunia, il suo essere incastrata in degli schemi che non cedono il passo ad astrazioni – anche quando si parla di magia, lo si fa nei termini più comprensibili e “normali” possibili. L’ho trovata una scelta adatta al personaggio protagonista e alla trama scelta. L’unico termine che ho trovato poco adatto al contesto lessicale è “famigliare” in luogo del più comune “familiare”: la prima scelta dà quasi una sensazione arcaizzante, che mal sposa con la tua cornice. A parte questo piccolissimo appunto, comunque, non ho proprio nulla da farti notare.
Concludendo, ho optato per 9/10 in questi paragrafi per i pregi detti: i dettagli che ho trovato meno convincenti sono appunto “dettagli” e in quanto tali non hanno inciso in maniera importante sul punteggio. Brava!
Titolo: 3.5/5
Nessun trucco è un titolo che a fine lettura risulta in linea con il contenuto della storia, richiamato anche testualmente dalle parole di Petunia. È un po’ il metro con cui Petunia ha vissuto la sua vita: il trucco non c’è e lei deve relazionarsi con questa realtà. Da questo punto di vista, quindi, l’ho trovato un buon titolo, in grado di serbare in sé un aspetto importante del racconto e della caratterizzazione della protagonista.
Il motivo per cui il punteggio non è superiore a 3.5/5 è il fatto che, a mio parere, risulti un po’ “anonimo” e dunque non sia in grado di attrarre l’attenzione del lettore: senza la chiave di volta rappresentata dalla lettura della flashfic, è un titolo che non dà né sensazioni né input al lettore, e che pertanto rischia di essere “muto” e di non fare il suo dovere, che è quello di calamitare l’attenzione. Ed è un peccato, perché rischia di sottrarre potenziali lettori alla storia.
Utilizzo del prompt: 5/10
Hai scelto il prompt Illusa, aveva creduto di poter ingannare il destino, inserendolo anche fisicamente nel testo. Non ti nascondo che ho letto diverse volte il tuo racconto per valutare questo parametro, perché se da un lato il significato della citazione è l’indubbio punto di partenza della storia, dall’altro tende a confondersi con altre tematiche sino a sparire del tutto – arrivata a fine lettura è difficile ricordare quale fosse il prompt ispiratore.
Più nel dettaglio, in un primo momento vediamo Petunia alle prese col desiderio – e la convinzione – di cambiare effettivamente il proprio destino da persona priva di magia: brama le abilità di Lily, scrive a Silente, a scuola si esercita con un bastoncino di legno. In questa prima frase la citazione scelta è l’effettivo filo conduttore. Tuttavia, oltrepassato questo momento, la citazione sbiadisce sino a svanire, perché a essere protagonista è il senso di inadeguatezza di Petunia – che implica l’accettazione della propria condizione: quindi, non la vediamo più alle prese con il destino, la vediamo anzi dimentica dello stesso e rassegnata.
Questo insieme mi porta a dire che il prompt è presente e anche ben approfondito nella prima parte del racconto, ma totalmente assente in seguito, sino alla conclusione che pur riprendendo il concetto con quel “illusa” non riesce a ricondurre la narrazione sui binari iniziali. Facendo la media dei pro e dei contro, ho deciso di assegnare in questo parametro la metà esatta del punteggio, quindi 5/10.
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
La tua storia ha un unico reale personaggio, ma spendo poche parole anche sui personaggi citati per complimentarmi con te: in poche pennellate riesci a rendere a meraviglia le loro immagini sagomate sulla percezione di Petunia (personalmente, dubito che abbia mai invidiato Lily per avere Severus tra gli ammiratori (!), ma questo è un mio punto di vista che non c’entra assolutamente con la valutazione), e così facendo non solo hai arricchito la cornice del racconto, ma hai anche rafforzato la caratterizzazione della tua protagonista – che si specchia anche nelle altre.
Arrivando ora a Petunia, non ho davvero nessun appunto da farti. È un personaggio ostico, perché lo conosciamo poco, perché ha delle zone d’ombra mai realmente spiegate nei libri, zone che la vedono da un lato ostacolare Harry in ogni modo possibile e dall’altro parlare meglio di quanto non creda Harry stesso “il linguaggio dei maghi”. Trovo che tu abbia sintetizzato molto bene le sue contraddizioni nello spazio della storia, assieme ai tratti che nel corso degli anni la rendono la Petunia che conosciamo: la ricerca di certezze, di “normalità”, il desiderio che suo figlio non patisca il senso di inferiorità che l’ha accompagnata negli anni dell’adolescenza.
È uno sguardo molto attento, quello che segue la protagonista, e l’ho trovato perfettamente in linea con la controparte cartacea. Non ho altro da dirti, se non 10/10!
Totale: 36.85/45 |