Recensioni per
La cosa giusta
di pampa98

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/20, ore 11:15

Quindiciemo Posto
La cosa giusta
di Pampa313





Grammatica: 4.3/5

La grammatica va benissimo. L’unico errore di rilievo è un’espressione impropria che forse sarà sfuggita in corso di revisione. Di seguito gli errori trovati:

il dolore del suo sguardo → -0.3 (nel suo sguardo)
stava andando in una missione per mantenere il giuramento fatto alla sua adorata Lady Catelyn → -0.3 (La forma più propria sarebbe “stava andando in missione”, ma l’intera formulazione mi convince davvero poco. Io proverei a cambiare il costrutto con “stava partendo per mantenere”)
“Non andartene. Torna da me.” quando lei → -0.1 (qui è il punto finale che devi togliere)


Stile: 12.5/20

Lo stile è molto semplice, nel suo insieme risulta scarno di figure retoriche e privo di un lessico “corposo” che dia carattere alle emozioni o alla scena. Trovo che sia uno stile che debba ancora prendere forma, una propria personalità, che possa ancora rafforzarsi.
La punteggiatura non riesce a servire la narrazione a dovere. Trovo che la linearità con cui hai seguito le “regole basi” della grammatica (per esempio non porre una virgola tra coordinate) non ti abbia permesso di arricchire il testo delle giuste pause. La verità è che a parte da elementi coordinati, la virgola posta accanto alle congiunzioni permette di evidenziare alcuni particolari legami sintattici. Per esempio:

- Si impose di pronunciare quelle parole perché sapeva che lei doveva andarsene e ritardare l’inevitabile sarebbe stato inutile. → È come se sottinteso ci fosse “e quindi ritardare…”, la seconda coordinata, dunque, parla di un qualcosa che è consequenziale alla prima. Una virgola, in questo caso, posta prima della congiunzione, avrebbe donato una pausa per accompagnare il tono, dare incisività al flusso di pensieri.

O ancora:

- Le sue labbra si schiusero ed era pronto a gridare → Qui, addirittura, per evidenziare l’intenzione mai attuata rispetto all’azione vera e propria di “schiudere le labbra”, avresti potuto inserire un punto-virgola. Una pausa più forte per dare potenza a questo suo istinto trattenuto.

Nel complesso, le frasi sono troppo lunghe, prive delle giuste pause, senza un’impostazione attiva che sappia esprimere al pieno l’emotività della scena. Il risultato è una lettura senza la giusta intonazione, una narrazione privata di carattere ed espressività. Mancano espedienti “focus”, quelle frasi che sappiano calamitare l’attenzione, porre l’accento su alcuni passaggi, come il colpo di scena:

- Ad un tratto lei si voltò a guardarlo, cogliendolo di sorpresa. Anche da lontano, riusciva a distinguere il blu intenso dei suoi occhi e il dolore del suo sguardo. → È una frase “passiva” nella sua formulazione, che in un componimento così breve manca di incisività. Invece di porre Jaime come soggetto, rielaborare la frase usando il blu e il dolore come soggetti li avrebbe fatti risaltare: non li fare subire l’azione, rendili protagonista. Un esempio di quello che voglio dire potrebbe essere “D’un tratto, lei si voltò e lo guardò, cogliendolo di sorpresa. E anche da lontano, il blu intenso dei suoi occhi e il dolore nel suo sguardo ebbero la forza di turbarlo.” In questo modo non ti limiti a dire che Jaime vede, ma ne mostri anche l’effetto che ha su di lui, lo rendi espressivo.

Purtroppo la mancanza di carattere si ripercuote anche sul narratore in parte, poiché nonostante sia un narratore POV, non riesce ad assumere il sapore della mente del personaggio. È un narratore sì vicino, ma che nella sua forma rimane asettico e generale come quello onnisciente.

- Quel pensiero gli aveva causato una fitta al cuore, ma non vi aveva prestato troppa attenzione. Lei era diventata un suo punto fisso in quell’ultimo, terribile anno. Forse era addirittura diventata sua amica, una vera amica. Per questo soffriva al pensiero di perderla. → È un narratore che spiega, che mostra poco e che mantiene un’introspezione molto analitica, distaccata. Quando dico che manca della personalità del personaggio, che non riesce del tutto a filtrare la storia dal suo punto di vista intendo che mancano effetti più personali, ad esempio “Aveva provato una ridicola fitta al cuore a quel pensiero. Certo, lei era stata il suo unico punto fisso in quell’ultimo, terribile anno. E forse adesso era diventata sua amica, una vera amica. Doveva essere per questo che si rammaricava tanto.” L’aggettivo “ridicola” ti permette di far capire il modo in cui Jaime sminuisce, allontana i suoi sentimenti, mentre la formula “doveva essere per questo” dona parzialità a tale sentenza, la rende più personale, più soggettiva e quindi più prossima al personaggio.

Approfitto di questo estratto per poter parlare anche del lessico. Come puoi vedere ho anche sostituito “soffriva” con “rammaricava”. Inoltre ho fatto in modo di eliminare la ripetizione del verbo “diventare”. Questo perché il lessico è importante per enfatizzare alcune sfumature sia caratteriali sia emotive. Trovo che il lessico da te utilizzato sia troppo semplice e troppo limitato per accompagnare tutte le sfumature e i passaggi introspettivi messi in campo.
Comunque ci sono passaggi in cui hai saputo rendere più vicino il narratore al personaggio, per esempio quando dici “sua adorata Lady Catelyn”, che esprime bene il sarcasmo di Jaime nei confronti del senso di onore che possiede Brienne, o l’ultima frase prima del corsivo in chiusura dove hai espresso bene la sorpresa e la quasi incompatibilità del sentimento che prova con il modo in cui lui si percepisce. Devi soltanto, affinare la tecnica e applicare un po’ di sano labor limae al testo.
Altro particolare che invece è stato ben reso sono le frasi in corsivo: scandiscono il tempo della narrazione, riescono a esprimere al meglio l’evoluzione emotiva del personaggio, il crescente tormento che prova Jaime e la crescente consapevolezza; inoltre il fatto che si ruotino tutte intorno al personaggio “amato” riesce a dare centralità a Brienne e al tema dell’amore. Ho apprezzato che sia il nome di Brienne ad aprire tutte le tre frasi, in quest’escalation sempre più irreversibile, perché dona ai pensieri un senso ossessivo e tormentato. Escalation che continua e raggiunge l’apice nell’ultima frase in cui il nome di Brienne viene sostituito con il suo “significato”: la donna che amo. Ecco cosa rappresenta quel nome ripetuto, quale forma sorprendente prende nei pensieri di Jaime.


Sviluppo del tema: 15/15

Inizio col dire che, nonostante sia Jaime il protagonista della flash, la focalizzazione narrativa su una scena in cui li vede entrambi presenti fa sì che anche Brienne sia un personaggio attivo; ed è possibile vedere, seppure in maniera indiretta, il loro modo di relazionarsi, prendendo atto sul “campo” delle dinamiche del loro rapporto.
Entrambi i temi, poi, sono stati sviluppati in maniera soddisfacente.
Il ritmo rallentato della narrazione rispetto al tempo della storia, che prolunga il momento dell’addio, rende la loro separazione più dolorosa, ma soprattutto dà l’impressione che il momento dell’addio avvolga quello della rivelazione. Questo effetto particolare l’ho trovato ben strutturato. Allo stesso tempo ho trovato ben pensato il momento scelto in cui ambientare la flash: non nell’ultima stagione, ma quando Brienne lascia Approdo del Re. Secondo me è stata una scelta “sicura” per poter utilizzare il POV di Jaime, poiché l’alternativa ti avrebbe costretto ad affrontare il doppio amore di Jaime per Brienne e Cersei. Il che non avrebbe significato per forza un annullamento dell’amore nei confronti della donna di Tarth, ma forse sarebbe stato più difficile da gestire, questo doppio sentimento.
Passando più nel dettaglio, ho trovato interessante la lenta presa di consapevolezza a cui giunge Jaime: passa dall’agire secondo un “codice” di cavalleria e amicizia, fino allo scoprire quale tipo di mancanza lascia addosso a lui la partenza di Brienne. Ad aiutarti, in questo processo, è anche l’attenzione che poni sulle descrizioni e la lenta narrazione degli eventi.
Il momento dell’addio riempie l’intera flash. Ti concentri su un’unica scena, e questo ti permette di far passare le emozioni della separazione attraverso piccoli indizi sparsi con parsimonia, in un gioco di giustificazioni effimere e speranze vane.
Posso concludere dicendo che i due temi si intersecano tra di loro, anzi è proprio la separazione, l’idea di non “rivedersi più”, che porta Jaime a dare un nome onesto a quel dolore sordo che cresce in lui. Una consapevolezza a cui lui giunge solo nel finale ma che il lettore assaggia sin dalle prime battute.


Titolo, Introduzione e impaginazione: 2.5/5

Il titolo è troppo generico, privo di sentimento o attrattiva. Potrebbe andar bene per un testo riflessivo, che dibatte su ciò che giusto e cosa è sbagliato, può andar bene se la storia parlasse in forma di saggio della ricerca di una definizione di cosa è giusto; insomma, lo vedo bene per una storia di tutt’altro genere, non per una che tratta di un sentimento, per quanto poi a questo sentimento si rinuncia per fare la cosa giusta.
Il titolo non riesce ad accattivarsi l’interesse del lettore, penso che si perderebbe facilmente nel mare di storie del fandom. Per contro, è inerente con le due scelte prese da entrambi i personaggi: da una parte Jaime che allontana Brienne perché Approdo del Re non è un luogo sicuro per lei; dall’altra parte Brienne che non resterà perché ha un giuramento da mantenere.
Anche l’introduzione è striminzita, non raccoglie che una parte della flash nel sua presentazione. E comunque è una presentazione che dice poco e lo dice priva di tono, senza una vera voglia di incuriosire il lettore. Si limita a definire la storia, in maniera asettica e, scusa la brutalità, senza una cura particolare. Inoltre, la formulazione stessa della frase manca di qualcosa; quanto meno aggiungere un “ma è comunque difficile dirle addio” sarebbe stato più completo: avrebbe reso la lotta tra ragione e sentimento che avviene nel personaggio.
L’impaginazione è semplice, forse per un testo così compatto avrei preferito che adoperassi il giustificato, per rendere meglio l’idea di pulizia e impostazione. Per il resto, posso solo dire che risalta molto bene la suddivisione del testo attraverso le frasi in corsivo.


Caratterizzazione dei personaggi: 15/20

Brienne, seppure non protagonista della scena, è stata caratterizzata bene nei suoi tratti più essenziali.
Hai sicuramente fatto un buon lavoro nel caratterizzare il suo forte senso del dovere, tanto da esaltare il contrasto tra ciò che desidera e ciò che deve fare. Brienne antepone il giuramento fatto a Lady Catelyn ai suoi sentimenti, così come decide di onorare il suo lato di cavaliere rispetto a quello femminile. I due particolari che hai descritto poi – il blu dei suoi occhi e il dolore nel suo sguardo – non hanno fatto altro che caratterizzare ancora di più il suo aspetto più fragile, dimostrando la forza nel perseguire i suoi ideali.
L’IC di Jaime funziona fino a un certo punto, invece.
Intanto voglio commentare gli aspetti positivi.

- Jaime mosse un passo verso di lei. Le sue labbra si schiusero ed era pronto a gridare “Non andartene. Torna da me.” quando lei tornò a concentrarsi sulla strada da percorrere e si allontanò dalla sua vista. → In questa frase, vi ho letto sì paura di perderla e indecisione su come comportarsi, ma anche grande rispetto verso quelle che sono le volontà di Brienne. Jaime non agisce fino a quando non pensa che sia lei a volerlo. Mostra, invece, rispetto per quella donna, per la sua determinazione, e non ostacolerebbe mai i suoi propositi, non per meri sentimenti.

L’altro punto a favore sta nel suo intento di proteggerla, nel suo modo di agire discreto, quasi senza far capire quali sono le sue reali intenzioni. Questo perché non vuole mostrare che a lei ci tiene. A questo proposito, hai ben caratterizzato la lotta interiore che è in corso dentro di lui: fa di tutto per nascondere persino a se stesso i suoi sentimenti, essendo lui il primo a non crederci. Ecco perché la frase di chiusura è perfetta: rende bene la sua amarezza e il dolore sordo che gli resta addosso.
Passando invece alle parti che non mi hanno convinto.

- L’avrebbe solo reso più doloroso per entrambi. Per lui di sicuro. → Questa frase introspettiva è troppo esplicita e troppo diretta come introspezione per adattarsi a Jaime Lannister. La preoccupazione per i sentimenti altrui non è un tratto caratteristico del personaggio. Jaime è un personaggio cinico, che mostra disprezzo per le conseguenze delle proprie azioni, che affronta tutto di petto quando si tratta di agire ma che difficilmente dà voce così chiara dei suoi sentimenti, a meno che non si tratti di sua sorella Cersei o di suo fratello Tyrion. Jaime, poi, che ammette il dolore, di soffrire più di Brienne, ma soprattutto che accetta questa sofferenza a mani bassi non gli si addice. Sarebbe stato meglio, in questo punto, che non puntassi sul dolore ma più sulla sua abitudine di “togliersi il dente”. Jaime, infatti, è il tipo di persona che non pensa e che non sa pazientare, agisce di istinto e agisce in modo tale da non doversi arrovellare troppo sul problema.

Quando valuto l’IC di un personaggio, poi, io do molta importanza alla sua “voce”. Alla maniera che ha di esprimersi, di pensare. Nella “voce” che gli hai dato mancava il suo tono sprezzante, ironico, salace anche, che entrasse in contrasto con la sua parte più profonda, più seria, da uomo d’onore. Un’altra cosa che ti ha penalizzato, quindi, è stato proprio quel pensiero fugace di Jaime. Non è la sua “voce” quella che hai espresso, la battuta non si addice al personaggio, è troppo sentimentale e delicata per lui. Sarebbe servito una frase più forte, più ardente anche, ma il “torna da me” suona come una supplica che Jaime Lannister non pronuncerebbe secondo me.
Nel complesso, quindi, i due personaggi funzionano ma manca una completezza e un’attenzione maggiore alle sfumature del personaggio protagonista, che lo sappiano rende vivo e complesso così com’è veramente lui.


Gradimento personale: 3.5/5

Certamente va limato lo stile, ma di quello ho già parlato abbastanza; e si ha sempre tempo per migliorare e raffinarsi, tra l’altro è un processo, questo, che secondo me non ha mai fine.
La coppia Jaime/Brienne è una di quelle di cui amo il potenziale ma di cui vedo anche i limiti, purtroppo. La tua scelta è stata molto coraggiosa, e secondo me il momento che tu hai scelto – Jaime appena tornato dalla prigionia, il distacco momentaneo da Cersei, l’apertura emotiva con Brienne – ti ha permesso di dare forza senza forzare (perdona il gioco di parole) l’amore di Jaime per la donna di Tarth. Tra l’altro è una delle scene, questa, che mi hanno fatto sperare in un destino più benevolo nei confronti di Jaime. Non hai idea di quanti probabili futuri io abbia immaginato per loro due, quindi sono felice che tu mi abbia riproposto un’introspezione su questa scena, io non l’ho trovata assolutamente forzata e ci stava tutto il turbamento di Jaime.
Ciò che mi è piaciuto della tua storia è la lenta consapevolezza di Jaime, il modo in cui lui stesso fa resistenza a ciò che prova, lo sminuisce, lo giustifica. E nel frattempo, Brienne è sempre più lontano, così come sempre più remota diventa la possibilità di fermarla. Sembra che sia il tempo stesso, nonostante si allunghi così tanto attraverso questa lenta consapevolezza, ad accorciarsi, a farsi sempre più poco, sempre più lento ma sempre meno a sua disposizione. Questo effetto mi è piaciuto molto, così come il suo cercare un segnale da parte di Brienne per decidersi a fermarla.
Mi è dispiaciuto però non vedere appieno il Jaime Lannister che mi ha fatto innamorare, con tutta la sua ironia, la sua sfacciataggine, i suoi demoni anche. Jaime è un uomo pieno di contrasti ma estremamente sincero entro certi limiti, non sicuramente la persona perfetta ma senza ombra di dubbio un personaggio complesso e profondo. O lo ami o lo odi. E io lo venero. Ecco perché la delusione è stata più forte quando hai mancato alcuni tratti: se ci fossero stati, mi avresti fatto arrivare al settimo cielo.
Penso comunque che la storia abbia un buon potenziale, che il taglio che hai scelto sa convincere e ciò che manca è un’impostazione più forte, graffiante, che sprigioni tutta l’intera gamma di sentimenti che questi due possono offrire.

Punteggio: 52.8/70

Recensore Master
15/04/20, ore 15:44

Ciao^^
Mi è piaciuta molto, questa flash, nonostante la coppia Jaime/Brienne non mi abbia mai coinvolto particolarmente. Ho apprezzato soprattutto la scansione tra i diversi momenti, che porta il protagonista a realizzare cosa effettivamente provi e cosa abbia perso una volta che Brienne è partita. Personalmente non credo che a questo punto Jaime si fosse già infatuato di lei, anche se sicuramente ne era rimasto molto colpito. Tuttavia, secondo me, la storia non è per niente forzata, e hai trattato molto bene l'IC nonostante lo spazio ridotto.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!
mystery_koopa

Recensore Veterano
11/04/20, ore 23:59

Ciao!
Partecipo anche io al contest e ci tenevo a lasciarti un mio pensiero sulla storia!
Purtroppo - eh sì, dovrò recuperare, lo so - non conosco il fandom. Mi vergogno tantissimo, ma è così.
In ogni caso, la prima cosa che ho pensato leggendo la tua storia è stata: quanto è reale.
Ho percepito davvero la pelle d'oca mentre lei se ne andava; nella mia testa, mentre proseguivo nella lettura, la parte irrazionale di me mi diceva che, se fossi stata in lui, l'avrei fermata. Mi veniva da pensarlo istintivamente e, alla fine, percepivo davvero la spinta di farlo, talmente mi sentivo coinvolta.
Tuttavia poi sono tornata alla realtà, come spesso succede. Ho percepito sul serio l'angoscia, immaginando il momento in cui lui non la vedeva più e, magari, sapendo anche che non l'avrebbe più rivista.
Molto forte, in più ti faccio i complimenti perché mi piace molto il tuo stile, mi hai coinvolto parecchio!
Ile

Recensore Master
29/03/20, ore 17:57

Ciao cara Pampa, eccomi a leggere questo tuo lavoro per il contest, che non poteva che avere come protagonisti la tua OTP, che riesci sempre a trattare con grande coinvolgimento!
Anche tu hai scelto la formula della flash, piuttosto che quella di tre drabble, e questo ti ha permesso di poter presentare una scena narrativa oltre che dare maggiore enfasi all'introspezione di un singolo momento. L'addio e la rivelazione sono quasi coincidenti ed è d'impatto la frase finale perchè la rivelazione che Jaime fa - a se stesso - arriva quasi come uno scherzo mentale nel momento in cui la sta lasciando andare.
Mi è piaciuta anche la scelta del momento pechè non banale. Non è l'addio vero e proprio tra i due, non quello più struggente, non l'ultimo... Avranno modo di rivedersi ancora nel canon, tuttavia in quel preciso momento ad Approdo del Re loro lo percepiscono come una separazione definitiva (ed è sicuramente la fine di un lungo periodo e percorso che hanno vissuto insieme).
Una lettura interessante, dove l'introspezione di Jaime emerge molto bene.
In bocca al lupo per il contest. Baci!

Recensore Master
29/03/20, ore 17:06

Ciao Pampa, poche parole ben armonizzate che ben rappresentano tutto il tormento per la decisione presa da Jamie nei riguardi di Brienne per cercare di proteggerla. L’unico modo per lui era allontanarla da quel luogo che era fonte di pericolo costante per lei. Lei che era diventata una parte importante della sua vita, che gli aveva fatto riassaporare il gusto della vera amicizia e della lealtà di cui Brienne era un fulgido esempio. Solo un addio appena sussurrato e nessun’ altra parola fra di loro, solo sguardi profondi che sarebbero rimasti nella mente per sempre insieme alla voglia di fermare le azioni che erano state messe in campo, poiché il vuoto che si sarebbe creato sarebbe stato insopportabile e inconcepibile, come inconcepibile era per Jamie ammettere che la donna che stava andandosene, volgendo a lui quell’ultimo sguardo carico di dolore per quel distacco, era anche la donna di cui si era innamorato e che non avrebbe più rivisto. Avrebbe tanto voluto che rimanesse al suo fianco ma lei era anche un cavaliere e avrebbe onorato la missione per la sua lady pur con la morte nel cuore poiché sapeva che anche per lei quell’allontanamento era fonte di dolore seppur non espresso a parole. I sentimenti che fai provare ai tuoi personaggi ce li rendono sempre nuovi ogni volta che leggiamo di loro. Complimenti e un caro saluto.

Recensore Veterano
28/03/20, ore 18:06

Ciao! Partecipo anch'io al contest e sto cercando di seguire le storie man mano che vengon pubblicate in modo da non dover correre all'ultimo a leggerle e recensirle tutte insieme.
Partendo dal presupposto che la Braime non è assolutamente tra le mie coppie preferite (sorry), questa storia mi è piaciuta molto. Credo tu abbia centrato i sentimenti di Jaime al momento dell'addio e trovo assolutamente coerente il fatto che per lui, magari preso da altri pensieri nel corso della serie, la realizzazione di amare la donna arrivi nel momento in cui è costretto a lasciarla andare.
L'introspezione domina fortemente – tema del contest, quindi, assolutamente centrato –, e sono riuscita a empatizzare per i protagonisti anche in una situazione in cui non mi sentivo emotivamente coinvolta (per la mancanza di shipping, appunto).
Complimenti per il risultato, dunque, e in bocca al lupo per il contest!
A presto,
Federica ♛