Recensioni per
Un pomeriggio
di NeveDelicata

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/11/20, ore 16:46

Povero figliolo, se solo avesse avuto il coraggio di chiedere aiuto... chissà, forse padre e figlia si sarebbero ritrovati prima e Abel non sarebbe morto (non in quel modo, quantomeno) – purtuttavia, la doppia metafora dell'uccellino in gabbia (oltretutto verde e azzurro, come la Speranza illusoria, che resta nel vaso di Pandora) e degli uccelli che volano liberi è quanto mai eloquente... le angherie che subisce, del resto, neanche gli permettono di apprezzare fino in fondo la compagnia di Maria, della quale altrimenti avrebbe probabilmente finito con l'innamorarsi (triste verità, anche se capisco perché piacciono a tutti, me compresa: dopotutto questa [come la Stefan/Elena del telefilm di "The Vampire Diaries" o la Hayley/Jackson di "The Originals"] è una di quelle coppie ideali, che sono considerate perfette, perché funzionano alla grande, sia in chiave dolcemente romantica, sia in chiave platonica: che lei sia la sua fidanzata, la sua sorellina o la sua migliore amica, il loro rapporto non cambia – cosa che non si può certo dire per quelli, più passionali, che coinvolgono Abel o Georgie); è strano, però, che il conte Wilson non si insospettisca: va bene che, da quei pochi indizi, non si può risalire alla sua esatta condizione, ma che abbia paura di Irwin (e soffra per questo) è evidente – io, al suo posto, avrei indagato un po' più a fondo...
(Recensione modificata il 15/11/2020 - 05:17 pm)

Recensore Master
03/05/20, ore 01:12

Interessante il punto di vista di Wilson, completamente ignaro delle sorti di Cain. Irwin è una presenza inquietante per il povero Arthur, della quale nessuno si accorge. Nemmeno la dolce Maria e, temo, nemmeno Wilson.
Una storia molto originale.

Recensore Veterano
05/04/20, ore 13:10

Veramente bella! Una storia originale che mescola personaggi distanti tra loro: il buon Wilson e ll'odioso Irwin, la dolce Maria e la perfida Elise e il povero Arthur che in quel contesto sembra l'uccellino in gabbia. Il tutto ben descritto, chiaro e scorrevole.

Recensore Master
04/04/20, ore 14:23

La similitudine tra Arthur ed il piccolo pappagallo è evidente e dolorosa. Spero almeno che Wilson abbia intuito qualcosa.

Recensore Master
04/04/20, ore 11:37

Ciao NeveDelicata, innanzi tutto complimenti perché riesci a scrivere molte storie ed hai tante idee originali e interessanti. Qui troviamo tutti i giovani Dangering, personaggi che hai già affrontato in altri racconti, insieme a Wilson, l'amico del conte Gerald. È un uomo buono, positivo e l'ho trovato perfetto per dialogare con Arthur che, in questa situazione è proprio paragonabile all' uccellino in gabbia che viene descritto nell'ultima parte del racconto. Sei riuscita a mettere bene in evidenza e a far percepire tutto l'imbarazzo e la sofferenza di Arthur, l'amore sincero e puro di Maria, la superbia di Elise e l'essere viscido di Irwin...una curiosità, Arthur è il tuo personaggio preferito?
Ti auguro un buon sabato, a presto!

Recensore Master
04/04/20, ore 09:48

Ciao NeveDelicata. Bello questo racconto dove,nell'atmosfera di un qualunque pomeriggio nobiliare,si erge la figura di Arthur in tutta la sua celata tragicità. Mi sono piaciute le descrizioni,la figura del Conte Wilson,della Viscontessa,le conversazioni. Tutto in un clima apparentemente rilassato,dove Maria fa tenerezza in contrapposizione ad Irwin,che purtroppo ricompare. Bella la metafora dell'uccellino,evocativa. Purtroppo Arthur deve ritornare in quell'inferno ma forse aver parlato con il Conte,seppur per pochi istanti,gli ha donato serenità. Un saluto. :)

Recensore Master
03/04/20, ore 20:22

Qui assistiamo al racconto di un pomeriggio mondano in una residenza nobile di una viscontessa dove presenzia tutta la famiglia Dangering o almeno i membri più giovani e a sorpresa una figura che personalmente mi ha sempre fatto simpatia e anche tenerezza il conte Wilson che rischiva tutto nel cartone per aiutare il vecchio amico Fritz Gerald. Qui Wilson non sopportando il giovane Duca a quanto pare antipatia poi reciproca come scrivi Irwin, entra invece in contatto con la giovane coppia. Qui appare subito chiaro anche ai suoi occhi, che Maria è del tutto invaghita e sinceramente innamorata di Cain, mentre lui putroppo finge per rimanere vivo una commedia dell'arte dal sapore tragico. Wilson percepisce infatti subito che Cain una volta lontano da Irwin e Maria si rilassa e si sente libero, anche se non di esprimersi come vorrebbe, e una chiara metafora, dopo il diniego ad entrare in Marina (tra l'altro il riferimento ad Abel è evidente perchè per Arthur il mare è indissolubilmente legato al caro fratello maggiore) è l'uccellino quello più debole della collezione della viscontessa, in cui Arthur/Cain si rivede. Probabilmente come l'uccellino sogna un giorno di volare via e riprendersi quella libertà tanto crudelmente sottratta dalla malvagità di Irwin e di suo padre, e infatti è molto triste vedere ricomparire Irwin che infrange la dolce fantasia di Arthur. Molto delicato e indovinato. Bravissima come sempre. Buon fine settimana.