Recensioni per
All the things they said
di bacinaru

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/20, ore 11:15

è la terza volta che cerco un incipit adeguato a questa recensione, ma niente, oggi non mi viene, quindi passiamo subito al sodo.
Si parla di emozioni in questa sede, un tema che adoro perchè questi due personaggi si approcciano alla loro sfera interiore in modo diametralmente opposto.
Sappiamo bene tutti che Geralt "Non So Di Cosa Stai Parlando, Mai Avuta Un'Emozione In Vita Mia" di Rivia piuttosto che parlare di  sentimenti si butterebbe giù da una scogliera, mentre Jaskier non si fa di certo problemi in merito (anche perchè, senza sentimenti gli resterebbe poco di cui cantare).
E quindi Geralt ovviamente si rifiuta anche solo di ipotizzare che il comportamento delle persone possa ferirlo, e quindi di essere legittimato a reagire (forse anche perchè sa che una reazione spesso è peggio), e Jaskier non può accettarlo. Ci vedo qui anche un po' di orgoglio professionale: d'altra parte il nostro bardo ha fondato la sua carriera sul cercare di far cambiare l'opione che il mondo ha degli strighi, quindi vedere che niente è cambiato e che a Geralt non importa di certo non ha aiutato.
E niente, mi piace molto il loro rapporto simbiotico e complementare, come Geralt si sia fatto smussare dalla presenza del bardo, mentre Jaskier è disposto a combattere per proteggere le cause che reputa giuste (una crescita, rispetto al ragazzino superficiale e sognatore che incontriamo a Posada).
Mi è piaciuta davvero molto, complimenti!

A.

Recensore Master
19/06/20, ore 02:43

Ciao
Credo che sia la prima volta che recensisco una storia di questo fandom.
Inizio con il dire che mi piacciono Jaskier e Geralt e il loro modo di interagire, per quello che conosco direi che sono IC come li hai riprodotti sia per il modo in cui Jaskier si prende cura di Geralt sia per il modo in cui Geralt si preoccupi per Jaskier.
Ho trovato questa la coppia migliore,mentre non amo particolarmente quella ufficiosa.
Mi piace la scena in cui Jaskier praticamente fa notare a Geralt di essere l'unico a conoscerlo davvero e come tale l'unico ad aver diritto di parola e come sia 'geloso' (?) del fatto che ci possano essere dei tipi che possano pensare di potergli dire qualcosa.
Solo che Geralt non se ne accorge, non sembra rendersi conto di cosa l'amico stia tentando di dirgli con parole strane.
Mi piace davvero molto, ho sempre trovato Geralt il più ingenuo fra i due, ma Jaskier il più gentile.
Ora ti saluto che é tardi. Spero davvero di leggere qualcos altro di tuo in futuro.
Un saluto,
Miss Loki_Riddle Gold

Recensore Master
19/05/20, ore 19:08

Trovo che Jaskier in questa storia sia veramente tenero. Tanto che questa storia mi sembra quasi una pre-slash. Il bardo non mi era mai sembrato così attento a qualcun altro che non fosse se stesso, nella serie. Magari nei libri è diverso ma non li ho letti. Mi piace come alla fine Geralt sia praticamente abituato alla gente che parla di lui in modo negativo o comunque diffidente, quindi ormai non dà più peso alla cosa, mentre invece il suo amico non ci è abituato, non lo dà per scontato e si incavola in sua vece. Credo che lui sbagli a prendersela con Geralt, il witcher è la vittima qui, e dopotutto cosa avrebbe potuto fare, prendere a pugni quelli che parlavano così di lui? Penso che uno come Geralt, con il passato che ha, sia abituato a ben di peggio delle cattiverie della gente. Dopotutto lui non è una creatura che vive grazie all'attenzione e alla benevolenza e altrui, come Jaskier. Credo che il bardo questa cosa l'abbia dimenticata, non tutti vivono in una dimensione sociale quanto lui. Però ripeto, è molto tenero a preoccuparsi.

Recensore Junior
10/05/20, ore 00:05

Ciao!
Scusa se passo da una storia così breve ma fra le varie serie sulle quali hai scritto, The Witcher è l'unica che conosco (e adoro)
Quindi, cosa dire.
Semplice, diretta, con un Geralt decisamente IC e un Jaskier (o Ranuncolo) meno IC.
Perché Jaskier non credo si farebbe problemi per come la gente, il popolino, accoglie Geralt di solito, dopotutto è il primo a dire "col rispetto non si fanno le storie" e ad ogni modo, con le sue canzoni, sarebbe ben più che in grado di dare un'immagine migliore del Lupo Bianco.
D'altro canto: spesso poche, decise parole funzionano più di un lungo testo, ricco ma vuoto, ed è il caso di questa flashfic, fatta di poche parole, ma d'effetto, che riescono a trasmettere le emozioni, i gesti e anche i volti dei personaggi (cosa forse resa più facile grazie alla serie, ma la storia sarebbe efficace anche senza quest'ultimo riferimento)
Ad ogni modo, un piccolo grande lavoro, che merita una lite, senza dubbio:3
Beh, alla prossima (?)

Recensore Master
11/04/20, ore 11:48

Ciao cara!

Appena ho adocchiato che hai scritto in questo fandom non potevo non leggere, dato che la serie TV di The Witcher mi è piaciuta moltissimo. Fluida nello stile, efficace nei dialoghi, propone uno scenario interessante e a mio parere molto ic: Geralt di Rivia è abituato a suscitare sospetto e odio nei confronti del prossimo; non si aspetta il meglio dall’umanità, vuoi anche per il lavoro di cacciatore di mostri che svolge e per quello che la lunga esperienza lo costringe a vedere – le bassezze umane, le maledizioni, gli intrighi. Jaskier si è posto l’obiettivo di cantarne le imprese e per farlo ha deciso di vivere accanto a Geralt. Vivendo certe esperienze sulla propria pelle e spesso anche determinandole (penso all’episodio dei desideri o quando lo porta alla corte dove ha un nemico che lo vuole uccidere) ha imparato a vedere altro, a capire che il pregiudizio nei confronti di Geralt è ingiusto. È un po’ come se le imprese del compagno di viaggio siano anche un po’ sue, che le canta, le vive, le sostiene e in cui crede.

Generalmente nella serie vediamo come l’eternamente indispettito, il cupo, sia Geralt. Abituato a vivere e a viaggiare da solo, sembra perennemente mal sopportare la presenza di Jaskier: qui però le parti si invertono. È il bardo che dimostra di essere irato con lo strigo perché non accetta il pregiudizio della gente e lo stigma che insegue Geralt, la nomea che si tira appresso volente o nolente. Ritengo che Jaskier nella storia non voglia accettare che una persona combattiva come Geralt tolleri la marginalità in cui è inserito, che non si opponga alla miopia della gente della taverna (che rappresenta uno scampolo di mondo, certo, ma uno scampolo che in qualche modo è l’opinione comune per come la intendiamo noi). Jaskier non ci sta perché ha visto oltre, ha scavalcato le opinioni negative, ha conosciuto Geralt nel profondo intuendone la grande umanità, ma non tolleri il suo cinico disincanto che lo fa sprofondare nell’accettazione del pregiudizio perché “tanto la gente pensa questo e giudica e lo farà per sempre.” Jaskier propone un rinnovamento nella percezione di se stesso di Geralt; l’augurio è che lo strigo capisca di valere di più – che per lui, Jaskier, vale di più e quella è l’unica opinione credibile.

Tutto questo – perdona il papiro – per dire come abbia apprezzato che pur rimanendo nelle maglie del rating verde tu abbia affrontato tematiche che emergono chiaramente da un’analisi dei dialoghi precisi e bilanciati. È stato un vero piacere leggerti, mia cara!
Un saluto e buon weekend, per quanto ci consente la quarantena,
Shilyss