Recensioni per
A reason to be brave – not
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/04/21, ore 16:13

Recensione Premio Speciale per il contest "Ignotus - Indovina chi? (Edizione Deluxe)"

Ciao, un po' agli sgoccioli ma arrivo anche da te. Inizio dalla storia che tu stessa mi hai segnalato.
Ho apprezzato l'affresco che hai fatto di Peter, delle ragioni e soprattutto delle circostanze che lo hanno spinto a schierarsi con Voldemort, tramutandolo nella spia che ha portato alla morte di James e Lily. E, tolta la componente romantica, concordo sui suoi sentimenti frustranti nei confronti degli amici di sempre; altresì, trovo verosimile le modalità del tradimento, ovvero Peter messo davanti alla scelta di morire per un ideale o rimanere in vita. L'unica cosa che mi è dispiaciuta, e che ho sentito mancare soprattutto nel finale, è stata la mancanza di quell'ammirazione, di quella fascinazione che prova verso il potere, verso questa persona più potente ai cui piedi striscia. Lo hai sottolineato quando dici il "motivo" per il quale si è assicurato questi amici, ma secondo me sarebbe stato altrettanto importante rimarcarlo anche in altri punti (non dimentichiamo che Peter passava informazioni a Voldemort da un anno quando Lily e James sono morti). Ecco, assieme alla paura per sé e per Marlene, io avrei sottolineato quest'attrazione per il potere, questo suo accodarsi al vincente, avrebbe dato un bellissimo e complesso contrasto tra ciò che si è sempre creduto o finto e ciò che veramente è (anche se, piuttosto che parlare di un prima e di un dopo, parlerei di un'evoluzione di ciò che è sempre stato).
Al contrario ci sono due cose sopra le altre che ho apprezzato della seconda parte e, soprattutto della scena finale: la rabbia verso Silente e l'ultimo desiderio di Marlene.
La prima rimarca molto bene la frustrazione in cui chiunque imperverserebbe in una situazione simile: Voldemort teme Silente ma quest'ultimo non lo affronta; anzi, si avvalora di "soldati" come Peter che non avrebbero alcun motivo per combattere questa guerra, che di certo non ne sono all'altezza e che per la posizione che ricoprono potrebbero benissimo stare al sicuro. Anche in questo caso, ci sono due cose che noto: una è l'assomiglianza con quello che prova Harry a un certo punto, quella rabbia per essere "usato" da Silente e la sua frustrazione nei confronti di un uomo che all'apparenza sembra evitare lo scontro; l'altro è il rimarcare quello che poi si evince dal finale, ovvero Peter non comprende, non comprende Marlene e non comprende le ragioni di Silente. Peter sa solo che lui è un Purosangue e quella guerra non lo vuole morto, sa di non avere coraggio a sufficienza da accettare la morte, lo sa fin dal primo momento. Peter è egoista, non riesce a perorare ideali o a guardare "al bene comune o superiore" (che dir si voglia); allo stesso tempo, Peter ama stare rintanato dietro gli altri, ama stare al sicuro, ama beneficiare del potere senza usarlo in prima persona, secondo me, perché a modo suo prova timore verso di esso.
E passiamo alla seconda cosa: l'ultimo desiderio di Marlene. Quello che io ho letto di questo personaggio è che secondo me ha una profonda empatia, Marlene. Perché lei capisce che il punto debole di Minus è proprio il sentirsi inferiore, il non valere abbastanza. Lo capisce al primo incontro, sicuramente ha modo di rafforzare questa sua idea negli anni. Peter si è sempre circondato di persone più forti e influenti di lui per ricevere protezione e "brillare" di riflesso, ma è proprio questo riflesso che lo acceca, e che a lungo andare crea in lui una sorta di rancore e invidia. Un'invidia che forse sarebbe potuta rimanere latente se non fosse stata per le circostanze. Voldemort sa sfruttare queste circostanze: vede un possibile strumento e si prodiga per poterlo manovrare a suo piacimento. E ho trovato convincentissimo il tuo Voldemort e la sua scelta di uccidere Marlene, perché ha insinuato il tarlo e poi lo ha alimentato con la paura (questa scelta di trama l'ho apprezzata molto, perché mostra una strategia differente dalla concessione che invece muove a Severus... insomma, questo è un Vodlemort che sa manipolare chi gli sta attorno, è proprio il Voldemort che descrive Silente). E Marlene sa anche che non c'è peggiore ferito di chi si sente abbandonato. Penso, in ultimo, che il suo ultimo desiderio fosse "non credergli, non tradire", che lui invece tramuta in "non avrebbe voluto che io morissi". Lui si nasconde dietro al "lo faccio per restare in vita" mentre in realtà il primo impulso lo dà il "ai miei amici non importa niente di me". Ed è questo punto quello che io trovo perfetto, questa seconda strada nascosta che, unita alla paura e alla fascinazione per il potere fanno di Peter il personaggio che è. Per concludere questo punto, ho trovato il tuo Peter perfettamente IC e la caratterizzazione ben strutturata, anche se avrei approfondito alcuni punti come detto sopra.

Per quanto riguarda lo stile, le parti più prettamente narrative non sono curate al meglio, diciamo che si nota che l'attenzione maggiore l'hai posta sull'introspezione e le sequenze riflessive, perché ti premeva dare una buona retrospettiva delle dinamiche che spingono Peter al tradimento. Quello che, sempre e solo secondo me, dovresti potenziare è la parte più di raccordo, le descrizioni e le sequenze narrative, che io ho trovato un po' "rigide" (ma forse sono io che per storie più lunghe prediligo uno stile più equilibrato nelle sue sequenze) mentre, ripeto, quelle riflessive sono state ben approfondite.
Ti riporto anche quei piccoli dettagli che mi sono stonati:
solo ora si rende chiaramente conto di fino a che punto ciò sia vero -> credo che il "di" sia superfluo"
Tu non vuoi fare la stessa fine, vero Peter? -> manca una virgola dopo "vero", altrimenti sembra che sia un aggettivo qualificativo legato a Peter.
donne sciocche come quella non mi lasciano scelta, ma tu sei più sveglio di così, non è vero Peter? -> stessa cosa di sopra anche qui.
È vero, lui non vuole. -> Qui ti esprimo un mio dubbio: l'uso del corsivo. Ho notato che lo adoperi spesso lungo la narrazione, per sottolineare parole, frase o concetti, oppure per segnalare i pensieri del personaggio. In questo caso... sono i pensieri o un concetto rimarcato? So che c'è il soggetto in terza persona e quindi dovrebbe essere una semplice frase marcata, ma il dubbio rimane, perché è isolata e a prima vista l'ho letta come un pensiero. Insomma, quello che voglio dirti è che forse un uso così massiccio di questo corsivo in alcuni punti confonde un po'.

Concludo invece dicendoti che ho apprezzato molto il titolo. Tu lo sai, i titoli in lingua straniera non mi piacciono, mi fanno sentire stupida perché sono una frana nelle lingue, ma questo l'ho trovato bello, non soltanto nella sua forma, con quella lineetta a ribaltare totalmente il significato, ma soprattutto per il suo significato, che io ho legato tantissimo al finale e al discorso che ho fatto sull'ultimo desiderio di Marlene e la caratterizzazione di Peter. Per farla breve, sembra ribadire di nuovo quel concetto "devo essere forte e rimanere in vita, anche se questo vuol dire tradire i miei amici", mentre è proprio questo pensiero egoista e vile che lo classificano proprio come un vigliacco e un traditore. Inoltre quel "not" pone l'accento non solo sul coraggio ma anche sulla "la ragione" la motivazione che lo spinge a questo atto: lui pensa che quella ragione sia l'ultimo desiderio di Marlene, mentre in realtà lo sguardo e la supplica ultima negli occhi della ragazza è stata totalmente fraintesa e ribaltata, proprio come il titolo. Complimenti.

La storia mi è piaciuto molto, soprattutto per questo spiraglio più sentimentale che ha dato un tocco nuovo al personaggio, ma soprattutto ho apprezzato la complessità di Peter che hai saputo portare in campo. Non ultimo, i riferimenti all'IC di Silente e Voldemort, che ho trovato perfetti.
A presto!

Recensore Master
26/12/20, ore 11:33

Premio per la miglior storia col pacchetto "sospiro" nel contest: Make love to me tonight, like there's no tomorrow, di Setsy
Cara, devo subito dirlo: questa è la tua storia più bella di quelle che ho letto. E' incredibile, oltre ad avere una forma - e quindi stile - veramente curatissimo, ha un contenuto che è veramente di quelli che gradisco di più. Non personaggi troppo secondari, tipo lo zio di terzo grado nominato due volte, ma neppure l'ovvio protagonista principale.
Peter è un ragazzo che non può che attirare antipatia, anzi odio in noi lettori, eppure qui mi ricordi che qualcosa di buono ce l'aveva anche lui. E infine, in parte l'ha dimostrato.
E perchè ci si poteva pensare? perchè era un Grifondoro, e un traditore solo malvagio non avrebbe ingannato il cappello, che come si sa ha un vanto. Anche quando la decisione sembra assurda, lui insiste di non sbagliare mai, e che alla lunga si vedrà che aveva ragione
Oggi me lo ricordi nel modo più bello, non didascalico. Con una frase detta con noncuranza, ma non da parte tua.
Codaliscia ha vissuto solo all'ombra di qualcun altro, e come tale ha sviluppato una natura totalmente influenzabile
Finchè stava solo con (lo scemo di) james, Sirius e Remus alla fine il suo essere stupido e bulletto era abbatanza innocuo, ma quando altre suggestioni si sono presentate, non si era abitutato ad avere una forza sua, abbastanza personalità e maturità da resistere
Mi ha fatto tanta tenerezza in questo tuo racconto, che capisco come abbia vinto il bel contest per cui è stato scritto.
L'amore scoglie ogni cuore se lo riceve in tempo, se è autentico, e il brutto e grigio Peter vede avverarsi un sogno che giudicava fuori dalla sua portata. Marlene non me la ricordavo per niente, lo ammetto, però non fatico a credere che tu abbia preso il suo IC, per quanto - doverosamente - aggiungendoci di tuo.
Doveva essere dolce e intelligente (non preferire James per me è una garanzia XD) e quindi la sua perdita è stata devastante.
C'era un momento felice che hai descritto con parole levigate e tenere, in cui la vita sembrava piena di belle possibilità, e alla fine tutto si perde.
C'è un destino scritto per ognuno di noi, ci credo fermamente e in questa OS penso di vederne una rappresentazione particolarmente efficace
Un cammino, quello di Peter, appunto non scelto quasi in ogni cosa che ha fatto, che lo ha visto un burattino nella mani di altri, tranne che di una ragazza che, se fosse vissuta, avrebbe cambiato tutto, e noi la storia di Harry non l'avremmo letta..
una storia sul Karma, e questo da parte mia forse è il complimento più grande
bellissima, non ho parole!
un bacio cara e a molto presto,
Setsy

Recensore Master
12/12/20, ore 19:15

Ciao!
Finalmente riesco a passare da questa storia su Peter che ho amato moltissimo. Trovo che Peter, per quanto detestabile, sia un personaggio estremamente affascinante perché ci costringe a fare i conti con la paura e il senso di colpa che ne deriva.
Peraltro, lo ritengo un personaggio molto contemporaneo, visto il bisogno continuo di approvazione (indotto dai like e dai social) che viviamo e lui si trova ad orbitare intorno a James e Sirius per godere della loro fama riflessa.
Ho amato il momento di panico e sconcerto che lo coglie quando Marlene lo invita a bere una Burrobirra, che aumenta quando scopre che lei è realmente interessata a Peter in quanto Peter e non a Peter in quanto amico di Sirius e James.
Marlene ci fa sperare che l'amore in grado di trasformare le vite e spostare i destini possa riscattarlo, ma Voldemort irrompe nella sua vita spazzando via quella di Marlene, eliminando l'amore e mostrandosi come la sola ancora per la salvezza di ciò che gli resta, la vita. Una scelta che Peter rimpiangerà (almeno così mi piace credere) per il resto della sua vita, considerato che tradirà i suoi amici e vivrà nascosto da topo. Ma l'istinto di sopravvivenza e la paura è qualcosa di troppo forte e Voldemort lo sa.
Brava!
Mi è piaciuta moltissimo.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
07/12/20, ore 12:26

Io non sapevo di questa storia, come potevo mancare?
Vorrei iniziare con una verità, cioè questa storia è molto valida. Voglio dire che, posso dire ad occhi chiusi che la vicenda sia andata così. Non sappiamo molto di Marlene, molti la mettono insieme a Sirius e mi piacciono molto ma anche questa variante è meravigliosa. Credo che questa One sia fondamentale per il plot, perché cavolo ci sarà stato qualcosa che l’ha fatto cambiare, scegliere l’altro lato. Hai reso benissimo Peter, cosa non facile e complimenti anche per il tuo stile, come sempre spettacolare

Recensore Master
08/09/20, ore 16:07

Ottava classificata (parimerito)

Lita_EFP/Mari Lace

A reason to be brave – not
 
Tot: 46/50
 
 
Stile: 14/15
 
La lettura, nel complesso, si è da subito presentata come semplice e scorrevole: il linguaggio non è particolarmente difficile o pesante, la storia scorre così bene che non mi sono nemmeno resa conto di averla già terminata.
Un appunto che posso sicuramente farti è quello di fare attenzione con i termini “presi in prestito” dalla Rowling, che andrebbero scritti in maiuscolo (Magonò, Smaterializzazione ecc.).
Non ho alcun altro appunto – di tipo sintattico/grammaticale – da farti: il lessico è ampio, senza che nessuna parola sembri superflua o fuori posto. Mi ha un po’ infastidita la scelta di usare le virgolette (“x”) per i dialoghi, ma è un fastidio puramente visivo, motivo per cui ho deciso di non sottrarti nemmeno un decimo di punto per questa causa.
Il registro tenuto dai vari personaggi è adeguato al contesto in cui si trovano: adolescenti, prima, e adulti in seguito, in particolare ho trovato particolarmente azzeccato il modo in cui James si rivolge a Peter. Hai scelto di usare un linguaggio consono a un ragazzo ancora in età scolare, senza mettergli in bocca locuzione particolarmente auliche, fatto che ammetto di aver estremamente apprezzato.
L’unica nota stonata in una lettura che nel complesso ho trovato estremamente piacevole è la sovrabbondanza di dialoghi rispetto alla lunghezza del testo, ritengo che alcune parti descrittive (come immagini Marlene, ad esempio) avrebbero reso il racconto ancora più interessante, mentre così facendo rimangono come dei “buchi”, che è il lettore a dover colmare. Da un lato è una situazione con un chiaro risvolto positivo – la pappa già pronta va bene per i bimbi, a mio parere, e non per persone adulte e vaccinate – ma, almeno per quanto mi riguarda, sarebbe stato carino dare almeno un appiglio all’immaginazione di chi ti legge. Marlene è bruna? Bionda? Ha qualche tratto distintivo particolare?
Nonostante questo piccolo appunto, ho comunque apprezzato come è stata scritta la storia, che si è rivelata una lettura fluida ed interessante.
 
Originalità: 10/10
 
La trama in sé è certamente originale, in quanto tratti di personaggi su cui è stato scritto relativamente poco, e per farlo ti sei collegata al Canon (con ovviamente le opportune modifiche del caso), in un riferimento che ho apprezzato molto. D’altronde, Lily stessa aveva scritto che Peter era rimasto turbato dalla morte della famiglia McKinnon, fatto che si collega perfettamente con la storia che hai deciso di sviluppare. Inoltre, ma riconosco di nutrire un attaccamento strano nei riguardi della parola famiglia, ho interpretato la tua storia in virtù del fatto che, effettivamente, Peter potesse essere considerato la “famiglia” di Marlene. Ma queste sono solamente mie speculazioni, in fondo.
Estremamente originale è anche la decisione di mettere insieme Marlene  e Peter, due personaggi che credo di non aver mai visto insieme, ma è pur sempre vero che leggo relativamente poche fanfiction sulla Old Generation.
Ho apprezzato anche la scelta di ambientare la storia su due livelli temporali – Hogwarts e gli anni della Guerra – in modo tale da fornire un quadro strettamente dettagliato dell’evolversi dei personaggi.
Anche se non è oggetto di valutazione, spendo qualche parola sul titolo, che ho apprezzato veramente tantissimo: sono estremamente favorevole ai titoli in altre lingue, se hanno un significato o una struttura sintattica che non è replicabile in italiano, e la scelta di apporre quel “not” finale, dando così una duplice interpretazione del “A reason to be brave” mi ha conquistata.
 
Gradimento personale: 8/10
 
La storia mi è globalmente piaciuta, anche se avrei due appunti da farti, in merito: come già ho accennato nei parametri precedenti, mi è un po’ dispiaciuta la quasi totale assenza di descrizioni. Comprendo la tua scelta stilistica di concentrarti maggiormente su dialoghi e sensazione, ma qualche riferimento “visivo” avrebbe fatto ancora di più la differenza e probabilmente mi avrebbe fatto sentire maggiormente coinvolta dalle vicende dei personaggi.
In secondo luogo, specialmente sul finire, ho avuto la sensazione che la storia stesse andando avanti in maniera troppo rapida: il cambiamento di Peter, che è principalmente di natura ideologica e frutto di un profondo rancore nei confronti dell’Ordine, avviene in poche righe. O, meglio, si intuisce dall’inizio della storia, che si andrà a parare sul tradimento di Minus, ma il momento in sé in cui lui decide di tradire i propri amici è, come hai detto tu, “una luce che si spegne”, un click veloce. Avrei apprezzato se, per esempio, vi fosse stato un paragrafo in più in cui Peter desse sfogo ai suoi rancori con Marlene, dicendole che trovava ingiusta e insensata la loro partecipazione alla Guerra, insomma qualcosa che mi facesse presagire che mancava pochissimo, che bastava solamente la classica goccia per far traboccare il vaso. D’altronde, io non sono mai riuscita ad accettare che solamente il rancore nei confronti degli altri Malandrini sia stato il vero motivo per cui Minus aveva deciso di schierarsi con Voldemort, motivo per cui mi sarebbe piaciuto leggere ancora di questa tua interpretazione.
Per il resto, la storia si è rivelata interessante e piacevole, una lettura che sicuramente ricorderò come bella e interessante. Ti ringrazio per avermi dato l’occasione di entrare nella testa di un personaggio che, solitamente, non è protagonista delle mie letture, né è uno dei miei preferiti.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
 
Ho trovato la tua caratterizzazione dei personaggi azzeccata e coerente con il Canon, per quanto riguarda i Malandrini e Peter. Di quest’ultimo emerge il ritratto di un ragazzino insicuro, costretto a vivere all’ombra dei suoi amici, ma che si sente in una certa misura fortunato anche soltanto di poter calpestare il terreno che James e Sirius si lasciavano alle spalle. Quel che temevo era che, introducendo un elemento “estraneo” a questa situazione, nota e ben rodata, la caratterizzazione potesse in qualche modo risentirne, ma così non è stato.
Per quanto riguarda Marlene, ovviamente non c’è un Canon cui fare riferimento, dalle poche parole della Rowling su di lei non si conclude poi molto. La tua caratterizzazione mi è piaciuta, l’ho trovata semplice ma d’effetto, ed effettivamente la sua dolcezza e la sua gentilezza si adattano perfettamente al carattere remissivo di Peter.
Anche Lord Voldemort, nella sua breve apparizione, l’ho trovato prevalentemente azzeccato: hai reso bene la noncuranza con cui spezza delle vite umane, la maniera subdola e sottile con cui s’insinua nella mente delle proprie vittime. Non mi ha convinta al 100% la scelta di proporre a Minus di passare al lato oscuro: voglio dire, in quegli anni la gente faceva letteralmente la fila per entrare nelle schiere dei Mangiamorte, quindi non sono sicura che avrebbe davvero avuto bisogno di ricorrere al convincimento? Anche ammettendo che avesse voluto proprio Peter per fargli da spia, d’altronde aveva stretti legami con l’Ordine, perché uccidere Marlene così in fretta? Avrebbe potuto usarla come merce di scambio, torturarla, ricattare Peter solamente per farla tenere in vita, però appunto la scelta della proposta mi sembra un po’ una caduta di stile, per Voldemort.
 
Utilizzo del genere Angst: 5/5
 
Il genere è stato correttamente utilizzato, in una maniera che non lascia adito ad alcun dubbio: l’intera storia, in un climax ascendente, trasuda insoddisfazione, prima, e tristezza, specialmente nella parte finale. Il risultato è da pelle d’oca assicurata, un utilizzo del genere ottimo.

Recensore Master
04/08/20, ore 14:50

Ma questa è una meraviglia ❤️
Hai fatto benissimo a presentarla nel gruppo altrimenti forse non l'avrei mai notata perché Minus non è certo uno dei miei personaggi preferiti. E invece è un capolavoro.
Amo i missing moments, amo leggere della vita dei personaggi più bistrattati o anche più odiati, e amo le ship che sembrano improbabili e poi mi fanno sciogliere il cuore come questa.
Io Peter lo capisco. Era difficile farsi notare davvero essendo nascosto dal fascino di James e Sirius.
Infatti sembra non credere affatto che Marlene si interessi a lui, ma Marlene è pura, spontanea, sa notare le cose per bene, un po' come Luna, le guarda davvero, da vicino, e le sa apprezzare perché si fida. Mi sono fatta questa idea di lei e adesso difficilmente me la toglierò dalla testa ❤️
E niente, lei e Peter sono meravigliosi. Come sono stupende le riflessioni che Peter fa sui Babbani, è davvero giusto rischiare la vita per loro? Neppure li ringrazierebbero e questo è vero, l'umanità è fatta così.
Poi il momento in cui Marlene muore è straziante. Un secco Avada Kedavra tra un discorso e l'altro di un freddissimo Voldemort. È stato straziante e crudo.
Era facile per Peter cedere, convincersi per sopravvivere, per andare avanti. Li hanno lasciati soli e ha perso Marlene, alla fine riesco a comprendere le sue debolezze.
E il finale fa capire tutto, provo tanta pena per lui adesso,e li shippo terribilmente.
E... Davvero, grazie per averla scritta perché è stupenda ❤️😢 è stato qualcosa di diverso e originale da leggere, una lettura piacevolissima che ha lasciato sentimenti forti.
Tantissimi complimenti, puoi ritenerti orgogliosa di questa fic, perché è una piccola perla. ❤️

Recensore Master
16/07/20, ore 22:18

Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)"  – Prima classificata

Grammatica e stile: 10/10
La grammatica è perfetta. Ti faccio solo notare la parola alcool – sarebbe più opportuna con una sola o per intendere le bevande alcoliche (anche se è accettato comunque con due o).
Per quanto riguarda lo stile, non ho davvero nessun appunto da fare. Hai un’abilità sintattica e lessicale ottima: il lessico è ampio e sempre appropriato, mentre la punteggiatura diversificata e usata in modo perfetto rende la lettura scorrevole. La predominanza di frasi brevi ma ben collegate crea ritmo e mantiene l’attenzione costante, e la scelta dei corsivi e dei trattini lunghi – mai usati a caso ma davvero ben gestiti – va ad enfatizzare concetti, termini e riflessioni che restano nella mente. Il risultato è un equilibrio e una cura che sottolineano la maturità dello stile e che mi ha convinta completamente.

IC: 15/15 Peter Minus era forse l’unico personaggio tra quelli proposti per cui non avevo simpatia – e non ce l’ho neanche adesso, ma tu sei riuscita a indagarlo benissimo. Sono sorpresa davvero per il modo in cui hai reso quella che dev’essere stata la sua prospettiva: inutile, invisibile e invidioso. Non dev’essere stato facile vivere nell’ombra degli altri Malandrini – specialmente James e Sirius – e sottolineando questo aspetto Allo stesso tempo, ci hai mostrato una novità assoluta: una storia d’amore per Peter, cosa che ho trovato davvero originale. La relazione con Marlene, che lo mostra nel suo aspetto più umano, non va a snaturare però Peter e non lo salva dalla scelta estrema: in definitiva, non abbraccia il lato oscuro per bontà, per sacrificio o per salvare Marlene (cosa che in un certo senso mi avrebbe fatto forse storcere il naso) ma sempre per codardia. E questo risulta già prima, dai pensieri che comincia a fare durante le prime missioni dell’Ordine: in fondo, Peter già pensa che sarebbe meglio smettere di combattere e unirsi ai maghi oscuri. Questa scelta rende giustizia all’identità del personaggio fino alla fine e salva del tutto la sua bruttura interiore. Mi è piaciuto davvero tanto come tu sia stata in grado di mostrare un aspetto positivo del personaggio (la storia con Marlene) E allo stesso tempo offrire motivazioni dietro la sua evoluzione (o per meglio dire, involuzione). Entrambe le scelte sono state rese in maniera vivida, credibile e riuscitissima. Il costante scandire i pensieri di Peter, l’accuratezza con cui hai reso il personaggio e l’originalità delle aggiunte che hai prodotto non possono che portarmi a darti il punteggio massimo. Bravissima, era proprio qualcosa del genere che cercavo!

Trama e IC altri personaggi: 9/10 La trama mi è piaciuta molto e l’ho trovata, oltre che originale e ben congeniata, anche ben articolata e strutturata: abbraccia infatti molti momenti della vita di Peter – dagli anni a Hogwarts, alla relazione con Marlene e infine alla tragica scelta di unirsi a Voldemort. Tutto risulta coerente, non ci sono elementi discordanti, né – a dispetto della grande linea temporale – buchi di trama. Gli altri personaggi, comprese le piccole comparse che si svelano in parti di dialoghi sono ben riuscite, da Sirius e James fino alla McGranitt nella primissima frase. Cosa dire poi di Marlene? Non la conosciamo, sappiamo davvero poco di lei e quindi va trattato alla stregua di un personaggio originale. Le hai dato vita e il modo in cui l’hai fatta avvicinare a Peter è l’unico che avrei immaginato plausibile. C’è da dire poi che una delle poche cose che di Marlene sappiamo nel canon (e che rende la coppia non assurda) è che nell’apprendere la morte di Marlene, Lily scrive che ha sofferto moltissimo, così come Peter appunto!
L’unica cosa che non mi ha convinto del tutto e per cui ho deciso di decurtarti un simbolico mezzo punto è la scena della morte di Marlene e dell’attacco da parte di Voldemort per portare Peter dalla sua parte. Da parte di Peter mi è sembrato ben credibile sottomettersi al mago che ha ucciso il suo amore per paura, per non fare la sua stessa fine (mal interpretando il volere di Marlene – dettaglio bellissimo); non altrettanto però mi ha convinto la mossa di Voldemort: per convincere qualcuno a fare qualcosa per te, si punta prima alle minacce e poi casomai a metterle in atto. Ecco, le motivazioni di Voldemort sono chiare e la sua mossa proprio perché ha di fronte un personaggio pusillanime come Peter vanno a segno, ma credo che abbia ucciso Marlene troppo rapidamente, quando per legare di più il ragazzo a lui avrebbe potuto prima tentare l’idea di rapirla, farla soffrire o al contrario incorporarla nel progetto (e quindi promettere di accogliere tra le sue fila anche lei). L’idea funziona ed entrambi gli atteggiamenti sono coerenti, anzi proprio la morte di Marlene è ciò che rende Peter se stesso, ma credo che qualche “contrattazione” in più da parte di Voldemort avrebbe reso la scena del tutto credibile. I personaggi della scena (Peter, Marlene e Voldemort) sono stati IC e tutto è coerente, ma in un certo senso è stato un azzardo poco logico da parte del Signore Oscuro, un azzardo troppo istintivo per una natura calcolatrice come la sua. Non è sbagliata questa parte, funziona, mi è sembrata solo un pochino troppo veloce.

Titolo: 2.7/3 Partiamo da una considerazione: il titolo è perfetto nel suo significato, rimanda chiaramente all’ultima frase della storia che retrospettivamente riassapora tutto il percorso con Marlene. Marlene è la ragione per essere coraggioso (come si evince più volte nel testo), ma cercare di sopravvivere è la ragione per non esserlo. Le due parti della storia si vanno allora a unire e trovo anche che la lingua inglese renda meglio dell’italiano il concetto. Quello che non mi ha convinto del tutto però è la posizione del not separata dal trattino. Graficamente avrei preferito la forma “A reason (not) to be brave” che unisce meglio le due idee, oltre che essere più fedele all’inglese in quanto è più corretto “a reason not to be brave” rispetto a “a reason to be brave not”. Non si tratta di un errore in inglese e la tua scelta non rende meno forte l’impatto del titolo: è una percezione personale che non mi ha fatto apprezzare del tutto il titolo, dunque ti ho tolto giusto un paio di punticini.

Gradimento personale: 5/5 Qui il punteggio parla da solo, forte e chiaro. Ho amato davvero tutto di questa storia, dallo stile limpido e curato alla trama ben articolata. Il personaggio di Peter è delineato benissimo e ho provato personalmente molta empatia per lui, rispettando a pieno il senso del contest – e forse andando anche un po’ oltre. La Peter/Marlene diventa poi ufficialmente una mia ship, mi aspetto di leggere altro in proposito sappilo!

Totale: 41.7/43

Recensore Veterano
16/07/20, ore 17:13

Oggi FINALMENTE riesco a passare qui perché ho questa storia tra quelle da recensire da un secolo e poi ti ho vista citarla in un commento su Facebook e ho deciso che era giunto il momento per me e questa storia.

È stato molto difficile ricordarsi di odiare Peter in questa storia perché sin dall'inizio ti suscita una gran tenerezza (quel "come se fosse possibile vedermi, accanto a voi" ha contribuito tantissimo, dannato topo!); è l'escluso, l'amico che gli altri si portano dietro, quello quasi invisibile; quello che non è poi niente di speciale. È lui che fa caso a tutto mentre gli altri non fanno caso ai commenti che li circondano.

Inoltre, hai inserito benissimo il suo rapporto con Marlene lasciandolo sempre IC, rimarcando sempre il suo sentirsi inadeguato ma al contempo trascinato in ogni situazione: nell'amore, in cui è Marlene ad essere un passo avanti, alla guerra che non percepisce come sua.

Sul finale, ricordarsi perché si odia Peter però è diventato un po' più facile ma è quello che rende anche questa storia pienamente coerente con il personaggio di Codaliscia, ossia l'opportunismo: sfrutta al volo la possibilità di vivere datagli da Voldemort, trincerandosi dietro l'idea che a Marlene sarebbe andato bene così, anche se un vero Grifondoro si sarebbe comportato diversamente.

Hai fatto benissimo a proporre questa storia sul gruppo! È davvero meritevole ed il tuo stile è scorrevole, il che lascia proprio assaporare la storia che è una meraviglia.
Un abbraccio!

Recensore Master
10/07/20, ore 18:00

Ciao, Mari!
Non so ci credo, eppure sono finalmente riuscita a leggere questa storia!
Tra l'altro, il fatto che tu ne abbia parlato nel gruppo e che partecipi proprio con questo racconto a un contest cui sono iscritta anch'io mi è parso proprio il classico segno del destino: insomma, tutto mi invitava a leggerla.
Ecco, ora che ho fatto la mia (non richiesta) premessa, posso dire che sono totalmente stupita?
Non mi aspettavo niente del genere.
In verità non so neanch'io cosa mi aspettassi, forse una storia d'amore non ricambiato o qualcosa incentrato solo sul sentimento, invece tu hai fatto quello che non ha fatto l'autrice della saga: hai dato a Peter una vera motivazione per fare ciò che ha fatto. E non importa se questa motivazione sia in realtà sporca del suo punto di vista, che non abbia voluto capire né sentire la supplica di Marlene, che non abbia addossato la colpa della morte di lei all'unico vero responsabile – non importa perché anche questo fa parte della sua motivazione, della sua scelta, della sua caratterizzazione.
Sei riuscita a farmi empatizzare con Peter Minus, e con questo ho veramente detto tutto (hai questo potere strano, tu, di farmi empatizzare con coppie e personaggi di cui in genere non voglio neanche sentir parlare!).
Mi è piaciuto tanto come hai costruito l'introspezione del protagonista, aprendo la storia con un dialogo tra Peter e la McGranitt (❤) che mostra senza fronzoli la condizione subordinata di Peter rispetto agli amici, la percezione che hanno gli altri di lui e, soprattutto, la percezione che lui ha di se stesso. Credo che tu lo abbia reso terribilmente IC descrivendolo preda di un'incurezza che vacilla tra ammirazione e invidia, sporca di una sorta di ristoro fine a se stesso nel compiacersi di avere le spalle coperte grazie all'amicizia di James e Sirius.
James e Sirius che, filtrati dalla percezione malmessa di Peter, appaiono perfetti e inarrivabili, ma guardati con maggiore oggettività appaiono prede di un grande difetto, vale a dire l'incapacità di capire sul serio ciò che era al di fuori di loro due – e malgrado io ami questi due personaggi non posso fare altro che trovare credibile questa tua visione, perché loro sul serio non hanno capito niente di Peter e non l'hanno mai degnato di abbastanza attenzione per capire cosa covasse in sé e a che punto fosse corrotto.
In questa cornice che di canon ha tutto inserisci poi l'elemento fanon, che è Marlene. Un fanon che però di canon ha tutto tanto è credibile, perché questa storia d'amore che narri in relativamente poche pagine dà a Peter una spinta inaspettata e decisiva: per la prima volta, comprende di poter avere di più dalla vita, di aver diritto a essere più dell'amico invisibile di James e Sirius, di poter essere amato e compreso a sua volta – di aver diritto a una scelta.
Marlene è la svolta che gli dà, al contempo, la felicità e la dannazione, almeno questa è l'impressione che ho avuto: perché senza saperlo gli infonde il coraggio necessario a mettere in discussione tutto e tutti, a iniziare a ragionare con la propria testa e a rifiutarsi di seguire James e Sirius in ogni cosa, senza proferire sillaba.
Ed è doloroso, ma estremamente umano, come lui rifiuti la guerra e dica a se stesso che loro in fondo avrebbero potuto starsene in disparte, perché quella guerra appartiene ad altri. E ancora credibile (e, non-ci-credo, un po' ho concordato con lui!) che nutra livore nei confronti di Silente, il più grande mago di tutti i tempi che però non sfida apertamente Voldemort (pensando a Gellert, si potrebbe dire in modo un po' malevolo che la tendenza ad aspettare Silente l'abbia sempre avuta XD) – noi lettori ormai conosciamo le motivazioni che hanno spinto Albus a temporeggiare, ma è indubbio e verosimile che per alcuni suoi alleati possa essere stato frustrante dover rischiare la vita ed eseguire ordini senza conoscere realmente le regole del gioco.
Credo sia evidente, ma sei riuscita a farmi apprezzare una storia incentrata su Peter Minus! Te l'ho detto, l'ho trovata a dir poco credibile col suo proposito di andare oltre le apparenze e dare anche a Peter una motivazione. Certo, non ho potuto fare a meno di rabbrividire quando cede, soprattutto per il modo in cui cede – a un passo da lui c'è il corpo senza vita di Marlene, la donna che ha amato, che lo ha amato e di cui ha ignorato l'ultima supplica –, ma in fondo tradimento e fuga dalla morte sono i pilastri della caratterizzazione di questo personaggio, quindi è giusto così – ed è giusto anche rabbrividire.
Insomma, bravissima!
A presto! ❤

Recensore Master
08/07/20, ore 22:37

Ho trovato la tua storia qualche ora fa e mi sono detta, proprio tu come a scriverla, che le avrei dato una possibilità anche con Peter, che hai ragione, tutti più o meno odiano. Anche dopo averla letta - e amata, non riesco comunque a farmelo piacere, non perché sia scritta male, è solo che il dolore per ciò che ha fatto è troppo grande. 
Lo compatisco, questo lo faccio: perché Peter ha sopportato tanto, sempre stato nell'ombra. Tutti hanno guardato James e Sirius, che si meritano quelle attenzioni, che sono fatti per avere quelle attenzioni, ma quando loro sono presenti ogni luce su di lui va via, è sempre andata via. L'unico spiragio sa di burro e fragola, sa di un amore che non credeva di poter conoscere, sa di Marlene e lui la ama. Perché Marlene ama lui, perché si è davvero interessato di conoscerlo: una volta, l'unica
Proprio qui, almeno fin qui, ho creduto di capirlo Peter: vive il momento più bello della sua vita, ha una donna che lo ama, finalmente è coraggioso, finalmente è un Grifondoro, ma ogni volta che esce in missione con l'Ordine della Fenice, ogni volta che rischia più di quanto abbia, quel coraggio un po' muore, quelle domande cominciano a nascerle nella mente: perché combattere una guerra che non lo riguarda? Perché schierarsi, quando non ne ha bisogno? Perché rischiare la vita, la propria e quella dell'unica che l'ha mai amato, per qualcuno che nemmeno lo sa? E sente di aver ragione, quando il burro e la fragola non potrà mai più averli, quando Marlene - torturata per così tanto, derisa per così tanto, muore. Quello che fa più male, è il fatto che abbia provato a salvare lui fino alla fine, lui che alla fine si lascia andare, alla fine decide di vivere senza più quella luce negli occhi, di vivere come ciò che la strada gli ha sempre detto di essere. Terribile e meravigliosa allo stesso tempo, è stata una lettura che ho adorato, che mi ha fatto vedere Peter con un'altra prospettiva: più in profondità, dolorosamente. 
Sono contenta di averla letta, davvero. 
Sia 

Recensore Master
15/06/20, ore 20:24

Ciao :-)
Cavoli, Minus non è un personaggio facile da trattare, ma ho apprrzzato molto come hai dispiegato le sue motivazioni a passare dall'altro lato. Non ce lo vedo Peter con Marlene, ma è bello vederlo considerato e voluto bene, peccaro che stare con lei non gli ha fatto capire quanto lui sia speciale e che deve smettere di paragonarsi a James e Sirius. La conversazione finale mi ha colpito e l'ho trovata profondamente verosimile.
Complimenti!
A presto,
Carme93

Recensore Junior
13/05/20, ore 09:27

Ciao❤️
Sono passata sul tuo profilo perché incuriosita, poi ho trovato questa fanfiction e mi sono fiondata.
Inizialmente ho pensato "oh mio Dio, è folle! Scrive su Peter" perché, ovviamente, lo odio ma il desiderio di capire come lo avessi descritto era più forte.
Sono stata contentissima di leggere questa fanfiction perché sei stata così brava da non farmelo odiare.
Addirittura sei riuscita ad intenerirmi, a farmi empatizzare con lui.
Molto spesso non ci si sofferma su quello che ha dovuto passare, sui suoi sentimenti di "inferiorità" nei confronti dei suoi amici popolari, sentimenti che-a mano a mano- ti distruggono l'autostima e ti fanno sentire una nullità.
Ho amato come hai strutturato il tutto, come l'amore abbia salvato Peter ma, allo stesso tempo, lo abbia anche distrutto.
È quasi poetico.
Hai descritto Codaliscia come realmente è: umano.
Non una persona cattiva dalla nascita, non una persona senza coraggio, ma solo come una persona ferita e distrutta dentro.
Un'altra cosa che ho amato tanto, a parte la caratterizzazione dei personaggi, è il tuo stile scorrevole e intriso di emozioni.
Le ho provate tutte, dalla prima all'ultima.
Sei stata eccezionale nel trasmetterle, oltre al fatto che sei stata fantastica nello scrivere l'intera storia perché molto bella davvero.
Ti voglio fare i miei complimenti per questa fanfiction, non era per niente semplice mettersi nei panni di un personaggio del genere.
Tu l'hai fatto egregiamente, facendomi anche simpatizzare per lui.
La parte finale mi ha distrutta😭
Brava brava brava!
La fanfiction è molto bella e mi è piaciuta molto ❤️
Baci
-Francesca-

Recensore Master
21/04/20, ore 16:14

Ciao!
 
Mi avevi già incuriosita col dire di dover scrivere di Peter, perché per quanto lo detesti assai nella saga credo sia uno dei personaggi che offre maggior possibilità di lavorare a livello di introspezione, e avevi già fatto un ottimo lavoro con Draco a questo proposito, per cui sapevo sarebbe stato ben gestito. L’idea di lui in una relazione sentimentale mi ha incuriosita ancora di più, inutile dirlo, per cui sono approdata qui (con un po’ di ritardo ma sono terribilmente lenta). E niente, prima di perdermi in chiacchiere ti dico subito che mi è piaciuta davvero moltissimo questa storia!
 
Bene, ora che te l’ho detto inizio la recensione vera e propria, sperando di non tramutarla in un papiro senza senso.
Di fanfiction che trattano del personaggio e delle motivazioni dietro al suo tradimento avevo già letto, proprio perché mi affascina andare a indagare dietro alla maschera del cattivo e provare a comprenderlo (non dico rivalutarlo, non credo sia possibile dato quel che alla fine ha fatto), invece di limitarsi alla condanna che la saga un po’ ci consegna (vabbeh, alla fine non uccide Harry dai Malfoy, però insomma…), ma ho adorato la tua e l’ho trovata davvero originale. Ovviamente per l’inserimento della variabile Marlene, ma anche perché analizzi la sua condizione anche prima che tradisca i Potter, quando erano amici e ragazzi a scuola, dando ancora più incisività alla sua condizione di amico nell’ombra. Ecco, questo è il tratto che mi lascia sempre più con l’amaro in bocca quando leggo o penso a lui: è sempre stato secondo agli altri, per tutti, dalle ragazze che avevano occhi solo per James e Sirius (anche per ovvie ragioni, eh, non giudico nessuno per preferire James, la me tredicenne avrebbe sicuramente spasimato per lui), ai professori che si trovavano a lodare gli altri tre Malandrini, sicuramenti più dotati (anche se Minus alla fine è riuscito a divenire Animagus nonostante tutto). Ha fatto male leggerne, e credo tu abbia fatto proprio un ottimo lavoro nel trasmettere questa sensazione. Credo ci si dimentichi di questo dettaglio, quando si giudica il lui adulto, però temo che non sia proprio secondario: non sarà un valido motivo per tradire, ma è sicuramente un elemento che contribuisce a colmare di gocce quel vaso che prima o poi traboccherà, ed è parte fondamentale della sua caratterizzazione per spiegarlo. Tutto questo sproloquio per dire che ho trovato funzionale e molto ben gestito l’inserimento di queste dinamiche al tuo fine di rendere il personaggio e spiegarlo (ho adocchiato il contest sul forum tempo fa e ricordo la tematica richiesta, e credo proprio che tu abbia fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista, come credo ribadirò a oltranza nel resto della recensione).
Seguo il filo della storia per approdare a quel pomeriggio a Hogsmade: hanno poco spazio, però ho riso parecchio davanti a Lily che deve dividere James con Sirius, ho sempre immaginato che stare con James significasse “adottare” inevitabilmente anche Sirius.
Passando a Marlene, devo dire che sono stata molto stupita di vedere lei in coppia con Peter, piacevolmente stupita perché la tua versione mi è piaciuta molto! Tralasciando il dettaglio di vedere più che raramente Peter in coppia, Marlene so che spesso è associata a Sirius. A me come coppia questi ultimi non convincono (anche se in realtà ho letto una sola storia su di loro, e solo di recente, però il fatto che mezzo Ordine abbia la stessa età mi lascia assai perplessa – ma queste sono fisime mie che non hanno intaccato la storia), per cui ero doppiamente curiosa di leggere la tua versione di lei e di lei con Peter. E niente, credo di avertelo già detto, però mi è piaciuta nella tua storia: mi è parsa schietta, pratica e mi ha intenerito come abbia saputo guardare a Peter e riconoscervi una persona con non meno valore degli amici. Ho trovato la loro relazione naturale, soprattutto ho trovato naturale che Peter si sia innamorato a tal punto di lei, tanto che la sua morte sarà davvero il punto di svolta che lo farà capitolare e farà traboccare quel famoso vaso: credo che una persona cresciuta con tutte quelle incertezze (per quanto amici e per quanto gli volessero bene, credo che gli altri Malandrini involontariamente abbiano aumentato le sue insicurezze, per quanto li ho sempre immaginati spronarlo per liberarsene), senza amore da parte della madre, trascurata da tutti, tenda inevitabilmente ad attaccarsi tanto alla prima persona che lo faccia sentire amato e importante, lui solo e non in relazione ad amici. Tutto questo per dire che trovo davvero plausibile, per come l’hai costruito, che la morte di Marlene abbia segnato l’inizio del tradimento. Ma non posso limitarmi solo a questo, perché hai costruito molto bene anche tutto il prima, rendendo la sua decisione un insieme di dettagli, pensieri e motivazioni che si accumulano nel tempo. Ho trovato i ragionamenti di Peter durante il primo spaccato ambientato in guerra calzanti, non solo per lui, ma proprio per qualsiasi situazione di guerra. Non tutti nascono eroi, non tutti hanno il coraggio di perdere la propria vita per gli amici, figurarsi per sconosciuti babbani che non diranno mai grazie perché non sanno e se sapessero lo riterrebbero doveroso. Lo trovo un approccio umanissimo – tragicamente umano, forse – alla guerra, soprattutto se si pensa che era una guerra in cui Peter, in quanto Purosangue, poteva non ritenersi coinvolto. Condivisibile o meno che sia, a freddo, è pur sempre realistico (e non solo nel canon della serie, ma anche nella realtà).
 
Insomma, probabilmente come mio solito mi sono persa in ragionamenti con ben poco filo logico, però ci tengo a ribadire quanto ho apprezzato e ritenuto efficace la resa di Peter che hai costruito. Non gli fai alcuno sconto e lo mostri in tutta la sua umanità, meschina forse, ma la realtà è questa e non ci si può non domandare “io cosa avrei fatto?” e realizzare che una risposta non si ha, senza dover davvero affrontare simili situazioni, e dover sospendere almeno per la lettura della storia qualsiasi condanna o giudizio.
Complimenti, davvero, è stato un grandissimo piacere leggere questa one-shot!
 
A presto,
Maqry

Ps: spero davvero di non aver scritto tanto senza dire niente, mi sono fatta un po' trascinare dalla storia XD

Recensore Master
21/04/20, ore 15:00

Ciao!
Sono passata da questa perché ero curiosa della veste che avessi voluto dare a Peter, un personaggio che sicuramente ha tanto da dire.
E tu gli hai dato un personalità, un motivo, del rancore. E le parole della Mcgranitt non sono mai state così vere, ora che Peter è solo, oscurato dalla luce di Sirius e James... che non si sono minimamente occupati di lui.

E sicuro lui aveva le sue ragione per non sentirsi amato, per sentirsi solo, invisibile, alla stregua di due persone che, per quanto gli abbiano voluto bene, non l'abbiamo mai realmente capito.
E anche quando Marlene l'ha lasciato, lui ha ceduto a tutti quei dubbi, quella solitudine.

Molto bella questa storia. Sono contenta che qualcuno abbia scritto di Peter Minus e gli abbia dato una forma, uno spessore, una motivazione.
Non ho trovato nessun errore grammaticale o sintattico, complimenti.
La struttura del racconto è fluida ed è scritta davvero bene.

Complimenti ancora.
Brava.

A presto,
un abbraccio,
Julis

Recensore Veterano
13/04/20, ore 13:30

Bella storia.
Complimenti per come l'hai scritta e strutturata. Non è una cosa banale!
Povera Marlene 💔