Recensioni per
Falling to the dephts, can I ever go back?
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/06/20, ore 14:09

Quinta classificata al contest "Generi a catena"

Grammatica e stile:
10/10 (5 grammatica + 5 stile)

Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato nessun errore, quindi complimenti.

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere semplice e lineare, pulito e immediato. Le frasi sono dirette, con poche subordinate e sono volte a esprimere immediatamente il concetto, anche grazie all’utilizzo oculato di termini efficaci e al loro sapiente accostamento. Questa scrittura rapida, concisa, priva di orpelli che possano appesantire la lettura, appare molto efficace per il brano che hai deciso di presentare e ben si accosta a quello che è, di fatto, un flusso di pensieri della protagonista. Hai usato la punteggiatura in maniera egregia, utilizzando e intervallando vari segni d’interpunzione in maniera corretta ed efficace, donando il giusto ritmo alla narrazione; hai utilizzato prettamente il punto fermo, donando dunque un ritmo serrato alla narrazione, soprattutto nella parte finale, dove i pensieri di Isabella si fanno più concitati, definitivi. Anche l’uso del corsivo, seppur diffuso, risulta efficace per sottolineare quelle che sono le frasi cardine della narrazione, aiutando il lettore a immedesimarsi con esse.
Per quanto riguarda le descrizioni, non ve ne sono in quanto tali, ma non è una “mancanza” che dà fastidio, o che dà la sensazione che il tuo testo sia incompleto: si sta parlando di un componimento introspettivo, dove a farla da padrone sono i pensieri di Isabella riguardo gli avvenimenti cardine della sua vita. Ti sei concentrata, più che sul rendere i luoghi e gli eventi, nel trasmettere le sue sensazioni e il suo tormento e in questo sei stata davvero molto brava, riuscendo a tratteggiare, in poche e sapienti pennellate, il mondo interiore di questo personaggio. Sei inoltre stata molto brava a non rendere confuso il lettore, delineando e contestualizzando gli avvenimenti quel tanto che basta per non disorientare. Ne consegue una lettura scorrevole e piacevole, immediata e funzionale, sicuramente molto adatta a ciò che volevi esprimere.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

Hai deciso di parlare di un personaggio non semplice, complesso e dalle molteplici sfaccettature, un personaggio che non si può certo definire positivo, ma che non si può neppure biasimare del tutto per le sue scelte, soprattutto quando se ne comincia a conoscere il vissuto. Il rischio era quello di non rendere al meglio l’interiorità di Isabella, di grattare solamente la superficie e di non andare oltre ciò che si vede, invece tu sei stata davvero molto brava a toccare ogni angolo della sua mente, a scavare in ogni anfratto e ad analizzare i tratti salienti della personalità d’Isabella, attraverso quelli che sono i momenti cardine della sua esistenza, quelli che l’hanno segnata dall’inizio alla fine.
Sei partita dalla sua infanzia e dalla traumatica scoperta della realtà in cui si trova, della presa di coscienza di quello che è realmente l’orfanotrofio, giungendo poi alla fine della sua vita, al termine di quell’esistenza che è stata solo sopravvivenza. Hai mostrato l’evoluzione di questo personaggio passo dopo passo, senza tralasciare nulla: hai scelto in maniera davvero oculata i momenti da presentare e da descrivere e lo hai fatto selezionando quelli più significativi e che meglio mostrassero il percorso compiuto da Isabella, ma anche le sue ragioni e i modi in cui si è sentita. Hai umanizzato questa figura, l’hai resa colma di sofferenza e fragile, hai portato alla luce quei lati di lei che spesso rimangono nascosti, sepolti, marginali. Hai portato l’attenzione del lettore sulle motivazioni che hanno spinto Isabella a scegliere la strada che si è trovata a percorrere, hai dato una spiegazione, hai sapientemente giustificato un agito riprovevole, ma che non si può condannare del tutto: Isabella ha agito in nome della sopravvivenza, assecondando un istinto di autoconservazione che tutti naturalmente hanno. Ha avuto paura e ha agito di conseguenza. È apprezzabile che tu abbia posto l’accento non solo su questi suoi aspetti più meschini, ma anche e soprattutto su quelli positivi: per lei, essere una Mamma non è stata solo questione di sopravvivenza; Isabella era davvero affezionata ai suoi bambini, a quelle creature che avrebbe dovuto allevare e che invece ha cresciuto. Nonostante tutto, nonostante il suo compito, li ha amati, perché in fondo lei non è mai stata crudele, ha avuto solo paura della morte, di quella stessa morte che alla fine dice di affrontare come non ha mai avuto il coraggio di fare fino a quel momento, con una crescita psicologica meravigliosa, che tu mostri con naturalezza, spessore ed efficacia.
Hai fatto un’analisi introspettiva davvero ben strutturata e costruita, che coinvolge il lettore e lo immerge nella mente e nel mondo interiore di Isabella, che hai indagato in ogni sua sfaccettatura, senza snaturarla, ma mostrandola a tutto tondo, anche in quegli aspetti di lei che nell’opera rimangono più nell’ombra. Hai saputo rendere Isabella in maniera impeccabile: era senza dubbio lei il personaggio di cui ho letto qui. Complimenti!

Trama e originalità: 8/10

Per quanto riguarda la trama, trattandosi di una storia introspettiva, ovviamente non ce n’è una vera e propria, ma piuttosto hai presentato un insieme di momenti, d’istanti che hanno segnato la vita di Isabella. Nonostante questo, il racconto non risulta frammentato, ma omogeneo, unito dal filo conduttore della presa di coscienza di Isabella, della sua crescita interiore, che comincia quando scopre la verità e perdura lungo tutta la sua esistenza, fino alla conclusione della sua vita, dove si trova una persona completamente diversa da quella che era in partenza. L’evoluzione che hai mostrato si dipana naturalmente lungo tutta la narrazione e a ogni cosa hai dato il giusto spazio: non c’è nulla di frettoloso, nulla di superficiale, ma tutto è al suo posto e contribuisce a disegnare, man a mano che la narrazione prosegue, il profilo psicologico di questo personaggio, nel quale il lettore si trova a viaggiare. L’assenza di trama, dunque, è supportata da un’ottima introspezione, ben costruita e resa, coinvolgente e intensa. Hai dato vita alla mente di un personaggio, l’hai resa vivida e palpabile, hai dato voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni, rendendoli i protagonisti assoluti della tua storia, in un equilibrio davvero godibilissimo e ben riuscito.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia non presenta un carattere innovativo, per via del fatto che riprende eventi dell’opera e li analizza. In tal senso, non c’è nulla di nuovo nella tua storia, o di non visto. Vengono descritti quelli che sono gli eventi salienti della vita di Isabella, vengono sviscerati, ma non viene detto nulla di più di ciò che già non sappiamo conoscendo l’opera. L’unico tocco personale e originale è quello delle sorti toccate a Isabella, a oggi ignote: qui tu ne hai voluto dare una lettura quasi positiva, che sa di riscatto. Isabella va incontro alla morte, a quella morte da cui è fuggita, ma lo fa a testa alta e con coraggio, lo fa con fierezza e con orgoglio per aver aiutato i suoi bambini. È un finale di riscatto, di redenzione. La tua storia non risulta piatta o noiosa, proprio per la minuziosa indagine psicologica svolta e per il coinvolgimento emotivo che sei riuscita a creare. La tua è una storia potente, e per questo apprezzabilissima, anche se non molto innovativa.

Attinenza al genere: 5/5

Il genere che dovevi utilizzare è quello Drammatico e ne hai fatto un uso davvero egregio. Hai scelto di muoverti all’interno di un’opera cupa di per sé, e che quindi offriva un terreno molto fertile; qui, hai scelto uno dei personaggi più drammatici, tormentati e sofferenti, e che quindi ben si è prestato per costruire una vicenda intrisa di cupezza e disperazione. Hai deciso di entrare in una mente disturbata, piena di rimorsi e rimpianti, di demoni interiori e di questioni mai risolte. Hai saputo rendere alla perfezione tutto il dolore di Isabella, la sua paura, il suo voler rifuggire la morte talmente tanto da essere disposta ad abbassarsi a livelli che mai avrebbe immaginato.
Hai delineato, è proprio il caso di dirlo, una donna drammatica in un contesto e una vicenda altrettanto drammatici e hai fatto sentire tutto il peso di questa drammaticità, in ogni passaggio, in ogni parola che hai usato e che si è imposta con forza. Hai senza dubbio usato alla perfezione il genere che ti era stato assegnato, sfruttandolo al meglio e rendendolo centrale all’interno della storia. Complimenti!

Gradimento personale: 4,5/5

La tua storia mi è molto piaciuta. Isabella è un personaggio che mi ha sempre affascinata, fin dalla sua prima apparizione, e ha continuato a esercitare questo fascino man a mano che veniva approfondita, quindi mi ha fatto molto piacere leggere qualcosa su di lei e ancor di più ho apprezzato che la vicenda fosse fortemente a carattere introspettivo. Isabella è un personaggio difficile, sfaccettato, complesso, e di difficile resa, ma tu sei riuscita a renderle giustizia appieno, mostrandoci le sue motivazioni, ciò che l’hanno spinta ad agire in una maniera assolutamente amorale, ma realistica e, alla fine di tutto, comprensibile. La tua non è una storia che vuole giudicarla, né compatirla: vuole darle dignità, forza, vuole farci conoscere i suoi pensieri, le sue paure e i suoi tormenti, la sua crescita. È una storia che le dà valore, che la rende in qualche modo positiva, soprattutto nel finale che hai pensato per lei, come già detto. È stata una lettura davvero piacevole e, anche se breve, ha saputo farsi ricordare.

Utilizzo prompt: 1,5/2

Sono stata molto indecisa su quale punteggio assegnarti in questa voce: non hai mai usato la frase assegnata per intero, prediligendone la prima parte, ma è indubbio che tu ne abbia fatto un utilizzo davvero egregio e centrale, riprendendo la seconda parte della frase come concetto, in vari punti del racconto, piuttosto che riportarlo fedelmente. Pertanto, il punteggio che ho deciso di detrarti è minimo. Ho molto apprezzato l’uso che hai fatto di questa citazione: l’hai cucita alla perfezione sul personaggio di Isabella, facendola sua, parte integrante dei suoi pensieri. L’hai amalgamata naturalmente nella storia, facendone il perno del sentire di Isabella, la compagna dei suoi tormenti. Facendone il suo mantra per andare avanti, per pulirsi la coscienza e farsi forza. In tal senso, il prompt è assolutamente presente e centrale, e tu l’hai gestito meravigliosamente.

Punteggio totale: 39/42

Recensore Master
12/05/20, ore 14:46

buongiorno, carissima
questa è la mia prima TPN, quindi avevo molte aspettative e ovviamente non le hai deluse! sei sempre molto dolce con argomenti come le kid!fiction, (questa lo è davvero, al di la di come su EFP siano ciamate le chld!fiction XD)si vede che sai come far muovere e parlare i personaggi perchè siano credibili e comunichino al lettore il loro mondo interiore.
Isabella, per altro, è una bambina/ragazzina con la quale è difficile empatizzare fino in fondo. E' vero il quadro che ne offri qui, è stata una vittima che ha deciso di salvarsi ad ogni costo, ma fare diversamente si può: c'è la meravigliosa Emma a mostrarci che è così.
Lei è complessa sfaccettata, e con una drammaticità che cresce frase per frase, in questa tua storia.
bravissima, spero che a Dark piacerà molto, e mi dispiace di aver usato il tuo prompt "a fini personali"!
baci, a presto,
Setsy

Recensore Master
19/04/20, ore 18:39

Ciao mia cara Mari, credo di aver fatto un pochino un errore di calcolo a leggere questa tua storia (ma appena chiuderò la recensione fingerò di rimuovere gli spoiler in cui mi sono volontariamente imbattuta ahaahh). Ero curiosissima di vedere come avessi sviluppato il prompt quindi non ho pensato a questo rischio!
Questa breve storia mi è piaciuta (ma del resto, qualcosa scritto da te che non mi piace devo ancora trovarlo!). Le cose che più funzionano sono come sempre lo stile e l'introspezione. Hai mostrato dei piccoli momenti di Isabella fin da quando è piccola ed è una delle bambine imprigionate nella "fattoria", fino a quando da adulta va incontro alla propria morte. Non so se è stato questo effettivamente il passato di Isabella, ma hai reso davvero bene la sua forza di volontà di sopravvivere e il modo in cui ha deciso di sfruttare la conoscenza dell'orrore a suo vantaggio. Diventa una Mamma per salvarsi la pelle, ma finisce poi per affezionarsi ai suoi bambini, tanto che arriva a desiderare di averli potuti crescere in un altro modo e ad essere fiera che abbiano trovato una conclusione più felice. Attraverso questi momenti, l'introspezione emerge benissimo segnata com'è dalla paura, dalal solitudine e dall'orrore. Ogni momento poi è scandito dalla frase del prompt "Ad altri va peggio" che credo tu abbia usato magnificamente, specificando di preciso chi sono questi altri: gli altri bambini che non sanno, gli altri bambini che sono felici senza conoscere l'orrore andando così incontro alla morte, quelli che in definitiva non reagiscono. E spieghi anche qual è il peggio: Il peggio viene solo con la resa.
In poche parole hai racchiuso tanto e io non posso che farti mille complimenti. Bravissima come sempre!
Un bacio e alla prossima! <3