Recensioni per
Le fate nascono dal ghiaccio
di Sabriel Schermann

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/06/20, ore 10:30

Eccomi di nuovo, a recensire quest'altra meraviglia!
Hai tratteggiato talmente bene l'acidità della maestra e l'inettitudine del preside che avrei avuto voglia di entrare nella storia e prenderli a schiaffi, dal primo all'ultimo momento del colloquio. Tra l'altro, questo preside mi ha ricordato molto l'attuale dirigente della scuola di mio figlio, ma questa è un'altra storia XD.
Purtroppo, come spesso succede, è più facile bollare come "anormali" le persone, piuttosto che cercare di comprendere i loro reali problemi: si fa prima e ci si toglie di dosso un sacco di responsabilità, e il fatto che succeda spesso nella realtà non può che far riflettere. Così come la violenza gratuita e la cattiveria dei bambini, che io ritengo essere gli organismi più malvagi al mondo, quando ci si mettono. E se un compagno/a ha delle difficoltà, delle fobie, ecco che si accaniscono come gli avvoltoi.
Davvero hai scritto una shot esemplare, ricca di spunti di riflessione ma anche di speranza, perché Jan è comunque un padre esemplare pur avendola adottata: è pià genitore lui, come ti ho già detto, di molti altri biologici.
Bravissima davvero!
Bacioni e a presto!

Recensore Master
03/05/20, ore 16:22

Eccomi, tesoro ^^

Non avevo dimenticato dall’ultima storia letta tempo fa la trama generale della serie che hai cucito sui tuoi personaggi, in ogni tuo racconto c’è un richiamo al rapporto che intercorre tra i protagonisti.
Mi piace tantissimo come descrivi il ruolo di Jan nella vita di Sindy, si percepisce la complicità con la bambina e allo stesso tempo i suoi tentativi di riscoprire in se stesso quantomeno una figura genitoriale autorevole; penso che non essendo biologicamente sua figlia abbia sempre un po’ la propensione ad accontentarla e a donarle serenità, ma anche di comprenderla molto più di quanto gli altri non riescano a fare. È molto bello e profondo il modo in cui stai affrontando un tema così delicato attraverso la prospettiva di Jan; l’uomo si sta accostando alla tematica grazie a Sindy e grazie alla sua sensibilità sta cercando di aiutarla e di proteggerla da un passato che ancora non conosce, però sicuramente capisce che ha lasciato segni indelebili nella psiche della bambina, che lei è bisognosa di affetto e cerca di proteggerla da chi invece non è predisposto alle problematiche altrui (la maestra Sandra non era certo portata per un lavoro educativo).
Fai riferimento in ogni tua storia alla forte sintonia di Sindy con la natura proprio per l’ambiente in cui Jan l’ha trovata; come hai sottolineato nella tua storia più recente, non avresti potuto dare un nome più appropriato alla bambina! :)
È meraviglioso questo spaccato sul rapporto tra i due. Il finale ci suggerisce come Jan desideri offrirle un futuro più roseo, la lascia perciò fantasticare, un modo che la bambina ha per evadere dai fantasmi del suo passato (e da chi non è propenso ad accogliere le sue fragilità). Non può sfuggire il senso di protezione di Jan verso Sindy, la protegge nel corpo e nell’anima (è significativa la premura che ha di allacciarle la cintura di sicurezza con un atteggiamento paterno).

È sempre bello leggerti, a presto!
Un grande abbraccio
-Vale

Recensore Master
30/04/20, ore 09:34

Ciao :-)
Innanzitutto complimenti! È una storia molto bella, breve ma intensa. L'ho letta tutta d'un fiato. Comincio ad adorare veramente Sindy e Jan!
È stato fantastico scoprire che Sindy sia riuscita a fuggire dall'orfanotrofio e dal bosco; decisamente è stata anche fortunata a incontrare proprio Jan. Ma un po' di fortuna se la meritano tutti almeno una volta, figuriamoci una bambina di dieci anni!
Condivido pienamente la reazione di Jan di fronte al comportamento di preside e maestra. È intollerabile! È evidente che Sandra cerchi ogni pretesto per prendersela con la bambina e non provi nemmeno a essere empatica. Ma purtroppo, al di là dell'idealismo, spesso le maestre sono così, completamente avvolte dai loro involucri di pregiudizi...
Se fossi in Jan, denuncerei la scuola e porterei Sindy da un'altra parte. Non credo che lui sia un'idealista.
Ti rinnovo i miei complimenti.
A presto,
Carme93

Recensore Master
29/04/20, ore 18:49

TERZA CLASSIFICATA e vincitrice del premio speciale “Empatia”

“Le fate nascono dal ghiaccio” di Sabriel_Little Storm




Grammatica e stile: 8,5/10


La storia è scritta davvero bene, sia dal punto grammaticale sia da quello stilistico; ho trovato solo alcuni problemini che ora ti segnalo ^^
Uno di questi è ricorrente (ed è anche l’unico costante che ho trovato) e riguarda i congiuntivi: in alcune frasi ho trovato dei verbi coniugati al congiuntivo anche laddove non era necessario e ci sarebbe stato meglio un imperfetto. Ti faccio alcuni esempi:
“il che poteva significare solamente che si trattasse davvero di qualcosa di grave”  che si trattava.
“Jan aveva compreso che la paura di Sindy, in realtà, consistesse in una vera e propria fobia”  si trattava.
“anche se sapeva che a volte accadesse”  accadeva.
Non per forza i verbi dopo il ‘che’ vanno messi al congiuntivo, dipende da che senso assumono nella frase e qual è la loro funzione ^^
Questo errore purtroppo ti ha sottratto un po’ di punteggio, e credimi, mi dispiace tantissimo, perché la storia è scritta davvero davvero bene!
Ti segnalo qui anche un altro paio di cose isolate che ho notato:
“dì alle ragazze che arriverò tra poco”
Dì con l’accento significa ‘giorno’; quando si tratta invece del verbo ‘dire’, quindi ‘di’ inteso come troncamento di ‘dimmi’, ‘dicci’ ecc, si scrive con l’apostrofo: di’. Proprio perché è un troncamento!
Questo è un errore comunissimo che fanno tantissimi autori ^^
Poi…
“gettandosi sul pavimento coprendosi il capo con le mani”
Mi suona strano che questa frase non abbia né una virgola né la ‘e’ congiunzione, in quanto ci sono due verbi e quindi due frasi facenti parte dello stesso periodo. Io avrei scritto “gettandosi sul pavimento e coprendosi il capo con le mani”.
“«Allora è davvero una strega...» pensò Jan ad alta voce, stringendo la sua bambina tra le braccia. «Oh, sì! La maestra Sandra è una delle peggiori streghe, di quelle con il naso a punta che di notte si trasformano e vengono a trovarmi nei sogni!» si infervorò la piccola. «Invece, le fate...»”
Qui non sei andata a capo, nonostante la prima frase fosse pronunciata da Jan e l’altra da Sindy. In genere, quando ci sono dei discorsi diretti, si va a capo ogni volta che i personaggi ‘si passano la palla’, cioè non si devono mai lasciare due battute di due persone diverse nella stessa riga, anche per differenziare meglio chi sta parlando e rendere il dialogo più chiaro. Io sarei andata a capo in questo punto:
“«Allora è davvero una strega...» pensò Jan ad alta voce, stringendo la sua bambina tra le braccia.
«Oh, sì! La maestra Sandra è una delle peggiori streghe, di quelle con il naso a punta che di notte si trasformano e vengono a trovarmi nei sogni!» si infervorò la piccola. «Invece, le fate...»”
Spero di essere riuscita a spiegare tutto al meglio, altrimenti sai che puoi sempre chiedere chiarimenti, io sono qui ^^
Come vedi, non sono errori gravi, ma essendo la storia piuttosto breve sono andati a sommarsi e ho dovuto abbassarti un pochino il punteggio!
Come ti dicevo, la cosa mi dispiace davvero tanto, perché lo stile di questa storia è pazzesco, scorrevole in una maniera sorprendente, hai fatto un lavoro mozzafiato e devo assolutamente farti tanti complimenti! Forse è perché ho seguito i tuoi progressi come scrittrice, ma ho notato in questa storia un miglioramento incredibile, anche e soprattutto per quanto riguarda la dinamicità e la fluidità: la formulazione delle frasi è fluida e il testo scorre perfettamente, sei riuscita ad amalgamare perfettamente descrizioni, azioni, pensieri e dialoghi, senza mai far prevalere una di queste cose sulle altre.
La storia, forse anche grazie alle scelte lessicali e alla descrizione delle situazione, è parsa vivida e credibile, concreta, vicina a noi e a quello che ognuno di noi vive nella sua quotidianità.
Bravissima, stilisticamente ho trovato davvero un grande lavoro in questa storia!


Trama e personaggi: 10/10

La trama è abbastanza semplice e lineare, ma in realtà si percepisce che apre una finestra più grande sulla vita di questi personaggi.
Tutto parte con Jan, il padre adottivo di Sindy, che viene chiamato dalla scuola perché apparentemente la bambina si è comportata male. Da qui salta fuori la paura di Sindy per i rumori forti e, oltre ciò, hai avuto modo di parlare anche del passato della bambina, di quando e come si sono incontrati, di frammenti di vita passata di Jan e Sindy che permette di inquadrare benissimo la situazione e permette a questa storia di reggersi in piedi anche da sola, nonostante faccia parte di una serie.
Sei partita da un piccolo aneddoto quotidiano per aprire una parentesi più grande e, nonostante la brevità della storia, ci sei riuscita magnificamente! Inoltre tutta la vicenda ha una grande coerenza, ha un suo perché, e la sua naturale conclusione è stata tenerissima!
Per quanto riguarda poi l’andamento della storia, hai mantenuto un ritmo incalzante e costante per tutta la narrazione, non ci sono stati punti morti o di stallo, il testo si è sempre mantenuto dinamico e ha permesso di mantenere alta la mia attenzione dalla prima all’ultima riga. Sviluppo perfetto, quindi: non ho avvertito alcuna mancanza, non sei mai andata di corsa né troppo lenta, hai dato a ogni scena il giusto tempo per svilupparsi e srotolarsi davanti ai miei occhi. Ottimo, sei stata molto equilibrata!
Per quanto riguarda i personaggi, anche qui non posso che notare i tuoi miglioramenti: hai delineato ogni personaggio con una nitidezza impressionante, sei riuscita a farmi capire perfettamente i loro caratteri attraverso il modo in cui hanno reagito nella situazione in cui li hai inseriti. Come dico sempre io, inserire i personaggi in delle situazioni quotidiane, farli interagire col mondo esterno e con altri personaggi è sempre il modo migliore per farli emergere *-*
Jan dà l’idea di essere un uomo rilassato, che ironizza su tutto e cerca di mantenere la calma (lo dimostra soprattutto con l’atteggiamento che assume con Sindy), ma con un forte senso morale e di giustizia, tanto che quando si trova di fronte a q quelle che reputa crudeltà e ingiustizie non può fare a meno di infervorarsi. La sua insofferenza nei confronti della maestra Sandra, il cercare di immedesimarsi sempre nei panni di Sindy e il suo sbraitare e perdere la calma nell’ufficio del preside ci parlano tanto di lui, ci permettono davvero di capirlo e farci un’idea su come reagisce davanti alle situazioni più disparate.
Idem Sindy, una bambina silenziosa e restia a manifestare ciò che prova e pensa. Non si difende apertamente quando la maestra la accusa di cose che non ha fatto (come invece avrebbe fatto qualunque altro bambino), ma allo stesso modo non scoppia a piangere, si limita a non reagire perché è troppo riservata e troppo silenziosa, forse anche spaventata dalle situazioni seppur non lo dia a vedere.
Ho trovato perfettamente gestiti anche la maestra Sandra e il preside che, anche se marginali, hai dipinto benissimo e hai reso quasi caricaturali, mi hanno fatto morire dal ridere e li ho trovati assolutamente perfetti XD
Insomma, ho adorato davvero tutto di questa trama e di questi personaggi, hai gestito ogni cosa in maniera spettacolare e non posso che farti tantissimi complimenti!


Utilizzo del pacchetto: 10/10

Per quanto la Liguirofobia possa sembrare marginale nella vicenda, perché il punto di vista non è quello di Sindy, io l’ho invece trovata centralissima, anzi, è praticamente la causa scatenante di tutto!
La bimba scappa dalla classe (a detta della maestra, si comporta male) proprio perché i compagni, la maestra e i palloncini fanno baccano, ci sono troppi suoni forti che le danno fastidio e lei si ritrova a reagire di conseguenza, cercando di sfuggire a tutto ciò.
Ma la cosa non finisce qui: questo fenomeno non traspare soltanto dal racconto della maestra, ma abbiamo modo di vederlo con i nostri occhi quando Jan la rimprovera e lei si accovaccia sul pavimento, terrorizzata. Per rincarare la dose, tra l’altro, ci riporti altri eventi di questo tipo tramite la memoria di Jan, per esempio i fuochi d’artificio del Capodanno. Insomma, hai inserito tanti fattori scatenanti e ci hai mostrare la conseguente reazione di paura.
Ma non ti sei limitata a questo, ci hai anche fornito quali potrebbero essere i traumi che hanno causato la fobia: Sindy ha vissuto per un periodo nella foresta, dove doveva sempre stare all’erta per ogni minimo rumore e ha quindi sviluppato una maggiore sensibilità uditiva. Questa ulteriore motivazione rende la sua fobia ancora più concreta.
Ma la cosa che in assoluto mi ha convinto di più è che non ti sei limitata a parlare della fobia in sé, magari raccontando un semplice aneddoto con un inizio e una fine, ma ci hai intessuto sopra una vicenda più grande, che si ricollega alla vita di Jan e Sindy e ha delle conseguenze. Spesso, quando abbiamo delle paure o delle ansie, queste si riflettono nella nostra vita di tutti i giorni perché ci impediscono di fare delle cose, di cogliere delle opportunità o ci mettono davanti a situazioni che non riusciamo ad affrontare; tu hai affrontato ed evidenziato tutto ciò, addirittura Sindy rischia di perdere l’anno per colpa della sua fobia e dell’incomprensione da parte della sua maestra.
Davvero, adoro come l’hai sviluppata, si vede che dietro c’è un grande lavoro e l’hai elaborata parecchio! È esattamente quello che speravo di leggere in questo contest!


Gradimento personale: 5/5

C’è altro da aggiungere forse? Ho amato alla follia questa storia, dalla prima all’ultima parola, mi ha tenuto incollata allo schermo e tutto il mondo attorno a me è scomparso per alcuni minuti *-*
Innanzitutto sai che adoro Sindy, Jan e tutta la tua serie, quindi per la scelta del ‘fandom’ sei andata a colpo sicuro!
Poi adoro le vicende in cui i protagonisti sono dei bambini, non sono molto brava a scriverle ma adoro leggerle.
E il modo in cui hai scritto questa storia… assolutamente divino, tra lo stile fantastico e i personaggi fortissimi mi sono proprio innamorata di questo scritto, non posso che ringraziarti per avermelo consegnato e fatto leggere!
…e, inutile negarlo, è sempre una grande soddisfazione quando vedo gli autori che conosco fare tanti progressi e passi avanti :3


Totale: 33,5/35

Recensore Master
28/04/20, ore 13:33

Oddio, Sabriel, LO SAPEVO CHE AVREI AMATO QUESTA STORIA *______*
Intanto devo dire una cosa: il tuo posto sul podio è meritatissimo, sei stata stupenda e hai scritto un racconto fenomenale, rendendo la fobia della povera Sindy un punto focale nella narrazione!
BRAVISSIMAAAA *____*
Poi… la maestra Sandra purtroppo soffre di dinosaurite, cosa ci possiamo fare? È una malattia pericolosa, ahimè… -.-"
Mentre il preside è veramente una nullità! Ma insomma, è rimasto lì come un sacco di patate - per non dire altro -, e non ha neanche aperto bocca se non per sbadigliare… che essere immondo e inutile, mi sa che tra lui e dinoSandra non so chi sia il più incompetente e inetto…
Comunque la scenetta è stata VERAMENTE ESILARANTE, ahahahahahahah, ho riso per dieci minuti mentre leggevo i pensieri di Jan, i suoi modi di reagire, le cretinate che diceva questa qui… pffff BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH XD
Vedo che l'influenza demenziale della tua moglia continua ad aleggiare nel tuo mondo, questa è una cosa moooolto bella, perché comunque hai reso davvero bene i personaggi: Jan è veramente magnifico, mi piace sempre di più, e sto scoprendo che a prescindere da tutti i dolori che deve aver vissuto - sono sempre più convinta che lui sia il Jannie del signor L., AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, ormai non mi imbrogli più cara Sabriel ù.ù (???) - ha comunque un suo senso dell'umorismo e un suo modo di affrontare in maniera più o meno ironica le varie avversità della vita.
Ci credo che Sin ha paura dei rumori forti, chissà cos'ha dovuto subire in quell'orfanotrofio orribile e nei mesi trascorsi nella foresta… povera stella, e quella stronza di dinoSandra non ha capito una mazza di niente! Ma certo, non ha una mente, come potrebbe capire qualcosa? -.-"
Che essere fossilizzato e inutile, direi che essendo una vecchia strega, qualsiasi sia la sua età, può benissimo essere quella giusta per morire!
Mi è piaciuto molto come hai fatto agire Jan, anche quando ha capito che la questione di Sindy che picchiava a caso il suo compagno di classe era una balla grande come il mondo e infine l'ha portata con sé al palaghiaccio.
Questa teoria secondo cui le streghe nascono dai palloncini e le fate dal ghiaccio è intrigante, ahahahahahahahah! Anche perché il ghiaccio può essere molto più pericoloso dei palloncini, ma Sindy ha una visione tutta ua ed è veramente speciale :3
E comunque io quando ero alle elementari, scappavo come ha fatto Sindy quando mi trovavo di fronte allo scheletro umano a grandezza naturale che la scuola aveva in dotazione per le lezioni di scienze: una volta un bidello lo stava trasportando in corridoio dopo le lezioni per rimetterlo nello sgabuzzino, io stavo uscendo da scuola e me lo sono ritrovato di fronte, e allora sono scappata come una furia, nascondendomi nuovamente in aula AHAHAHAHAHAHAHAH XD
E non mi hanno neanche trovato nei boschi, pensa te i problemi mentali che già mi affliggevano… ^^"""
Bene, finito il momento disagio, posso dirti che ho adorato questa storia e che sei stata fenomenale *____*
Ci sentiamo presto, alla prossima (ennesima) storia di questa serie e ancora tanti complimenti per il tuo meritatissimo posto sul podio di "Scriptophobia" <3

Recensore Master
25/04/20, ore 23:13

Ciao Sabriel! <3
Siccome sono cretina, il primo pensiero di questa stori è stato: 'OMMIODDIO, SINDY HA LA MIA STESSA FOBIA'.
E poi niente, mi sono ricordata che la tua storia partecipa al contest di Soul e che soprattutto tu sei l'autrice, come sempre mi contraddistinguo per la mia intelligenza.
Questa storia l'ho davvero amata. Senza se nè ma, la cosa che veramente mi ha conquistato è stata l'impersonificazione. Mi sono ovviamente perfettamente rivista in ogni tua singola riga, in ogni reazione di Sindy. Quando scoppiano i palloncini, quando sento un rumore, anche io come istinto ho quello di fuggire in bagno, rannicchiarmi su me stessa, premermi così forte le orecchie fino a volerle far sanguinare. E vorrei davvero scomparire nel pavimento, proprio come hai descritto tu. Quindi brava, davvero, si vede che ne soffri! Poi, ho amato lo stile, molto scorrevole ma sicuramente molto curato e delicato, in più Sindy e Jan sono i miei personaggi preferiti e adoro il loro rapporto padre/figlia, mi fanno veramente piangere ogni volta che li vedo insieme. La maestra l'avrei crepata, vecchia stregaccia! E una parte ancora più triste è stata quando si è capito che è vittima di bullismo, Sindy non farebbe male a una mosca di sua iniziativa (ma ovviamente è abituata a reagire, considerato anche il suo passato). Sei riuscita a caratterizzare bene entrambi i personaggi e a dar valore a questo rapporto, a questo amore infinito che provano l'uno nei confronti dell'altro. La frase delle streghe che nascono dai palloncini l'ho amata, ma la frase che le fate nascono dal ghiaccio... Beh, quella mi ha decisamente portato via un pezzo di cuore! Assolutamente geniale, un finale stratosferico, mi hai fatto venire i brividi.
Bravissima come sempre, un abbraccio forte! <3

Recensore Master
25/04/20, ore 22:17

Ciao cara,
finalmente riesco a passare da te ♥ Innanzitutto era tantissimo che non ti leggevo e mi era mancato leggere le tue storie ♥
Poi, questa shot, l'ho letteralmente adorata. L'ho adorata per la sua sensibilità, per la sua malinconia pressante, che la rende una storia viva, palpabile, che ti graffia ma fa anche tenerezza.
Jan è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo; non è uno che le manda a dire, ma allo stesso tempo sa quando fermarsi, quando porre fine ai giochi e mettersi da parte, sperando solo nel buonsenso e qui, spera nel buonsenso dell'insegnante cattiva e col tatto di un ghiacciolo. Qualcuno che la piccola Sindy non l'ha proprio capita e non si sforza a farlo. Qualcuno che vede le sue fobie e reazioni alle stesse come una ribellione e non come la palese esternazione di una paura che non sa gestire. In più Jan si sostituisce a un vero genitore, ma lo fa con una naturalezza che spiazza, che annulla tutte le cattiverie dell'insegnante e che però non dimentica gli insegnamenti da impartire, quanto sono poi a casa.
Ma il loro legame è speciale, lo sembra, lo è di certo e lei che lo supplica di non urlare... almeno lui, mi ha spezzato il cuore. E anche quello di Jan a quanto pare.
Sindy ci mette tutta se stessa a cercare di comportarsi come tutti ma la fobia dei rumori forti è imprevedibile, non sai mai quando possono coglierti, e deve essere sempre sull'attenti per questo il che rende l'esperienza ancora più traumatica, perché ti coglie di sorpresa, come anche la tua reazione agli stessi. Terrificante, e io lo posso solo immaginare.
Ma Sindy è intelligente, capisce, lo sa che non è colpa sua, finché è Jan a non farla sentire in colpa e lui, di certo, non è quello che vuole.
Un legame che lentamente si forgia, si crea tramite una vicinanza che fa bene ad entrambi e, la frase finale, mi ha scaldato il cuore.
Bellissima shot, bellissima tematica, bellissimi i tuoi personaggi ♥
A presto, e complimenti,
Miry

Recensore Master
25/04/20, ore 19:32

Ciao Sabri!
Potevo non approfittare del contest per tornare a leggere qualcosa di tuo? ❤︎
Mi è piaciuta molto questa storia! Avevo già letto qualcosa, anche se molto poco, su Sindy (e so che ti sei ispirata a Zhalia per lei **) ma davvero non immaginavo avesse un passato così traumatico, mi si è stretto il cuore :/
Mi è piaciuto molto il narratore-Jan, ha dato – specie nella prima parte – quel tocco ironico che non guasta mai e che in questo caso ha permesso di approcciarsi a una tematica triste come lo è una fobia, specie la fobia di una bambina così piccola che ha già avuto esperienze così difficili :c
Mi è piaciuta molto la parte finale, dove è Sindy a parlare e ci mostra uno squarcio del suo mondo fatto di streghe che nascono dai palloncini e di fate che nascono dal ghiaccio (bellissimo il titolo, trovando la storia per caso mi incuriosirebbe sicuramente!).
Jan mi ha fatto molta tenerezza, si vede che è determinato a impegnarsi al massimo nel dare a Sindy un bravo genitore, una sorte di "compenso" per ciò che ha già dovuto vivere.
Non riesco a immaginare quanto debba essere problematica una fobia dei rumori forti, sarà che vivo in una grande città ma mi sembra fin troppo facile incappare in qualcosa che la inneschi >.< Povera Sin!
(Let's have a word con il bambino infame che la picchia, tra parentesi.)
Ok, più che una recensione temo di aver dato a uno sclero un po' sproloquiante, ma. Mi è piaciuta la storia, bravissima tesoro ❤︎
Un bacio, in bocca al lupo,
Mari

Recensore Master
23/04/20, ore 07:31

Buongiorno.
A volte le cose non sono come sembrano... le maestre sono umane e possono sbagliare, i bambini spesso non sono santi, è difficile capire le dinamiche...
Mi sono immedesimato molto nella protagonista, quando avevo 6-7 anni ricordo che c'era sempre un adulto che mi accusava per ogni cosa e mi sgridava sempre severamente, a scuola ^^'' ho un terribile ricordo di questi eventi.