Recensioni per
Il Limbo dei Bugiardi
di alessandroago_94
Alex identifica l'umanità con la sofferenza e la cieca obbedienza priva di verifica, identica a quella nazista, con l'eroismo. Senza dubbio capisce tutto al contrario, compresa la parte "avere tutto, a non aver perso niente e ad essere ancora in ottima salute". |
Alla fine la storia di Alex è rimasta un racconto, senza intrecciarsi con la sua. Senz'altro la rappresentazione della società umana è calzante, ma dal punto di vista giallistico non c'è creatività né colpi di scena: chi lavorava nella clinica compiendo efferatezze continua a farlo, Angelina rimane un'egoista spietata e James continua il climax lineare decadente. |
La citazione di Gandhi è un tesoro morale che Alex, nel suo dogma che non bagnarsi sia correttezza, non conosce. Oltretutto è molto materialista e superficiale credendo che delle immagini siano gli individui, mentre questi esistono oltre l'abbandono del corpo. Infine i reset non esistono: tutto è collegato, nello spazio-tempo e in qualunque altra dimensione (o maniera, per renderla più colloquiale). |
Nonostante le paranoie irrazionali, Alex dice qualcosa di giusto: anche in una vera pandemia, vivere interiormente è molto più importante che preservare un ammasso di cellule, che a differenza della coscienza decade comunque. |
Elenco all'inizio gli errori: "ricca sfonda", "Semplice; denunciare" e "bordò". |
Mi pare giustificabile che l'agente non abbia fatto carriera. Cosa pensava di trovare senza analisi delle sostanze che inoculano? Che tra l'altro ha lasciato lì, pronte per essere somministrate a quei vecchietti. |
L'indagine non procede granché, mentre la scomparsa di Alice toglie la staticità alla parte di Alex. In particolare ha ragione sulla mancanza di empatia, che non gli permette di capire che non c'è mai distinzione tra una pervertita e una persona che tramite il sesso esprime la sua richiesta di aiuto. Lo stesso vale per stupratori e genocidi, ovviamente, ma bisogna sempre trasformare (ossia smascherare) il dolore in amore. |
Allora, la frase di Alice sembra aver intinto di un po' di umanità la storia, ma Alex continua a ripetere sempre le stesse commiserazioni e l'effetto viene neutralizzato. |
Questo capitolo è molto più negativo del precedente e direi che il caso è tornato indietro. Ci sono tante affermazioni false qui, frutto di emozioni e non di riflessioni. Ad esempio, il nichilismo verso l'amore deriva dalla paura per la sua costante presenza in ciascuno. Nell'altro capitolo c'era della verità, è un peccato che con questo sia tornato alla modalità del sette. |
Aristotele l'ho sempre trovato una vergogna per la filosofia antica. Non mi stupisce che il clero medioevale lo osannasse. |
Non credo alla citazione iniziale: spesso le persone sincere devono avere un'ottima memoria per non essere truffati dai tanti bugiardi. |
Prima di scrivere il prossimo capitolo della storia che segui, recensisco anche questo, così per una volta non mi precedi. |
Allora: parto dalla citazione di Schopenhauer. Senz'altro romantica e consolatoria, ma sono sicuro che si possa essere liberi insieme. Purtroppo si fonda sempre il concetto di "collettività" sul pregiudizio che si debbano imporre delle norme non accettate che limitano la libertà. Se esiste rispetto per le scelte altrui non è necessaria alcuna regola, scritta o non scritta. Si può essere spontanei e felici senza rinunce a proprie volontà. Il problema si pone quando ci sono frustrazioni, spesso causate proprio da precedenti limitazioni, che inducono a togliere libertà ad altri per paura di perdere il controllo, e quindi una volontà oppressiva che in una situazione naturale non emerge. |