Buongiorno cara, eccomi qui con il primo dei tre appuntamenti che ho con voi questa settimana. Breve, coinciso, doloro ed emotivo: questo breve frangente dedicato alla famiglia Baskerville e ad una delle tragedie che la caratterizza, mi ha proprio fatto male al cuore. Ebbene sì, mi sono ritrovata davanti una scena strappalacrime nel vero senso della parola, dove l’amore incontra il dolore della perdita e l’inevitabilità di destini di famiglia che si incrociano nel sangue.
Mi sono chiesta perché sarebbe dovuta andare così, non avrebbe potuto fare nulla per salvarsi, lei? Ovviamente no, l’arma è letale così come colui che la sta impugnando, ma questo è secondario perché la scena madre contiene gli ultimi istanti di colei che ha amato e che ama, e colui che le è sempre stata accanto fino all’ultimo. Le parole che si scambiano, i loro muti silenzi, le lacrime ed il sangue che sgorga, accostati al dolore della separazione ma alla serenità nel trapasso della donna, sono stati gestiti in modo emotivo e molto delicato, come se il focus fosse su di loro e attorno il vuoto ed il buio. Ho sentito i sospiri di disperazione di lui, le sue mani accarezzarla, ho visto quella lacrima solcare la guancia della moglie, e il respiro, l’ultimo respiro che lei in un bacio ridona a colui che amerà sempre… ok, questo è stato il momento che mi ha spiazzata di più nel mio essere tremendamente empatica – e che di fatto in angst e fluff ci nuota in felicità assoluta. Hai reso questo istante eterno, etereo, fermo nel tempo e nel mio cuore cara, e questa è una delle mie preferite tra tutti i lavori che ho letto qui fino ad ora.
Passo presto per le altre due, alla prossima e buon lavoro! :3 |
