Recensioni per
Nelle notti, in un bar
di milla4

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
05/03/21, ore 20:54

La storia è davvero carina e penso che il titolo ci azzecchi in pieno con il clima che si respira leggendola. La parte horror è inquietante e ho quasi apprezzato lo stile.
Però, i paragrafi non sono affatto separati bene. Rende tutto un po' meh. Niente che non si possa migliorare, eh, sia chiaro, però si faceva fatica a leggere.
A presto.

Recensore Master
22/12/20, ore 17:36

Terza delle tre recensioni premio relative al contest La Rivincita delle Edite

Ed eccoci al finale con una storia in rosso. Che mi ha sorpreso. Insomma, mi aspettavo qualcosa di soprannaturale ma la sequenza di scene per arrivare al gran finale mi ha preso un po' contropiede.
Non per la faccenda del feticismo dei piedi - anche se non è nelle mie priorità annusare i piedi di qualcuno -, quanto per la dinamica. In pratica questo essere soprannaturale, che mi è parso una sorta di Wendigo di Teen Wolf con la lingua prensile, se l'è mangiata dal piede. Di certo è più ordinato di Cracco che serve le pietanze direttamente sul tagliere dove ha cucinato, diciamo così. 
Una fine che Juliet ad ogni modo si è andata a cercare. Non sai mai che tipi strani puoi andare a trovare nel bar più scadente della città. Una fine che, purtroppo per lei, si poteva prevedere.
Un apllauso poi ad Angelica, che da collezionista di suoni d'alta scuola quale lei è ha saputo riconoscere quelli che sicuramente erano gemiti di piacere. Vai così, ragazza *alza il pollice.
Seriamente, mi piace che le tue storie originali abbiamo una morale. C'è sempre un fine logico, non è mai una trama fine a sè stessa.
A questo punto sono curioso di scoprire cosa salterà fuori dall'altro contest ^^
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
25/09/20, ore 15:16

Recensione Premio Speciale per il contest "3 Drabble, solo 3 Drabble per parlarti di me (e dirsi addio)"

Ciao, sono finalmente anche qui, da te.
Devo dire che il titolo è davvero molto bello e letto così, fuori dal contesto e senza guardare i generi, mi ha fatto pensare alla canzone di Ligabue. Anche l'incipit della storia dà subito l'idea di uno spaccato di vita, come se la storia raccontasse di una parentesi di vita, di una vita come tante altre in mezzo a un mare di vite, come se fosse senza importanza, una cosa comune.
Ma leggendo tutta la storia si prende consapevolezza di come la vita di Juliet è una parentesi molto breve che la vita stessa sembra ignorare, rifiutare, e il mondo continua a girare, e il marcio della vita a proliferare, mentre Juliet si spegne nel peggiore dei modi.
Ecco, ho trovato questo espediente stilistico molto bello e graffiante. Lo stile è più maturo rispetto ad altre tue storie, si fa voce di un determinato messaggio "scomodo", di "denuncia" se vogliamo - e sta denunciando l'indifferenza.
Mi è piaciuto perché sembra voler dire che ormai il fraintendimento è dietro l'angolo e che siamo tanto abituati alla violenza da non riconoscerla, la accettiamo come parte integrante della società e ci viviamo accanto, ignorando il dolore degli altri, continuando per i fatti nostri. Tra le righe, con questo stile qui, io ho letto questo. Che forse non ha molto a che fare con la parte "concreta" della tua storia, ma la trama e i personaggi mi hanno dato l'impressione di essere proprio veicolo di questo messaggio qui. E mi piace, e ho voluto condividere con te questo pensiero.

Al di là di questo, trovo che il titolo sia davvero perfetto per il clima di questa storia, ma anche si adatta molto bene allo stile. Trovo che sia un titolo che richiama un tempo e uno spazio indefinito, quasi casuale, di passaggio, oltre a dare subito un senso di solitudine, grigiore, oscurità. Ha la stessa consistenza della vita di Juliet, lo stesso valore di qualcosa ignorata.

Comunque, come ti stavo dicendo, mi è piaciuto lo stile che hai adottato, si vede che hai voluto sperimentare, perché l'ho trovato molto diverso da tutto quello che ho letto di te finora, e penso che sei stata davvero molto brava. Qua e là c'è qualche refuso, è giusto che te lo segnalo, per il resto ho apprezzato l'inizio, questa riflessione "indolente" del narratore che presenta contesto e ambientazione, che mantiene un tono apatico quasi, spento come il luogo di cui racconta, spento come il personaggio di Juliet si presenta. E ho apprezzato tanto il finale: un'altra donna, un'altra vita spenta, apatica, che sembra muoversi nello stesso clima iniziale, incosciente del dramma, ignorante nei riguardi dello scoppio di brutalità che poi sembra rappresentare la vita "attiva" quella vera. Angelica sembra un'altra Juliet, solo ancora abbandonata alla sua apatia, al suo grigiore. E chissà quante Angelica e Juliet ci sono là fuori, che vagano.
Mi hanno colpito molto i nomi che hai scelto per le due donne, sembrano proprio in antitesi con la loro attuale vita: Giulietta, il nome romantico per eccellenza, abbandonata a un vita di "non amore", alla solitudine; e Angelica, un nome che richiama alla purezza, che batte le strade costretta a venderla la sua innocenza, perché la vita ha chiesto ironicamente questo come pedaggio per continuare ad andare avanti.

La parte horror è stata molto macabra. Io non amo il genere e di solito lo evito, ma più che paura comunque è stata una sensazione di disagio e disgusto che ho provato. Quest'uomo che è un mostro, la cui mania diventa emblema di violenza, mi ha trasmesso un'idea orribile, ricordandomi come gli uomini chiedono il permesso e poi sprangano la porta, di come una concessione viene travisata in un "sono tua, puoi farmi quello che vuoi" e dove uno sbaglio, il desiderio di non restare soli, viene pagato con la vita.
Il pre-finale, dove Juliet si ripromette di sbarazzarsi dei trucchi e di diventare una brava ragazza, mi ha trasmesso un senso di tristezza e compassione per lei, sei stata brava in quel punto a rendere la sua paura e il suo terrore, la disperazione ma anche il senso di fatalità che la attende. Poi è arrivata la rabbia - gli uomini non sono punitori, e non devono mai assumere il ruolo di giustizieri - e la tristezza, perché a volte a uno sbaglio non si ha mai la possibilità di rimediare; e forse Juliet meritava di poter rimediare al suo sbaglio, magari sarebbe davvero riuscita a cambiare, e invece la sua strada ha incrociato quella di un uomo sbagliato che ha deciso per lei.

Insomma, la storia, se non si è capito, mi è piaciuta e tu, secondo me, hai fatto davvero buoni progressi nella scrittura, soprattutto nello stile.
Trovo che questo taglio più maturo, più profondo, sia stato davvero molto forte e che tu l'abbia gestito con una buona dose di forza. Il messaggio non è edulcorato o riflessivo: è sbattuto in faccia al lettore con forza, proprio per scuoterlo, quasi con rabbia e disgusto, in contrasto con la voce del narratore, che è forse la voce un po' della società odierna.
Spero di non aver detto troppe cavolate, e soprattutto spero di non aver travisato il tuo messaggio, andando troppo per la tangente. In quel caso, mi scuso, ma ho sentito davvero molto forte e particolare questa storia e non ho potuto fare a meno di leggervi qualcosa di più di un semplice horror.
A presto!
(Recensione modificata il 25/09/2020 - 03:18 pm)

Recensore Master
11/08/20, ore 18:59

Devo dirlo come storia horror ci sta e anche decisamente XD.
Devo dire che il tipo a questa ha rubato ben poco se ha preso solo il tostapane poteva fare di meglio
Se devo essere sincero mi aspettavo che fosse più lei a commettere qualcosa nei confronti del tipo e non il contrario la cosa mi ha lasciato di sasso nel vero senso della parola.
Ho apprezzato come hai descritto la fisicita di Juliet facendoci capire che è una donna un'po avanti con gli anni che sfrutta l'unico suo pezzo forte.
Il maniaco mi ha lasciato basito perché si è un mostro ma non sono riuscito a capire che bestia sia ossessionato così tanto dal piede da romperlo. Quella alla reception la spedirei nella camera guarda ahahah.
Hai uno stile piuttosto interessante e un'po crudo una cosa che a me non dispiace anzi è stata un'ottima mossa.
A presto.

Recensore Master
01/05/20, ore 09:30

Ti dirò, questa storia non mi è dispiaciuta per niente, anzi. L'ho apprezzata molto. Rientra in quel genere di storia che mi piace definire "ma che bella sorpresa". Mi spiego meglio: la protagonista aveva in mente solo di cercarsi un uomo per una sana botta e via (anche se, dalla descrizione che ne fai, mi sembra che in Juliet e negli ambienti che frequenta ci sia ben poco di sano). E invece, ecco qui la prima sorpresa! Un feticista dei piedi, che in un primo momento sembra solo volerle leccare l'estremità. E subito dopo, ecco la seconda sorpresa! Non è un uomo normale, ma un simpatico mostro, e vuole qualcosa di più che leccarle il piede. Povera Juliet, non le è proprio riuscito di trovare un Romeo da portarsi a casa. Poi, mi è piaciuta moltissimo anche la scena finale, con la prostituta che sente i rumori della stanza di Juliet e pensa che qualcuno stia trombando. Ironica, quasi grottesca, nella sua differenza tra la percezione delle cose e la realtà.

In conclusione, un gran bel lavoro. Continua così! Alla prossima!