Recensioni per
Il principio dei vasi comunicanti
di futacookies

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
04/06/20, ore 00:28

Ciao! Scusami per il mio ritardo nel recensire. Allora, ho nominato la tua storia per l'Oscar alla migliore presentazione perché il titolo mi ha subito conquistata e credo che tu sia riuscita a descrivere benissimo questa dinamica dei "vasi comunicanti" attraverso il rapporto-non rapporto tra Ginny e Neville. È probabilmente la prima volta che leggo qualcosa su questa coppia e ne sono rimasta subito intrigata. Mi sono piaciuti molto i riferimenti alla resistenza contro i Carrow, un aspetto della trama che mi ha sempre affascinata e che purtroppo non viene molto approfondito nei libri. È un ottimo punto di partenza per l'avvicinamento tra i due personaggi, che tra l'altro sono stati (insieme a Luna) i capi della resistenza, ed è bello immaginare che il loro legame sia nato durante il corso di questi eventi. Molto bella anche l'atmosfera post-guerra che hai ricreato, un'atmosfera triste e malinconica che rende ben chiaro come Ginny e Neville siano ormai "svuotati", come il loro rapporto sia ormai privo di un vero e proprio significato. Il tuo stile di scrittura è molto scorrevole ed efficace nel rendere questo concetto. Inoltre mi è piaciuta moltissimo la frase finale, che riprende l'immagine del vaso, non più solo svuotato ma letteralmente infranto. Mi ha fatto pensare alle macerie che la guerra ha lasciato dietro di sé, macerie che possono essere intese in senso letterale (come la Hogwarts semi distrutta dopo la battaglia) così come in senso figurato. In questo caso le macerie di un amore che non può più definirsi tale. Ancora complimenti e a presto ;)

Recensore Master
27/05/20, ore 10:00

Ciao!

Eccomi qui a lasciare la recensione per la challenge, e perdona il ritardo: ho voluto aspettare la pubblicazione delle nomination senza rendermi conto che nelle settimane dopo avrei avuto ben poco tempo, ma insomma, passo alla tua storia!

Innanzitutto è stato un piacere poter leggere qualcosa su questa coppia: li ho scoperti qualche anno fa e li ho amati sin dalla prima lettura, anzi, credo che nel corso del tempo io abbia letto altre storie tue su di loro, perché leggendoti avevo questa bellissima impressione di aver già sentito la voce con cui li racconti. Appena termina la sessione mi metto a spulciare sul tuo profilo, perché, che io ti avessi già incontrata o meno, il modo in cui fai interagire Ginny e Neville è stupendo, mi hai fatto innamorare ancora di più di loro con questa flash. 
Partendo dall'inizio, la primissima cosa che mi ha colpito è stata il titolo: in genere non presto alcuna attenzione ai titoli, non mi interessano per nulla, e davvero pochissimi mi colpiscono, ma questo è senza dubbio tra quelli. Nello scegliere a chi assegnare l'Oscar, ho deciso di seguire l'impressione che avevo avuto alla primissima lettura e non ho potuto che nominare te: se per le altre storie ho aspettato di avere un attimo libero da dedicare alla lettura, questa l'ho aperta subito, intrigata, e lo stesso avrei fatto trovandola per caso nel sito. Ero curiosissima di vedere cosa legasse il principio fisico alla relazione tra i due protagonisti, e sono rimasta deliziata da come l'hai saputo declinare lungo tutta la storia. Ammetto che alla primissima lettura – sì, ho letto e riletto la storia perchè è davvero bellissima – avevo avuto come l'impressione che il ragionamento sui vasi comunicanti che si riempiono e svuotano a vicenda dominasse nella storia e mettesse un po' in secondo piano il prompt di partenza. Le tue note finali, però, hanno fatto chiarezza su come lo avessi inteso e rileggendo la storia alla luce di queste ho trovato che tu ne abbia saputo dare una rielaborazioe interessante. Non lo metti in scena esplicitamente, ma legandolo a quel passato in cui sono stati in grado di riempirsi, in cui erano in qualche modo vivi crei un bellissimo contrasto con questo presente positivo e di rinascita in cui però sono loro, ora, a essere vuoti e bruciati. 
Ma soprattutto quello che più mi ha colpita è l'atmosfera che si respira per tutta la storia, che mi ha letteralmente travolta e mi ha convinta a nominarti anche per la miglior emozione. Questa storia mi ha fatto proprio male: ha trasmesso benissimo quel niente che provano i due protagonisti – e qualcosa che non c'è è ancora più difficile da far passare al lettore, a mio avviso, ma la storia ci riesce. A questo proposito ho trovato la frase: “La guerra è finita – urrà. Voldemort è morto – urrà. Harry Potter ha vinto – urrà” particolarmente efficace nel gettarmi nel vuoto che la fine della guerra ha lasciato in Ginny e Neville. Ha fatto male anche perché fino all'ultimo non ho potuto fare a meno di sperare che andasse diversamente, che Ginny non scegliesse Harry (durante tutto il discorso su come lui abbia ancora bisogno di qualcuno da salvare e possa darle futuro, poveretto, l'ho proprio detestato) e lei e Neville imparassero a riempirsi di nuovo, per quanto ogni frase mostrasse spietatamente il contrario. E il finale così secco e doloroso ha spezzato anche me, leggendolo.

Insomma, è stata una bellissima lettura, sono proprio contenta che la challenge mi abbia dato la possibilità di leggerla. Complimenti, davvero!

Alla prossima,
Maqry

Recensore Master
25/05/20, ore 18:56

Ciao, Fede!
Questa storia è stata una delle mie preferite, l'ho amata sin dalla prima lettura, e più la leggevo più le sue sfumature mi colpivano.
Sarà che, in un momento ormai passato della mia vita, per motivi naturalmente diversi da quelli che animano i tuoi personaggi, credo di aver sperimentato il senso di vuoto, un niente che rischia di schiacciarti più di quanto non possa fare il dolore. È stato naturale entrare in empatia con Neville e Ginny, capire ciò che non riesce a muoverli e capire anche il desiderio di cercare fuori da loro qualcuno o qualcosa che riesca a riempirli.
È un'immagine che non credo di aver parole per descrivere, quella che hai mostrato. Di sicuro è forte e vivida e sa di realtà – hanno condiviso le macerie, sono stati l'uno il pilastro dell'altra, e il loro rapporto resta tragicamente incastrato in questi calcinacci, non riesce a reinventarsi e non può fare altro che finire.
È una storia che narra di un amore già bruciato, una fiamma che pur non ardendo è ancora forte e impressa in tutti i sentimenti dei suoi protagonisti. Ginny, e con lei Neville – il suo vaso comunicante –, è spezzata in queste righe, ciò nonostante la forza del legame che ha unito i due, l’ancora di salvezza che sono stati l’uno per l’altra, è così evidente da risultare implosiva. Il racconto descrive il “dopo”, quando ormai tra i protagonisti c’è solo il vuoto e il niente per poterlo riempire, ma è un vuoto che urla tutto – urla le possibilità trafugate dalla guerra, i sentimenti in esubero che sono esplosi assieme ai pericoli, forse anche il timore di reinventarsi e trovare nuovi appigli per viversi ancora. È un amore già spento, e chissà che non sia stato bisogno più che amore, ma ho trovato la resa della coppia vivida e coinvolgente, anche perché (aggiungo qui) a me in primis piace pensare che durante il regime dei Carrow tra i due sia nato un legame profondo e in qualche modo esclusivo – quindi la tua versione mi ha convinta subito, anche perché nella sua tragicità di fondo non reinventa il canon, ma si piega a esso.
Come ho anticipato, su di me questa storia ha avuto una grande presa emotiva, motivo per cui l'ho candidata anche all'Oscar alla miglior emozione. Probabilmente ha influito molto (e anche) il fatto che ami questa coppia, ma non ho potuto fare a meno, a fine lettura, di sentirmi a mia volta un vaso comunicante vuoto. È una storia amara, a suo modo spietata perché narra di protagonisti “rotti” e proprio per questo inevitabilmente arresi all’idea di non potersi “aggiustare” insieme – mi ha trasportata dritta dritta nei sentimenti a brandelli di Ginny e Neville.
E a proposito di vasi comunicanti, ho amato il titolo che hai scelto, l'ho trovato veramente fantastico! È quello che più mi è rimasto impresso e che mi ha colpita subito. Se l’avessi incrociato tra gli aggiornamenti, non avrei esitato a cliccarvi su per leggere la storia. A fine lettura, poi, non ho potuto fare a meno di trovarlo perfetto per racchiudere l’intero significato del racconto, dove il principio è applicato ai protagonisti, che nelle vesti di vasi comunicanti prima si riempiono a vicenda e poi si svuotano, lasciando al lettore solo l’amarezza di un principio che, in quanto tale, non ha possibilità di essere rovesciato – in tal senso, il titolo assume anche l’alone di ineluttabilità che accompagna l’intero racconto.
Tutto questo per dire che questa storia mi è piaciuta proprio tanto, come in realtà mi piace tanto ogni storia che dedichi a Neville e Ginny: riesci sempre a caratterizzarli in maniera perfetta e a rendere credibile un loro avvicinamento, così come riesci a tornare sui binari della storia originale non concedendo mai né ai tuoi protagonisti né ai lettori un finale meno amaro: nonostante tutto, Ginny ricomincia assieme a Harry, e Neville è quella felicità trafugata in guerra che non le apparterrà mai.
Convincente anche lo stile, che questa volta hai scelto di strutturare in maniera più lineare, ma non per questo meno emotiva. Le tue pagine non lasciano mai indifferenti, ed è una cosa che adoro.
Insomma, è sempre bello per me ritrovarti, grazie di aver dedicato un altro racconto a questa coppia così bella e tragica insieme.
Complimenti come sempre, un abbraccio!

Recensore Master
21/05/20, ore 10:26

Ciao Liberty, finalmente eccomi qui a recensire la tua storia! Non è la prima volta che leggo una tua Ginny/Neville, anzi come sai "Solo un cognome" mi aveva autenticamente conquistata - e forse proprio a paragone con l'altra, questa mi è sembrata un pochino meno incisiva. I personaggi emergono, così come la coppia, ma per gusto personale non mi ha convitna del tutto la scelta stilistica in quanto ho notato un po' troppe ripetizioni (specialmente dei nomi) e un'articolazione delle frasi con gli a capo un po' troppo netta. Mi è piaciuto comunque quello che hai voluto raccontare e quella sensazione di "fine" che rimane. La forza però della flash, che è quello che la rende davvero valida e che influisce in qualche modo a cascata su tutte le altre cose, è secondo me il titolo che ho nominato per la miglior presentazione (Oscar che sono stata davvero contenta di averti visto vincere). Scegliere di richiamare un principio preciso è una scelta accattivante, ma potenzialmente rischiosa in quanto potrebbe essere un po’ “forzato” e forse non sempre comprensibile da tutti. Leggendo la storia, invece, ho avuto modo di apprezzare il titolo (che già mi aveva personalmente attratta) ancora di più nella sua pienezza: parli infatti di Neville e Ginny con le metafore che rimandano al principio, il riempirsi e lo svuotarsi nel medesimo momento. Allo stesso modo, ho trovato perfetta la frase finale che rimanda ancora una volta ai vasi: "come cocci di vasi infranti".
Ammetto che il prompt scelto non mi è sembrato molto incisivo: il prompt autentico sembrava invece proprio "il principio dei vasi comunicanti" invece - tanto che quello stesso meccanismo scientifico è ciò che in definitiva caratterizza Ginny e Neville in quello svuotarsi e riempirsi e quindi anche loro come coppia. In definitiva, è il meccanismo che regola la loro vicinanza, e anche la loro separazione.
Il titolo è stato insomma incisivo e presente in ogni pasaggio della storia, rendendola alla fine riconoscibile. un'accortezza che mi è piaciuta tanto, per cui non posso che farti i complimenti.
Alla prossima, un abbraccio!

Recensore Veterano
21/05/20, ore 09:55

Ciao Liberty_Fede!
All'interno della challenge ho nominato la tua Ginny Weasley all'oscar della migliore caratterizzazione. Ma di questa storia non ho apprezzato solo Ginny, ma proprio tutto. Dallo stile di scrittura, alla coppia che hai scelto. Una piccola cosa che ho notato e apprezzato è quel "La guerra è finita – urrà. Voldemort è morto – urrà. Harry Potter ha vinto – urrà." La musicalità in queste parole crude, resa dalla ripetizione di urrà, mi ha colpito davvero tanto, e mi ha spinto ad apprezzare sin dall'inizio la tua flashfic. 
Sono rimasta colpita dalla caratterizzazione in questa flashfic di Ginny, perché nella saga e in tutte le storie sembra instancabile, sempre combattiva, una grifondoro in tutto per tutto. Ma Ron dice, nei Doni della Morte, che era distrutta dopo che Harry l’aveva lasciata. Quindi Ginny, come tutti gli esseri mortali, soffre. E in questa flashfic, si sente addirittura svuotata, contenta si della vittoria ma incapace di sentirsi entusiasta, quasi come se finito tutto il frastuono si sente sballottare di qua e di là dalla corrente. Il bacio a Neville, la guerra, la morte di Fred, l’esigenza di Harry di andare avanti.. e invece lei si sente come un vaso vuoto. Ho trovato l’immagine non solo potente ma ho apprezzato questa Ginevra fragile, stanca, che si accontenta quasi di Harry perché sa che pur non essendo quello che vuole, è quello di cui ha bisogno. Mi ha conquistato, non c’è dubbio!
Il titolo è bellissimo, credo questo tu lo sappia già dato l'Oscar che hai vinto, ma anche come hai rispettato il prompts. 
Complimenti davvero
Un bacio
VigilanzaCostante (matiscrivo sul forum di efp)

Recensore Master
04/05/20, ore 17:41

Ciao!
Penso sia la prima volta che ti leggo: un bell'inizio!
Trovo la Ginny/Neville interessante, come coppia, e ho letto volentieri la fic (anche se qui ce li racconti nel momento della rottura).
Interessante il titolo, che sicuramente incuriosisce nell'aprire la storia. Ammetto che non ne ho avuto chiarissimo il senso finché non ho letto la nota, anche se a posteriori mi sembra piuttosto ovvio – ad avermi spaesata è, credo, sempre il fatto che la loro relazione comunicante sia proiettata nel passato, mentre nel presente comunicanti non lo sono più.
A questo proposito però trovo perfetta e d'impatto la frase finale, con i passi di Neville che risuonano di cocci infranti – i loro vasi comunicanti si sono rotti, appunto.
Mi piace il tuo stile. Le frasi sono brevi, brevissime e perciò incalzanti: tutta la prima parte è dominata da un'oppressione palpabile, realizzata soprattutto attraverso l'ossessivo ripetersi del "non sente nulla".
Hai costruito una trama interessante, raccontando i presupposti – fragili – per una relazione tra Neville e Ginny nel loro comune impegno nella resistenza e mostrando come, quando questa perde di senso, così faccia anche la loro unione.
È stata una lettura triste, o meglio malinconica, sicuramente originale. L'ho apprezzata.
Avendo letto il prompt all'inizio mi aspettavo che Ginny e Nevville si ritrovassero, ma in effetti ha più senso così.
È stato un piacere leggerti, alla prossima!
Mari

Recensore Master
03/05/20, ore 22:16

Ciao!
Questa storia mi ha colpita davvero tanto, cosi tanto che forse faticherò un po' a lasciarti una recensione sensata e ragionata come vorrei.
Credo che tu sia stata davvero bravissima a rendere in maniera così vivida e credibile la sensazione angosciante che si deve provare al termine di un'esperienza come quella vissuta da questi ragazzi. Perché l'arrivo della pace è sicuramente qualcosa di meraviglioso, ma anche difficile, perché cosringe a fermarsi e a guardarsi dentro, e fare i conti con tutte le possibilità che implicano anche rinunciare a tutto ciò che è stata la nostra ragione di vita fino a poco prima.
L'apatia e il vuoto che colpiscono Ginny sono rese davvero magistralmente: i suoi pensieri mi hanno colpito in maniera davvero dolorosa. È come se assieme a questo vuoto abbia anche rinunciato a ogni tipo di felicità, a ogni tentativo di raggiungere la propria felicità, limitandosi ad accettare passivamente la strada che qualcun altro sembra aver tracciato per lei.
Il suo rapportarsi a Neville, in questo contrasto fra l'anno in cui sono stati assieme, uniti, combattenti e resistenti, vivi e questo vuoto terribile che li avvolge e li inchioda al loro posto è davvero straziante.
Credo tu abbia parlato in maniera delicatissima di un aspetto a cui non si presta mai attenzione, ma che in realtà è forse la reazione più credibile che segue a un trauma come quello della guerra.
Il titolo, e tutto l'apparato concettuale che lo sostiene, mi è piaciuto molto: a una prima lettura ammetto di averlo apprezzato ma trovato un po' slegato dai contenuti della storia, ma rileggendo la flash mi sono resa conto che non era così, perché i momenti in cui insisti, seppur non esplicitamente, su questi concetti sono molti, e li ho molto apprezzati.
Insomma, l'ho trovata davvero una storia molto bella, complimenti!

Recensore Junior
30/04/20, ore 22:29

Ciao, sono un'altra ragazza che ha partecipato al contest di Rosmery.
Devo dirti la verità, questa flashfic mi ha colpita particolarmente perché mi sono rivista in quelle parole, per una situazione simile.
Ho pianto come una cretina leggendola. È bellissima, davvero.
Ginny e Neville sono stati l'una l'ancora dell'altro, soprattutto nei momenti più bui.
Si sono aiutati a vicenda nel periodo in cui erano più bisognosi di una spalla su cui piangere.
Ora, però, quel periodo è finito.
Non è più il loro momento e lo sanno bene.
Nonostante tutto, il dolore e l'amarezza per qualcosa che era e non è più rimangono presenti come un macigno sullo stomaco, ma Ginny e Neville sanno che devono andare avanti e non rimanere bloccati nel passato per il loro bene. Perché se lo meritano.
Meritano di fiorire e reinventarsi, meritano qualche altra persona che li tiri fuori dalla bolla in cui sono stati per troppo tempo.
Ti volevo davvero fare i miei complimenti, in poche parole sei riuscita a descrivere un argomento molto complesso nel migliore dei modi.
Sei stata bravissima❤️
Ho amato questa flashfic e dire che sarà dura votare, è un eufemismo!
Sono tutte così belle 😭
Volevo rinnovarti i miei complimenti e augurarti buona fortuna per il contest❤️
Un bacio, Francesca

Recensore Master
30/04/20, ore 19:15

Premessa: non ho mai letto storie su questa coppia, ma li shippavo durante la lettura del Calice di Fuoco e ho sempre sperato che Ginny finisse con Neville. Quindi mi fa molto piacere trovare una storia con questa ship. <3

Il tema dei vasi comunicanti si capisce, secondo me, e le tue note chiariscono molto. Mi piace l'idea che si siano fatti forza a vicenda durante l'ultimo anno di Neville, mentre i Carrow seminavano il terrore e gli studenti organizzavano la resistenza. Bello il finale, il riferimento ai cocci rotti: la guerra è finita, è tutto distrutto, anche loro sono distrutti e i vasi non comunicano più. Il bisogno di andare avanti, da soli, è comprensibile, forse necessario per lasciarsi alle spalle quella che è stata la guerra. Che sia questo il motivo per cui il matrimonio di Ron e Hermione per la Rowling sarà infelice? Perché loro sono rimasti intrappolati nel passato? In questo Ginny si dimostra la coraggiosa e impavida Grifondoro dei libri e anche Neville si dimostra l'eroe che si è riscattato. Mi è piaciuta e mi ha emozionato. Immagino che descrivere tutto questo in 500 parole sia stato difficilissimo, quindi brava.
Alla prossima,
Sev

Recensore Veterano
29/04/20, ore 18:23

Ma che carini♥ li adoro.
A parte questo, brava. La storia è scritta in maniera magistrale.
Complimenti