Recensioni per
La Caduta
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/02/23, ore 15:24
Cap. 1:

Ma è veramente bellissima! Penso che difficilmente abbia letto una descrizione così pregnante di quello che può essere stata la Caduta per un demone. Il lessico è ricercato e ogni parola rimanda a un concetto più ampio che ben si adatta al contesto del narrato. Si percepisce proprio tutto il dramma della caduta di Crowley, la sua insaziabile sete di sapere che l'ha dannato, ogni sensazione e poi quell'abbraccio del mare che in qualche modo anticipa quello che sarà il futuro. Davvero molto bella!

Recensore Master
22/06/20, ore 23:02
Cap. 1:

Tesoro caro **
Che meraviglia tornare qui, sempre. Leggerti è come esporre lasciare l'anima esposta e lasciarti fare tutto ciò che vuoi su di essa... la prendi, la graffi, la ferisci, la accartocci e la abbracci. Sensazioni infinite che, in questo caso, estrapolano via il divino e ci racconti come subentra l'umanità, la conoscenza della stessa e di ogni cosa, che è una dannazione e un privilegio, allo stesso tempo. Cade giù, e più scende più le sensazioni, le emozioni, quel gomitolo di troppe cose raggruppate assieme lo stringe. Si aggrappa a lui, lo soffoca come se fosse una catena che improvvisamente si chiude intorno a sé.
La cosa che più mi lascia ammaliata da questa storia è come tu sia riuscita a descrivere quell'immagine che ti ha ispirata e, ti giuro su chiunque tu voglia, che prima di arrivare alla fine non l'avevo nemmeno guardata e... be' l'immagine che avevo davanti, mentre leggevo, era proprio questa, con la variante che nella mia testa vedevo Crowley che "buttava via" rame dai capelli, come se fosse arrugginito dall'acqua e questa chiave di lettura, diciamo, non mi dispiace per niente. Dopotutto se ci penso, la caduta è un po' come se lo consumasse. Per l'uomo la conoscenza è esperienza, e lui durante la caduta ha avuto modo di conoscere ogni cosa, quindi ha, come dire, bruciato le tappe e la ruggine di una vecchiaia che in verità è molto umana, si presenta in lui sgorgando dai capelli rossi... Perché dopotutto ha voluto sapere? E dunque saprà.

Il dolore, ll soffocamento, la rabbia, la noia... il piacere, la gioia, i sorrisi... Crowley ora è un recipiente di troppe cose da gestire, di cui però è stato avido e, per quanto vi sia stata l'ombra della sofferenza a coprire tutta la shot, nel finale c'è un raggio di sole che spacca le tenebre, che è la promessa per un futuro diverso, un futuro dove sì... le cose non sono più come le si conosceva, ma almeno Crowley non è solo, in quella sua rinascita data dal peccato di voler conoscere troppo.
Come sempre la tua scrittura è poesia. Poi, l'uso della seconda persona, è un mostro pericoloso che va usato solo in determinati casi e qui, sappilo, è perfetto. Un accusatorio verso colui che sta cadendo per espiare una colpa e, questa "seconda persona" che parla, può essere Dio e forse Azi, o forse entrambi? In sostanza, non posso che farti i miei complimenti e metterla tra le preferite prima di subito.
E' sempre bello venire qui a farmi lacerare il cuore da te ♥
Miry

Ps: ti faccio un piccolo appunto: "due un seme", manca un "di" credo.

Recensore Master
16/06/20, ore 14:41
Cap. 1:

Ciao mia dolcissima Gladia, torno finalmente da te, a struggermi e a sospirare sulle tue parole meravigliose.
L’amore per Crowley ti fa raggiungere vette altissime, in questa storia lo accompagni – ci accompagni – sin dentro le viscere del suo più grande dolore, del momento più terribile, la conseguenza della scelta. La sete di conoscenza di Crowley lo porta a sfidare Dio, a staccarsi da lui e per questo viene condannato a conoscere tutto. Non solo il bene e il male, ma ogni cosa riguardi la vita di questo mondo non ancora nato ma già pulsante di sensazioni. E Crowley le sperimenta tutte, a partire dal rogo lacerante che gli devasta le ali non più angeliche: il fuoco brucia fuori e dentro di lui, lo consuma, lo uccide e poi lo restituisce tremante a una nuova forma d’esistenza. Mutilata? Forse. Ma tutto intorno a lui è nitido, nuovo, bellissimo e terribile nel momento in cui lui lo saggia per la prima volta. È l’alba del mondo ma è anche l’alba di Crowley, che prende piena coscienza di sé – di ciò che era, di ciò che è e di ciò che potrà ancora essere –, del cielo che ha perduto e del mondo intero che ha conquistato. Dolore e piacere in lui si mescolano, ogni tipo di emozione gli si infila nella pelle e lo fa gemere e sussultare, come in un primordiale amplesso con l’universo stesso. Crowley ha rinnegato il cielo ma non l’amore, l’amore che muove il sole e le altre stelle non gli è precluso, e assume qui la forma di un mare che gli lambisce il corpo e ne lenisce le ferite ancora sanguinanti – l’acqua è Aziraphale, le onde le sue dita, la spuma la sua bocca che accoglie in sé il tormento di Crowley. Anche qui, in quello che può essere considerato un nuovo inizio, l’angelo è già presente, legato a Crowley da lacci che nemmeno la volontà divina può spezzare.
L’immagine che accompagna la storia è magnifica, il contrasto tra il rosso che gronda dal corpo inerme e il nero della sabbia quasi ferisce gli occhi e l’effetto sulla retina è meraviglioso e devastante a un tempo. È adattissima a Crowley e sono veramente felice che ti abbia dato l’ispirazione per questa meravigliosa storia. La forza empatica delle tue parole è tale da permettere a chi legge di immedesimarsi perfettamente nell’angelo caduto, di sentire con lui ogni sapore e profumo e ogni stilettata di piacere e dolore che gli percorre la pelle. Il tuo amore per Crowley è palpabile e io ho sempre un po’ di timore reverenziale nell’osservare questo spiraglio luminoso di anima che ci mostri ogni volta che scrivi di lui.
Non smettere però, mai <3
Un bacio grande, grandissimo :*

padme

Recensore Master
27/05/20, ore 21:56
Cap. 1:

Questa della caduta di Crowley è un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che credo di aver letto trattato solo da un’altra autrice (tra l’altro in modo magistrale) qui su EFP – il che in effetti è strano, visto la palata di angst che se ne può tirare fuori e visto quanto bello e drammatico è effettivamente la genesi del Demone Crowley.
In ogni caso, sono felice di vedere che anche tu hai deciso di destreggiarti in questa opera e per di più prendendo spunto da un’immagine che, come non concordare, è meravigliosa, toccante e non dubito che ti abbia ispirato tanto. Tanto e bene - perché quello che ne hai tirato fuori è un’altra delle tue perle poetiche che ti lasciano a bocca aperta e cuore spaccato.

E giusto per tenere fede al titolo, che è semplice, ma dice tutto, fin dalle prime righe abbiamo un Crowley che cade, ma se vogliamo è il motivo – la sua curiosità innata – che dà la vera spinta alla fic e la rende così canonica da fare male. Crowley domanda quando gli altri tacciono, è curioso di sapere, invece di limitarsi semplicemente alla cieca obbedienza del Padre e proprio per questo, deve essere punito.

Volevi sapere?
Saprai.


Queste frasi, per quanto brevissime, le ho trovate splendide. A parte che l’intero capitolo ha un tono solenne, imperioso che trovo si adatti molto bene alla caduta dai cieli del neo-demone; ma questo pezzo in particolare (e poi tutta la conoscenza che mano a mano va ad abbeverare Crowley) l’ho amato perché mettono le basi per il personaggio che, in fondo, vediamo anche nella serie. Perché Aziraphale, nel suo essere Angelo, è ingenuo, cieco, per quanto dotato di un cuore grandissimo, mentre Crolwley per quanto possegga una malizia tenera (e mai davvero cattiva) è più sgamato e meglio conoscitore del mondo – e probabilmente tutto è partito proprio da qui.

Non sono particolarmente credente, diciamo che la fede mi scivola un po’ di dosso e che mi frega quando mi serve o quando ne ho bisogno per le mie fic, ecco (XD) – però voglio credere che dietro al disegno del Dio che ha cacciato un figlio solo per essere un esserino petulante (!), ci sia qualcosa di più grosso. Mi piace infatti vedere che è stato perché per lui ha riservato sì la sofferenza, ma anche qualcosa di più, qualcosa che va oltre al Paradiso, qualcosa che avrebbe saziato l’avidità di Crowley come nei cieli non avrebbe potuto fare – e da qui infatti scopre le cose semplici come un albero che cresce da un seme, scopre il sapore dei frutti e, soprattutto, insieme al dolore, scopre anche il piacere e ne viene invaso. E ok, si sa che io sono sempre per il P0rn, ma quanto è stata bella questa frase: “E poi conosci il piacere. Sconvolgente, soverchiante, un orgasmo ripetuto mille volte.”?
Mi piace pensare che Dio, più che punire Crowley, abbia voluto dargli la possibilità di avere qualcosa che probabilmente non avrebbe conosciuto in Paradiso, legandolo anche a quello che non sarà solo suo nemico e amico, ma anche e soprattutto la sua anima gemella.
L’abbraccio dell’acqua, infine, che dà sollievo al dolore, è una metafora perfetta per simboleggiare la sua rinascita e chiude in modo meraviglioso, con l’accenno del suo futuro con Aziraphale, questa piccola fic.

Non nego che mi piacerebbe un seguito, assistere all’incontro tra lui e l’Angelo proprio nei Giardini dell’Eden e magari rivivere le tappe della loro amicizia. Ma per ora non posso che farti i miei complimenti, come al solito il tuo stile è qualcosa che lascia il segno, le tue metafore sono splendide ed evocative e leggerti è sempre un’esperienza meravigliosa.

Recensore Master
22/05/20, ore 23:39
Cap. 1:

Ciao, eccomi per lo scambio a catena del Giardino!
L'idea di assistere con i miei occhi alla caduta di Crowley mi ha davvero incuriosita per cui eccomi qui.
Non ho usato il termine "assistere con i miei occhi" a caso, leggendo questo testo proprio quasi si riesce a vedere il demone cadere dalle volte celesti per arrivare sulla neonata Terra.
La sua caduta è un susseguirsi di "conoscenza" per il nostro Crowley, hai voluto sapere? Allora saprai e proprio quella conoscenza, che è il tuo peccato, sarà anche la tua punizione. La conoscenza lo brucia con tutto ciò che esiste di bello e tutto ciò che troverà di brutto nel mondo, susseguirsi di dolori e piaceri che lo lasciano inerme, carbonizzato - le sue ali non sono più bianche ma nere - ricoperto di quella polvere rossa, mentre il fuoco gli rimane nei capelli, eterno ricordo di quello che ha osato volere e non avrebbe dovuto desiderare. La Terra, però, inaspettatamente lo accoglie e quella spiaggia, quelle onde, leniscono il suo dolore. Sarà per questo che l'angelo caduto si ritrova ad essere affezionato a questo pianeta e all'umanità che lo abita, così tanto da andare contro a quella che dovrebbe essere la sua stessa natura per salvarlo dall'Apocalisse?
Ho trovato anche molto suggestivo il fatto che gli stessi colori che lo hanno accolto, li ritroverà poi in Aziraphale che sarà il suo nuovo porto sicuro.
L'immagine finale è bellissima e l'hai saputa descrivere in maniera ottimale, il giusto culmine per il climax della caduta.
Lo stile è pulito, colpisce dritto dove deve e la forma corretta.
Ho davvero apprezzato questa shot, complimenti.
Cida

Recensore Junior
13/05/20, ore 23:41
Cap. 1:

Ma è stupenda 💙
Leggerti è sempre un piacere. Le tue parole hanno sempre l’effetto coinvolgente, praticamente 3D, in questo caso sembra di cadere, sembra di bruciare, sembra di essere lambiti dalle onde ma anche rassicurati ... dall’angelo e dal nostro meraviglioso e sensibile (sensuale) demone!!!
Adoro come scrivi, adoro leggerti, sempre!!! 😘

Recensore Master
08/05/20, ore 22:45
Cap. 1:

Tesoro, buonasera
Scusami, sono in ritardo con tutto, come avrai notato, proprio tutto
Oggi, ritiro da due contest... non è un buon momento, ma la tua storia l'avevo già adocchiata, è chiaro
E' di una tristezza che fa il paio solo con la sua bellezza
Ma perché il piccolo Crowley deve sempre e solo soffrire tanto?
Che poi non sono cattolica... ma perché Lei (almeno qui è donna!) deve essere così crudele? Cro è solo assetato di conoscenza, innamorato di quello che di mortale e immortale esiste e non ha una mente passiva. Ah, già , eccolo il problema. Lui non usufruisce della famosa immunità di gregge! Pensa e si ribella, ma senza voler fare male
Ma questo è inaccettabile e può solo perdere tutto e precipitare
E qui arriva tutta la tua creatività: perchè è abbastanza chiaro che cadendo bruci, e capisca il dolore che la vita a in sè, come l'albero che cresce con sforzo, ma che provasse anche i piaceri fisici degli umani non ci avevo mai pensato. Sei un GENIO
E' vero, all'improvviso sa tutto. Non c'è motivo per cui ci sia una selezione. (questo apre ad altre domande. Good Omens è più o meno la parodia di "Il presagio". Ma Satana sarà quello che genera l'anticristo, o quello impotente di Milton? che ne pensi?)
La fine è emblematica e salvifica. Cade da una madre curdele, Crowley, per fiinre nell'abbraccio del Mare Nostrum, Madre Nostrum. Onde gentili che lavano il dolore, lo sporco rosso come sangue, che hanno il colore dello sguardo di Aziraphale. Su di lui il rosso resterà vivo nei capelli, e si, si noteranno! li noterà chi se ne innamorerà!
questa fiction è adulta e così triste... bravissima, amorino
un bacio nostalgico,
Setsy

Recensore Master
08/05/20, ore 21:36
Cap. 1:

Cara Gladia <3
Che bella questa caduta di Crowley. Mi piace sia l’impostazione del testo, arioso e con grandi spazi, sia il tono presente che serve un po’ a narrare una storia che appartiene al corpus antichissimo, della religione giudaico-cristiana. L’angelo caduto perché ha sfidato Dio, che precipita sulla terra perdendo la possibilità – in eterno – di poter vivere nella beatitudine e nella grazia divina. Il dettaglio del fuoco che brucia le ali è terribile, sia perché in questo fuoco c’è la punizione della divinità, sia perché è reso con grande grazia un dolore che rimarrà nell’aspetto di Crowley, nella chioma fiammeggiante che citi alla fine della storia. Mi piace immensamente che la colpa del demone sia la conoscenza, esattamente come sarà per Adamo ed Eva la mela che simboleggia la conoscenza del bene e del male e quel passaggio necessario che separa noi umani dalle altre specie.

Noi sappiano discernere, ma il prezzo che abbiamo pagato per l’essere diversi è altissimo – la cacciata, la consapevolezza di poter fare il bene e il male. Il mondo in cui Crowley atterra è terribilmente bello perché è un mondo giovane e appena plasmato; l’apporto che tu dai a uno dei miti (per chi non ha fede, chiaramente) fondanti della religione monoteista è che Crowley nella sua caduta dal Paradiso vive il coacervo intero delle emozioni e sofferenze umane. Ne è sopraffatto in quella che non è solamente una caduta, ma una morte e una rinascita terribili. E la metafora della nascita viene ripreso dal fatto che Crowley è vicino all’acqua e siccome questa alla fine è pur sempre una recensione su un sito amatoriale non ti starò a dire quanto l’acqua, il brodo primordiale, ricordino il liquido amniotico e le prime teorie filosofiche (l’archè è l’acqua). Perché l’acqua è vita e dalla sua spuma nascono gli déi, oltre che i demoni (Afrodite, nata dalla spuma del mare). Quanti bei riferimenti faccio quando ti leggo. Sei preziosa.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Veterano
08/05/20, ore 09:14
Cap. 1:

Passavo di qua, per sbaglio eh. Mica per volontà. No no no no no ;)

Te l'avevo detto che mi era mancato il tuo modo di scrivere, no? E allora mi sono fatto gli affari miei e sono tornato a leggere questa piccola perla.
Nell'Antica Grecia si narrava la leggenda di Icaro e Dedalo, uomini che ebbero il coraggio di volare come angeli. Icaro, troppo curioso, finì per bruciare le sue ali avvicinandosi troppo al sole, cadendo in mare e perdendo la vita per questo. Coincicrede? Io non denze.
Non so se fosse un parallelismo volontario o se, semplicemente, le tue sapienti mani abbiano scritto una storia che richiamasse questa leggenda da lontano. Eppure me la ricorda.
L'immagine di Crowley alla spasmodica ricerca di conoscenza e la sua "involontaria" caduta sono immagini forti, evocative, che danno al personaggio un background necessario, di cui, almeno per quanto mi riguardo, c'era il bisogno.
Sì perché con questa storia getti luce su una domanda che mi pongo da tanto: cattivi si nasce? La risposta qui è lampante, un no grande come tutto il cielo. Seppur sia spinto da ideali giusti e intrisi di buone intenzioni, Crowley viene immeritatamente punito.
E io non posso far altro che biasimarlo, empatizzare e immedesimarmi in lui. Perché se nel loro mondo la conoscenza ha questo caro prezzo da pagare, probabilmente mi sarei lanciato di testa, cercando di cadere quanto prima.
E scoprire la vita, la morte, la gioia, la paura, i peccati della carne e quelli dello spirito. Persino la superbia, scintilla del fuoco che poi l'avviluppa fino a divorarlo.
Un altro parallelismo che rimanda al Giardino dell'Eden, ove Adamo ed Eva sono colpevoli per la propria cacciata proprio per via di della loro brama di conoscenza, perché volevano assaggiare l'unico frutto che era loro proibito. E forse un po' è il riassunto della natura umana: spingersi sempre più in là, perennemente insoddisfatti, seppur con ali fatte di cera fino a toccare il sole.

Una storia bellissima, come tuo solito.

Ti saluto,

ci leggiamo presto.

Recensore Master
07/05/20, ore 08:22
Cap. 1:

ciiaooo cara, fnalmente trovo il tempo per legegre qualche altra tua meraviglia.
Tu hai sempre un pieno e profondo rispetto per i personaggi, una sorta di reverenza, si vedi che ci tieni a maneggiarli con cura, ancora di più con un argomento così profondo, delicato e ricolmo di angst come la caduta di Cro.
Mi piace il fatto sia stata la sua curiosità, la voglia di sapere, quello che lo ha spinto a cadere, perfettamente CANON sia con libro e serie TV.
Curioso com poi la stessa voglia di sapere sia quella che usa per tentare Eva, una volta diventata serpente, qui Terry e Neil hanno fatto davvero un laoro magistrale.
ma lo hai fatto anche tu, con quel modo che hai sempre così poetico di raccontare ogni cosa.
Bella la frase 'ogni nuovo demone nasce dal proprio peccato iniziale', azzeccatissima.

amo come nell'ultima parte tu sia riuscita a sposare il racconto, breve ma davveo intenso, io l'intensità manco so dove stia di casa, lol ... con l'immagina davvero bella e suggestiva.

Povero demone appena caduto, meno male sappiamo che arriverà un bell'angioletto a ridargli il sorriso <3

bravissima

Recensore Master
06/05/20, ore 17:42
Cap. 1:

"Ogni nuovo demone nasce dal suo peccato iniziale."

Voglio cominciare così la mia recensione per lo scambio a catena del Giardino, con questa frase che mi ha colpita dritta nello stomaco con la potenza di uno sparo e attraverso poche parole, racchiude al suo interno tutta la drammaticità di questa bellissima storia!
Non ti nasconde che l’ho riletta tre volte di seguita, perché alcuni passaggi mi sono piaciuti talmente tanto che sentivo il bisogno di ripeterli ancora e ancora e ancora!
La caduta degli angeli dal Paradiso è un tema che mi ha sempre affascinata e secondo il mio modesto parere, sei riuscita a trattarlo in modo sublime, attraverso delle immagini non soltanto nitide, ma quasi viscerali, come se tu stessa avessi cercato di immedesimarti in Crowley, vivendo sulla tua pelle ogni singola sensazione e poi avessi deciso di riportarla a noi lettori.
La parte in cui l’essere (ormai non più angelo) viene investito contemporaneamente da sensazioni umane quali il sudore, le ossa rotte, il profumo dei fiori, perfino la morte, sebbene fosse un concetto non ancora realizzato, è stata a dir poco meravigliosa, mi ha messo i brividi -sul serio!- ad un certo punto mi sono accorta che avevo smesso di respirare!
Il fulcro della vicenda biblica poi, è qualcosa che ho sempre trovato a tratti poetico: la colpa di questi esseri perfetti ed eterni non è stato qualcosa di terribile o sanguinoso, ma semplicemente il desiderio di sapere di più, di andare oltre. In questo caso, la tua scelta di utilizzare la seconda persona diventa perfetta proprio perché permette di sottolineare questa vena fintamente accusatoria e fa emergere prepotentemente tutta la tragicità e la potenza del momento.
La foto che hai messo alla fine è stata veramente la ciliegina sulla torta: non soltanto è bellissima, ma credo anche che, la scelta di porla sul finale invece che al principio (come una immagine di copertina, diciamo) abbia conferito maggiore impatto ad essa e a tutta la storia!
Insomma, come avrai capito questa storia mi ha davvero rubato il cuore, credo proprio che tu abbia superato te stessa! La metto immediatamente tra i preferiti perché credo proprio che la rileggerò ancora! :P
Complimenti tesoro!
Un abbaccio, Violet :)

Recensore Master
06/05/20, ore 12:20
Cap. 1:

Ciao **
Mi ricordo, ricordo che avevi detto di voler scrivere qualcosa inerente alla caduta di Crowley. E' un argomento affascinante, che può essere interpretato in molti modi e che alla fine risulta struggente sempre. Anche in questo caso, ci hai figurato davanti delle bellissime immagini, quasi palpabile, di un qualcuno che un tempo era un angelo, ma che ha ambito a troppo (anche se io, e probabilmente non solo, penso che Crowley non meritasse veramente di cadere, possiamo dire che è stato "sfortunato"). E' preso e gettato giù nell'abisso, eppure viene abbracciato da qualcosa. Mi piace tantissimo l'idea che l'abbraccio del mare rappresenti Aziraphale. Perché Crowley sarà anche caduto, non sarà più un angelo, eppure colui che lo accoglie, lo sostiene e lo salva è niente meno che un angelo, appunto. Piuttosto ironico, o magari solo un piano ineffabile, tanto per rimanere in tema. Anche se triste, questa storia è permeata da una dolcezza che mi stringe il cuore. Forse perché penso che anche se Crowley ha perso tutto, poi ha trovato qualcosa probabilmente migliore del paradiso. Insomma, Aziraphale è quello che l'ha salvato, penso che siamo tutti d'accordo con questo, ed è bellissimo. Sono stata contenta di leggere finalmente questa storia, come al solito le mie aspettative sono state soddisfatte. A presto e ottimo lavoro :3


Nao

Recensore Junior
05/05/20, ore 20:42
Cap. 1:

La aspettavo, la aspettavamo da tanto, dearest.

Ci sono cose che hanno bisogno di maturare più a lungo di altre, anche quando prendono poche righe; anzi, proprio in questi casi, forse di più.

Sulla Caduta varrebbe la pena soffermarsi tanto, e a voler essere Autori Seri di grande capacità analitica si potrebbero scavare le radici dell'impertinenza di Crowley, il suo essere un demone controvoglia e la sua preoccupazione per Aziraphale, il suo attaccamento agli esseri umani.

Oh, ecco, vedi perché sono preziosi questi momenti. Mi ha appena colpito un pensiero: Aziraphale ama il mondo, le cose che questo contiene, i piaceri dei sensi e dell'intelletto.
Ma a Crowley, a Crowley piacciono le persone.

Certo, anche Aziraphale ama gli esseri umani, come una chioccia ama i suoi pulcini; ma Crowley ama l'umanità come un amante.

"Cadi perché non hai più una mano che ti sorregga"; qui mi fai rimuginare. 
Mi fai chiedere se sia Crowley ad essersi staccato da quella mano o se sia questa a essersi ritratta, nel momento in cui lui è diventato creatura propria, separata da Dio e dagli altri angeli.

Crowley dice più volte che non era sua intenzione cadere; la sua ribellione non era un allontanamento volontario. 
Assomiglia più a una cacciata, nel momento in cui la sua mente ha preso una svolta diversa dal previsto, nel momento in cui ha osato chiedere. 
Perché è cresciuto.

"Perchè non ti sei accontentato."

E' come se il peccato di Crowley contro il cielo sia stato solo quello di crescere e avere fame. Ha chiesto; e chiede solo chi ha una mancanza. Anche la curiosità si potrebbe considerare una forma di incompletezza, è il desiderio di essere qualcosa di più di quello che si è.
Questa è la conoscenza del bene e del male, quella con cui tenta Eva, è l'invenzione della possibilità di esistere in un modo separato e diverso da Dio e dai suoi angeli.

Crowley ha voluto sapere, ha messo in discussione, si è messo contro; e per sempre rimarrà cosa altra, espulso dal Cielo ma diverso anche dagli altri demoni, estraneo per tutti; se "ogni nuovo demone nasce dal suo peccato iniziale", lui è un outsider.
Un errore di sistema.

E' bella l'idea della caduta come un tuffo a capofitto nell'esperienza, nel sentire, nel mutare e veder mutare; è il concetto più azzeccato dell'intera shot, e hai fatto bene a mescolare esperienze piacevoli e spiacevoli; è tutto, tutto insieme, non può che sopraffare.

Per questo cadere in mare, come una stella cadente, è forse il modo più gentile di rinascere: il mare è il grande utero del mondo.

...e probabilmente, il mondo era la cosa migliore che potesse capitare a Crowley.
Migliore ancora di Aziraphale.
Perché son sarebbe potuto arrivare davvero ad Aziraphale, se entrambi non si fossero immersi nel mondo e se ne fossero fatti trasformare.

Non potendo davvero appartenere a nessuna delle due fazioni in guerra, hanno trovato un posto per sé l'uno nell'altro. 
Ogni volta che ci penso mi commuovo un po'.

Cosa dire?

Provo a tornare all'antico patto, a dirti cosa forse io avrei fatto diversamente.

Forse avrei sfumato leggermente l'esperienza orgasmica della Caduta :'P non perché sia concettualmente sbagliata, tutt'altro. Forse però mi "distrae" un po', portando su un registro leggermente diverso e sviandomi un poco dallo spirito del testo, che è più introspettivo.

E forse avrei insistito leggermente di più sull'ampiezza e varietà dell'esperienza, per rafforzare la sensazione del turbine di stimoli che travolgono Crowley nel suo cadere.

Ma io sono prolissa e tu lo sai :'')

Sono così contenta di leggere ancora qualcosa di tuo.

Alla prossima <3