Recensioni per
Mille Porte Aperte
di Lady R Of Rage

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/06/20, ore 20:06

Ciao!
Io come sempre rimango colpita dalla tua grande abilità nel giocare con le parole e creare delle immagini di innegabile suggestione, davvero efficaci alla strenua del poetico. Mi è piaciuta molto l'apertura, con questa descrizione efficace che fai dell'ascesa e della distruzione di questa famiglia, attraverso la figura di Trebol. La rendi particolarmente efficace, sottolineando appunto il contrasto fra il momento della vestizione, della sua ascesa come nobile, e quello di una cocente caduta in rovina. Ti faccio i miei complimenti perché il contrasto fra queste due immagini è molto visivo e non è da tutti riuscire appunto a far figurare la scena al lettore, soprattutto se - come me - questo lettore non conosce particolarmente il fandom.
Mi piace anche come hai descritto e dato adeguato spazio all'estremo saluto fra Trebol e un re che non ha più l'aria da re, con quella collana di lividi intorno al collo. Mi piace molto come hai descritto anche proprio quella che è la dimensione più fisica della morte attraverso il suo corpo, dando spazio appunto alle tracce che essa lascia nel concreto, con quel calore che sta già fuggendo via da lui. L'introspezione all'interno di questa storia è curatissima, ma avendo letto molte delle tue storie non mi sorprendo particolarmente, sei davvero abilissima in questo
Complimenti!.
Alla prossima,
Desy
(Recensione modificata il 23/06/2020 - 08:07 pm)

Recensore Veterano
23/06/20, ore 11:16

Eccomi, dear! Perdona il ritardo ma, come ti dicevo, sono giorni un po' concitati. Stavolta mi sono buttata un po' a sentimento, certa che da te dove scavi scavi trovi un tesoro. Avere un'ottica nuova su un evento che ormai abbiamo imparato a conoscere bene (mi é onestamente difficile scindere quello che ho imparato dal canone e quello che ho imparato dalle tue storie) é stato affascinante, ma di certo non meno straziante. Anzi, con l'AU medievale hai se possibile rincarato la dose, introducendo alcune note di crudezza che Oda ci aveva risparmiato nel contesto canonico, cuciture sugli occhi in primis, che fanno male sia "fisicamente" che per il loro significato. La Family é sempre iconica, salda, un atomo indivisibile anche se composto da entità separate. Ma chi mi ha stupito di più, stavolta, é stato senza dubbio Doffy, che ho percepito molto più vicino al mio immaginario rispetto a quello della Leva (non che quello della Leva vada male, anzi! Sono sfaccettature diverse di uno stesso personaggio e apprezzo tantissimo le storie che riescono a cambiare il modo in cui l'occhio dello scrittore le percepisce). Anche con la sconfitta dipinta addosso, ha sempre quell'aria di "intoccabile", sembra fatto di luce anche all'ombra del patibolo. Ho amato come hai introdotto tutti nel mondo medievale: i "segni" dell'epoca sono evidenti, gli stendardi sono un tocco di raffinatezza unico e le modifiche che hai fatto per adattare tutti al contesto sono nel complesso molto organiche. É stato senza dubbio un bell'esperimento -sebbene il finale mi abbia davvero stroncata, non lo nego- e sono assolutamente impaziente di riprendere, quando le tempistiche mi si faranno più comode. A presto!

Recensore Master
20/06/20, ore 23:06

No, non farmi alzare.
Voglio restare nach'io nel fango con Trebol.
Fateci restare qui, nella melma, a non-esistere, a non ricordare che il Padroncino non c'è più e che ce l'han strapato nel peggiore dei modi.
Al buio l'han fatto morire, spezzandogli respiro, collo, vita.
Gli hanno tolto tutto, a lui che solo meritava il tutto.
Che importa dei guanti, dei calzari, dei mantelli: senza Dofla nulla ha senso.
Nemmeno vivere.
E non bastava la perdita, indelebile e lancincate, hanno anche voluto marchiarli della loro perdita e infamia: cancellati da tutto il mondo, ma segnati per essere ricordati.
Credo che Trebol sia il più colpito dalla trama.
Non che Baby (oh Baby), Pica (oh Pica!), Monet con Sugar, Vergo e tutti non vengano degnamente "amati" dal tuo tocco di madre degenere, ma con lui non hai auvot pietà e il dolore passa attraverso mille emozioni che mia troveranno pace nè cicatrizzazione.
Stupenda, impregnante di dolore, stupefacente e tremendamente dolorosa.
Adoro-H


zomi

Recensore Junior
17/06/20, ore 21:41

Ciao!

La Donquijote Family è uno dei miei punti deboli e il modo in cui tu li hai trattati in questa One-Shot è sublime! A parte la caratterizzazione azzeccatissima di ognuno dei personaggi, ciò che mi ha fatto venire la pelle d'oca è il tuo stile, che calza a pennello con il tema medievale (un'AU che viene troppo poco trattata, a mio parere). Per certi aspetti i toni delle tue descrizioni sono più cupe di quelli del manga, però penso che siano perfetti per raccontare la Donquijote Family: in qualche modo, è come se questo sia uno dei pochi modi per rendere loro giustizia. 

Non vedo l'ora di continuare la raccolta e ti faccio ancora tanti complimenti per l'IC dei personaggi, soprattutto di quello di Doflamingo (che, sebbene abbia avuto poche battute, mi ha fatto venire i brividi per quanto mi è sembrato 'reale')!

Un abbraccio,
Luschek
(Recensione modificata il 18/06/2020 - 04:57 pm)

Recensore Master
17/06/20, ore 18:12

Beh, ormai mi sembra assodato che scrivere scene tragiche e ricche di pathos ti riesce benissimo. Talmente bene da riuscire a farmi provare un forte dispiacere per un personaggio che non mi era mai stato granché simpatico, Trebol (e mi sembra anche che stia diventando un trend, con questa serie). Il dolore che prova per la morte di Doffy è così evidente che Trebol sembra aver perso una parte di sé. E in un certo senso è così. Doffy e compagnia brutta erano talmente uniti, sia in questo AU che nel canon, che è come se fossero un'unica entità. Purtroppo, per quanto forti possano essere certi legami, a volte capita che si spezzino. Tuttavia, in questa tragedia, c'è anche un lato positivo: Trebol e family sono ancora insieme. E ora che sono sfuggiti ai loro carcerieri (mossa stupida, quella di sfottere Pica. Del resto, Jango e Fullbody non sono mai stati delle cime), hanno una possibilità di ricominciare. Speriamo bene.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
15/06/20, ore 15:32

Ciao!
Devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita da questo capitolo, finalmente dopo molte delle tue storie posso carpire anche questo tratto della tua sensibilità riguardo un argomento che ho affrontato tante volte, e che ogni volta fa malissimo, da donna ma specialmente da persona, da essere umano.
La differenza che ho immediatamente colto tra questo capitolo e i tuoi altri lavori è la struttura quasi poetica di ogni frase, il modo delicato di come tratti il tutto malgrado la forza del tema principale, come se in qualche modo tu volessi sia imprimere che alleggerire la faccenda al lettore, non so se sono solo sensazioni personali, ma nel caso, ci sei riuscita alla perfezione.
Trovo molte allegorie come le fate e l'acqua magia nel primo paragrafo che mi hanno fatto sospirare, alle volte quando non abbiamo altro bisogna aggrapparsi a ciò che è possibile, nel suo caso il fatto che ormai sia libera, ma che la strada a questo punto sia ancor più tortuosa, perché è sola e senza punti di partenza. Mi piace come tu dia rivalsa a questo personaggio, mi piacciono anche le note iniziali e finali. Il sano angst fa sempre bene per me, è come pane, e qui ne ho ricevuto tanto e mi è piaciuto alla follia. La violenza non è solo fisica ma è anche mentale, è un terremoto psicologico che l'ha intrappolata pur sapendo sin dall'inizio che tutto fosse sbagliato, Baby sa bene che quelle cose non sono normali e che non è amore, non ne ha neanche l'illusione e non si culla nel 'mi ama', ma come quasi tutte le vittime non riesce a dire basta, sino a un certo fatidico momento.
Ho pianto davvero tanto alle ultime righe, ma non è il momento di arrivarci, non ancora.
Credo che la famiglia, acquisita o meno quando c'è quell'alone e sentimento puro di fratellanza e basta sia un preziosissimo dono. Prima di tutto ammiro molto come tu narri la debolezza di Baby senza farla sembrare un ramoscello che si spezza col vento, anzi, traspare quanto si stia permettendo di essere debole solo perché è stata fin troppo forte ed ora è tempo di ristabilirsi per trovare la pace che le spetta, le frasi che pronuncia, come si muove, quello che pensa, non ha paura, è semplicemente terrorizzata da ciò che le aspetta perché lui le ha fatto credere di essere così tanto un peso da ricollegare solo a fastidio e inadeguatezza che dubita che persino i fratelli possano aiutarla. Tutte le descrizioni anche sui suoi bisogno fisici fanno venire la pelle d'oca, e come ti dicevo, mi hai spinta a piangere, ma non è negativo anzi, hai tutta la mia stima e i miei complimenti.
Bravissima davvero.
A presto!

Recensore Master
14/06/20, ore 06:53

Ciao!
Eccomi qui. Innanzitutto ti faccio i miei migliori complimenti per la tua innegabile abilità nel descrivere immagini di violenza con poche immagini anche metaforiche che diventano però potenti, potentissime. Giuro, è una cosa che ho notato spesso nelle tue storie e che ogni volta, con un'immagine nuova, non può fare a meno di colpirmi, qui l'hai fatto ogni volta che ti sei riferita ai maltrattamenti che Baby ha subito, a Law, a quei maledetti giorni di pioggia e ai lividi che le costellano il corpo.
Ecco, di Baby per me hai fatto una caratterizzazione ottima, ho amato il modo in cui hai descritto la sua introspezione soffermandoti su come si sia allontanata dalla sua famiglia solo per trovarsi rinchiusa in un incubo senza fine e di cui nemmeno adesso, con la paura continua della porta, di un incubo solo interrotto. Hai descritto in maniera secondo me ottima anche la disistima che la protagonista prova per sé stessa e per le sue scelte, che è probabilmente accentuata dal fatto che i suoi fratelli, nonostante lei li abbia messi da parte, si prendono cura di lei senza mai farle pesare nulla, preparandole da mangiare e coprendola con una calda coperta. Hai reso percepibile questo contrasto fra la disperazione che sembra animarla all'inizio, mentre è fradicia e ricoperta di lividi e mangia delle patatine fredde, e il finale, dove Buffalo si preoccupa per lei, le porge un cuscino e le controlla la febbre. Hai fatto davvero un ottimo lavoro in tutto questo, complimenti, e credo anche che tu sia stata delicata ma cruda il giusto nell'affrontare una tematica così scottante e con implicazioni psicologiche importanti.

Alla prossima,
Desy

Recensore Master
10/06/20, ore 14:43

Ho letto questa storia con vero interesse, l'ambientazione da Cronache del Ghiaccio e Fuoco salta subito all'occhio ma sono stato contento della conferma nelle note.
Le scene sono descritte veramente bene e con un buon "incrocio" tra questi fandom dato dal fatto che sei riuscita a reinterpretare bene diversi aspetti come trasformare il potere di Don Flamingo nella spada sacra Filo Sacro, altro particolare a cui hai saputo rendere merito è il dolore della Donquixiote Family. Dando una visione chiara della crudeltà di questo universo che hai saputo creare.
Le parole di Sengoku sul mostrarsi superiori suonano quanto mai comiche, d'altronde lui stesso è intento a mangiarsi una galletta di riso mentre assiste a questo spettacolo. Come fosse una questione che gli interessa poco. Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, ma è stata una lettura proprio interessante per il cambio di prospettiva e situazione.

Recensore Master
07/06/20, ore 22:31

Mia cara Madre Degenere,
qui ti sei superata, devo dire: l’ambientazione AU Medievale è un grande classico che si intuisce dalla presenza degli stendardi e dal tipo di supplizio/tortura ed esecuzione: come giustamente sottolinei, ai nobili tocca l’onore di essere decapitati, mentre ai comuni briganti tocca in sorte la forca. Doffy va detto, arriva con dignità al patibolo, sebbene l’orribile punizione cui è sottoposto lasci un brivido gelido sulla schiena. Come sempre c’è molta attenzione alla coralità e alla presenza di una famiglia tirata su dal niente e legata da sentimenti fortissimi, quando non una relazione romantica (Trebol e Diamante ed è stranissimo rivedere il primo vivo, nelle tue storie).

Vedere il proprio capo ridotto a uno straccio riconoscendone al contempo le passate vestigia o assistendo di straforo alla sua orribile tortura sono cose che provano una ciurma o qualsiasi forma assumano in un contesto storico. Ho trovato particolarmente azzeccata la scena della morte di Doffy e del fatto che Trebol voglia guardarla per portare rispetto al proprio capo. È un comportamento coerente e coraggioso ma soprattutto sofferto, soprattutto per il modo in cui è stato ridotto Doffy che, pur avendo guadagnato dai suoi il titolo di re, è condannato a morire come contrappasso come un volgare ladro, perdendo tutti i diritti acquisiti. Le sue frasi sulla non necessarietà della sua morte sono, ugualmente, molto profonde e le ho particolarmente apprezzate. Ucciderlo è considerato un modo per pulire il mondo e fargliela pagare – nonostante quello che pensano Diamante e gli altri di se stessi o anzi, coerentemente con la loro percezione di se stessi, Doffy è un villain, ma la vacuità della pena di morte che gli viene inflitta si mostra in tutta la sua grandezza. Morendo, Doffy non farà da esempio ad altri, perché il male dal mondo non può essere estirpato, io credo. Come sempre descrizioni, dialoghi, torture, te possino, e coralità si mescolano benissimo nelle tue storie **!

Un abbraccio forte e a presto,
Shilyss

Recensore Master
06/06/20, ore 23:10

Attendevo questa AU e che dire, l'hai resa così vera, così tangibile e reale, così dolorosa e permeante di agonia pura -fisica e mentale- che sono rimasta scioccata e ho dovuto rileggermela più volte per apprezzarla in ogni sua parte.
Il coraggio, la speranza infranta, lo sconforto e la paura di Baby (5) sono tangibili e vibranti nella narrazzione, e ogni passo cimpiuto verso la casa dei fratelli sembra più pesnate che mai: sarebbe così facile tornare da Law (villan) e subire ancora le sue umiliazioni, piuttosto che ricevere il rifiuto da chi si ama davvero.
Ma il rifiuto non avviene, anzi.
C'è la voglia di riabbarcciarla, di vederla, di averla con sè di tutti, nonostante la notte fonda, il alvoro dle giorno dopo incombente, il desiderio di vendetta per ciò che ha patito la sorellina, misto al dolore di non averla potuta salvare.
Il tutto, in un mix perfetto e bilanciato a dovere a filo di rasoio tagliente e mordace assieme al tuo stile calzante e velenoso: a metà tra cura e omicidio.
Amo il tuo stile, la tua cura nei dettagli, nelle descrizioni e nelle parole, mai poste in un determinato punto senza una profonda riflessione e puntigliosa perfezione.
È un capitolo intenso e intrinseco, reale fin troppo e spregiudicatamente privo di giustizia com'è giusto che sia.
Bravissima, divina, incredibilmente di talento
I miei più veri e dolorosi complimenti


zomi

Recensore Master
03/06/20, ore 13:49

Carissima Madre Degenere,
questa piccola shottina è stata una vera e propria sorpresa. Hai completamente ribaltato le sorti di Doffy e, con le sue, anche quelle degli altri.
Hai risparmiato Rocinante e Homing e mi chedo se non sia il passato di Trebol ad aver cambiato anche lui e averlo reso consapevole e più propenso a vivere una vita di riscatto. Il nostro passato, dopotutto, è il seme piantato che cresce in futuro. Hai deciso, dunque, non solo di salvare delle vite ma anche di unire le due famiglie di Doffy; quella vera e quella acquisita, dove non cambia però il suo ruolo di Re. Un Re destinato però ad un altro tipo di "vendetta", quella del riscatto verso il governo mondiale che cerca, per vie nascoste e traverse, di aiutare il prossimo. La povera gente. Quelli che uno così, uno che non ha paura di esporsi e aiutare, lo aspettavano da tempo.

Mi piace moltissimo come hai puntato molto sui dialoghi tra i due padri. Homing è un uomo buono, premuroso, leggendolo mi rendo conto della malinconia che trasuda dalla propria persona, che ora proietta tutte le sue aspettative su Doffy, ma non cerca in lui il riscatto che non ha avuto. Vuole solo che la sua vita sia migliore della sua, che possa non soffrire, che possa realizzarsi e essere felice. Non gli importa se diverrà Re o no. Invece Trebol non vuole che diventi Re, per Trebol lo è già. Sa già cosa è Doflamingo, sa già a cosa è destinato. Entrambi in lui vedono una luce che esplode, ed entrambi vogliono il meglio per lui e questo è il miglior regalo che potessi fargli.
E le debolezze di entrambe queste figure vengono fuori, dimostrando l'umanità di due padri che vengono salvati da un piccolo recipiente destinato a grandi cose.
L'ho amata, questa shot, per la sua profondità e per come, dopotutto, abbia cambiato le cose in un "whatif?" realistico, che ci sta e che si insinua nella psiche dei tuoi personaggi e ne vengono fuori delle introspezioni incantevoli.
Brava,
Un abbraccio fortissimo,
Miry

Recensore Master
02/06/20, ore 11:02

A volte mi chiedo se Baby 5 ti piace davvero o la odi. Ci sei andata giù pesante con lei, in questo capitolo (non che nell'altra storia le sia andata tanto meglio).

Non amo particolarmente Law, ma anche se fosse il mio personaggio preferito non mi sarei scomposto più di tanto. Anche perché nella parte dello squilibrato ce lo vedo benissimo. E' uno di quei personaggi col potenziale da psicopatico. Mi dispiace, però, un pochino per il destino che lo aspetta. Con Buffalo, Pica e Gladius incazzati neri, il buon dottore avrà poco da stare tranquillo. Possiamo star sicuri che quello che lui ha fatto a Baby sembrerà una cosa da nulla, al confronto di cosa gli faranno quei tre. Meglio che il dottorino inizi a scappare!

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
21/05/20, ore 18:05

Ciao!
Eccomi per lo scambio a catena.
Ho letto altre storie tue di questo fandom ambientate nel canon, quindi questa volta volevo cimentarmi con una AU. Innanzitutto credo che tu sia stata molto abile nel riportare le dinamiche appartenenti a questa famiglia su cui mi sono un po' documentata - essendo la mia conoscenza molto basilare - in un nuovo contesto, con questa sconfitta e le violenze di cui si macchiano i vincitori.
Ciò che ho apprezzato particolarmente di questa shot è l'utilizzo che fai della lingua, che è supercurato e particolare. Ci sono metafore e immagini davvero suggestive. Una di quelle che mi ha colpito di più è l'immagine in questo passaggio qui "Diamante non piangerà, perché tutte le lacrime le ha già versate nella cella, e si sono prosciugate in un tempo persino troppo breve. Gliele hanno strappate dagli occhi a colpi di frusta". L'immagine delle lacrime che vengono strappate via dagli occhi con la frusta è una metafora ed un'immagine molto forte, che rende sicuramente l'idea di un contesto di violenza e cattività in poche righe.
Ho apprezzato molto anche un altro dei binomi che caratterizza questa storia, quello fra "illusioni disattese" e "realtà", una realtà con cui ci scontriamo bruscamente alla fine, quando la storia culmina con l'esecuzione di Doffy.
Per buona parte del testo, troviamo infatti tutte le difficoltà dei personaggi ad osservare il suo supplizio, vediamo la stessa vittima ricordare un tempo in cui era stato re e aveva creduto che lo sarebbe stato per sempre.
Ho molto apprezzato anche il modo in cui hai descritto il valore psicologico che questa esecuzione ha su chi resta, che va oltre quello fisico della violenza perpetrata. Del resto, Doffy è un re ed una delle strategie di guerra più comuni è proprio quella di uccidere il re per piegare il suo popolo, che è effettivamente ciò che in qualche misura vediamo succedere; attraverso l'umiliazione simbolica del costringerlo a mettersi in ginocchio si vuole alla fine mettere in ginocchio questa famiglia.
Alla prossima,
Desy

Recensore Master
20/05/20, ore 22:48

Carissima madreh degenere!
Siccome non eri contenta di strapazzarli anche nel canone, i tuoi amati figli, ora me li strapazzi anche nelle AU, ma va bene così, perché io amo le AU e amo soffrire ç_ç solo che ho anche un cuore, e vorrei mi rimanesse.
E poi questa non è una AU qualsiasi, è una mediaval!AU e non sai quanto ti stimo per averla scritta, siccome sono anni che vorrei scriverne una pure io e non ci riesco perché boh. Ma leggerle mi dà immensa soddisfazione e la prima cosa che ho notato, in primis, è il tono della narrazione che cambia e si modella all'epoca di cui si sta parlando. Così come l'onore dei personaggi che si allinea al tempo. Eppure restano loro, eppure sono loro ♥
Il senso di unione familiare che conosciamo, i tuoi headcanon, i legami, i trascorsi, tornano qui, e come in altre tue storie con loro protagonisti, si ritrovano a dover guardare senza poter fare niente, solo che stavolta Doffy ce lo fai vedere, mentre muore... o meglio glielo fai vedere e loro vogliono guardare. Fino alla fine, lui è il loro Re, il loro padroncino, il loro salvatore.
È davvero carico di sentimento, ma anche di orgoglio, di dignità, che non abbandona mai le loro menti, anche se il dolore, mia cara madre degenere, è grande.
E vedere Trebol vivo è stata una consolazione quanto uno strazio, perché fino alla fine difende la grandezza di Doffy. Difende l'importanza che ha avuto per lui, perché vedere poi il legame da questo lato della barricata, lo fa sembrare ancora più ingiusto, malgrado quello che Doffy ha fatto; e di cui è consapevole e accetta il suo destino, a differenza della sua famiglia, che non se ne fa una ragione. Non può. è come se la base su cui si fonde una vita si pieghi su se stessa, generando il caos, e si sentono spaesati. Persi.
Io l’ho cullato, quell'uomo questa frase, semplicemente un colpo al cuore.
La carica di malinconia e unione di questa shot è pazzesca. Lascia un vuoto nel cuore che deve essere riempito, oltre a mille domanda, tra cui la più importante: e ora?
Lasci alla nostra immaginazione, per ora, i risvolti di questa morte che c'è. Il suono della morte conclude la fic, e lascia il silenzio del dopo. Come se fosse un solenne ricordo.
La famiglia resta di certo unita, lo sarà per sempre, ma il prezzo di perdere qualcuno è così alto che fa troppo male.
Meravigliosa, come sempre ♥ Mi hai preso il cuore e lo hai stracciato, te possino ♥
alla prossima,
Miry

Recensore Master
19/05/20, ore 08:05

Questo in effetti è un AU molto interessante. Sappiamo tutti cosa è capitato a Doffy da piccolo, le tragedie che hanno fatto di lui l'uomo che è oggi (anche se questo non scusa quello che ha fatto, gli dà almeno un motivo). Ma cosa sarebbe successo, cambiando un piccolo particolare? In questo AU, Doffy sceglie di non uccidere, e suo padre è ancora vivo quando si forma il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la Famiglia Donquijote. Ora, sebbene Homing abbia preso delle decisioni a dir poco stupide, è innegabile che fosse una persona buona. E di sicuro, questo finirà per avere un'influenza positiva su Doffy. Non vedo l'ora di scoprire come proseguirà questo AU!

Al prossimo capitolo!

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