Recensioni per
Ritrovando l’equilibrio
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
03/11/20, ore 18:11

Ciao bella!

Eccomi finalmente a recensire le tue fanfiction per la challenge.
Che dire, ci sono tante emozioni e un tema delicato: la morte di un genitore. Il tutto è però filtrato dagli occhi di un'allenatrice che guarda la sua pupilla crescere e diventare un professionista (diciamo così) della disciplina, e poi, ancora ragazzetto, dover crescere davvero nel capire come va il mondo e le tragedie come questa. Comunissima, ma sempre d'effetto, la risposta di lui che non aveva detto le parole che avrebbe voluto dire a sua madre sapendo che sarebbero state le ultime, perché ovviamente non lo sapeva e un bambino spesso si arrabbia con un genitore per piccole mancanze. L'emozione dell'allenatrice tocca il cuore, perché capita che ci si emozioni per delle gare, ma dopo tanta carriera ciò avviene sempre meno, e la situazione specifica è particolare.

Bella scrittura scorrevole e tema delicato toccato senza appesantire troppo.
Brava!

Marika

Recensore Master
27/05/20, ore 19:27

Non ho mai guardato la serie – che se non erro è stata cancellata e disponibile c’è solo la prima – però ho visto il trailer e il fatto che sia sul pattinaggio artistico mi ha un po’ incuriosita. Non penso la guarderò mai (diciamo che ho problemi con l’attrice protagonista), ma in compenso la tua fic mi ha incuriosita e ho voluto leggerla.

Come detto, nonostante non abbia visto la serie, sei riuscita lo stesso a trasmettermi con forza le emozioni dei personaggi – in maniera differente, ma comunque sono arrivate forti e chiaro. Da una parte quindi abbiamo Dasha, che un po’ mentora e un po’ figura materna, prende Justin sotto la sua ala e vede in lui potenzialità tutte da sbocciare e che durante le gare ottengono i migliori risultati possibili. C’è in lui l’anima e l’eleganza del pattinatore artistico, di quello che sul ghiaccio sembra dipingere quadri e immagini bellissime ed eteree che noi spettatori nemmeno ci sogniamo e tu sei riuscita a mostrarcelo in più di una maniera.

Anche senza conoscere i personaggi, li ho trovati molto convincenti tutti e due – sei riuscita a dare forma alle emozioni di Dasha, ma anche a quelle di Justin che, nonostante la tragedia (o forse prendendo forza da questa?), fa rifluire nella sua performance tutte le emozioni che prova andando oltre tutti i suoi limiti.

Mi piace che l’intera fic sia filtrata dal personaggio di Dasha. Presumo che essendo l’allenatrice, abbia anche una certa età, a differenza di Justin e della ragazza che gli fa da partner – e quindi hai usato un registro linguistico più profondo, più maturo e con sapienza sei riuscita a scavare nella psiche del ragazzo attraverso i suoi occhi e nel rapporto dolcissimo tra loro due.

Il tutto infine si conclude con un titolo che sembra un po’ tirare le somme di quello che avviene. L’equilibrio che Justin recupera, per quanto difficile e doloroso e impensabile possa essere e lo recupera proprio su un terreno così precario come la pista di pattinaggio e adoro che Dasha sia lì con lui, ad aiutarlo passo dopo passo e si offra di continuare ad allenarlo.
Una fic davvero dolcissima e che mi ha lasciato un grande calore nel petto.
Complimenti.

Recensore Master
18/05/20, ore 17:19

Carissima inzaghina,
chi ha detto che il weekend ci si rilassa? Io no e se l’ho detto me lo rimangio, ma bando alle ciance. Il rapporto tra Justin e Dasha è reso benissimo. Lei è un personaggio particolare, con una storia personale bellissima (penso a tutto quello che farà quando Kat lascerà sua madre, al ruolo centrale che avrà la sua casa anche per gli altri personaggi) ed è bellissimo il rapporto che la lega a Justin. Lui è un atleta molto esigente, anche se spesso ribelle, eppure insieme formano una coppia inossidabile, un duo inscindibile. Dasha ha rappresentato non una sostituta della madre del ragazzo, sarebbe impossibile, ma in qualche modo è il tramite tra quest’ultima, il pattinaggio e un ragazzino volitivo che hai descritto così bene dallo sguardo inquieto, che ne anticipa la natura.

Il trionfo che vive in questa prima gara importante, felice eppure infelicissima, infatti, è offuscato dall’assenza della donna defunta all’improvviso. Dasha prova per Justin un sincero affetto (ricambiato), ma l’essere legata a lui perché è un allievo che ha perso la mamma non è la sola ragione alla base di questo legame. Dasha è prima di tutto un’ex atleta olimpica e in questo senso Justin è suo figlio sul ghiaccio. È dotato di talento e lei lo sa, riconosce, quindi l’affetto si unisce a un’affinità comune che è anche solo il bisogno di lasciare che le lame scivolino sul ghiaccio. Questa shot è ricca di tante cose, cara inzaghina. Abbiamo questo bambino dallo sguardo inquieto che ha perso una figura essenziale per la sua vita e che ha un padre che pur assecondando il pattinaggio non ha senso artistico (penso al modo in cui al primo o secondo episodio cerca di comprare Kat), ha questa voglia di vincere e questo talento che va coltivato e imbrigliato e dall’altra parte c’è lei, che capisce la necessità di vincere ed è sincera nel descrivere un dolore che non si può che attenuare, con cui Justin dovrà convivere e che ne spiega anche le sregolatezze. Il dialogo è struggente: la cosa peggiore del perdere qualcuno d’importante all’improvviso è proprio legato al fatto che manca un addio.

La madre di Justin ovviamente sapeva che il figlio l’amava, ma quante volte capita anche a noi di litigare con persone vicine e di non salutarle o di essere arrabbiate con loro perdendo quell’unica occasione che non sapevamo essere l’ultima? Che sia toccato a un ragazzino un dolore tanto grande e annichilente è terribile. L’abbraccio finale è tenerissimo. Justin ancora non sa niente del suo futuro e può solo fidarsi dell’occhio esperto di Dasha e farsi avvolgere in un abbraccio che sa di calore, casa e maternità. Ero certa che sarebbe stata una lettura piacevolissima e intensa e così, ovviamente, è stato. Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
15/05/20, ore 08:25

Ciao, cara!
Ovviamente, non potevo mancare di passare da questa storia: non sai quando mi faccia piacere che tu abbia scritto qualcosa in questo fandom immeritatamente deserto, e ovviamente non posso che essere molto contenta che tu ti ci sia avvicinata proprio partendo da un mio spunto.
Questa storia è una dolcezza infinita, perché va ad indagare il rapporto di due personaggi molto particolari presi proprio in un momento difficile della loro vita, un momento che cimenterà per sempre la loro relazione rendendola qualcosa di incredibilmente diverso e molto più forte del semplice rapporto tra un allenatore e il suo pupillo. Loro due insieme mi sono sempre piaciuti tanto, perché sono due personaggi complessi e in apparenza freddi, incapaci di mostrare al mondo da subito ciò che hanno dentro: inizialmente Dasha appare un po' come la classica allenatrice fuori classe, dura e attenta solamente ai risultati agonistici, e Justin è un po' lo sbruffone, bravo ma incapace di incanalare seriamente il proprio talento, incapace di legarsi a qualcuno o a qualcosa, e quando si rivela l’intensità del loro rapporto io mi sono letteralmente sciolta, perché si vede quando Dasha per lui sia stata un'insegnante a tutto tondo, un vero punto di riferimento, capace di sostenerlo, supportarlo e aiutarlo ad affrontare le difficoltà della vita senza mai perdere di vista il suo punto focale. E la devozione che lui ha nei suoi confronti è proprio quella di un allievo che è diventato grande e ha capito quanto la sua insegnante abbia fatto per lui.

La tua storia mi ha colpito fin dal titolo, che è una sintesi perfetta di ciò che accade in questo momento della vita di Justin, e al tempo stesso è una perfetta metafora di quella che è la vita di Justin, la sua più grande passione: quando si pattina (e quando si vive) si cade, si cade spesso, e andare avanti significa imparare a rialzarsi e a trovare un nuovo equilibrio. Mai come in questo momento, in questa prima gara dopo che tutta la vita di Justin sembra crollata, credo che ritrovare l'equilibrio diventi il punto focale, la sfida più ardua.
Ho apprezzato davvero tanto il punto di vista di Dasha, il modo lucido e assolutamente acuto con cui lei guarda Justin e la sua sfida per rimettersi in piedi. Ho adorato il fatto che lei sapesse benissimo che questa prima gara rappresentava una sfida importante non tanto a livello agonistico, ma proprio personale: Dasha è consapevole del fatto che pattinare, per Justin, sarà sempre qualcosa di intrinsecamente legato alla madre che ha perso, e sa che, per proteggersi dal dolore, lui potrebbe anche scegliere di smettere di pattinare. E lei non si comporta da allenatrice che cerca solo la gloria e il profitto di un campione, ma si comporta da donna e da insegnante attenta soprattutto al benessere di Justin: gli lascia tempo, lascia che sia lui a scegliere di cercare di nuovo il proprio equilibrio, e poi è pronta a consolarlo e rassicurarlo, a lasciar che lui senta di aver pattinato di nuovo per sua madre.
Davvero, è un momento davvero dolce, che conferma quanto lei tenga a lui: tra l'altro, il fatto che tu abbia ripreso il dialogo della serie non fa altro che aumentare questa consapevolezza: certo la perdita della madre li unirà ancora di più, ma il fatto che Dasha non abbia aspettato che fosse qualcun altro a dare a Justin la notizia, ma che sia stata lei a dirglielo conferma quanto questo legame fosse già presente e molto forte.

Sono felicissima, poi, che tu abbia sottolineato che a questa prima gara fossero presenti anche i gemelli e il padre di Justin. Lui è un personaggio che ho imparato ad apprezzare moltissimo: inizialmente sembra un po' lo stereotipo del padre freddo e distante, che pretende molto dai suoi figli senza mai essere capace di dimostrare affetto e riconoscenza, ma andando avanti si capisce che è molto di più. È un uomo ferito, è fragile e forse incapace di dimostrare a parole tutto l'affetto che ha per Justin, e la sua paura di non essere in grado di sostenerlo quando perde l’equilibrio, per restare nella metafora. Ecco, la sua presenza a questa gara io lo vedo come un gesto concreto per cercare di mostrare, se non di dire, questo affetto e questo ssostegno.

La storia è davvero un gioiellino, delicatissima e commovente, capace di mostrare alla perfezione la complessità dell'animo umano.
Lo stile è come sempre curato e scorrevole, molto immersivo, e io l'ho semplicemente adorato.
Ti segnalo solo un refuso: a un certo punto Ellie si trasforma in Evie, ma insomma, è davvero una sciocchezza.

Complimenti davvero!
A presto!