Ciao!
Spero non ti dispiaccia se sono approdata qui, ma amo James e Lily e leggere di loro – a meno che non siano storie drammatiche! – mi mette sempre allegria. E devo dire che in questo racconto l'allegria è proprio ciò che non manca!
Mi è piaciuto come hai strutturato l'insieme, nonostante la brevità e la semplicità del momento c'è una piacevolissima atmosfera di curiosità e attesa costruita sul personaggio di James, che ancora una volta (complice la lucidità offuscata dall'alcol che a quanto pare non regge XD) tenta di approcciarsi a Lily in una maniera che di esilarante ha davvero tutto: a partire dallo stato pietoso in cui si ritrova sino alle parole che rivolge alla sua Evans per convincerla a dargli una possibilità.
Ecco, la reazione della ragazza è veramente esilarante, lo è in sé e lo è anche perché dà l'idea di quanto ormai sia oltre James, che a quanto pare è così abituato a incassare rifiuti che da ubriaco è convinto di non essere ancora riuscito a conquistare Lily (insomma, quanti due di picche gli avrà rifilato la giovane Grifondoro nel corso del tempo?!).
Mi è parsa di vederla, Lily, con uno sbuffo premuto sulle labbra e una mezza risata trattenuta a forza, impegnata a rifilargli un più che meritato idiota – perché lo è davvero, nonostante sia il miglior Capitano di sempre (certo, a riguardo potremmo obiettare che Sirius non sia proprio la fonte più attendibile e super partes possibile!).
È stato un bel tuffo nel quotidiano dei Malandrini, quello che abbiamo solo potuto immaginare, dove c'è quella leggerezza che tipicamente associo alle giornate del quartetto. Ho apprezzato anche le caratterizzazioni, a partire da Sirius che deve sempre trovare il modo di attirare l'attenzione su di sé – come se poi ne avesse bisogno!
Lo stile è piacevole e trovo che nella sua immediatezza si adatti all'atmosfera di questo racconto, ti segnalo solo qualche piccolo refuso che ho notato leggendo, così che possa rivederlo: "su di sè" (sé), “Al miglior Capitano della Squadra di Quittitch della storia di Grifondoro!!” (Quidditch e i due punti esclamativi – è sempre e solo uno), "Evans mettiti con me" (manca la virgola del vocativo) e "lei poteva sentire il suo caldo respiro che sapeva incredibilmente di alcool, confondersi con il suo", dove c'è una virgola di troppo che separa "caldo respiro" da "confondersi" (per creare l'inciso, va aggiunta una virgola dopo "respiro"). Tutto qui, sono chiaramente piccole sviste di distrazione, per il resto la forma è pulita al pari dell'altro tuo racconto che ho avuto modo di leggere.
Ultimo ma non ultimo, il titolo mi ha rubato una risata, semplice ma decisamente efficace (e perfetto per James!).
È stata una lettura piacevole, alla prossima! |