Recensioni per
Bianco nero
di vento di luce
”Una rosa è sempre una rosa,non sarà mai un lillà” |
"Bianco Nero" ripercorre alcuni momenti determinanti della loro storia, riproposti ma in modo più completo, le esercitazioni, il pianoforte, l'alternarsi tra Oscar e Fersen. Speranze, illusioni e delusioni, un intreccio di sofferenza che sembra coinvolgere tutti. Un periodo che cambia radicalmente le loro coscienze e i loro destini. Tutto rielaborato magistralmente. Leggendo mi sembrava di sentire in sottofondo la voce narrante dell'anime che descriveva i loro cuori tormentati. La conclusione, forse, di un'età più spensierata, quasi illusoria, che li ha accompagnati nella gioventù e che ora lascia spazio ad una realtà disincantata che segnerà l'inizio della fine. |
Eccomi arrivata sul tuo profilo, allora...ammetto che volevo leggere qualcosa di tuo da tantissimo tempo, non solo per ricambiare le tue bellissime recensioni ma soprattutto perché ero curiosa (sì lo ammetto). Trovare una così vasta scelta di storie però non me lo aspettavo, tra l'altro di anime che conosco anche molto bene, è stata una decisione ardua. Poi mi sono ricordata che oggi è il 14 Luglio...e quindi quale giorno più appropriato se non questo per rendere omaggio a Oscar? |
Ciao Vento di luce, che bello questo tuo scritto su Lady Oscar altro anime amato nella mia infanzia anche se un pelino sotto a Georgie!😉 È un racconto introspettivo (ti riesce benissimo) dove vengono fuori tutte le sofferenze di Oscar, personaggio controverso e complicato, che non riesce ad esprimere la sua femminilità e il suo amore. Ti confesso che a me Fersen piaceva un sacco, più di André...ma qui entriamo nella sfera personale! Complimenti come sempre! |
Cara Vento di luce, buongiorno. |
Gentile Autrice, dal nick name molto evocativo, è forse la prima volta che leggo un tuo lavoro e devo complimentarmi con te per essere riuscita nell’intento di scavare a fondo nell’animo dei tre personaggi coinvolti sondando e portando alla luce le loro rispettive sofferenze. Sofferenze per un amore impossibile, un amore che non poteva essere vissuto alla luce del sole, un amore così radicato nelle profondità del proprio essere da non poter venir estirpato. Soprattutto assistiamo in prima persona al tormento di Oscar: era stata così felice quando aveva rivisto tornare il conte di Fersen dopo una lunga assenza, durante la quale mai era riuscita a scordarlo, e con quella confidenza che le aveva fatto circa il suo essere riuscito a dimenticare la regina di Francia, il grande amore della sua vita, per la quale, per non crearle ulteriore discredito, si era allontanato, affrontando una vita pericolosa e le atrocità di una guerra non sua al di là dell’oceano. Oscar aveva allora ricominciato a sperare che per lei potesse esistere una possibilità, quella speranza cullata a lungo nel suo cuore per anni per colui che considerava l’unico uomo da poter amare e che un giorno il conte potesse ricambiare il suo sentimento. Speranza che si era miseramente infranta quando Fersen aveva deciso di non fare ritorno al suo paese natale per rimanere, nonostante le difficoltà che avrebbe comportato, vicino al suo amore mai veramente dimenticato ma solo nascosto in un cantuccio del suo cuore che era riservato solo ed unicamente a lei. Cosa restava della speranza di Oscar ora che aveva appreso la triste verità che lei non avrebbe mai potuto fare breccia in quel cuore votato ad un unico ed esclusivo amore? Avrebbe dovuto ripensare alla sua vita e a se stessa in funzione della vita vissuta fino a quel momento, tentando di essere sempre migliore di chiunque per soddisfare le mire paterne reprimendo invece quelle che erano le sue aspirazioni e richiudendo nuovamente il suo cuore che non poteva esprimere il sentimento che lo attanagliava per l’unico uomo che mai avrebbe potuto avere. André continuava ad osservarla così come l’aveva osservata sempre, con l’apprensione per non poterle essere vicino come avrebbe voluto, e con l’amore che provava unicamente per lei e che non poteva esternare. Sapeva del suo amore per la musica ma quando Oscar suonava il suo pianoforte così incessantemente, ad ogni nota soffriva del suo stesso dolore. Quei tasti, bianchi e neri, pestati con forza dalle agili dita di Oscar, emettevano note che al cuore potevano sembrare lamenti che si succedevano tra momenti positivi e negativi, tra le cose belle e quelle brutte vissute. Erano momenti in cui Oscar ritrovava se stessa e prendeva le decisioni come quella di abbandonare la Guardia reale per allontanarsi dalla fonte del dolore che se fosse rimasta avrebbe rivissuto costantemente. André nella sua saggezza aveva provato a dirle che fuggire non era la soluzione, altrimenti lui sarebbe scappato lontano da lei tanto tempo prima. Ma Oscar non aveva colto il messaggio, aveva solo riflettuto che lontano dalla sua vista avrebbe progettato un futuro diverso per se stessa accantonando per sempre il sentimento seppellendolo nel suo cuore e avrebbe vissuto come un uomo in tutto e per tutto, credendo che un uomo non avrebbe potuto soffrire, tanto meno per amore. E con questa nuova serenità aveva convocato André e gli aveva detto con semplicità di non aver più bisogno di lui dati i suoi nuovi incarichi, scatenando una reazione che lei stessa non avrebbe mai pensato possibile dal suo amico di infanzia, che non era solo tale, ma che era l’uomo che la amava da tanto, troppo tempo senza che lei si fosse mai voluta accorgere di nulla. La rosa resta una rosa comunque e non potrà mai trasformarsi in un lillà, non basta volerlo. In quel frangente sconvolgente Oscar aveva realizzato quanta infelicità poteva causare un sentimento non corrisposto, il suo per Fersen, quello di André per lei che aveva scatenato una reazione folle, e soprattutto quello per non poter essere diversa da come la natura l’aveva creata, era una donna e avrebbe dovuto imparare a convivere con il suo essere e la coscienza di una nuova se stessa. Hai rivisitato due episodi cruciali facendo pervenire al lettore tutte le emozioni che hanno attraversato i personaggi con una scrittura lieve e coinvolgente. Spero di rileggerti presto! Un caro saluto. |
Ciao carissima, è un tema a te caro quello del pianoforte e io, che amo la musica classica, pur essendo totalmente incapace di suonarla, sono rimasta affascinata dal quel "bianco-nero" continuo di Oscar sui tasti, quasi a voler tacitare i propri pensieri. In genere la musica è in grado di farlo, ma qui è difficile. Troppi pensieri, troppi, che nemmeno la musica riesce a dissipare, forse. |
Ciao Vento di Luce,questa è la prima volta che ci sentiamo, non ho mai avuto il piacere di leggerti fra i miei scritti,ne` ti ho mai vista pubblicare niente in questa sezione; leggo sempre le tue recensioni però. |
Povera Oscar, non ha scelto lei di innamorarsi di Fersen, non si sceglie di chi innamorarsi: succede e basta. E il rifiuto di lui l'ha distrutta come persona. Ci mancava poi anche il gesto violento di André a completare l'opera! Non c'è da stupirsi se, con la conseguente depressione avuta in Normandia e con le fatiche a cui si è sottoposta nella Guardia Metropolitana, le sue difese immunitarie si siano abbassare a tal punto da far entrare la tisi. |
Ciao Vento di Luce, un bellissimo scritto introspettivo sui sentimenti e sull'amore. Oscar ha veramente sofferto per l'amore non ricambiato per Fersen. E sicuramente ha sofferto per non poter ricambiare l'amore di André. Hai descritto molto bene le scene clou, e hai approfondito il sentire di tutti i protagonisti. Complimenti. |
Questa storia ci mostra l'evoluzione dei sentimenti di tre personaggi: Oscar, Fersen e, anche se in via più defilata, André. |
Hai descritto pienamente in maniera introspettiva entrambi i due punti di vista nelle due fasi più salienti della vita sentimentale di Oscar: l'amore non corrisposto per Fersen e quello non corrisposto di André. |
A leggere questa ff, ci passa davanti tutta l'infelicità di Oscar. In effetti credo che tutti siamo molto più consapevoli e solidali con la sofferenza di Andre. Fersen invece ci pare solo un elemento di fastidio, un folle capriccio per Oscar. |
Devo farti i miei complimenti. Per prima cosa leggendo questa storia ho rivisto nella mia mente un anime che ho sempre apprezzato molto. E che non vedo da almeno dieci anni. Oscar è forse uno dei personaggi più controversi e complicati di sempre. Ed io l'ho sempre vista come un personaggio avanti anni luce rispetto agli standard dell'epoca. Scrivere di lei è molto complicato secondo me, ma tu sei stata bravissima, lo dico alla luce della lettura di altri tuoi lavori, su personaggi complicati, ma che ci sono molto affezionato. Alla fine parliamo di un personaggio (Oscar) che ha stravolto i canoni dei cartoon dell'epoca, portando temi mai visti in un prodotto leggero come un "cartone animato". |