Recensioni per
Una tela senza ragni
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/05/21, ore 23:26

Cara NPC, da brava nerd giocatrice di D&D non potevo certo tirarmi indietro di fronte alla mole di storie che hai deciso di dedicare al mondo di Forgotten Realms! Ho scelto di iniziare da questa perchè le trame politiche per me avranno sempre quel non so che in più di tutto il resto (nonostante sia una zappa a crearle!) e perchè comunque il Silenzio di Lolth mi intrigava. Ho realizzato solo dopo che c'era una oneshot "prequel", che andrò senza dubbio a leggere a breve. 

S’lolath è un personaggio interessante: pacato, distaccato, calcolatore eppure così appassionato alla causa, il lavori di una vita. Ho sentito la sua fredda malinconia di fronte ad un mondo, il suo mondo, in subbuglio e in declino, di fronte alla fine di un'era. Eppure lui è già due mosse avanti, da bravo giocatore di scacchi. L'ho quasi visto, mentre ripercorre con la mente tutta la partita, cercando di capire quale sia stato il passo falso. Un personaggio di spessore, senza dubbio. In termini di eventi, non succede molto in questa storia, ma non pesa perchè l'azione si svolge in retrospettiva e con una lunga introspezione. Un ottimo uso di un Deep PoV, con un caos da fine del mondo che però al personaggio (e al lettore) arrivano come un'eco lontana, quasi uno sciabordio di sottofondo. 

Molto bello, leggerò volentieri il resto delle tue storie!! A presto!

 

Recensore Master
05/08/20, ore 16:44

Cara NPC,

hai ragione: il personaggio di S’lolath è tutta un’altra cosa se prima si è letta l’altra, meravigliosa, shot. Anzitutto, il mio amore per i villain mi fa amare lo scorpione che si rende invisibile e che si propone, anche in questo racconto, come una creatura utile, che serve allo scopo, letale e terribile, dal potere risolutivo e considerata una soluzione estrema. Lo so, è un animale da “compagnia” che neanche i drow considerano affascinante, però che posso farci? Ha il suo perché. L’altra cosa, ben più seria, anzi, diamo un tono serio alla recensione, riguarda le motivazioni di S’lolath: ti avevo già scritto che amo l’incantesimo della memoria e quando, come qui, il protagonista si trova di fronte a dei buchi di memoria come il fatto di non sapere la propria casata d’origine io ho pensato che abbia incantato quella parte di memoria e mi sono fatta dei voli pindarici infiniti.

Le trame politiche nelle storie mi piacciono più di quelle d’amore, sono sincera, quindi vedere l’aspetto più tecnico dei Vuoti è stato affascinante anche perché è tutto molto credibile. S’lolath sceglie un ruolo da burattinaio, necessariamente in ombra, uno da cui può manovrare addirittura quello che sulla carta è il suo capo. Ciò lo mette al riparo e aggiungere qualsiasi elemento al ragionamento perfettamente analitico che hai fatto non renderebbe giustizia alla storia. Un altro aspetto interessante è, a mio parere, la neutralità dei vuoti rispetto al culto di Lolth: il fatto che i vuoi scelgano di non scegliere è importantissimo perché ci aiuta a caratterizzare ancora meglio S’lolath e questo ordine per cui il mago ha fatto ogni cosa, anche sacrificare la propria… libertà di avere un’amante o una famiglia (mi riferisco al fatto che per i drow parlare di sentimenti è diverso rispetto a parlarne per qualsiasi altra creatura, con le ovvie conseguenze).

Nella shot madre di questa, S’lolath (ri)scopriva l’odio verso un culto per cui ora prova l’indifferenza necessaria a perseguire gli scopi di neutralità dei Vuoti. I due elementi, messi uno accanto all’altro, ci mostrano un mago intelligentissimo che ha saputo individuare le proprie debolezze nascondendole, anche a se stesso, come se la propria coscienza, memoria e “sensibilità”, che virgoletto sempre per non insultare la natura propria dei drow, sia essa stessa un nemico al pari di un prossimo che è sempre animato da cattive intenzioni e che leggere con i propri poteri mentali è quasi sempre una perdita di tempo: il risultato è un personaggio con un livello di intelligenza e di spietatezza estremi, in grado anche di mettere su quella che è una vera e propria organizzazione in grado di proliferare all’interno di una società rigidamente basata su una serie di caste come quella dei drow. Più scavi attorno a questo personaggi più crei lavori interessanti e hai un modo molto bello di mostrare il carattere dei personaggi: il tuo narratore si limita a osservare i fatti e registrare i pensieri o le battute (anche queste, stizzite e molto secche, indicano lo stato d’animo del personaggio e il suo grado di interesse, nel caso specifico di una città in via di disfacimento sull’onda del caos dilagante), ma è proprio tramite questi ultimi che noi siamo in grado d’individuare le vere ragioni che muovono i protagonisti e a creare i necessari collegamenti che permettono, a mio avviso, a un lettore di affezionarsi a una storia. Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
26/06/20, ore 15:18

Pensare al Silenzio di Lloth mi mette, letteralmente, i brividi!
Ho sempre avuto il timore che qualche folle master proponesse di farlo giocare (e che il consiglio di Land lo approvasse).
Devastazione incontrollata per mano di persinaggi 'infedeli' avrebbero potuto distruggere la città e far fuori ogni sacerdotessa su cui fossero riusciti a mettere le mani... con conseguenti malumori e rimostranze sull'amministrazione, giocate su giocate da controllare...
Per fortuna non è mai successo, ma anche solo leggere dei disordini di quei giorni mi fa un bruttissimo effetto 'panico'.
Detto questo, come non capire S’lolath. Tra l'altro, prende in tutto con calma invidiabile. Non è giovane, è potente e conosce il proprio valore, il che gli permette di scegliere una ritirata che non è del tutto una sconfitta.
Però fa comunque rabbia veder crollare qualcosa che si ha costruito nel corso di tutta una vita.
Arkenrret ha giocato bene le sue carte, ma allo stesso tempo mi ha dato l'idea di chi coglie l'occasione perché, in un altro momento, non riuscirebbe nel proprio intento. Il suo potere personale non è altrettanto solido e, forse, prima o poi, potrebbe cadere non altrettanto bene.
È una storia molto bella, molto drow. Da S’lolath ci sarebbe da imparare.
Mi piace immensamente come riesci a rendere le sfumature dei giochi di potere, con salite e cadute di personaggi che vivono nell'ombra.
S’lolath dove andrà adesso? E senza lo scorpione... cosa frà quando ricorderà la sua "famiglia"?

Prima di lasciarti, ti segnalo una frase, è corretta, ma "suona" male (altro da segnalarti non c'è): "era soLo NormaLe seLezioNe NaturaLe".
Ho segnato in maiusolo le lettere che si ripetono un po' troppo facendo inciampare il ritmo della frase. Eliminando "solo" la frase sarebbe già più sciolta. Togliendo anche "normale" non si noterebbe alcun problema, anche se capisco il voler rendere il senso di una quotidianità in cui un pugnale tra le scapole è considerato 'morte naturale'.
Alla prossima! ^^

Recensore Master
03/06/20, ore 09:47

Ciao!
Mi sono fiondata su questa OS, e dalle note immagino che il 'prequel' sia davvero importante e interessante ed è per questo che spero di avere ancora occasione di poter tornare qui per leggerlo, intanto ti dico che questa particolare trama è veramente interessante e già dall'introduzione mi ha conquistata, perché è proprio il genere di cose che mi ispirano la curiosità e mi danno la voglia di divorare il capitolo, cosa che ho fatto. Ti dico che sei molto ferrata nell'argomento, e mi piace che tu abbia inserito la legenda per le frasi in questa lingua, mi dispiace non essere del fandom e non poterti dire se i personaggi sono IC o meno, ma non è per me un problema.
S’lolath ha una bellissima introspezione, avverto tutta la situazione corrente riguardo il culto e la ribellione che in questa città è iniziata, e mi piace anche molto il carattere di questo personaggio. Da ciò che ci hai presentato, nel loro 'lavoro' lui è un esponente di lunga data e ha visto nascere e crollare tanti lungotenenti -in senso lavorativo-, mentre lui è sempre stato lì ed è per questo immagino, che abbia questa attinenza al controllo e alla perfezione, all'attaccamento al suo ruolo e al desiderio che tutto fili liscio, ed è per questo che si sente questa piccola agitazione che c'è non solo nell'aria ma anche dentro di lui. Chiunque avrebbe reagito in quel modo davanti ad un accordo che non è altro che una resa da parte del Supremo Arcanista, ed è davvero devastante per uno che tiene in quel modo all'equilibrio e alla supremazia, perché no.
Se così senza conoscere il prequel perde intensità non immagino nemmeno quanto deve essere bella quella storia, anche perché qui ti sei premurata di inserire ogni dettaglio per dare una chiarissima idea ad ogni lettore, cosa che apprezzo moltissimo e per cui ti faccio i complimenti, è un chiaro segno di un lavoro ben fatto.
Il tuo stile di scrittura è limpido, chiaro e non c'è nessuno sforzo durante la lettura, e non noto nessun errore, è stato piacevolissimo leggerti, hai fatto un ottimo lavoro.
A presto!

Recensore Master
30/05/20, ore 00:21

Ciao cara!
Non conosco l'universo, ma di certo è stato piacevole lo stesso leggere questa tua shot, siccome è ricca di informazioni e, in pochissimo, sei riuscita a delineare una situazione che racconta per filo e per segno cosa è stato, con le dovute conseguenze, e infine una scelta che non lascia che S’lolath si pieghi al traditore o che si renda utile a suoi scopi.
La vicenda è appunto una fitta ragnatela di studi, ma c'è anche questa profonda empatia che rende S’lolath decisamente pronto e cosciente di ciò che sta succedendo e di come Tomphael si stia muovendo per raggiungere i suoi scopi. Lo percepisce, sa che è così e che la sua è una vera e propria minaccia. Oltretutto S’lolath si rivela essere un personaggio decisamente giusto, che ragiona prima di prendere una qualsivoglia decisione, che si tiene lontano dai complotti interni rimanendo così estraneo a quelle che sono alleanze sbagliate che fanno crollare basi solide su cui è poggiato un clan come quello dei Vuoti – che, da quanto ho capito, sono stati una risorsa fondamentale per gli scopi di Tomphael.
Ed è dopo la spiegazione narrativamente molto interessante – dunque un bel modo d raccontarci cosa è successo e perché delle decisioni di S’lolath a fine capitolo, appunto ci approcciamo a quella che è la scelta data dal buonsenso.
E, da quel che ho capito, anche Tomphael lo vede come una minaccia. O forse semplicemente quando convoca il leader dei Vuoti ha solo le sue losche intenzioni di prendersi tutto ciò che vuole. E il potere ce l'ha, quando dici che questa convocazione un rango come il suo non avrebbe potuto convocare nessuno. Le cose stanno cambiando, gli eventi sono sempre più spinosi e l'accordo ha l'aria di essere la rovina finale.
Dunque è ora di tenersene fuori, senza però lasciare nulla al caso. la speranza che S’lolath venga lasciato in pace è ragionevole, ma è ovvio che voglia pararsi le spalle. La scena finale, dove descrivi lui che si prende il disturno di aprire il terrario e liberare lo scorpione... be', è davvero cinematografica da immaginare, e ha una sua epicità.
Il tuo stile è sempre meravigliosamente scenico, oltre a una narrazione fluida che mi cattura immensamente.
E' sempre un piacere tornare qui, è stata una lettura interessante; spero di aver capito tutto.
Miry

Recensore Junior
27/05/20, ore 13:16

Wow questa storia è stata pazzesca, so bene che non conteneva grandi combattimenti o l'apparizione di vecchi nemici ma io reputo che è pazzesca perchè apre per il protagonista una nuova serie infinita di scelte ed evoluzioni.
Ho gradito moltissimo come hai deciso di utilizzare il silenzio di Lolth all'interno della storia, anche perchè per le comunità drow è un momento fondamentale soprattutto dal punto di vista delle città e delle comunità, quindi ritrovare uno dei macroeventi dell'ambientazione del Forgotten è stato davvero un elemento che io definirei una chicca dal punto di vista narrativo.
Contando l'anno in cui tutto è avvenuto potrebbe anche decide di andarsene in superficie magari dai suoi figli, o da Krystell o di cercarsi un altra città (spero esca a dir il vero XD).
Comunque questa storia è davvero ben scritta sia dal punto di vista della forma che della scorrevolezza della lettura, l'unica cosa che farei io forse è di inserire delle parentesi tonde con la traduzione della frasi direttamente di fianco alle frasi, lo dico perchè leggendo la storia dal cellulare in un primo istante è stato un pò scomodo ( fortuna che erano solo 2 frasi ) da pc il problema non esiste invece.
Comunque mi è davvero piaciuto molto leggere la storia di come si è creato il gruppo dei vuoti e anche comprendere quanto S’lolath fosse realmente legato a tale associazione.
Non vedo l'ora di vedere come si evolverà il tutto in ogni caso.
Comunque grazie ancora per questa stupenda storia =).
Alla prossima Recensione