Ciao! :)
Volevo farti i complimenti per questa bella fanfic, mi ha davvero colpito!
Mi hai riportato indietro ai tempi della maturità, all'ansia di quei giorni prima delle prove scritte e alle sessioni di studio matto e disperato insieme ai compagni di classe per cercare di cavarci fuori un ragno dalle pile di libri da studiare.
Che il POV principale sia quello di Elia è una buona scelta: è quello che conosciamo meno dei Contrabbandieri, ma secondo me è un bellissimo personaggio e mi piace come hai reso i suoi pensieri. In particolare, i suoi sensi di colpa per quegli (più o meno) inconsapevoli atti di bullismo che ha fatto nel corso della scuola, come un po' ognuno di noi. Realizzare che le nostre parole, anche le più scherzose, possono avere un grosso peso sulla vita delle altre persone non è mai facile, e anche se sappiamo di sbagliare spesso ci tiriamo indietro dal difendere chi subisce delle angherie. E poi ce lo portiamo comunque appresso come un segno, come Elia che si sente "cattivo", col senso di colpa che si propaga velocissimo, basta solo l'istante giusto per scatenarlo. Mi è piaciuta molto la metafora dell'autostima come un vetro sottile, perché è azzeccatissima: ottima scelta dei termini, e in generale tutto quel periodo è proprio davvero bello.
A parte questo, tutto questo spaccato di vita liceale è stupendo: "l'ora che se ride de notte", D'Annunzio "che era 'n fascio de merda", le nottate di studio che favoriscono l'invecchiamento precoce, le trovate dell'ultimo momento di Luchino per cercare di cavarsela in qualche modo...
E l'apparizione finale di Nico (che adoro faccia come me, con la bottiglietta d'acqua sempre in camera) l'ho proprio adorata, così come la conclusione demenziale tra Nonciclopedia e la vicina del piano di sotto. Mi hai strappato più di un sorriso, e ti ringrazio davvero tanto per questo!
Continua così, sei proprio brava e hai talento! A presto! |
