Recensioni per
Un palco chiamato vita
di _EverAfter_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/09/20, ore 08:29

Prima delle due recensioni premio relative al contest: “Le quattro fasi dell’amore.”

Ciao :) 
Ho letto il tuo messaggio e sono contento che mi hai accettato come recensore sostituto.
Quando ho aperto questa storia mi aspettavo tutt’altro finale, in questo sei riuscita a sorprendermi, e in positivo. Mano a mano diventa un’introspezione sulla vita, un ragionamento molto serio e intelligente che raggiunge l’apice con un climax che sembra banale, rispetto a tanti altri, ma non lo è. Si può essere tristi perché i propri genitori non accettanno la propria omosessualità, o perché sono assenti, perché non si ha amici, compagni, perché si è subito traumi o non si possiedono abbastanza soldi per inseguire i propri sogni, o nutrire i propri figli. Rispetto a questi motivi, un bambino che lascia un bar perché si deve trasferire in un’altre città appare davvero minuscolo, come affare.
Non è così. Non lo è stato, e sei stata bravissima a rendere quest’effetto il centro, il fulcro della storia, così come Nicola sotto sotto era il centro del Bar, e di chi lo frequentava.
Un bar è un bar, la gente che ci incontri dentro non ha prezzo e Nicola era il collante di tutti loro.
La scena dell’addio ne è la dimostrazione. Il bar non sarà più lo stesso, senza quel piccolo innocente confidente e compagno d’avventure, quel ragazzino che è stato un po’ il figlioccio e l’amico di tutti. La ruotine continuerà, perché la vita va avanti, ma ci sarà sempre un posto vuoto a quel bancone. 
Ma i ricordi di ciò che è stato, quelli, non svaniranno mai. Ed è qualcosa su cui si dovrebbe ragionare, perché accomuna sia chi nella società nasce e vive sui binari, sia chi vive al di fuori, quelli che la gente fuori dal finestrino guarda con disgusto; e che invece dovrebbe imparare a invidiare.
Davvero, mi è piaciuto molto questo tuo lavoro ^^
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
12/07/20, ore 18:56

Carissima, FINALMENTE ECCOMI QUI!!!! Da quanto tempo ti stavo promettendo una recensione per questa storia?? Sono imperdonabile, lo so, scusami se solo adesso sono riuscita a passare!
In questi giorni, dopo aver consegnato i risultati del mio contest, sto facendo una sessione di recupero letture arretrate XD
Ma, svarioni a parte... (mi sono appena resa conto che il correttore del pc non mi ha sottolineato in rosso la parola "svarioni" e mi domando se sia una cosa normale...)
Cioè, io ho letto questa storia convinta che fosse una commedia e invece sono arrivata alla fine con le lacrime agli occhi! Ma che meraviglia hai scritto????? Ma come hai potuto emozionarmi così? Questa è tipo la seconda shot tua che leggo, e ogni volta riesci a lasciare un segno indelebile nel mio cuore, riesci a colpirmi profondamente, a farmi riflettere, emozionare, a farmi entrare nella storia come se la stessi vivendo in prima persona... sei magica, fattelo dire! *_________*
Tu ami uno per uno i tuoi personaggi, e sappi che li amo anch'io!!! Li hai descritti in una maniera spettacolare, tramite i loro gesti e i loro atteggiamenti, tramite i loro soprannomi.
E sei riuscita a fare una cosa ancora più incredibile: prima ci hai parlato di loro con le parole dell'opinione comune (un pochino come Verga con Rosso Malpelo), spiegando come appaiono e quali sono le congetture che la gente "normale" fa su di loro; poi li hai ripresi, uno per uno, spiegando la loro storia reale, quello che Nicola alla fine ha scoperto standoci a contatto e avendoci a che fare e parlandoci. E le storie che questi personaggi hanno alle spalle sono una più dolorosa dell'altra, sono storie di vite vissute, di sogni infranti e, come dici tu, di speranze non ancora svanite. Perché in fondo, se queste persone trovano ancora la forza di recarsi al bar Sottocasa, riunirsi, parlare, anche battibeccare, sorridere e sfogarsi, vuol dire che una ragione per fare tutto ciò ce l'hanno.
E forse questa ragione è proprio Nicola. Ah, i bambini, quanto sono magici! Standoci a contatto, mi sono realmente resa conto di quanto riescano ad andare oltre i pregiudizi; non gli importa niente dei tuoi difetti, e se ti fanno qualche domanda al riguardo non è per cattiveria o per giudicare, ma solo per genuina curiosità. La cattiveria ancora non la conoscono, ed è una cosa commovente.
Ci credo che erano tutti dispiaciuti per la partenza di Nicola: era l'unica luce che illuminava quell'anfratto di mondo dimenticato da tutti, era l'unico che mostrava interesse per queste persone tanto bizzarre che avevano molto da raccontare e da condividere. E, così come lui ha imparato molto da loro, sono pronta a scommettere che loro abbiano imparato molto da lui.
Ma poi i personaggi che hai creato sono meravigliosi! Fun fact: quando ho visto comprare Jackie Il Rosso, non chiedermi come e perché, ho subito pensato "mmh, questo secondo me è gay"; continuo a leggere e si scopre che è vero AHAHAHAHHAH sono rimasta basita da questo mio lampo intuitivo geniale (???)
Tra l'altro Jackie è forse il mio personaggio preferito tra tutti, forse perché ho un debole per i capelli rossi - che siano più simili alla ruggine non ha importanza -, forse perché adoro il nome Giacomo (ma non oso chiamarlo così altrimenti si arrabbia XD) o forse perché sono affascinata dagli acrobati e dal modo in cui rischiano.
Ma anche Mangiafuoco l'ho adorato *-*
Però è proprio azzardato dire quale sia il "preferito", forse non si può, perché ognuno di loro ha le sue particolarità, le sue sfaccettature e sono tutti speciali a modo loro ^^
Vabbè, questa storia mi è piaciuta talmente tanto che mi sento quasi offesa perché non ha vinto il contest! Doveva vincere questa storia u.u anche se suppongo che pure quella di Carme sia magnifica, ancora non l'ho letta... ma vabbè, per il contest di Koopa secondo me era illegale fare una classifica, c'erano in concorso troppe storie belle!
E, a prescindere dal contest, hai scritto qualcosa di indubbiamente meraviglioso e io non posso che inchinarmi al tuo cospetto e sommergerti di complimenti! Per non parlare dello stile che hai usato, semplicemente fantastico! *________*
Brava, brava e ancora brava! Più leggo le tue storie, più mi viene voglia di leggerne altre :3
Alla prossima e buona serata!!! ♥

Recensore Master
05/07/20, ore 10:13

III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 50,05/55
Un palco chiamato vita, di _Vintage_/_EverAfter_

Grammatica e Stile: 9,3/10 (media tra 9/10 di g. e 9,75/10 di s.)
La grammatica è buona, ma ho trovato alcune imprecisioni:
“la cosa che più affascinava Nicola, era la velocità” – separi soggetto e verbo con una virgola -0,50
“La gente che aveva l’arroganza di definirsi normale, li considerava” – stesso errore -0,50
Non ci sono altri errori. Il punteggio relativo alla grammatica è quindi 9/10.

Come al solito, ho trovato lo stile della tua storia incredibilmente coinvolgente e accurato. La prosa, in questo caso, punto molto alla “teatralità” tipica del genere da te scelto: le caratteristiche che la distinguono sono un lessico molto dettagliato e specifico (sia per quanto riguarda le descrizioni degli oggetti – che ho davvero apprezzato, in particolare per gli oggetti caratteristici di quegli anni! – che quelle dei sentimenti), che si distanzia dal livello d’istruzione dei protagonisti, come una voce dall’alto, e la presenza di interventi fuori campo, che hai inserito tra due trattini e che ho trovato ben calibrati, utili a specificare qualcosa in più ma senza essere troppo invadenti. La fluidità del testo è perfetta: le frasi sono della lunghezza corretta e sono perfettamente collegate le une alle altre: una cosa che ho molto apprezzato è l’alternarsi della lunghezza dei periodi, che ha conferito anche dinamicità a una storia che per quanto riguarda la narrazione resta molto lineare. Vorrei solo segnalarti una frase che, seppur grammaticalmente corretta, non mi suona benissimo.
***Lo spettacolo era iniziato da allora*** il “da allora” suona proprio male, secondo me, ma sinceramente non saprei bene cosa consigliarti per dare una forma diversa alla frase… forse un “appena iniziato” sarebbe stato migliore, ma non saprei, perché comunque una sfumatura di significato va a perdersi.
I dialoghi sono pochissimi, ma sempre realistici e mai fuori luogo.
Il punteggio che assegno allo stile è 9,75/10, complimenti!

Trama e Originalità: 7/10
Credimi, mi piange il cuore ad assegnarti questo punteggio perché la tua storia è davvero perfetta così, ma per esigenze di contest mi ritrovo costretto a penalizzarti. La trama è molto semplice, in quanto l’unico “cambiamento” che interviene all’interno della storia è la partenza di Nicola con la sua seguente riflessione su ciò che si è lasciato alle spalle. La storia è un’analisi del contesto in cui Nicola vive, portata avanti dalle sue riflessioni sugli avventori del bar che ci presenti perfettamente (approfondirò in seguito questo aspetto), e proprio per questo a livello di trama tradizionale rimane statica, senza che accada nulla di rilevante fino alla partenza del protagonista. Tuttavia, il flusso di pensieri è organizzato molto bene, e ciò ti ha permesso di proseguire senza forzatura dal narrare la storia di un personaggio a quella del successivo. Anche l’idea alla base della storia non è particolarmente originale, ma senza dubbio l’hai sviluppata molto bene, mostrando quello che si cela dietro alle maschere che ognuno di noi indossa.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La caratterizzazione estremamente curata di tutti i personaggi presentati è sicuramente il punto di forza del tuo racconto, partendo da Nicola, il tuo protagonista, fino ad arrivare a tutti quelli secondari, madre compresa. Di Nicola colpisce soprattutto l’evoluzione, che culmina con l’emozionante riflessione finale: fin da piccolo è una persona curiosa e intelligente, che non si ferma alle apparenze e cerca di trovare il meglio in qualsiasi situazione, persino essere lasciato dalla madre in un bar di periferia. Probabilmente, in un'altra situazione anche lui, come chiunque altro, avrebbe guardato gli avventori del bar Sottocasa con indifferenza e pregiudizio, senza avere il coraggio di toccare le loro mani e il loro cuore. Tuttavia, anche dopo aver compreso molte cose della vita, la sua opinione non è mai cambiata: forse non tornerà mai più in quel paesino del foggiano, ma non potrà mai dimenticare le sue origini. Vorrei davvero soffermarmi su ognuno degli altri personaggi, su come hai saputo raccontare in breve il modo in cui appaiono e ancora più in breve le loro vere identità, che però risaltano ancora di più grazie alla grandissima umanità del narratore. Purtroppo la vita reale richiede sacrifici, e niente va mai così come vorremmo andasse, ma nessuno dei tuoi personaggi ha deciso di arrendersi, e un po’ guardandosi di sbieco e un po’ sorreggendosi a vicenda sono riusciti a non rimanere soli in un mondo che avrebbe preferito dimenticarsi di loro. Carissima, hai fatto un lavoro davvero incredibile, e non mento affatto se dico che leggerei un intero romanzo sulle loro storie personali. Il punteggio pieno è più che dovuto.

Utilizzo del Pacchetto 7, It’s nice to have a friend: 8,75/10
Genere – Sentimentale: All’interno del tuo racconto è presente una reinterpretazione abbastanza particolare del genere richiesto, che non riguarda affatto un amore di tipo romantico ma si concentra sull’amicizia e sui rapporti interpersonali all’interno della comunità. Purtroppo mi trovo costretto a penalizzarti perché questa interpretazione, seppur bellissima e ottimamente realizzata, non combacia con la definizione del genere, tuttavia il punteggio resta alto per il grande spazio dato ai sentimenti del protagonista e alla percezione che ha di quelli altrui. 2/3
Prompt/Oggetto – Bar: Il bar Sottocasa è il vero fulcro della vicenda, il luogo in cui i personaggi agiscono e interagiscono sotto gli occhi di Nicola. L’ambiente è stato descritto perfettamente, dando attenzione in particolar modo alla caratterizzazione dell’atmosfera, più che agli oggetti presenti al suo interno (che tuttavia non eviti di menzionare nei momenti più opportuni). Davvero complimenti. 3/3
Citazione – “Something gave you the nerve // To touch my hand”: La citazione è stata utilizzato davvero alla perfezione, facendo gradualmente avvicinare il protagonista a tutti coloro che erano sempre stati esclusi dalla comunità locale per le loro diversità, facendo scoprire anche al lettore la loro individualità. Ho inoltre apprezzato la ripresa dell’atmosfera delicata e onirica della canzone. 3/3
Bonus: Come tu stessa hai fatto notare all’interno della storia e ripetuto nel finale, il bar è stato la vera casa di Nicola durante la sua permanenza nel paesino pugliese, ancora di più rispetto alla sua casa effettiva dove viveva con la madre. L’unica scena che è ambientata effettivamente nella sua casa è l’ultimo saluto al maestro Mangiafuoco, che però è vagamente accennata tramite flashback senza essere approfondita nel dettaglio. In ogni caso, anche se non l’hai fatto in modo letterale, si può dire che tu abbia rispettato la richiesta. 0,75/1

Titolo: 5/5
Hai scelto un titolo davvero stupendo e adatto al tuo racconto. Fin da subito il lettore è in grado di percepire l’atmosfera semplice, quasi “polverosa” e reale ma al tempo stesso onirica che ritroverà durante la lettura: “Un palco chiamato vita” è una frase che eccelle in questo senso, dando l’impressione che la realtà e la finzione si nascondano a vicenda. Ho colto immediatamente (anche grazie all’impaginazione molto originale) la citazione alle maschere di Pirandello, che ho trovato una buona idea anche per identificare immediatamente il contesto come appartenente alla provincia italiana. Inutile dirlo, ma anche l’attinenza con il racconto è massima: la tematica dei pregiudizi e delle maschere è quella centrale all’interno del racconto, e la riflessione finale di un Nicola più cresciuto e consapevole porta a compimento l’arco narrativo di questo gruppo eterogeneo di personaggi isolati dal mondo, citando il titolo stesso appena prima della conclusione (cosa che apprezzo sempre molto e che ritrovo molto spesso nelle tue storie). Davvero complimenti!

Gradimento Personale: 10/10
Cara Vintage, ormai credo che dovrei chiamarti “Regina delle lacrime” visto che con le tue storie piango tutte le volte! E dire che non sono una persona che si emoziona facilmente, ma il tuo modo di cogliere le emozioni umane e rappresentarle così fedelmente all’interno dei tuoi racconti mi colpisce ogni volta di più, c’è poco da fare. In uno spazio tutto sommato ristretto sei riuscita a caratterizzare in modo perfetto non solo il tuo protagonista, ma praticamente ogni personaggio che hai nominato. Ho apprezzato moltissimo anche i riferimenti di cui ti ho parlato nel parametro “titolo”: i tuoi personaggi sono volutamente esagerati nelle loro caratteristiche, ma il realismo del racconto è ugualmente talmente vivido da far paura. Aggiungo solo che avrò dovuto rileggere la sequenza finale, quella dopo la partenza di Nicola, per tre volte per riuscire ad arrivare alla fine con gli occhi asciutti! Davvero complimenti: nonostante le critiche esposte sopra a causa del contest, la tua storia non avrebbe potuto essere più perfetta di così.
EDIT: No, non è vero. L’ho letta di nuovo ora che sto ricontrollando le valutazioni e ho pianto ancora…
(Recensione modificata il 05/07/2020 - 10:13 am)

Recensore Master
02/07/20, ore 12:45

Ciao Ever! ♥
Finalmente riesco a passare, mamma mia che meraviglia!
Intanto: smettila. Smettila di farmi piangere ogni maledettissima volta. Cioè, non è possibile che puntualmente alla fine di ogni tua fanfiction mi scendano le lacrime. Cioè, COME. Ma copiose poi, mica esclusivamente gli occhi lucidi!! Io davvero non riesco a capire come tu riesca puntualmente a creare testi tanto intensi e semplicemente bellissimi, sotto ogni punto di vista.
Andiamo con ordine. Io ho amato questa storia, mi ha ricordato in parte 'Il Bar sotto al mare' di Benni (anche se son diversissime le storie, era giusto per dire) e insomma questo 'concept' in cui si riuniscono le personalità più stravaganti l'ho sempre adorato, sebbene da scrivere credo sia estremamente difficile! Comunque, tu sei stata in grado di creare una storia estremamente scorrevole sia dal punto di vista stilistico, ché da quello della trama. C'è molta fluidità, e nonostante tu proponga personaggi e vite differenti è come se ci fosse una specie di filo di metallo a tenere tutto unito (probabilmente Nicola). Comunque, la storia l'ho trovata davvero meravigliosa, scorrevole ed estremamente dinamica. Mamma mia, ogni rigo era strepitoso, ho adorato ogni singola frase, ogni singolo termine, hai evocato immagini e sensazioni davvero intriganti e divertenti. La cosa che ho apprezzato particolarmente è stato proprio l'elemento della commedia amalgamato ALLA PERFEZIONE a tematiche molto più malinconiche e tristi, giuro che hai davvero dato vita a un connubio perfetto, questa storia mi ha intrattenuto e acceso gli occhi ma al contempo mi son ritrovata a piangere come una bambina alla conclusione! Per questo dico che sei bravissima, perchè riesci sempre a trascinare, travolgere il lettore, a fargli sentire nel cuore centinaia di sensazioni e davvero, essere in grado di emozionare qualcuno è estremamente difficile! Ogni volta che ti leggo mi sento sempre così felice, non hai idea, cioè mi riempi proprio l'anima, di felicità (no, beh, quella mai HAHHA) o di tristezza che sia! E non so, in un certo senso sei quasi motivante. Vabbè, sto divagando, torniamo alla storia.
I personaggi. MADRE NERA. Li ho amati tutti, tutti, TUTTI. Fa credo sia la mia preferita, insieme al Capitano Pucci (e a Nicola). Ma in realtà li ho adorati tutti, ho davvero amato per filo e per segno ogni singola descrizione relativa a ognuno di essi, cioè sei stata davvero in grado di creare personaggi vivi, mi si sono stampati davanti agli occhi con un'intensità allucinante! Ognuno di essi, poi, tutti per motivi diversi ma entrambi nella stessa maniera scoppiettante! E poi ho letteralmente amato questo contrasto fra la parte iniziale e quella finale, in cui invece ci mostri l'altra 'faccia' delle loro vite. Cioè, ti giuro che quello è stato un momento spiazzante, mi hai letteralmente mozzato il fiato! E questa è una cosa fantastica, cioè veramente sei bravissima!! Poi, Nicola. Nicola che diciamo è come se fosse il punto d'incontro fra quei personaggi tanto diversi fra loro, e cioè la metafora con il teatro, con lui che applaude e che tende le mani, MA SOPRATTUTTO LA FRASE FINALE. Ho trovato tutto meraviglioso ed estremamente toccante, io veramente impazzisco per il tuo modo di scrivere così emozionante e così ricco però di immagini e di figure e di tematiche diverse però perfettamente unite fra di loro e insomma SEI BRAVISSIMA. Mi sento anche scema ma davvero ho letto questa fanfiction con gli occhi sgranati dalla meraviglia, veramente un capolavoro, ti auguro tanta fortuna per il contest e ti mando un abbraccio forte! ♥

Recensore Master
05/06/20, ore 12:31

Ciao^^
che bella storia, complimenti!
Già la scelta dell'epoca in cui l'hai ambientata mi piace molto: i buoni, vecchi anni '80, quando tutto era più bello e più facile, quando forse c'erano anche più comprensione e più serenità e la gente non era incattivita e cupa come oggi.
Ci presenti i tuoi personaggi attraverso gli occhi curosi e limpidi di un bambino, che vede ognuno di essi come un fantastico attore in un bellissimo teatro, ognuno con le sue meraviglie, le sue stranezze e in definitiva la sua unicità. Nicola vede eroi di guerra, signore esotiche e sagge, acrobati e poliziotti in borghese, e per lui i tuoi personaggi sono quelli, sono figure comiche ma bellissime, come quelle delle commedie di Dario Fo, affascinanti, che hanno il potere di proiettarlo in un mondo di avventure e stranezze.
Poco importa, per lui e per la sua innocenza di bambino, che il Capitano sia in realtà un vecchio malato di Alzheimer o che la signora Fa sia la gerente di un negozietto di paccottiglia da quattro soldi, lui li vede in un certo senso con gli occhi dell'anima e di ognuno coglie l'unicità e l'apprezza, sfruttando un dono che forse l'età adulta di porta via.
È bellissimo questo tuo bar Sottocasa, un po' casa e un po' Bar Sport, che allo stesso tempo di fa sorridere e ci suscita un po' di malinconia.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!^^