E finalmente eccomi, ce ne ho messo di tempo!
Non so da dove cominciare, credimi *_____*
Ho letto questa storia stamattina, poi l'ho riletta perché una seconda rilettura era il minimo che meritasse. Ora capisco perché la consideri un po' il tuo cavallo di battaglia (io direi che tutta questa serie lo sia), ne devi andare molto orgogliosa perché hai scritto qualcosa di unico!!!
Oddio, sento già lo sclero arrivare XD
Ho assolutamente adorato con ogni fibra del mio corpo in modo in cui ci hai presentato il passato di Ethan, così delicato eppure travolgente, a tratti duramente, come testimonia il lessico da lui stesso utilizzato.
Non sospettavo minimamente che la sua storia potesse essere così difficile, anche se avevi già disseminato degli indizi, visto il "background" di Ethan e anche di Ives. Secondo me ti sei comunque superata, mi hai sorpreso infilandomi in bocca un gusto dolce-amaro (non so se si scriva tutto attaccato e tra un po' non so nemmeno cosa sto dicendo, mi hai completamente annientato con questa storia XD), perché la storia è triste, sprizza degrado da ogni parola, eppure è bello percepire Ethan così forte e soprattutto vederlo prendere forma attraverso il tuo stile.
Nonostante si rende conto, pur essendo molto piccolo, di quanto il mondo in cui vive sia sbagliato, è come se avesse trovato la propria dimensione, come se si fosse ritagliato il suo angolino di comfort, in un certo senso, e stia "bene" lì.
In questo senso ho trovato una somiglianza con Ives a cui non avevo mai fatto caso prima, forse perché il suo personaggio è sempre stato un po' "offuscato" (che non significa che Ives lo offuschi, ma che Ives è comunque sempre stato più protagonista di lui) da Ives (quante volte ho scritto "Ives"???) ed è il concetto di resilienza che si portano appresso: entrambi sembrano trovare una dimensione nell'ambiente in cui la vita li ha fatti venire al mondo, forse Ethan ancora meglio di Ives.
Anzi, a dirla tutta, forse Ethan è molto più forte di Ives, perché non si lascia andare, non si abbandona alla droga (almeno non quanto lui) e anche da questa storia, in cui è ancora un bambino, si capisce che ha una soluzione nella manica (io davvero non so cosa sto dicendo, perdonami se sto delirando e per tutte queste parentesi) per ogni situazione.
E' una persona che, se incontrassi personalmente, mi trasmetterebbe sicurezza, "protezione". E in realtà Ethan mi è sempre apparso così, come il fratellino maggiore di Ives, e qui si ritrova la coerenza che ho sempre trovato in questa serie: Ethan che vuole proteggere la sorellina, Ethan che riconosce le ingiustizie e le vuole combattere a modo suo.
A tratti ho percepito Ethan quasi come un adulto, il che in realtà non è affatto una critica, visto l'ambiente in cui vive: anzi, sei stata bravissima a delinearlo così, perché un bambino con tutte queste esperienze non può che essere già grande, e tutto improvvisamente ha senso. Nonostante queste esperienze e questi ragionamenti leggermente "adulti" (come il pensiero del carcere, che un bambino non dovrebbe sapere nemmeno cosa sia), si coglie perfettamente anche la sua essenza di bambinodi otto anni, ad esempio quando disegna un drago o quando pensa a verniciare il suo skate.
L'ambiente, poi, mi ha perfettamente ricordato un ghetto, di quelli terribili dove gli spacciatori si trovano ad ogni angolo della strada, dove ovunque potresti potenzialmente essere vittima di qualsiasi tipo di violenza. Sei stata bravissima a creare questa ambientazione e non posso che stupirmi ogni volta, perché non sarei davvero in grado di farlo, personalmente: è tutto talmente lontano dalla mia realtà che non saprei nemmeno da dove cominciare e siccome penso che neanche tu viva in un ghetto (XD), sei stata doppiamente, triplamente (?????) brava a caratterizzare sia l'ambiente che i personaggi che si muovono al suo interno.
Comincio a pensare che tu abbia un talento a delineare questo tipo di personaggi, perché non ti limiti a raccontare la vita di disagiati, ma racconti esperienze di persone che non si possono compatire: non so bene come spiegarmi, ma ad esempio non riuscirei mai a raccontare di Sindy che spaccia, per dire XD Lei è troppo buona per certe cose e mi turberebbe avere un personaggio del genere che non sia un villain.
Per questo, ai miei occhi, è come se delineassi tanti piccoli villain, come forse siamo noi tutti, che sbagliano ma che vivono anche normalmente, che agiscono in modo giusto e sbagliato e che non sono affatto perfetti.
Forse ti sembra naturale o poco importante, ma a mio parere è una caratteristica fondamentale perché un personaggio risulti credibile e "stia in piedi".
Ovviamente non so nulla nemmeno di immigrazione clandestina negli Stati Uniti ma, per quanto la mia opinione possa contare a riguardo, mi è sembrato credibile e terribilmente attuale, anche dal momento che con la droga sicuramente si fanno abbastanza soldi da poter pagare un broker o qualsiasi altra persona che ti aiuti a raggiungere il confine.
Alla fine della storia, poi, anche il titolo assume un forte significato, perché il succo della vicenda, quello da cui nasce praticamente l'intera storia, si trova proprio nelle "memorie di inchiostro" di Ethan, brutali di per sé e ancora di più se scritte da un bambino.
Non so cosa dire Soul, ormai mi lasci senza parole con questa serie e non è il caso che ti ripeta che si vede che stai facendo un gran lavoro e stai dando il meglio di te. Credo che qui venga davvero fuori tutto il tuo potenziale, e ad ogni storia se ne aggiunge un po' di più.
Semplicemente meraviglioso, potrei leggere all'infinito storie così! AAAHHH CHE BELLO RITROVARE QUESTA VENA DRAMMATICA!!! XD
Le tue iniezioni di dramma sono la vita!!! XD (dovevo sclerare ovviamente, dopo una storia del genere XD)
Spero che pubblicherai moooolto presto qualcos'altro su di loro perché non ti so dire quanto ami queste storie!!!!
Davvero, complimenti con tutto il mio cuore <3 |