IV
QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 48,9/55
La triste storia dei ragazzi di provincia, di Sabriel_Little Storm
Grammatica e Stile: 9,4/10 (media tra 9,8/10 di g. e 9/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta!
“dio solo sa” – “Dio”, anche se è un modo di dire, serve la maiuscola -0,20
“si rammentò quel giorno” – “rammentò quel giorno” o “si ricordò (di) quel giorno” (non sono sicuro che sia un vero e proprio errore, in quanto non ho trovato indicazioni sulla costruzione di frasi con il verbo “rammentarsi”. In ogni caso ti sconsiglierei l’utilizzo del riflessivo con questo verbo in quanto, seppur corretto, si tratta di una forma arcaica).
Non ci sono altri errori. Il punteggio relativo alla grammatica è quindi 9,8/10.
Prima di tutto, posso dirti che ho apprezzato molto la frase posta in apertura, l’ho trovata molto bella e attinente col racconto, in quanto riprende l’analogia Sindy/Ghiaccio che ne è una colonna portante. La prosa mi ha convinto: l’ho trovata ben descrittiva, e per questo adatta al genere angst: i sentimenti di Sindy vengono esposti al lettore in funzione del suo stato d’animo, ordinati nei flashback quanto confusi nel momento dell’ultimo dialogo con Martin, per poi ritornare semplici e lineari alla fine del racconto, quando non c’è più nulla da fare. Ho apprezzato anche l’utilizzo del corsivo per le parti introspettive viste come “dialogo interiore”. Una cosa che ho apprezzato è l’inserimento di frasi “staccate” dal corpo principale della storia all’inizio e alla fine dei paragrafi, appena prima delle citazioni, in modo da fornire una prospettiva anche esterna. Tuttavia ci sono alcuni punti che non mi hanno convinto appieno.
***Si può dire che ci siano eventi, nella vita, che accadono per caso, un po' per gioco... o forse no*** Come frase d’apertura non mi è proprio piaciuta. Ti sembrerà una contraddizione con ciò che ho appena detto qui sopra, ma l’ho trovata davvero troppo staccata dal resto, come se fosse la morale di una favola per intenderci.
***lo ringraziò per lasciarle ancora un po' di tempo // per costringerla*** Non so se sia effettivamente corretta o no, credo di sì, ma in ogni caso non trovo ottimale questo tipo di costruzione della frase: capisco che uno “starle lasciando” sarebbe sembrato ridondante, ma proprio il “le” o “gli” usato come enclitico su alcuni verbi mi suona abbastanza male.
***occhi dal colore della notte*** Qui avrei semplicemente detto “del colore della notte”.
A parte queste segnalazioni, la veste stilistica della tua storia mi è piaciuta molto, e le assegno un punteggio di 9/10.
Trama e Originalità: 9,5/10
A parte il contesto in cui è ambientata la storia (in tutta la mia vita credo di aver visto un solo film a tema pattinaggio, anche se so che esiste anche un anime piuttosto popolare che parla di questo sport), il tuo racconto non presenta elementi di particolare originalità, ma al contempo la trama è organizzata in modo ottimale (nonostante, come dirò successivamente, avrei voluto saperne un po’ di più): a questo proposito, trovo che l’intreccio dei piani temporali sia stato svolto nel modo giusto, senza che alcun paragrafo restasse fuori posto, e le parti selezionate dal passato della protagonista sono state davvero utili nella comprensione del dialogo con Martin. Lo sviluppo dei pensieri della protagonista è stato senza dubbio coerente, tutto lasciava intuire come la storia sarebbe andata a finire ma ho apprezzato l’indecisione che trapela non solo dai pensieri diretti, ma anche dalla prosa, e che fa intuire che forse Sindy avrebbe potuto andarsene dalla città senza riuscire a dirgli nulla, facendo sprofondare la loro relazione nel ghosting. La parte che ho preferito, tuttavia, è stato il finale, incentrato sulle sensazioni e sui ricordi relativi al ghiaccio, dove è presente l’unico riferimento all’incidente che ha causato la fine della sua carriera (anche se non se ne dice il perché).
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Come leggerai più in basso per quanto riguarda il gradimento personale, avrei voluto sapere molto di più sulla tua protagonista e sulla sua relazione con Martin, proprio perché alla luce del contenuto di questa oneshot credo che alcune cose mi siano sfuggite. Tuttavia, la caratterizzazione dei tuoi personaggi funziona benissimo anche così, risultando a tratti un po’ ambigua (non necessariamente in senso negativo) ma ugualmente solida e convincente, in particolar modo per quanto riguarda le incertezze e il realismo. Partendo dalla protagonista, Sindy, a primo impatto mi è sembrata il tipo di persona che non si prende le proprie responsabilità fino in fondo, incolpando “la vita” di tutto ciò che le accade: il fatto che non ami più Martin, la fine della sua carriera, il trasferimento obbligato lontano dal luogo in cui è cresciuta. Tuttavia, a una seconda lettura, sono riuscito a capire il vero “problema” che la affligge, ovvero la mancanza di certezze e punti di riferimento, che è uno dei timori umani con cui, purtroppo, è più difficile confrontarsi. Anche il ghiaccio, elemento con cui il lettore finisce con l’identificarla, le sta lentamente scivolando via: lo rivedrà, ma di certo nulla sarà come prima. Parlando invece del secondo personaggio, Martin, beh, posso dire che sono riuscito a capirlo davvero, anche un po’ per l’immedesimazione che mi è risultata facile e immediata, in particolare grazie alle sue risposte dure e distaccate alle frasi sconnesse di Sindy: lui dice che ha sofferto molto a causa di lei, e non sapendone il background non so quanto sia vero, anche se un minimo di verità dev’esserci, ma di sicuro non sai quanto capisco la sua esigenza di averla al suo fianco, anche quando ormai è evidente che la ragazza non lo ami più. Nonostante il suo atteggiamento, mi è sinceramente dispiaciuto per lui, anche perché di motivi effettivi (a parte questa perdita dei punti di riferimento a cui ho accennato sopra) Sindy non è riuscita a trovarne, apparendo così fredda, insensibile e scostante; purtroppo, i sentimenti umani funzionano così. Complimenti per il grande realismo con cui li hai dipinti in un momento così delicato.
Utilizzo del Pacchetto 18, Afterglow: 9/10
Genere – Angst: Il genere della tua storia è decisamente l’angst. Grazie a un’accurata introspezione hai mostrato tutti i tormenti interiori di Sindy, quanto le costi la scelta di allontanare Martin e le conseguenze che ha avuto l’abbandono del pattinaggio nella sua vita. 3/3
Prompt/Oggetto – Errori: Mi ha fatto molto piacere che tu abbia deciso di interpretare il prompt in modo letterale, non concentrandoti su un singolo, grave, errore commesso dalla protagonista ma inserendone molti all’interno della tua storia, che incatenandosi una dopo l’altro l’hanno condotta alla sua situazione attuale. Non sapendo con certezza il motivo per cui abbia dovuto abbandonare il pattinaggio, se sia stata effettivamente colpa sua o meno, gli errori che più emergono sono quelli compiuti nella sua relazione con Martin, a partire dalla relazione stessa. 3/3
Citazione – “Chemistry 'til it blows up, 'til there's no us. // Why'd I have to break what I love so much?”: Ho apprezzato moltissimo la scelta di non inserire solamente questa frase all’interno della storia, ma anche la canzone in sé (fuori contest: se non si fosse capito è una delle mie preferite XD) come espediente per far capire ancora di più a Sindy quanto ogni sua scelta sia irreversibile. In particolare ho trovato perfetto l’utilizzo della seconda parte della frase, quel senso di tormento interiore che si è percepito lungo tutto il corso della narrazione. L’unico motivo per cui non ti assegno il punteggio pieno è quella “chimica” che poi è scoppiata, che non sono riuscito a percepire al 100%: hai mostrato come Sindy e Martin si sono conosciuti e punzecchiati fin da subito, ma poi sei passata subito alla fase in cui lei non è stata più in grado di provare dei sentimenti per lui. Non so se sia stato volontario omettere una scena intermedia, come se lei non volesse ricordare, ma un pochino questa mancanza si è sentita. 2,5/3
Bonus: La scena ambientata nell’abitazione di Sindy non è presente, ma ho capito il tuo ragionamento, ovvero porre il palazzetto del ghiaccio come sua vera casa, luogo in cui è cresciuta: per questo motivo ho deciso di assegnarti comunque una parte del bonus. 0,5/1
Titolo: 3/5
Il titolo che hai scelto mi ha convinto solo parzialmente: che quella di Sindy sia una storia triste… beh, su questo non ci sono dubbi, nonostante il numero ridotto di informazioni fornite dal racconto. Quello che secondo me è il problema di questo titolo, però, è che porta il lettore totalmente fuori strada, facendogli immaginare dei contesti completamente diversi (dalle periferie degradate ai paesini sperduti di campagna) da quello che effettivamente hai scelto, che anche se non è descritto praticamente per nulla non è di certo compatibile con quello che ci si potrebbe aspettare leggendo il titolo. Un minimo di attinenza è comunque presente, poiché viene detto che Sindy si trasferirà in una città più grande, ma questo alla fine resta marginale, in quanto la rottura con Martin sarebbe avvenuta comunque. Anche la lunghezza non mi ha convinto molto, ma questa è solo una nota soggettiva. Anche se è un po’ fuorviante, non si tratta comunque di un brutto titolo, anche perché l’atmosfera e lo stile della storia vengono anticipati abbastanza bene.
Gradimento Personale: 8,5/10
La tua storia è decisamente riuscita a coinvolgermi, riuscendo a farmi percepire i sentimenti di Sindy ma dandomi anche la possibilità di crearmi una mia opinione sulla vicenda, senza imporre un giudizio all’interno della storia (ti dirò che, alla luce di ciò che ti ho detto sopra, io Sindy non l’ho proprio sopportata a livello umano). Anche la canzone che hai scelto e il modo in cui l’hai inserita sono servite in questo, ho proprio adorato il modo in cui essa sembra interagire con la protagonista. Il motivo per cui il punteggio non è più alto è il fatto che ho trovato la storia mancante di alcune informazioni fondamentali. Per esempio qui: *** Ho dovuto mangiare tanta merda per colpa tua, dio solo sa quante ne ho passate per te! ***
Cosa è successo esattamente? Io l’ho interpretato così: Sindy è stata squalificata dal pattinaggio per una grave scorrettezza compiuta (ricordo un film su questo, in cui mi sembra una pattinatrice pagasse un sicario per rompere la gamba a una rivale, mi sembra che fosse una storia vera!) e lui l’ha difesa, venendo per questo preso di mira a sua volta. So che la storia è un sequel, ma davvero avrei avuto bisogno di saperne di più per poter avere un’immagine più precisa della vicenda. |