Una poesia introspettiva che come una lazo "cattura" un noto film del vecchio West. Sei proprio the Best. :-)
Hai preso in esame un film che nonostante la poca azione dispone di una sfida psicologica a colpi di nervi che raggiunge il suo massimo nella scena finale. Una storia sottilmente intimista, capace di coniugarsi con i tempi e i ritmi giusti come lo è per l'appunto codesta poetica.
Il lungometraggio ideale per rammentare il passato, di rammentare una Palermo o provincia che non c'è più tra difficoltà e "sopravvivenza." Il cinema, specie quello western rappresentava per giovani di allora come te un mondo di evasione.
La chiusa a mio avviso si associa pure al "the end del film": la vicenda/poetica ha la forma e i toni della parabola: il confronto-scontro che confluiscono in una metafora esistenziale.
Bravo Francesco, hai sparato bene i tuoi colpi con questa poesia. :-)

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Buona sera.
Oh, che atmosfera del vecchio west!
Non sono mai stato appassionato di tali film, ma il mio prozio li adora tantissimo, li segue tutti.
Grazie per averci ricordato queste atmosfere!

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Mi ricorda l'enorme regista Leone, con la sua trilogia che è entrata nella storia del cinema, facendomi innamorare di Eastwood, attore imperaggiabile e simbolo di un'era. Ah, quando c'era quel West. Vennero per prendere l'oro, e poi fondarono società temporanee che cominciarono a trasformare quel territorio per millenni inesplorati.

Le tue poesie come un campo lungo cinematografico su anni smorti, ma vivi attraverso le parole. La bellezza della poesia.

AP.

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