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Recensore Master
20/06/20, ore 18:02
Cap. 1:

Ciao Francesco. Amo la poesia proprio perché ci si rifugia in un mondo prezioso, dove si può interpretare quel che si legge in base alla propria sensibilità ed il bello qui è anche che si possono scambiare idee. Poche parole ben accostate, con concetti filosofici ed universali troppo grandi per essere trattati, troppo distanti per essere compresi dall'animo umano, ignaro dei misteri dell'Universo. Le stelle che tanto ammiriamo sono lontane e ci fanno ancora più percepire il nostro essere un nulla nel mare infinito che ci pervade. Brilliamo solamente nel nostro interiore, in un esteriore incerto e crudele. Un caro saluto. :)
(Recensione modificata il 20/06/2020 - 06:04 pm)

Recensore Master
17/06/20, ore 20:04
Cap. 1:

Buona sera.
Fino a poco tempo fa ero fan di un uomo geniale che è pronto a preparare missioni su Marte. La colonizzazione graduale dei pianeti al fine di non lasciare estinguere l'uomo, prima o poi, sulla Terra.
Adesso non so se concordo con questo progresso, l'Uomo in sé non merita tanto.
Bellissima poesia! Chissà, queste stelle in cielo sono sempre più vicine, ormai...

Recensore Master
16/06/20, ore 20:32
Cap. 1:

Mi dispiace, Francesco, ma io tifo per l'universo e per quelle stelle immutabili che colpa non hanno delle umane miserie e possono solo stare a guardare, ridendo di noi, forse, mentre lentamente ma inesorabilmente l'uomo è causa del suo male.
Quando saremo estinti per mano di noi stessi, forse solo allora, Betelgeuse e le sue sorelle proveranno un moto di pietà.
O forse no.
Io non le biasimerò comunque. Ma non importa. Sarò estinta.

Recensore Master
16/06/20, ore 15:00
Cap. 1:

Buon pomeriggio Francesco, il bello delle poesie è che aprono orizzonti alla libera interpretazione di colui che legge e lo predispone alla riflessione, proprio come queste tue Armonie. Le stelle che miagolano, guardano da lontano questa umanità che è vittima di se stessa ma che ha al contempo la possibilità di sovvertire le leggi dell’universo e riabilitarsi da sé senza attendere che un intervento divino superiore faccia ciò che dovrebbe fare da sola e che, se così non agisse, le stelle veramente potrebbero continuare a guardarci con sconcerto e allora, sì, che ci trasformeremmo in stelle di sconforto. A me hai indotto questi pensieri. Un buon proseguimento di giornata.

Recensore Master
16/06/20, ore 13:08
Cap. 1:

Alti concetti filosofici espressi in pochi versi. Molto bella. Mi ha fatto pensare a Kant e al nostro Leopardi ,ma ahimè quelle stelle che miagolano le vedo come un pugno allo stomaco (impressione mia). Grazie

Recensore Master
16/06/20, ore 13:02
Cap. 1:

Siamo astri viventi, stuprati da un mondo di fantocci ed ideali smorti, che mai smetteremo di brillare, nonostante il Grecale soffi contro di noi a tutta forza. Kant stesso fu ignoranto per tutta la sua vita, eppure egli ha continuato imperterrito a produrre, forse soffrendo che non ci fosse pubblico ad ascoltarlo, eppure egli comunque ha compiuto la sua missione. Ed il suo riconoscimento postumo è la riprova di come, una volta che la sua Anima si è disciolta nel dolce ed uterino Universo, egli è diventato immortale.

Allora, Francesco, io credo che noi non siamo stelle di sconforto. Tu stesso hai continuato a vivere alla tua veneranda età, ed il tuo grande intelletto e beltà d'animo propagano la tua ars vivendi che un pubblico ce l'ha, ed apprezza caldamente ciò che esce dalla tua anima.

Credi sempre, caro Direttore. E vivi, come hai sempre fatto.

Un enorme abbraccio,

AP.