Recensioni per
FRESH
di Vale_P

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/03/21, ore 17:34
Cap. 1:

Recensione Premio per il contest "Storie di Fantasmi" - Seconda Classificata (2/2)

Eccomi qui con la seconda recensione premio! Mi è piaciuta parecchio questa storia, so che può essere strano da dire e da sentire per una storia, ma questa mi è sembrata proprio come il titolo, "Fresca".
Sarà l'anguria che qui assume un significato importante, diventa una vera metafora della vita, delle sue gioie e dei suoi dolori, ma è anche il tono della protagonista, le ambientazioni estive descritte, i suoi gesti... Insomma, mi ha ricordato esattamente la frescura di un anguria in una giornata di luglio.
Ho apprezzato la realtà di questa storia, perché il comportamento della protagonista e la sua vita assomigliano molto a quelli di una ragazza normale che si aggrappa alle piccole soddisfazioni con la speranza di arrivare da qualche parte un domani, puntare a qualcosa di meglio, come tutti noi insomma.
Il crollo spontaneo che ha verso metà testo è come uno schiaffo in pieno volto perché riconosce e guarda in faccia appunto la realtà, si toglie quella maschera che sembra donare ad ogni minimo gesto un poco di colore e vede il grigiore e il nero di ogni giorno, ma questo assume un significato totalmente diverso alla fine.
Perché nel pezzo finale lancia un messaggio realista, ma allo stesso tempo positivo, ovvero quello che la vita di ognuno di noi è fatta in questo modo, per alcuni è una vita più facile e liscia senza dubbio, mentre per altri è più dura e aspra, ma arriverà per tutti un momento in cui ci si sforza di vedere la realtà in un certo modo perché non ci va bene per quella che è.
Sei riuscita con elementi semplici (come l'anguria) a lanciare messaggi veri e ben indirizzati, complimenti!

Recensore Veterano
07/02/21, ore 12:48
Cap. 1:

Eccomi qui a fare un giro sulla tua pagina quando i miei occhi s'imbattono in questa storia. Anch'io mi ero iscritta al contest, poi la vita mi ha portata a ritirarmi (non solo dal suddetto ma anche da tutti gli altri contest a cui ero iscritta) però la curiosità è rimasta e non ho potuto fare a meno di leggere...
Wow! Mai avrei pensato che un'anguria coi suoi semini potesse essere una perfetta metafora della vita!
E' stato veramente interessante leggere quest'introspezione e arrivare, man mano, a capire l'evoluzione all'interno della storia. Sei partita da un momento di stanchezza della protagonista, hai descritto la sua sbadataggine, il suo voler a tutti i costi convincersi che le cose non fossero così tragiche, il suo crollare e pensare che tutto facesse schifo e, infine, la sua presa di coscienza. Apparentemente sembrava essere una storia semplice, ma semplice non lo è per nulla... o meglio, nella sua semplicità si tratta di un testo che si conclude con un finale assolutamente significativo e capace di far riflettere.
Per cui mi complimento davvero tanto con te, adoro le storie di questo tipo :)

Recensore Master
28/08/20, ore 13:11
Cap. 1:

SESTA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“FRESH” di Vale_P




Grammatica&Stile: 5,5/10


Ciao Vale! Mi dispiace tantissimo esordire con un punteggio così basso, ma purtroppo nella tua storia ho trovato un po’ di errorini e di disordine e, anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di cose gravi, si sono andate a sommare; inserisco i punteggi anche in base al numero di errori in relazione alla lunghezza della storia, nel senso che più la storia è lunga e gli errori ‘sparpagliati’ e più tendo a passarci sopra. Quando invece mi viene presentato un testo più breve, le sviste si sentono di più.
Ti lascio qui le cosette che ho notato:
“Ora non vorrei solo una bella doccia calda!” -> penso che quel ‘non’ sia in più.
“Sento il rumore dell'acqua che sta scorrendo e si sta scaldando mentre finisco di spogliarmi.” -> ok, so già che mi odierai quando ti dirò perché ho copiato questa frase XD se lo prendiamo singolarmente, il concetto di ‘sentire il rumore dell’acqua che si sta scaldando’ non ha molto senso… il ‘e si sta scaldando’ è sempre riferito a ‘il rumore dell’acqua’. A livello di formulazione quindi questa frase mi ha lasciato dubbiosa; magari, in alternativa, avresti potuto dire qualcosa come: “Sento il rumore dell’acqua che sta scorrendo e il vapore comincia a inondare il bagno” (il vapore si forma quando l’acqua si scalda e si scontra con l’aria fredda, quindi quest’immagine farebbe capire il concetto).
“Prima di iniziare ad insaponarmi lascio che l'acqua scivoli sul mio corpo per un paio di minuti avvolgendomi in un caldo abbraccio e chiudo gli occhi” -> qui secondo me ci vorrebbero delle virgole che racchiudano ‘avvolgendomi in un caldo abbraccio’, perché senza punteggiatura risulta un po’ ‘stancante’.
“pigramente leggo il un messaggio appena arrivato” -> c’è un ‘il’ di troppo.
“Alzo lo sguardo nello schermo e guardo di nuovo l'ora” -> alzare lo sguardo ‘nello’ schermo mi suona strano, ci starebbe meglio ‘sullo’, o direttamente ‘poso lo sguardo sullo schermo’.
“mi infastidice” -> manca una ‘s’ in ‘infastidisce’.
“è di 10 minuti circa” -> questa è più una questione ‘estetica’ o comunque di correttezza a livello narrativo. Non è che scrivere i numeri in cifre sia una cosa sbagliata – per esempio per gli orari o le date precise si possono usare – ma in questo caso, quando si parla di lassi di tempo, nei testi narrativi sarebbe più corretto scrivere i numeri in lettere (dieci minuti).
“Ei!” -> in genere si scrive ‘ehi’ (all’italiana) oppure ‘hey’ all’inglese, credo che quest’esclamazione senza la ‘h’ non esista.
“sta sera” -> si scrive tutto attaccato (stasera).
“IL PANINO FA SCHIFO.” -> come per i numeri scritti in cifre (ma anche questo è un fattore che spesso dipende dal gusto personale), in genere in un testo narrativo non è molto carino inserire parole/frasi tutte in maiuscolo; per evidenziare un’affermazione o una parola, sarebbe consigliabile utilizzare il corsivo, che rimane più discreto e ordinato. So che rientra anche questo nelle mie pignolerie, ma ho preferito comunque segnalartelo ^^
“Mara senti” -> qui ci vorrebbe una virgola: “Mara, senti”.
“Guarda Jo non ho parole” -> anche qui ci starebbe bene una virgola: “Guarda Jo, non ho parole”.
“Ma sì!Meglio di niente” -> errore di battitura, ti sei dimenticata lo spazio dopo il punto esclamativo.
“Luglio” -> questa è una cosa che sbagliano in tanti, un errore molto comune: in italiano i nomi dei mesi, così cime quelli dei giorni della settimana, vanno scritti con la lettera minuscola.
“c'è stato un tempo in cui fui grata di essere stata assunta” -> qui il problema è di concordanza del verbo: credo che al posto di ‘fui’ si dovrebbe usare ‘ero’, per come è formulata la frase.
“Nha” -> in genere l’esclamazione ‘nah’ si scrive con la ‘h’ finale e non nel mezzo della parola.
Ti volevo inoltre segnalare alcuni piccoli dettagli che hanno compromesso in certi punti la coerenza del testo, per esempio la parola ‘tv’ l’ho trovata alcune volte scritta così (tutta in minuscolo) e altre volte ‘TV’, tutta maiuscola. Ora, non credo che esista un modo universalmente giusto di scriverla, quindi non è un vero e proprio errore, ma nel corso del testo sarebbe preferibile se usassi una sola forma. Stessa cosa per quanto riguarda ‘menu’ e ‘menù’.
Una cosa del genere l’ho trovata anche nella punteggiatura delle domande-esclamazioni (quelle dove hai inserito sia il punto di domanda che l’esclamativo): una volta hai scritto ‘?!’ e un’altra volta hai scritto ‘!?’, creando un pochino di disordine. Comunque ti segnalo che in questo caso la forma corretta sarebbe la prima, col punto interrogativo prima e poi l’esclamativo.
Ultima cosa che ho trovato: quando la protagonista legge i messaggi, e quindi anche la parte “Mittente: Silvia” e “Mittente: Mamma”, pur andando a capo non hai inserito il punto alla fine della frase. Questo sarebbe stato giustificabile se i messaggi fossero stato staccati dal testo narrativo e formattati in modo da apparire come veri e propri messaggi – quindi a livello di impaginazione –, ma nella tua storia era come se fossero parte integrante della narrazione e quindi dopo ‘Silvia’ e ‘Mamma’ ci voleva il punto.
A livello stilistico la tua storia non mi è affatto dispiaciuta: è vero, certe volte ho pensato che la punteggiatura e la struttura delle frasi si potesse leggermente modificare, ma tutto sommato ho trovato la tua storia scorrevole e piacevole da leggere!
Il tuo stile è dinamico, anche grazie alla giusta lunghezza e gestione dei periodi, che non sono mai troppo lunghi né troppo corti; hai un modo di narrare fresco e frizzante, che permette al lettore di entrare nella mente della protagonista e immedesimarsi nei suoi pensieri. Hai anche un ottimo equilibrio tra pensieri, sensazioni, descrizioni e azioni, le parti più introspettive e riflessive non mi sono mai pesate e le ho trovate ben amalgamate a tutto il resto. Per non parlare del ritmo costante e incalzante, che non ha mai ‘bloccato’ la narrazione e ha contribuito a mantenere alta la mia attenzione mentre leggevo.
Insomma, sei riuscita a coinvolgermi tantissimo nella lettura e questa è la caratteristica che apprezzo di più nello stile di un autore *-*


Trama&Personaggi: 19,5/20

La trama è in realtà molto semplice, ma ben gestita e ben sviluppata: inizi col parlare della quotidianità di una ragazza che, stanca dai ritmi del lavoro e annoiata dalla solita routine, non è per niente soddisfatta della sua vita e sente il peso di ogni batosta come se fosse un fatto gravissimo. La prima parte potrebbe sembrare qualcosa di superfluo, proprio perché racconta dei momenti talmente tanto banali e quotidiani che nessuno racconta mai nelle storie, ma in realtà è il giusto mezzo per conoscere la protagonista e le dinamiche della sua vita. A parte il fatto che mi sono divertita un sacco a seguire tutte le vicende della sua giornata – portafoglio dimenticato, commissioni, pranzo scarso, multa, lavoro –, ho trovato molto interessante che tu abbia deciso di sviluppare una trama e arrivare a una sorta di morale partendo dalla normalità, da scene che molti di noi hanno vissuto e vivono tutti i giorni.
Molto interessante anche come hai fatto assumere, sul finale, un significato a quel sogno che non sembrava averlo. È senz’altro stato il ‘colpo di scena’ della trama, se così si può definire, perché è un elemento che è rimasto in sospeso finché la protagonista, riflettendo tra sé, non è giunta alla conclusione che “stava camminando su un’anguria”… è davvero interessante il modo in cui hai sviluppato questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è ^^
Per quanto riguarda i personaggi, io ti ringrazio immensamente per aver scritto questa storia in prima persona XD perché in questo modo sono riuscita a entrare perfettamente nella testa della protagonista e seguire i suoi pensieri, il suo modo di reagire davanti a ogni piccolo dettaglio e sono riuscita a delineare nella mia mente il suo carattere. Vediamo tutta la rabbia che ha accumulato, che in realtà non è rabbia ma frustrazione e stanchezza, che la fanno star male anche per la più piccola fesseria. Vediamo il modo in cui, disorganizzata com’è, non riesce a trovare il tempo (e forse anche la voglia) per fare ciò che vorrebbe, come per esempio chiamare la madre; in realtà noi sappiamo che ciò che sbaglia è il suo atteggiamento, perché riesce a vedere soltanto il lato negativo e non sorride mai.
Tutto l’opposto di Jo, il carissimo e simpaticissimo cuoco che lavora il doppio di lei ma non perde mai l’entusiasmo. È una persona positiva, ama palesemente il suo lavoro e ama la vita, riesce con la sua sola presenza a portare allegria e sorrisi attorno a sé. Non è che lui e la protagonista si siano lanciati in chissà quali discorsoni filosofici sul senso della vita, ma a lei è bastato vedere lui e il suo atteggiamento – e una semplice anguria – per capire dove stava sbagliando.
Ho trovato davvero ben trattati i tuoi personaggi, sei riuscita a tratteggiarli in maniera coerente e mi ci hai fatto subito affezionare ed empatizzare!
L’unico motivo per cui ho deciso di sottrarti quel mezzo punto è che, soprattutto per quanto riguarda la protagonista, la parte più ‘esterna’ del suo carattere è rimasta un po’ inesplorata e mi sarebbe piaciuta conoscerla di più sotto quest’aspetto, vederla interagire maggiormente col mondo esterno. Del tipo: è timida o introversa? Dice sempre quello che pensa o bisogna tirarle fuori le parole con le pinze? Con quale facilità/difficoltà parla dei fatti suoi agli altri? Qual è il suo modo di scherzare? È un peccato che questo non sia emerso tantissimo perché c’erano i presupposti e le situazioni adatte!
Però è solo un minuscolissimo dettaglio, forse una mia pignoleria, ma in generale hai fatto davvero un ottimo lavoro! Sei riuscita a farmi affezionare e incuriosire ai tuoi personaggi in meno di tremila parole e non è affatto una cosa facile!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

Ho letteralmente amato il modo in cui hai gestito il pacchetto e il sogno! Come ti dicevo anche nell’altro parametro, all’inizio non capivo proprio il senso di questo sogno e quale fosse il nesso col resto della storia, ma poi… quando la protagonista ha riflettuto sulla sensazione di non arrivare mai da nessuna parte, come le sue dita che scorrono sull’anguria tonda – una sorta di prato verde –, sono rimasta a bocca aperta. L’ho trovata un’interpretazione carinissima e geniale! È come se il sogno volesse dirle: stai camminando solo sulla superficie, abbi il coraggio di immergerti nel rosso della vita!
Il pacchetto poi ti chiedeva di inserire il tuo personaggio in una situazione stancante e stressante – è proprio così che la protagonista si sente – ma poi riesce a superare questa fase grazie all’aiuto di una persona positiva, che in questo caso è Jo. Mi piace il fatto che l’aiuto da lui fornito non consista in discorsi motivazionali o consigli, ma a lei basta osservarlo per capire e risollevarsi. Se riesce a sorridere lui, che è oberato di lavoro più di lei, cosa le impedisce di riuscirci a sua volta? Cosa le impedisce di godersi questi momenti semplici eppure che hanno il potere di mandarti a letto col sorriso sulle labbra? Davvero bello il modo in cui hai sviluppato questo concetto!
In generale la metafora dell’anguria che è come la vita – all’esterno un semplice cerchio, ma all’interno ricco di dolcezza e vivacità – mi è davvero entrata nel cuore, ha assolutamente senso! E i semini, che la ragazza rimuove prima di addentare il frutto, sono tutti quegli ostacoli che cercano di ‘macchiare’ la bellezza della vita, ma se pian piano li si rimuove rimane solo la dolce polpa.
Sarà che stravedo particolarmente per le metafore, ma penso che tu abbia utilizzato il tuo pacchetto in maniera spettacolare e originale, davvero complimenti!


Gradimento Personale: 5/5

Penso si sia capito che la tua storia mi è piaciuta alla follia: questa metafora dell’anguria mi rimarrà per sempre impressa, non c’è niente da fare! Alla fine della storia mi sono ritrovata a sorridere insieme alla tua protagonista, perché mi hai iniettato una dose di energia e di carica pazzesche, hai insegnato tanto anche a me! Molte volte sembra che nulla ci soddisfi e dobbiamo per forza lamentarci della nostra vita, anche se non ne abbiamo motivo, perché non riusciamo a essere grati per ciò che abbiamo.
Inoltre mi sono proprio divertita a leggere questa storia, l’ho seguita con interesse e per tutto il tempo sono rimasta con la curiosità di cosa dovesse succedere, di dove saresti andata a parare. Sei riuscita a coinvolgermi e infine a sorprendermi, e questa storia nella sua semplicità ha lasciato il segno!


Totale: 40/45

Recensore Master
26/08/20, ore 22:47
Cap. 1:

SESTA CLASSIFICATA (PARIMERITO) al contest "Non ci resta che sognare"



Grammatica&Stile: 9/10


Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato particolari errori, a parte alcune imprecisioni che segnalo qui di seguito:

  • […] L'ultimo mese i nostri incassi sono stati inferiori del 10% rispetto la media degli altri ristoranti! → “[...] rispetto alla media [...]”.
 
  • "Ciao Jo! A sta sera!" → Non ho mai trovato la forma “sta sera”, per cui non so dire con certezza se sia corretta oppure no; tuttavia, preferisco la forma attaccata “stasera”.
 
  • […] inizio a far camminare il mio dito indice ed il medio sulla superficie tonda dell'anguria. […] → La d eufonica si aggiunge solamente quando la parola seguente inizia con la stessa vocale, ad esempio: “ed era...” è corretto, “ed il” (vocali diverse) è sbagliato.


Inoltre, ho trovato alcuni errori di battitura che, se vorrai, ti segnalerò privatamente.
All'inizio, ammetto di essere rimasta confusa dallo stile particolare che hai adottato: non sono amante dei puntini di sospensione, ad esempio, ma andando avanti con la lettura non ho potuto impedirmi di pensare che questo stile, schietto e semplice, è senza dubbio il più adatto per la storia che hai deciso di raccontare.
Ti faccio, quindi, i complimenti per questo, perché hai saputo farmi apprezzare al cento percento qualcosa che, in un testo diverso, probabilmente non avrei saputo apprezzare allo stesso modo: ho avuto l'impressione che tu abbia proprio “adattato” lo stile alla storia, più che nelle altre, e la trovo una caratteristica estremamente positiva per un autore.
Tuttavia, ho notato alcune ripetizioni che credo si sarebbero potute evitare con una rilettura più attenta: provvedo a segnalartene alcune.
  • Quando riapro gli occhi è solamente perché la sveglia che avevo puntato alle 8.00 di mattina ha iniziato a suonare. Stropiccio gli occhi; […] → Probabilmente sono pignola, ma la ripetizione di “occhi” mi salta subito all'occhio (e il gioco di parole non è voluto ^^''); avresti potuto scrivere: “Quando spalanco le palpebre […]. Stropiccio gli occhi [...]”.
 
  • L'anguria invece è posata proprio al centro del tavolo, davanti a me. Distrattamente la faccio rotolare sul tavolo tra le mie mani mentre aspetto Jo. → Lo stesso posso dire per questa frase: la ripetizione di “tavolo” è evidente, almeno per me. Per risolvere questo problema, a mio parere si poteva anche evitare la seconda ripetizione, che trovo piuttosto superflua.


Ti segnalo, inoltre, altre frasi, che non considero dei veri e propri errori, ma che non mi convincono:
  • Ora non vorrei solo una bella doccia calda! → Confesso di non aver capito il senso di questa frase, nemmeno dal contesto; credo che quel “non” non dovesse essere lì, ma ho preferito comunque segnalartelo.
 
  • Il tempo che dedico giornalmente alla cura della mia persona è di 10 minuti circa. → Se accetto l'uso dei numeri con le ore e le date (non mi risulta sia sbagliato utilizzarli in questi casi), prediligo l'uso delle lettere in casi come questo. Non lo considero un errore, ma a livello estetico forse non è il massimo.
 
  • "Guarda Jo non ho parole! [...]” → A mio parere, in questo tipo di frasi è importante non dimenticarsi della punteggiatura, quindi: “Guarda, Jo, non ho parole!”, oppure, per rendere meglio l'enfasi della frase: “Guarda Jo, non ho parole!”.
 
  • la mia mente inizia a vagare tra i ricordi dell'estate scorsa. → In questa frase sei andata a capo senza inserire la maiuscola.
 
  • "Nha... niente. […]” → Non ne sono sicura, ma credo che la forma corretta, o perlomeno quella più utilizzata, sia “nah”.



Trama&Personaggi: 18/20


La trama è semplice e lineare: segue una logica chiara e rappresenta volutamente una situazione in cui molte persone si possono rispecchiare; questo potrebbe far peccare d'originalità ma, giunti alla fine, la morale è talmente tangibile e potente da compensare questa “mancanza”, se tale la si può considerare (e non è il mio caso).
La protagonista, di cui, forse anche questo volutamente, non si conosce il nome, è una ragazza piuttosto comune, e proprio in questo si cela la potenzialità di questa storia: anche i personaggi che le ruotano intorno sono persone comuni, eppure tutti portano con sé un significato immenso e profondo, di cui ci si rende conto chiaramente man mano che si prosegue nella lettura.
Proprio perché è facile identificarsi nella protagonista, soprattutto per ragazzi di una certa fascia d'età, mi è sembrato di entrare letteralmente nella storia a ogni pagina di più, per cui non posso che darti il massimo per la caratterizzazione dei personaggi: anche se Jo è un personaggio piuttosto secondario, il suo ruolo appare fondamentale alla fine della storia per la realizzazione della morale.
Il motivo per cui non ti ho dato il massimo è lo sviluppo della trama, che riguarda più una condizione che una storia vera e propria, con un inizio e una fine palpabili.


Utilizzo Pacchetto: 10/10


Il contest prevedeva l'inserimento di un sogno, che hai inserito in modo davvero efficace, in un punto perfetto della narrazione: inoltre, hai rispettato pienamente ciò che il pacchetto da te scelto prevedeva, rendendolo il fulcro della storia.
Hai raccontato una situazione in cui è facile immedesimarsi ma su cui spesso, quando la si vive, non ci si riflette.
Ho apprezzato molto anche l'interpretazione della persona “semplice ma positiva”, che salva letteralmente la giornata alla protagonista, lasciando più spazio all'ottimismo, che è la reale morale, di impatto fortissimo, di questa storia.


Gradimento Personale: 5/5


C'è bisogno di dirlo? Ho amato questa storia con ogni fibra del mio essere.
Nonostante le sporadiche imprecisioni, ho apprezzato profondamente la scelta di inserire una morale, forse nemmeno voluta; io, però, l'ho interpretata come tale e mi ha dato parecchi spunti di riflessione.
Questa frase, in particolare, l'ho davvero adorata: “La vita è un cerchio e prima o poi si chiuderà senza averti effettivamente portato da nessuna parte”.
Credo tu abbia azzeccato pienamente il senso del pacchetto, rendendolo con un lessico semplice, ma assolutamente d'effetto e adatto alla trama.
La scelta di non dare un nome vero e proprio, se non “principessa”, alla protagonista, la considero senz'altro una buona trovata: si tratta, a mio parere, di un buon espediente per raggiungere la maggioranza e raccontarla.
Mi hai coinvolta completamente, pur raccontando una storia semplice e “comune”, forse: proprio qui si cela, infatti, il potenziale di questa storia.
Complimenti per aver scritto un testo così bello e grazie per avermi dato la possibilità di leggerlo e di riflettere!





Totale: 42/45


Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Master
18/06/20, ore 17:12
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Il racconto è carino, ci cala in un momento di quotidianità, di lavoro, e anche... di sacrificio, ovviamente.
Secondo me, lo penalizza leggermente lo svolgimento, che è un po' rapido. Poi forse è stata solo una mia impressione.
In bocca al lupo per tutto ^^