Recensioni per
La dimora dei ricordi
di _Il colore del vento_

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
28/10/20, ore 09:56

ehi ciao! Mi sono imbattuta quasi per caso in questa storia. E' cosi' appassionante che la ho divorata in pochi minuti. BELLISSIMA. A partire gia' dall'inizio, per continuare con la riflessione sulle "parole non dette", indagando nella solitudine di Sirius, che sembra cosi' piccolo e cosi' disperso in quella'enorme fredda casa, in quel mare di ricordi. Per poi arrivare alla fine, mamma mia! Mi stavo per mettere a piangere, ho ancora un groppo alla gola.
Adesso mi avventurero' nelle altre tue storie,non vedo l'ora.
grazie per questa perla
 

Recensore Junior
06/10/20, ore 15:29

Eccomi di nuovo qui! :3
Non potevo non leggere questa storia, mi manca ormai solo quella su Regulus e Sirius e avrò finito, anche se ti confesso che leggerei le tue storie sulla dinastia Black all'infinito.
Che dire, leggendo questa storia si avverte un certo crescendo, che esplode sul finale quando effettivamente realizzi a cosa sta per andare incontro Sirius. Mi sono saliti i brividi verso le ultime righe, perché grazie alle tue parole e alla tua scrittura lucida e chiara sono riuscita ad immaginare perfettamente la scena: Sirius che si chiude la porta alle spalle intenzionato ad aiutare Harry e tutte le voci di quell'appartamento che si quietano nell'esatto momento in cui lui si chiude la porta alle spalle. Non so perché ma l'ho immaginata così, con lui che solo in punto di morte trova quella pace tanto agognata, nel riscatto dopo anni di ingiusta prigionia.
Ti faccio ancora una volta i miei complimenti, non mi stancherei mai di farteli.
Un abbraccio, a presto! :3

Recensore Master
03/07/20, ore 13:12

Ehi, ciao! Mi sono imbattuta per caso in questa storia e non potevo di certo rimanere indifferente quando ho visto che tra i personaggi c'era Sirius, la mia seconda imbarazzante cotta della Saga da adolescente xD
Ammetto che ci sguazzo nel genere malinconico, anche se poi mi vengono i magoni allo stomaco. Ma procediamo con la recensione.
Allora, tanto per iniziare, a me Sirius è sembrato paurosamente IC. Tutto quello che hai scritto mi è parso assolutamente in linea con quello che ci ha detto la Row. Non avevo letto il contesto, mi sono tuffata alla lettura perché attratta dall'introduzione, quindi non sapevo cosa aspettarmi.
Che dire? Da una parte l'ho trovata fantastica ma dall'altra mi ha straziato il cuore. Ho sempre pensato che dopo la fuga da Azkaban, per Sirius, non fosse tutto rose e fiori ma non mi mai fermata ad analizzare i suoi sentimenti. Sentimenti che tu hai espresso davvero bene, a partire dal legame con i Malandrini. Di certo Sirius non si sarà mai perdonato l'aver convinto James a scegliere Peter come Custode Segreto (anche perché da qui si è scatenato il casino).
Riguardo ai ricordi relativi alla famiglia, hai reso perfettamente quanto dovesse essere pesante e difficile vivere a Grimmauld Place. Credo anch'io che Walburga non fosse sta madre amorevole (basti pensare alle dolci parole che il suo ritratto ha rivolto al suo primogenito, tra le quali mi piace ricordare "vergogna della mia carne". Amorevole, davvero).
Mi ha fatto un po' sorridere la parte su Tonks. Si è stata davvero ingenua però penso che il non poter conoscere o far parte del resto della famiglia a causa del suo sangue, l'abbia fatta soffrire.
I ricordi su Regulus mi sono piaciuti tantissimo, sarà perché io amo il legame tra fratelli. La Row non ci ha detto molto su di loro, ma credo che i B.B. (giusto per citarti) si amassero davvero. Sirius non ne ha mai parlato troppo, forse perché si è sempre sentito in colpa di aver abbandonato il fratello nelle mani di Walburga, però quello che hai scritto per me combacia davvero con il personaggio. Davvero sublime!
Anche il rapporto con Molly, sembra quello del libro. Lo so, sarò ripetitiva ma ho trovato questa storia molto bella e soprattutto molto realistica.
“ Gli sembra, per un attimo, di scorgerli, loro, muti e immobili dietro le vetrate.
I suoi genitori, suo fratello. Il suo passato intrappolato dietro il vetro. “
Qua ci sei andata giù pesante, mi stavano scappando le lacrime.
Il finale, poi, mi ha steso. Ripeto, non avevo letto l'ambientazione quindi scoprire che parli di quella notte non può non commuovere.
Ti rifaccio i miei complimenti per la storia. E' davvero una bella ma straziante lettura.
A presto,
Blue

Ps: merita di stare nelle preferite. E' splendida.

Nuovo recensore
23/06/20, ore 22:52

Alla fine, ho deciso di affidarmi al buon vecchio Ordine Cronologico!
Dopo il piccolo spoiler che avevo ricevuto da te, riguardo a quella malinconia capace di ispirarti cose meravigliose che, davvero, Aedi dell’Odissea fate spazio, mi ero preparata alla meglio a livello psicologico.
Ma, a conti fatti, il mio meglio non è stato sufficiente dal momento che ho le dita formicolanti e gli occhi che pizzicano; le prime perché vorrei stare qui a commentare ogni singola parola e i secondi perché, molto banalmente, non sono uscita del tutto indenne da questa ultima lettura. (La mia povera pancia ha un buco di dimensioni notevoli attraversato da ondate di pura tristezza…secondo me, dovresti sentirti un po’ in colpa per questo!)
Non so come sia possibile, ma stai trascinando anche me nel vortice inarrestabile della dipendenza dai B.B. anche se, il mio desiderio di entrare in contatto con altre storie che parlano degli sfortunatissimi Black Brothers, si esaurisce nel leggere le cose che tu scrivi di loro.
Quindi, ecco un momento per lanciarti un appello: non smettere mai di pubblicare cose su questi due e guai a te se lasci solo al tuo computer la gioia di sapere dell’esistenza di altro che li riguardi!!!
Fatte le doverose premesse, passo direttamente a riempirti di complimenti.
Insomma, non c’è nemmeno una virgola che abbia trovato fuori posto e sì, la cosa non mi sorprende poi più di tanto!
Il personaggio di Sirius è qualcosa di complesso a livelli cosmici e, inutile sottolinearlo, tu lo hai reso con una maestria davvero invidiabile.
I momenti della sua vita su cui hai deciso di soffermarti sono, di sicuro, tra i più drammatici di sempre e, forse, anche più terribili del tempo trascorso ad Azkaban. Infatti, una volta evaso da prigione, si è ritrovato a vivere in un mondo che si rifiuta di riconoscerlo innocente, il vero colpevole della morte di James e Lily è scappato, Voldemort è tornato, Harry è in pericolo più che mai, c’è una nuova guerra da combattere all’orizzonte e, cosa non meno importante, tutte le persone che ha lasciato dopo quella notte d’ottobre sono andate avanti senza di lui.
Ho letteralmente adorato – del tipo che mi sono stesa per terra con le pupille traboccanti di ammirazione – la scena iniziale, dove si intravede il rapporto con Remus.
A dispetto delle cose che ho letto fino a ora su momenti simili, non hai banalizzato il tutto rendendoli amici come prima, pronti a lasciarsi alle spalle un passato che, alla fine, nessuno dei due può davvero dimenticare.
Il cocente senso di colpa che provano l’uno nei confronti dell’altro è tutto quello che ho sempre pensato, immaginando gli ultimi mesi della vita di Sirius a Grimmauld Place e che, di sicuro, non avrei saputo esprimere in modo migliore.
Il riferimento alle trasformazioni di Remus, supportate da una dose di Pozione Antilupo invece che dalla compagnia dei Malandrini, è stata una stilettata al cuore e, se devo essere del tutto sincera, anche un colpo basso di una cattiveria inaudita. Non lo so, la prossima volta metti un cartello, ok?
Ho letteralmente adorato anche la parte con “quell’idiota di Mocciosus” perché, forse, l’astio che Sirius si ostina a provare, dopo tutti questi anni, nei confronti di Piton, potrebbe essere visto come il suo desiderio di recuperare il tempo perduta ritornando, anche solo per il tempo di una battuta malevola, alla sua giovinezza, quando il nemico era Severus e lo prendeva in giro in compagnia di James. Ma, poi, ecco una vena di maturità: Sirius che vorrebbe solo prenderlo per il braccio sinistro (ah, l’anima di Felpato non morirà mai!), per costringerlo a confrontarsi con ciò che significa una vita passata sotto lo stesso tetto di chi si dedica all’odio e alla Magia Oscura come occupazione principale.
E sbaglio di grosso, oppure c’è un piccolo collegamento con “Sai trattenere il respiro?”, in quel dettaglio straziante della cicatrice di Sirius sulla guancia? Se il collegamento non esiste, ed è stato partorito a caso dal mio cervello scombussolato, ti chiedo perdono ma, comunque stiano le cose, la parte delle scale mi ha letteralmente stesa – del tipo che ho dovuto interrompere per un secondo la lettura, con il labbro inferiore improvvisamente tremolante.
L’immagine di una Walburga che si rifiuta di curare la ferita del figlio con la magia lascia il posto, nel giro di poco, all’immagine della stessa donna terribile che, magari, ha vagato come un’anima in pena nella casa dei suoi antenati, consapevole della sua solitudine e fallimento. Lo so che sono solo le supposizioni di un Sirius disperato e incapace di addormentarsi, eppure le trovo non solo plausibili ma anche geniali.
Sono sicura che sì, deve esserci stato un momento in cui la signora Black si deve essere resa conto del pasticcio che è stata la sua esistenza; mi rifiuto di credere alla sua più completa malvagità.
Lascio da parte tutta l’adorazione provata nel tuo aver tratteggiato il rapporto di Sirius con Regulus perché sai già che cosa ne penso e, perciò, ti chiedo solo un altro po’ di pazienza per seguire il mio adorante viaggio mentale.
E, la prossima tappa di questo volo pindarico, è…Tonks! In poche, semplici battute, sei riuscita a tratteggiare una Ninfadora esattamente perfetta che se ne esce con tutta la sua innocenza inciampando e rovesciando portaombrelli. Quella frase pronunciata da Tonks è davvero da lei e ho provato un profondo odio nei suoi confronti; non si rende conto che le sue parole hanno il potere di ferire ancora di più il precario equilibrio del cugino.
(Renditi conto dell’ascendente che hai su di me: IO CHE ODIO TONKS. Capito? Non un essere qualsiasi, ma proprio la testarda e imbranata Tonks. Sono senza parole.)
Penultima tappa: Molly!
Ecco, probabilmente, se dovessi fare una classifica delle parti preferite di questa storia, la sezione con Molly sarebbe al primo posto. Lei è la mamma che Sirius non ha mai conosciuto sul serio e vederla con i suoi occhi, affaccendata ai fornelli nel preparagli la cena pronta a rimproverarlo per il suo prossimo passo avventato, mi ha fatto nascere un sorrisino carico d’amarezza.
Ma dai, come fai a scrivere certe cose?
Lui che vorrebbe confidarle la sua impossibilità a dormire, il suo sentirsi un bambino spaventato sotto al suo sguardo materno…insomma, ti dedico un bell’applauso con levata di cappello e inchino, così la facciamo finita!
Ultima tappa: la fine!
Un Sirius che, da qualche parte nel suo cuore, desidera di non tornare mai più nella casa della sua infanzia e che, accontentato da un Destino con un senso dell’umorismo tutto particolare, sta andando incontro alla propria morte…wow! Non lo avevo mai pensato in questi termini, ma questo ragionamento è talmente alla Felpato che è solo pura magia e perfezione.
Insomma, sei stata bravissima a gestire il personaggio di Sirius, consegnando al lettore tutto il guazzabuglio che è la sua mente, senza mai cadere nel burrone dello stereotipo o della superficialità.
Tralasciando ciò, poi, hai reso anche divinamente l’atmosfera in cui le azioni si svolgono; questo silenzio fatto di cose non dette ma che premono per essere pronunciate fino alla fine, quella casa piena di ricordi che fanno male e da cui si vorrebbe solo scappare, anche a costo della vita.
Il Quartier Generale è una delle location che amo di più in Harry Potter e ritrovarla, stasera, ritratta così bene, mi ha reso davvero felice.
 
Oh, cielo! Se non avessi voglia di starti a leggere tutto questo monologo, faccio un riassunto: storia bellissima che va direttamente tra le preferite e una me che ti ringrazia per la buona dose di malinconia che le hai messo addosso.
Ancora complimenti,
 
a presto!
 
P.S. alla fine non mi sono pentita della scelta!
 
 
 
 
 

Recensore Junior
21/06/20, ore 15:24

Ti sarei venuta a stanare in qualsiasi parte del mondo e ti avrei cruciato, se avessi osato lasciare questa meraviglia solo per te! Sono davvero estasiata, credimi. Penso di aver reso piuttosto palese quanto io prediliga Sirius rispetto a tutti gli altri personaggi, quindi puoi ben immaginare il mio stato d'animo in questo momento!
La delicatezza e l'armonia di questa storia mi hanno lasciata senza parole. E' tutto un mescolarsi di pensieri e ricordi, un presente che deve confrontarsi con un passato ancora troppo forte, che sembra riprendere vita tra quelle mura che hanno segnato la sua infanzia.
Ci sono queste persone a circondarlo che lui conosce, a cui vorrebbe confidare determinate debolezze, a cui vorrebbe ammettere di non voler restare solo, di aver vissuto in un inferno, di non essere in grado di amare (l'accenno all'amore di James e Lily mi ha fatto chiedere se Sirius avesse mai sofferto per non aver avuto nulla di simile nella sua vita), di avere difficoltà a dormire, di trascinarsi giorno dopo giorno in una vita che gli è sempre più stretta. Allo stesso tempo, però, c'è un Sirius che vorrebbe reagire, un uomo che vorrebbe ancora essere in grado di mostrare le sue emozioni, di parlare, di non continuare ad anestetizzare le sue sensazioni con l'alcol. C'è un Sirius che vorrebbe riprendere il rapporto che aveva con il suo migliore amico, un Sirius che vorrebbe troncare le provocazioni di Piton, un Sirius che vorrebbe far notare a Tonks quello che implicano le sue parole leggere e che vorrebbe dire a Molly che sì, è una brava mamma, ma deve smetterla di sottovalutare i ragazzi - soprattutto Harry, di cui Sirius (e forse è l'unico) ne riconosce tutte le capacità.
Il fatto è che Sirius VORREBBE fare tante cose, ma non le fa. Hai reso perfettamente l'idea di questo uomo ormai consumato, stremato. Un uomo che è stato chiuso in una cella per dodici anni a farsi mangiare dai sensi di colpa, un uomo che non riesce a perdonarsi e che rimane bloccato in un limbo di inquietudine. Le parole pesano come macigni e lui non riesce a buttarle fuori, a liberarsi di questo peso che gli schiaccia il petto. E allora manda avanti conversazioni fatte di sguardi con Remus, ignora Piton, giustifica la giovane età di Tonks e sopporta le occhiate di Molly. E' un Sirius che vive in una bolla fatta di apatia, dove apparentemente interagisce con tutti ma in realtà non lascia più avvicinare nessuno. E' un Sirius che vorrebbe solamente agire per mettere a tacere quei pensieri così rumorosi, così difficili da gestire. E' un Sirius che si aggrappa all'idea del figlioccio perché è tutto ciò che gli rimane, perché ha un senso di dovere verso Harry, verso quel bambino che non è riuscito a proteggere anni prima e che, nel mio immaginario, è stata l'unica persona capace di riportare un vero raggio di luce nella sua vita buia.
Sirius accoglie la morte e lo fa con un sorriso sul volto perché la sua speranza di non tornare più indietro si avvera e lui è finalmente libero.
Sei riuscita a descrivere talmente bene gli stati d'animo di Sirius da avermi completamente catturata e portata, inevitabilmente, a versare una lacrima in quel finale a cui, purtroppo, non riesco mai ad abituarmi.
Non ho parole per dirti quanto io abbia adorato ogni più piccolo dettaglio. E riconfermo il mio pensiero: questo è proprio il tuo campo. Riesci a far passare le emozioni attraverso frasi semplici, a caricare un singolo aspetto di molteplici significati e a muoverti con scioltezza nel caos che regna nella testa di Sirius - e ci vuole talento, per questo!
E' sempre una gioia leggere una tua storia (il che è un paradosso, visto che ne esco in lacrime, ma va bene così!).
Un abbraccio,
Trau

Recensore Junior
19/06/20, ore 22:32

Ciao! Questa OS mi ha tenuto compagnia in questa serata di sessione estiva universitaria. È molto triste, ma anche molto dolce. Dentro ci sono tutti i miei personaggi preferiti e i personaggi di cui abitualmente scrivo qui su EFP (sempre sarò sostenitrice dei fratelli Black), per cui amarla è stato facile. Sirius ha avuto davvero una vita terribile, a ben pensarci: una infanzia infelice, una famiglia che sentiva lontana, è stato creduto un traditore ed un criminale ed è morto senza possibilità di riscattarsi. Grimmuald Palace è stato un po' il fulcro di tutta l'infelicità di Sirius, ed anche in questa storia effettivamente la casa è al centro di tutte le vicende, con il suo via vai di persone e ricordi, e un Sirius che ne rimane quasi intrappolato al suo interno. Hai espresso benissimo la difficoltà di Sirius di convivere in una casa del genere, più leggevo e più mi dicevo "chissà come deve essere stato difficile". Mi piace molto la scelta di Remus e Tonks, e soprattutto quella di Molly! Come dici tu, è pur sempre una madre, e Sirius deve avere avuto tutta l'aria di essere un figlio abbastanza smarrito. Anche la conclusione è agrodolce, ma giusta, con Sirius che secondo me va incontro alla morte nella maniera più giusta per lui -in mezzo all'azione, per le persone che ama. Brava! Bella storia. Mi ha sciolto il cuore di tenerezza. Otago

Recensore Veterano
19/06/20, ore 15:58

Va bene, okay. Potrei ancora avere i brividi per questa BELLISSIMA storia che hai scritto e che non mi ha fatto scoppiare a piangere davvero per pochissimo.
Quando si parla di Sirius, confesso di essere molto molto molto debole: personaggio bistrattato dall'autrice e maltrattato dalla vita prima e dopo Azkaban.
Hai dato voce ad un Sirius perfetto, perfetto nella sua nettezza di giudizi, nelle sue condanne ai propri genitori, nel suo rapporto controverso con Regulus, di cui non ha mai saputo il gesto eroico ed il "pentimento", nel fastidio e nella "rabbia" verso Tonks che pensa che le sarebbe piaciuto crescere in una casa come quella, non capendone le reali implicazioni nell'idea di non voler mai mettere su famiglia, di credere di non riuscire più ad amare (quel non come James ha amato Lily mi ha DEVASTATA), nei pensieri su Snivellus e sulla purezza del sangue.
Ho trovato anche perfetto il nuovo rapporto con Remus: da un lato, sono ancora loro, sempre loro, sempre Padfoot e Moony, dall'altro lato, ci sono dodici anni, la reciproca convinzione che uno dei due fosse un traditore, c'è una crepa.
E poi ho AMATO il rapporto con Molly, che - qui devo fare un grandissimo outing - è un personaggio che con le riletture tendo ad apprezzare meno, nonostante sia la madre putativa di Harry ad ogni effetto. Nell'Ordine della Fenice sul "Lui non è James, Sirius" lancio piatti ma devo dire che ho condiviso tutte le considerazioni di Sirius su di lei.
E poi vogliamo parlare della tenerezza sui pensieri con Harry che dimostra di essere sempre "qualcosa in più"? Credo fermamente che per Harry - come per me, del resto - la morte di Sirius sarà sempre la più difficile da superare, accettare: un po' come Sirius non si è mai perdonato per aver suggerito lo scambio, Harry non si perdonerà mai per aver creduto alle allucinazioni indotte da Voldemort. Questa è una mia personalissima convinzione dalla quale nemmeno J.K.Rowling potrà mai dissuadermi.
Che dirti? Ieri era l'anniversario della morte di Sirius Black, anzi, come dicono su Twitter, del giorno in cui Sirius e James si sono rincontrati. Non avrei saputo trovare un miglior modo per celebrarlo!
Il tuo stile mi rapisce sempre, per la cura nei vocaboli, per questa poesia in prosa in cui sai sempre destreggiarti a dovere.
Ele, le tue storie mi erano mancate tanto!
Un abbraccione,
Fede

ps. scontato che questa va nelle preferite ovviamente!