Recensioni per
La terapia
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/08/20, ore 11:49
Cap. 1:

Ciao Baudelaire. Dopo aver letto il tuo scritto riguardo il mare, è interessante leggere riguardo la montagna, nonostante non mi sia mai piaciuta particolarmente. Bella l'immagine iniziale, dove viene mostrata nella sua bellezza e anche distanza per certi aspetti, completata dalla figura successiva, dove questo posto è anche luogo di amicizia e profondità dei rapporti umani. Belle e adatte le citazioni. Per molti, come dice il titolo, la montagna deve essere davvero una terapia. Mi ha colpita il finale dove, dopo essere stati in alto, si scende negli abissi della vita umana. Un saluto.
(Recensione modificata il 03/08/2020 - 11:50 am)

Recensore Master
11/07/20, ore 07:04
Cap. 1:

Un'escursione in montagna che si rivela terapeutica per lasciarsi alle spalle i grandi e piccoli drammi di tutti i giorni. Una salita metaforica che diventa allontanamento dal quotidiano e avvicinamento alla natura tradita che tradisce meno degli uomini. Ogni passo in più è un tassello verso l'infinito e la calma.
Complimenti!

Recensore Junior
08/07/20, ore 11:35
Cap. 1:

Buongiorno Baudelaire, quanta verità in questi versi! Le montagne hanno sempre esercitato un potere fortissimo su di me, anche perché, avendo le Alpi non molto distanti, ho potuto viverle e osservare fin dalla tenera età. Quanta fatica percorrere i sentieri, quanto dolore a ogni centimetro, ma poi si arriva in cima e lì, tutto svanisce. In cima non siamo più neanche uomini, forse. In cima siamo vicini alla perfezione, possiamo osservare quanta immensità, quanta bellezza c'è nella nostra vita e sentircene parte.
Una poesia stupenda, mi ha riportato alla mente immagini che pensavo di aver perso.

Recensore Master
08/07/20, ore 09:43
Cap. 1:

Buongiorno.
La montagna ha il potere di farmi sentire infinitamente piccolo. Mi piacerebbe andarci in vacanza un giorno, solo una volta sono stato ai piedi delle Alpi e mi sono rimaste nel cuore in eterno, gli Appennini qui non sono niente in confronto a tal maestosità.
Grazie per questa bella poesia, mi hai fatto viaggiare...

Nuovo recensore
07/07/20, ore 17:06
Cap. 1:

Baudelaire gentile,con Gea la terra e i molti problemi che ne sono nati.La mitologia sa tessere le leggende di cui riveste i suoi protagonisti per poi lasciarci l'ultimo cerino acceso nelle mani gelate delle tue grandi Montagne.Pero' restiamo sempre noi al centro del Sistema con le nostre virtu' e le nostre debolezze.Noi piccole cellule siamo le api in amore per le fondamenta di una vita che cresce a margine dei selciati di un marciapiedi.Una bella donna poi scrive qualcosa che e' polvere di infinito sul nostro capo.
Un abbraccio se permetti.
Pasta 7/7/2020

Recensore Master
07/07/20, ore 15:16
Cap. 1:

Terapia quanto mai salvifica quella di una scalata di una montagna che ti faccia sentire la fatica e il dolore che non lascia però strascichi negativi ma solo la gioia di essere riusciti in un'impresa che si pensava impossibile a compiersi. Poi quando giungi in vetta il panorama che ti circonda ti fa veramente sentire vicino a Dio e a tutto il Creato, lontana dalla pazza folla che strepita sempre più forte ma che non sente le sue parole, che le confonde fino a perdere se stessa. Dopo la fatica un attimo per riprendere il respiro e riconnettersi con il mondo, quello pulito senza alcuna sovrastruttura a rovinare l'incanto che terrai dentro di te. Come sempre riesci a toccare i tasti sensibili di noi tutti. Bellissimo componimenti fra i tanti scritti. Un abbraccio e un saluto.

Recensore Master
07/07/20, ore 15:15
Cap. 1:

La natura, sempre, è mamma, mai matrigna, siamo noi i figli degeneri che la portiamo alla rovina. Per fortuna esistono ancora luoghi incontaminati dove possiamo, nuovamente, sentirci esseri umani e non solo consumatori indefessi del nulla che nulla dà in cambio. Invece lassù, dopo la fatica, dopo il sudore diamantino c'è la vera essenza della vita. Bravissima, chapeau.

Recensore Master
07/07/20, ore 15:09
Cap. 1:

Veriitiera al cento per cento. Più si sale più ogni miseria umana sembra trasformarsi per diventare bruma che evapora nel sole. Sulle vette noi possiamo essere solo noi, senza sovrastrutture, senza maschere: la montagna non te le perdona. Ogni muscolo che brucia, ogni vescica che ci fa male, scompaiono appena giungiamo in cima, lassù, per pochi istanti, siamo simili a Dio. Complimenti come sempre, ormai superlativo è l'aggettivo che ti si addice di più.