No vabbè, piango ç_ç
Io amo angst, ma mi ritrovo a piangere come un’ebete tutte le sacrosante volte. Perchèèè?
Allora, senza preamboli cerco di andare subito al sodo: mi piace tanto. Jiang Chen è un personaggio che odio e che amo, e l’hai reso deliziosamente. Il suo conflitto interiore, il risentimento, l’odio (?) e la nostalgia che lo assale durante quel periodo di festa, ancor di più quando ha Chenqing tra le mani e si ripromette che questa volta riuscirà a distruggerlo, a distruggere quell’ultimo ricordo che ha di suo fratello. Una persona che ha tanto amato e che, a rigor di logica, gli ha tolto tutto. Ma sappiamo che Jiang Chen non lo odia, probabilmente tutto quel risentimento è più per se stesso che per Wei Wuxian. Lo dimostrano mano a mano i ricordi dolceamari del Patriarca di Yiling che si delineano nella sua mente: tutti ricordi felici, spensierati, di un’infanzia lontana, ma non perduta davvero.
Anche la descrizione stessa dei ricordi l’ho trovata molto tenera e attinente con gli atteggiamenti di Wei Ying (caro lui, che supplica per poter avere un nuovo nastro per capelli e canta stonatissimo mentre beve! Amore, lui!).
Basta, vado a nascondermi in un angolino a singhiozzare ç-ç
Saluti! *3* |