Ciao, tesoro ♥︎
Come promesso, eccomi qui a leggere (e recensire) questa storia.
Comincio con il dirti che è scritta benissimo e a farti i miei complimenti perché hai trattato dei temi non facili e dolorosi in modo molto composto e per nulla stereotipato, e non era per nulla scontato.
Tu ci racconti di una Rose e uno Scorpius molto diversi perché molto lontani da quello che è l'immaginario colletivo legato alla Nuova Generazione, e questo è un altro motivo per cui ho apprezzato molto questa storia. Scorpius è affetto da un disturbo alimentare che lo porta a mangiare e mangiare e mangiare e poi ad espellere con la forza ciò che ha ingurgitato, ma ad un prezzo altissimo. È uno Scorpius dilaniato dentro e fuori, che "sputa fuori" i suoi problemi, i suoi dolori e i suoi rancori ma che allo stesso tempo quei problemi, quei dolori e quei rancori gli rimangono attaccati addosso, come demoni, e per quanto lui si sforzi, non riesce a liberarsene. Di conseguenza, sfoga questa sua frustrazione su Rose, la persona a lui più vicina nel contesto scolastico, Rose che gli è sempre stata accanto, Rose che gli fa da cuscinetto e che "si prende le mazzate" (in senso figurato, ovviamente), ma che non demorde, e cerca di rimanergli vicino nonostante tutto ciò che provi sia molto lontano dall'amore, ma abbia assunto la forma della pietà, come hai descritto molto bene. Rose e Scorpius sembrano legati a doppio giro da questo rapporto quasi malsano che nessuno dei due vuole interrompere, la prima perché ha paura che il ragazzo compia qualche gesto insensato, il secondo perché avere vicino Rose è come avere vicino una spugna, che assorbe tutto quanto e tutto trattiene. In più, Rose è quasi come se fosse ingabbiata in una sorta di sindrome di Stoccolma, rimane accanto al suo "carceriere", a colui che continua a farle del male, ma lei sembra quasi non accorgersene o, nei rari momenti di lucidità, ricaccia indietro qualsiasi consapevolezza. Scorpius è malato, ma è anche cattivo, sfoga il suo stato su Rose, e approfitta della sua debolezza. È cattivo e pretende, Scorpius, ed è palesemente la malattia a parlare per lui, a dargli una voce, e a renderlo astioso e sospettoso. E non solo Rose ci rimette, ma anche sua madre.
Asteria mi è piaciuta da morire, l'ho trovata dignitosa e compassata, seria e tremendamente triste. Vive una non-vita, intrappolata accanto ad un marito che non ama (non più, ormai, e che forse non ha amato mai), costantemente preoccupata per le condizioni del figlio (che riflettono il non-amore che Draco gli dimostra quotidianamente) e tesa al ricordo di un amore perduto (sappi che ho pensato a Fred dal primo momento, non avevo alcun dubbio che fosse lui, e mi aspetto un prequel su di loro, a questo punto, PLEASE).
James è la controparte "buona", è il cavaliere senza macchia e senza paura che si getterebbe in un mucchio di rovi per salvare la sua bella, e lo dimostra a Rose sin dal primo istante, prima cercando di aprirle gli occhi, e poi fornendole una via di fuga, e mostrandole che un'alternativa c'è, esiste, ed è proprio lui, che l'ha amata da sempre e che per lei farebbe qualsiasi cosa. È delicato anche quando vuole dimostrarle qualcosa, Jem, l'ho davvero apprezzato tanto.
Il finale è aperto, sì, e allo stesso tempo fa capire che una soluzione è possibile, che forse Scorpius guarirà, e che forse farà cambiare idea a Rose, ma forse no, tutto è possibile, a questo punto. Ora come ora, penso che Rose meriti di stare accanto a qualcuno che la ami e l'apprezzi, PERO' la decisione di Scorpius di farsi aiutare immediatamente presa dopo l'ultima conversazione con lei mi fa pensare... lui potrebbe davvero aver voluto un aiuto solo per poter riavere Rose indietro. E questo è un altro interrogativo che penso troverà risposta in una tua eventuale (e prossima, spero) long o mini-long.
Concludo facendoti di nuovo tanti complimenti!
Un abbraccio,
Marti ♥︎ |