Recensioni per
Stars can’t Shine without Darkness
di XShade_Shinra

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/09/20, ore 15:37

I POSTO / “Stars can’t Shine without Darkness”, XShade-Shinra – 35,15/37

Grammatica: 8,65/10

Non ho trovato nessun errore grave, e le imprecisioni riscontrate sono perlopiù minime, anche se non esattamente rare. Considerando la lunghezza corposa della storia, tuttavia, il loro impatto sulla lettura è stato relativamente basso.
“Regulus ebbe bisogno di parecchi minuti per potersi riprendere abbastanza da poter lasciare finalmente il petto di Corvus.” -> c’è una ripetizione superflua del verbo “potere”, nel secondo caso può essere omesso
“Lei invece è Americana” -> “americana”
“Era Corvus, con il suo fare gentile a farlo sentire a proprio agio.” -> qui o aggiungi un’altra virgola dopo “gentile” rendendolo un inciso oppure rimuovi quella precedente dopo “Corvus”, altrimenti una sola in questo modo non ha molto senso (-0,15)
“Per un attimo, durato un’intera notte, Corvus aveva sperato che RAB non fosse il suo vero nome e che quel sentimento che provava per lui fosse il realtà il bozzolo che racchiudeva qualcosa di molto più grande.” -> “in realtà”
“crepe” -> “crêpes”
“Voleva che mangiasse qualcosa preparata da lui, anche se semplice.” -> “qualcosa preparato da lui”
“babbani” -> “Babbani” (quando usato come sostantivo)
“[…] c’è stato uno scambio di bambini nella culla: Irma, mia sorellastra e un altro bimbo si sono salvati […]” -> “la mia sorellastra”
“Da quanto ne so è una magia molto complicata, che gli elfi possono effetuare solo un quantitativo esiguo di volte […]” -> “effettuare”
“Intanto, c’erano davvero troppe informazioni, cose da apprendere e da mettere al posto giusto, come tasselli di un gigantesco un puzzle.” -> c’è un “un” di troppo
“pensatoio” -> “Pensatoio”
“Il problema di una richiesta del genere, è che non esiste un modo per porgerla in maniera gentile […]” -> la virgola è superflua
“Sì esatto” -> manca una virgola dopo “Sì” (-0,15)
“Corvus aveva conosciuto solo il mondo al’interno del quadro.” -> “all’interno”
“Regulus andò nel camerino senza guardarsi mai le spalle e si sdraiò sul letto ancora sfatto, fissando il soffitto bianco sopra di sé.” -> “guardarsi alle spalle”, dato che non intendi stare all’erta da nemici, ma letteralmente che Regulus non si è voltato indietro (-0,15)
“[…] al contrario di ogni buon Black che si rispettasse, Slytherin da generazione.” -> “generazioni”
“mezzosangue” -> “Mezzosangue”
“La famiglia era certa che sarebbe stato uno non si sangue puro […]” - > “di”
“magonò” -> “Magonò”
“Regulus non sapeva che il destino era stato burlone con loro, non permettendo a nessuno dei due di poter chiaramente il proprio nome su quello dell’altro.” -> manca un verbo, come “vedere” o “leggere” (-0,50)
“Regulus aveva sbagliato i propri calcoli, offrendo al fratello la libertà che aveva sempre  voluto, e facendo ricadere su se stesso il peso di essere l’erede dei Black.” -> c’è uno spazio di troppo tra “sempre” e “voluto”
“«Oui, mon roudoudou», sussurrò piano,dandogli un bacio tra i capelli.” -> manca uno spazio prima di “dandogli”
“[…] come per fargli capire che c’era già un legame tra loro e che se ci fossero stati davvero dei problemi Regulus  sarebbe comunque rimasto.” c’è uno spazio di troppo tra “Regulus” e “sarebbe”
“No, Corvus, non è uno dei miei soliti regali per la festa di Yule: È qualcosa di diverso.” -> qui o metti il punto fermo oppure ci vuole la lettera minuscola (-0,15)
“Il Black sentì il cuore rimbombargli nelle orecchie, con una strana sensazione addosso.  «Hai visto il mio tatuaggio prima che lo coprisse il Marchio Nero», capì, trattenendo il fiato.” -> c’è uno spazio di troppo tra le due frasi
“L’immagine di quei puntini li balenò alla mente.” -> “gli balenò” (-0,25)
“Qualcosa del mio cognome è rimasta in me, nonostante qui abbiano fatto di tutto per farmi crescere come una persona migliore.” -> “Qualcosa […] è rimasto”
Dal punto di vista dello stile, invece, il tuo modo di scrivere mi è piaciuto moltissimo, è stato scorrevole e costante nel suo registro. Ciò è dovuto anche alla decisione di omettere certi particolari, riservando le rilevazioni a proposito per momenti successivi, incitando quindi il lettore a proseguire per scoprire tutte le sfaccettature della vicenda.
Pur essendo una storia abbastanza lunga, l’ho letta tutta d’un fiato, senza fermarmi, e non c’è stato nessun punto del racconto in cui abbia desiderato che fosse uno scritto più corto, anzi; sarei andata avanti a leggere di questi due interessantissimi personaggi a oltranza, per una lunga serie di motivi che spero di riuscire a esporre nei parametri successivi.
 
Trama e originalità: 10/10

Prima di tutto, ci tengo a renderti partecipe del fatto che, durante la lettura, ho letteralmente preso appunti per non scordarmi niente di questa fic, tanto ho trovato la trama complessa e intrigante ai massimi livelli.
La cosa più straordinaria che mi è saltata all’occhio è come, inaspettatamente e ingegnosamente, tutta questa storia potrebbe essere inserita perfettamente nell’universo canonico. Creando una sorta di mondo alternativo, un limbo in cui è possibile continuare una parvenza di “vita”, non sei andata a intaccare le conoscenze di base, ma hai avanzato ipotesi un ipotetico futuro lontano da Londra e che quindi non modifica in alcun modo gli eventi dei libri.
Interessante è stato l’inserimento del prompt per la challenge come nome del luogo in viene catapultato Regulus, appropriato per il significato e le connotazioni che gli hai attribuito, unendo la magia a una parola effettivamente esistente. E quando si è poi scoperto che in realtà erano tutti morti sono rimasta abbastanza scioccata (nonostante dovrebbe essere un aspetto canonicamente accettato), perché onestamente non me l’aspettavo.
L’idea del quadro, degli elfi domestici che vi mandano i padroni a cui sono affezionati… non solo è originalissimo ma anche ben costruito e – almeno per quanto mi riguarda – mi ha scaldato il cuore. Troppo spesso vediamo Kreacher dipinto in maniera negativa – e non totalmente senza ragioni – e scoprire il lato più umano che aveva con Regulus è stato un bel cambiamento.
D’effetto è stato inoltre il modo in cui hai collegato i due personaggi, mettendo in evidenza i pochi elementi che hanno in comune – come l’essere morti affogati o avere un elfo domestico che teneva a loro in modo sincero – e che hanno costituito la matrice iniziale che li ha fatti incontrare.
In generale, gli elementi innovativi non mancano di certo e fin da subito ho notato alcune accezioni apportati al mondo dei soulmate che sono state più che benaccette. Non solo il tatuaggio rivelatore appare per tutti nello stesso posto, ma è anche una delle “debolezze” sfruttate da Voldemort; il concetto per cui il Marchio Nero va a coprire il segno del soulmate come a simboleggiare che la persona appartenga appunto solo a Voldemort e non a qualcun altro è stato molto intrigante, e caratterizza indirettamente anche il Signore Oscuro, che sfrutta ogni “debolezza” a suo vantaggio.
Altra novità apprezzata è stato il fatto che i tatuaggi delle due anime gemelle non siano uguali ma fatti su misura, sono quasi un rebus da decifrare per scoprire il vero significato nascosto che permette di identificare il soulmate; geniale!
(E tra le righe abbiamo anche un cameo di Sirius e Remus – e le spiegazioni bomba dei rispettivi tatuaggi – quindi tanto di cappello per averli inclusi e avermeli fatti amare, nonostante non fossero il centro del discorso.)
Ci sono state anche parti che mi hanno fatto sorridere, frasi come “Voleva risposte anche lui, non dovergli tenere la testa mentre vomitava nel water” che hanno costituito piccoli attimi di humor in mezzo a pensieri spesso pesanti o dal grande impatto emotivo. La mia parte umoristica preferita però è stata quando Regulus dice “So due parole in croce” – l’idea che i Black abbiano il loro motto in francese senza effettivamente saperlo parlare mi diverte probabilmente più di quanto dovrebbe, ed è stato un tocco aggiuntivo che ho apprezzato.
Ulteriore pezzo forte sono stati i personaggi. Corvus è quel mix perfetto di furbizia Serpeverde, che manipola la gente come meccanismo di difesa, e gentilezza innata, la quale non sparisce proprio perché non è mai stato in contatto con il tipico ambiente delle famiglie Purosangue. L’ho trovato molto equilibrato in questo senso, una persona perlopiù per bene, ma con certe caratteristiche di fondo riconoscibili facilmente come aspetti di ogni serpe che si rispetti (anche se è morto da bambino, è stato interessante come certe predisposizioni le abbia mantenute nella non-vita).
Regulus mantiene anch’egli le sue principali connotazioni, e specialmente verso l’inizio della storia ho empatizzato molto con lui, i suoi pensieri riguardo gli ultimi attimi della sua vita sono stati a dir poco strazianti, e non mi era mai capitato di leggere un racconto a riguardo (forse perché, come me, anche molti altri autori preferiscono concentrarsi sui momenti felici di questo personaggio).
E il fatto stesso di non conoscere la storia di Corvus – almeno finché non è proprio lui a rivelarla – mi sono immedesimata ancora di più in Regulus; come lui, anche io cercavo di capire chi potessero essere i genitori di Corvus e, sebbene sapessi il suo cognome, è apparso comunque interessante vedere la sua connessione con gli esponenti dei Lestrange che invece conosciamo bene.
In più, sempre dal punto di vista dell’intrattenimento, il modo in cui il misterioso tatuaggio di Regulus viene pian piano rivelato e ancor più lentamente gli viene attribuito un significato ben particolare ha aiutato a mantenere il mio livello d’interesse alto per tutto il racconto.
Infine, Joulupukki è essenzialmente il Silente che anche i Serpeverde si meritavano, e non credo serva aggiungere altro in merito.
Probabilmente potrei continuare a elogiare ogni singolo dettaglio della storia, che ho trovato ben sviluppata e organizzata in scene secondo un filo logico coerente e compatto. Come avevi anticipato anche tu, il tutto è risultato comprensibilissimo anche per chi non ha mai visto Animali Fantastici, per cui alla fine non ho minimamente sentito il distacco dovuto alla non-conoscenza del fandom.
La coppia originale, la creazione di un universo talmente particolare da risultare assai diverso da quello canonico, le dinamiche narrate e descritte alla perfezione e i personaggi caratterizzati nel migliore dei modi hanno quindi fatto sì che mi godessi appieno questa fic, per la cui ideazione e sviluppo non posso che farti i miei più sentiti complimenti.
 
Utilizzo della citazione: 5/5

Sebbene la frase da te scelta venga effettivamente citata solo verso la fine, l’intero racconto – e, in realtà, tutto il personaggio di Regulus – è intriso di questo concetto fin dal primo paragrafo.
Credo che in realtà sia quasi attribuibile a tutti i Serpeverde provenienti da famiglie Purosangue, questo continuo scontro tra il proprio passato e ciò che gli è stato insegnato e la visione e la speranza di un futuro migliore.
In merito ho quindi veramente poco da riportare, se non che credo meriti punteggio pieno per aver saputo creare intorno a questa citazione una storia ampia e dai diversi significati e insegnamenti.
 
Titolo: 2/2

Ammetto che a prima vista non avevo trovato il titolo particolarmente innovativo, ma ho poi notato come invece si adatti alla perfezione al tema trattato e vada di pari passo con la citazione scelta. La morale della storia pare quasi essere che è proprio grazie al proprio passato e all’oscurità presente in tutti noi che si riesce a splendere ancora di più e costruire un futuro che possa renderci fieri.
Le sfaccettature date a questo dualismo buio/luce – con anche l’accenno alle stelle, le quali compaiono fisicamente anche nella narrazione – sono più complesse e profonde di quanto mi sarei aspettata, e vanno a consolidare il lungo discorso scritto a riguardo.
In sostanza, quindi, è un titolo che ho apprezzato più a fine storia, ma non per questo meno efficace o appropriato!
 
Gradimento personale: 9,5/10

Credo che, tra tutte le storie lette e valutate per questo contest, la tua sia stata l’unica che mi abbia fatta davvero emozionare; in più punti del racconto mi si è stretto il cuore per Regulus, in altri ho quasi pianto, in altri ancora mi si è proprio stampata in faccia un’espressione ebete nel vedere la risoluzione finale degli eventi.
Ritengo dunque che tu sia riuscita a creare un racconto complesso e intricato che, parola dopo parola, ha suscitato in me diverse sensazioni e facendomi amare ogni singolo dettaglio presente.
Per tutti questi motivi sopraelencati, la storia è stata inserita tra le ricordate; mi ha convinta veramente molto, e se mai scriverai altre storie su questi personaggi, io sarò senz’altro in prima linea per leggerle!
 
Totale: 35,15/37