QUINTA CLASSIFICATA A PARI MERITO, con 31/35
breezeblock, “Black Snake"
Grammatica, lessico e stile:
Il tuo stile mi piace molto; di solito preferisco il tempo remoto, ma il presente in questo caso l’ho trovato molto azzeccato, perché penso si adatti bene al tipo di storia che racconti.
Inoltre molto bella l’immagine iniziale e il titolo, che richiama entrambi i protagonisti.
Dal punto di vista della grammatica:
> “questi rapporti però -lei non” è necessario usare il trattino lungo, ovvero “—“, e uno spazio tra esso e la parola prima e dopo.
> Visto il modo in cui la lingua cambia, non lo considero un errore, ma visto che l’ho fatto notare ad altri lo segno anche qui: “ad essere presa”/“ad ogni respiro” ecc… la d andrebbe aggiunta solo quando la parola dopo inizia con la stessa vocale (ad amare, ed elefanti…). Però ripeto, non lo conto come errore.
> “Lui delle eccezioni però, ne sapeva almeno quanto lei” avrei aggiunto una virgola dopo eccezioni, per rendere il “però” un inciso.
> In alcuni dialoghi, come ““Se ti muovi non riesco a finire” gli dice” non metti la virgola, mentre il altri momenti ““[…] difficilmente mi impegno”, le aveva detto”. O anche: ““Bugiardo” / “Mai quanto te”.” Non ho la presunzione di conoscere tutte le regole possibili per i dialoghi, ma quando scegli uno stile dovresti restarvi fedele.
> “Angelica guarda il disegno poi guarda lui e da una scrollata di spalle, poi gli passa il foglio” forse la ripetizione del verbo “guardare" è voluta, ma quel “poi” non lo sembra e il tutto rende la frase un po’ pesante (anche perché dopo continui con ““C’è una cosa che non sai fare?” gli dice poi” e in quella dopo “Poi si alza ed esce”, quindi quattro “poi” in cinque righe). Inoltre avrei aggiunto una virgola dopo “disegno”.
> Cappello Parlante e Casa andrebbero con la maiuscola.
> “è una di quelle persone che la puoi solo amare” senza “la”.
> “un po’cattivo” manca uno spazio.
> Qua mi hanno confusa un po’ i tempi verbali. Parti con “Sirius ha riso […] e non ne ha fatto mistero […], che nonostante vide quelle gocce […] non si sentì […]”.
2 / 5
Trama e originalità:
Molte delle storie iscritte a questo contest hanno salti temporali, uno stile che mi piace moltissimo e che anche qua ho apprezzato. I tuoi salti non sono molto ampi, spaccati di uno stesso anno scolastico (o addirittura della stessa giornata, qualche ora più tardi). Bello perché delinei così profili di personaggi solidi, che hanno un certo carattere e personalità e che li mantengono nel tempo.
La storia inizia in modo tranquillo, in un ambiente rilassato e protetto come quello scolastico, e c’è una certa dolcezza nel vedere Sirius farsi ritrarre senza la strafottenza che gli si accosta sempre, ma con rispetto del disegno e dell’artista. La mancanza di James è giustificata da un’antipatia, che rende subito la tua OC interessante, per una specie di ribaltamento della solita questione Serpeverde = bullo.
Il ritmo non è molto veloce, all’inizio, anche perché c’è molta spiegazione — comprensibile, visto che si tratta di un nuovo personaggio. È accostata da alcuni chiamiamoli flashback, che mostrano lati della storia che altrimenti sarebbero andati persi e che quindi non rendono questi “spiegoni” troppo pesanti. (Diciamo che lo “show, don’t tell” qui è un po’ messo in secondo piano)
Ho trovato un’incongruenza, invece, quando Sirius si smaterializza nella Stamberga con Angelica; nel libro spiegano più volte che non ci si può smaterializzare da dentro Hogwarts, quindi ho un po’ storto il naso a questo dettaglio.
Invece ho adorato il modo in cui tratteggi la relazione tra i due protagonisti, il fatto che siano due eccezioni alla regola, o il “non qui” che toglie il fiato e ogni abbraccio rubato, con una fine “cronologica” triste e una conclusione che nella sua dolcezza mantiene quella nota amara, perché sai già cosa accadrà. Il rimando al tatuaggio sul petto di Sirius, che si vede nei film e che non viene mai spiegato, è stato un dettaglio che ho amato.
9 / 10
Rappresentazione Serpeverde:
Che fare, se non porti i miei più sentiti complimenti? Ho amato come hai trattato il personaggio di Angelica, un’OC che mi sembra di conoscere come se fosse canon e che ambienti nella Old Generation, quando la situazione “Serpeverde = cattivi” è ancora più evidente. Sono davvero, davvero felice che non calchi questo lato, e allo stesso tempo la tensione e se vogliamo il pregiudizio si vede nel “non qui” e nel modo in cui si comporta Sirius in generale. Ne parli in modo delicato eppure senza risparmiarti: ben fatto.
Per quanto riguarda Angelica, cavolo… Ci sono un sacco di punti che ho apprezzato tantissimo, in primo luogo che sia una Nata Babbana; per non parlare del modo in cui vede la qualità dell’amicizia prima della quantità, il “gusto amarognolo, poco soddisfacente” del sapore dell’eccellenza (con connesso il piangere per cose “futili” che per lei futili non sono) e quell’“Adesso dove vede il verde e argento si sente a casa” che mi ha stretto il cuore. Mi è piaciuto in particolare lo scambio “Bugiardo”/“Mai quanto te”./“Solo quando mi serve esserlo”, perché non nomini la manipolazione ma la fai intendere e quel “solo quando mi serve esserlo” è così Serpeverde che mi ha lasciato un gran sorriso.
10 / 10
Gradimento personale:
Sirius è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti, ma al di là di questo ho un amore spropositato per la Old Generation, quindi come potrai ben capire la storia mi è piaciuta fin da subito — e, a proposito della OG, ho apprezzato che tu abbia calcato il fatto che non siamo negli anni 2000 (ad esempio con i pantaloni a zampa d’elefante), perché un sacco di storie sembrano dimenticarsi di questo dettaglio.
Alcune frasi, poi, mi hanno colpita molto (ho già sottolineato lo scambio “bugiardo”), in particolare “è convinta di amarlo, e questo dice più di lei di quanto non voglia ammettere”, perché uff, mi ha stesa.
Insomma, i miei complimenti. È stata una lettura molto piacevole.
10 / 10
TOTALE: 31/ 35 |