Recensioni per
Three Sisters - One Died for Power.
di Longriffiths

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/09/20, ore 23:59

Moglie mia ç_ç
Io non so cosa dire e non ho davvero parole per esprimere cosa questa storia mi ha lasciato addosso ma, in qualche modo, io sono devastata, nell'accezione del termine stesso. Io sono estasiata.
Tu la sofferenza la racconti graffiante ma anche dolce, dolcissima e umana. Hai creato dei momenti narrativi pazzeschi in un'unica shot che ho letteralmente divorato. La cosa più immediata che mi viene da dire è che questa storia ha un ritmo musicale, qualcosa che scandisce il tempo, che suona una melodia struggente, con un violino che stride, ma è anche così dolce, ma ferisce le orecchie, fa venire i brividi.
Raccontare un rapporto del genere è difficile, perché questi non sono personaggi positivi ma, come ogni essere umano, hanno dei sentimenti e seppure hanno scelto la strada del male, hanno comunque dei legami che le hanno infuocate, le hanno rese vive.
Narcissa e Andromeda le hai rese così loro, distanti dal mondo che le circonda, legate a una famiglia, e alle loro... distrutte dalle perdite e dal crollo inesorabile della loro stirpe e di quelle ramificate ai Black. Ma, soprattutto, Narcissa e Andromeda hanno perso una sorella.
Hai raccontato loro due, per prime, ci hai spiegato l'amore, le scelte date dal cuore, sentieri che hanno deciso di intraprendere per volere ma anche per dovere. Per preservare la vita propria e quella delle persone a loro care.
Hanno perso troppo, forse quasi tutto e le vittime di quel cimitero sono un fardello troppo grande da portare addosso, seppure loro non sono assassine, ma comunque parte di una bolla oscura che le ha risucchiate e che il male lo ha commesso. Loro che hanno scelto di servire il Signore Oscuro perché altra scelta non vi era, non possono che ripercorrere una vita intera passata ad abbassare la testa e dire sempre e solo di sì. Narcissa che però ha fatto la differenza, ha mentito dando Harry per morto, perché l'istinto materno ha superato tutto il resto. Draco, solo Draco era il suo pensiero: la salvezza di suo figlio e laddove l'accondiscendenza non serviva più perché non aveva paura delle conseguenze su di sé, ma l'unico pensiero era preservare la vita di Draco, le cose sono cambiate.
Andromeda ha perso una figlia, le rimane un nipote da accudire che è il frutto dell'amore tra Remus e Ninfadora, morti per la battaglia che ha portato via a tutti qualcosa. Andromeda, che al tempo ha scelto Ted, che ha deciso di scegliere per sé andando contro ogni regola... che ha amato, e non ha smesso mai di farlo nemmeno quando la sua famiglia l'ha ripudiata.
E poi... al di là della morte, della lapide, del cimitero silenzioso, c'è una vita che si è spenta, ma che va raccontata, ed è quella di Bellatrix.
Tesoro, la ami. La ami e si vede. La ami e ne riconosci pregi e difetti ma ne hai fatto un'analisi così accurata che fa venire i brividi. Ne riconosci la pazzia, la morbosa passione per l'oscuro, la devozione al signore Oscuro, il suo essere diversa da chiunque altro, che non ha seguito Voldemort per paura, ma per un vero e proprio senso di appartenenza ai suoi ideali e all'uomo stesso. Bellatrix, che davanti a sé ha sempre messo il suo signore, che ha fatto qualsiasi cosa per lasciare che vincesse. Che si è messa contro il mondo intero, che ha vissuto ad Azkaban desiderando solo di poterlo servire, di affiancarlo, perché nella vita tutti hanno un obiettivo e il suo era quello di dimostrarsi all'altezza. L'unica. La sola.

E' bello come hai affrontato anche le consapevolezze di Narcissa e Andromeda, consce della pazzia della sorella, ma anche delle sue fragilità. Che i suoi sorrisi potevano essere oscuri, ma rivolti a loro erano un abbraccio, un modo per portare il tempo indietro e tornare ad essere le bambine pronte a giocare fuori, sui prati e parlare ore e ore di qualunque cosa.
È bello che tutto il discorso tra di loro sembra viri a esorcizzare quella morte ma non per accettarla, ma per ricordarsi cosa era stata Bellatrix, che non era stata solo la pazza ambiziosa che amava uccidere, torturare... che si era persa nel pozzo oscuro del male. Ma anche la sorella amabile che non chiedeva mai niente, bastava per sé. Forse anche per non pesare su nessuno, troppo orgogliosa per credere di aver bisogno di aiuto.
Mi hai uccisa, letteralmente. Queste introspezioni sono forti, fortissime, crude e realistiche ma, più di tutto, come dicevo all'inizio, umane. Raccontano la storia di tre donne diverse che hanno saputo amare, che hanno avuto una parte pura anche loro, persa nel tempo e nelle scelte un po' sbagliate e un po' imposte ma che, alla fine, non hanno mai davvero spezzato quel legame.
Non meno importante va la menzione alla canzone che ti è stata data. Io sono una superfan degli Imagine Dragons e questa canzone è di una forza emotiva pazzesca e finirla con Believer lascia spazio, nel cuore del lettore, la speranza che un giorno le cose vadano meglio e che, queste donne, trovino il coraggio di andare avanti, fare i conti con i loro peccati e lasciare che la mente ricordi Bellatrix come era su quel prato, abbracciata a loro in attesa di crescere e non dividersi mai.
Non so che altro aggiungere, so solo che sei unica. Mi entri dentro e mi spacchi, ma sempre in modo così dolce...
Grazie per averla scritta ♥
Tua moglie Miryel ♥

Recensore Veterano
06/08/20, ore 08:48

Buongiorno carissima, perdonami se arrivo così in ritardo, ma finché il caldo non mi ha dato tregua non avevo testa né per leggere, né per scrivere. Avevo detto che desideravo leggere quest'opera nata da un prompt non semplice da gestire e così mi sono lasciata avvolgere dalle note di una canzone che amo (ottima scelta, davvero!) e mi sono immersa nella lettura.
So che mi ripeto su questo punto, ma devo dirtelo per forza: ma quanto è perfetto il tuo stile di scrittura?? È complesso, ricco, mai banale, preciso; da l'impressione di leggere un romanzo, non una one shot scritta in questo sito (mai pensato di scrivere qualche libro?). Lo so che te lo scrivo a ogni recensione, ma davvero non ci posso fare niente, mi inchino davanti a tanta bravura e perfezione.
Detto ciò, andiamo a vedere la storia nello specifico, dove prendi in considerazione le tre sorelle Black, focalizzandoti sul loro legame e su Bellatrix. Tu sai che io sono sempre rimasta indifferente a quest'ultima, almeno fino a quando non ho iniziato a leggere la tua long, che mi ha permesso di vederla sotto punti di vista differenti Discorso diverso per Andromeda e Narcissa, che in un certo qual modo mi sono semrpe piaciute, seppur per motivi diversi. Di Andromeda ho semrpe ammirato la capacità di ribellarsi ai dettami della propria famiglia per scegliere la sua strada e non quella imposta dai suoi genitori (sì, ci ricorda il cugino XD ); di Narcissa ho sempre ammirato la sua forza di volontà ferrea nel difendere il figlio, il suo essere madre che prevale su tutto e tutti, la sua capacità di sopportare anche il peggio (Voldemort e seguito in casa non dev'essere stata una bella esperieza) per la salvezza di Draco.
Ora, tu cio fai compiere una sorta di viaggio catartico utilizzando il barbatrucco della visita al cimitero da parte delle due sorelle superstiti, viaggio che serve a loro per riappacificarsi con se stesse e con Bellatrix, e che serve a noi per comprenderle, e per comprenderla.
Il dolore è il filo conduttore di questo viaggio, un dolore che non fa distinzioni tra buoni e cattivi, tra vincitori e vinti. Il dolore arriva ovunque, colpisce chiunque, non fa sconti a nessuno. Proiettato subito all'interno del cimitero il lettore empatizza questo dolore, lo percepisce come se fosse parte di sé osservando le tombe, i visitatori e le loro diverse reazioni (una mi ha ricordato Lele, per quanto tu ovviamente l'abbia resa in maniera nettamente superiore). Ritroviamo anche Andromeda e Narcissa, intente a visitare coloro che hanno perduto; la prima ha avuto perdite terribili dalla guerra, il marito, la figlia e il marito della figlia spazzati via come nulla fossero, col solo lascito del nipotino. Una scena qualsiasi quindi, se così vogliamo dire, tipica di qualsiasi guerra, se non fosse che, attraverso gli occhi di Narcissa ci rendiamo conto di come gli esseri umani, a diferenza del dolore, facciano distinzioni tra buoni e cattivi. I Black vengono ancora visti come qualcosa di negativo, come parte di quell'esercito legato all'Oscuro Signore, come persone da emarginare e rifuggire, e a poco valgono le parole di conforto di Andromeda, che assicura come Harry Potter farà luce su ciò che di buono tutti loro hanno compiuto, gli sguardi a loro rivolti non mentono.
Eppure le due sorelle, nonostante tutto, dopo la visita a queste tombe, proseguono la loro camminata giungendo in un altro cimitero, quasi un luogo abbandonato, nel quale sono stati seppelliti proprio i Mangiamorte e il loro Signore, a ricordarci ancora una volta che la morte arriva per chiunque, e che davanti a ella siamo tutti uguali e meritiamo tutti lo stesso trattamento. È qui che le due sorelle si fermano, davanti alla tomba di Bellatrix, interrogandosi per cercare di capire quando abbiano perso la loro sorella maggiore, quando lei si sia separata dal loro mondo per legarsi a doppio filo a quello dell'Oscuro Signore, senza possibilità e volontà di tornare indietro.
Inizia a questo punto una sorta di lungo flashback che ci porta a rivedere il passato di Bellatrix, un passato che per certi versi conosciamo grazie alla tua long (ho adorato il modo in cui più o meno velatamente hai fatto riferimento a parti della sua storia che abbiamo potuto conoscere in maniera approfondita nella long), un passato in cui la possiamo vedere bambina, ragazzina, donna, ma sempre diversa da tutti, sempre alla ricerca di qualcosa che la colpisse in maniera particolare, che potesse diventare la sua ragione di vita, almeno fino al primo incontro con Lord Voldemort.
Questa diventerà la sua ragione di vita, che si rafforzerà ancora di più, nemmeno a farlo a posta, negli anni di prigionia ad Azkaban. Qui ti devo nuovamente fare i complimenti; noi di Azkaban sappiamo pochissimo, ma tu sei riuscita abilmente a rendere il tormento, il patimento, il dolore, lo strazio cui ogni giorno i prigionieri erano condannati, un qualcosa di ben peggiore dell'inferno stesso, un qualcosa che forse non si augurerebbe nemmeno al proprio peggior nemico.
In quel luogo in cui corpo e spirito vengono logorati fino al limite estremo, Bellatrix trova la forza di andare avanti proprio nella sua unica ragione di vita, Lord Voldemort, per quanto, una volta evasa, a parer mio la sua mente si sia un pò persa, diventando in tutto e per tutto quella "pazza" che noi conosciamo bene. Non so se questa sia anche la tua idea, ma è quella che ho percepito io leggendo questa parte, e ti chiedo già di scusarmi se tu invece volessi intendere diversamente. >.<
Il viaggio catartico delle due (tre) sorelle giunge fino al ricordo dell'ultima battaglia, nella quale il bene trionfa, nella quale Bellatrix (e non solo lei) muore, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di Andromeda e Narcissa. Sì, perché se c'è una cosa sulla quale non si può aver dubbi, sia leggendo questa one shot che leggendo la long, è l'amore che le ha legate tutte e tre sin da subito, e sino alla fine. Narcissa ricorda come Bella abbia pianto in maniera disperata quando Andromeda lasciò la loro casa per seguire ciò che realmente desiderava; e ricorda anche come consigliasse proprio a Narcissa di rimanere al di fuori di tutto ciò che riguardava l'Oscuro Signore quando avevano preso possesso di Villa Malfoy proprio per proteggerla da ciò che sarebbe potuto accaderle se si fosse esposta.
Perché sappiamo bene che in tutti c'è luce e oscurità, e se in Bellatrix l'oscurità è stata sempre rappresentata dal suo legame con l'Oscuro Signore, la luce è sempre stata rappresentata dall'amore per le sue due sorelle e dal desiderio di proteggerle sempre e comunque, da tutto e da tutti.

Le battute delle due sorelle superstiti, che promettono di reincontrarla, un giorno, e il ricordo di quando erano bambine, di quando Bella avrebbe dovuto partire per Hogwarts, servono al lettore per far pace col dolore provato fino a questo punto, servono a fargli comprendere che nonostante tutto la vita va vissuta, il dolore va accettato, i nostri scopi vanno ricercati e persegiti, proprio come hanno fatto loro, le tre sorelle Black.

Credo di aver scritto un papiro, e quasi sicuramente mi devo essere dimenticata qualcosa, ma sappi che questa va a finire di diritto tra le preferite, è il minimo sindacale per tale meraviglia.
Chiedo ancora scusa per il ritardo, e spero di poter passare di nuovo presto a recensire altre tue opere. <3
A presto!
Lina Lee

Recensore Veterano
01/08/20, ore 10:52

Ciao, eccomi qui per lo scambio del Giardino. 

Allora: non sono una gran fan di Bellatrix e sorelle, tuttavia i loro personaggi mi hanno sempre molto incuriosita, in paticolar modo la figura di Andromeda Black, che nel film da ciò che ricordo, non viene neppure citata e sinceramente la cosa mi dispiace molto: sarebbe davvero stato interessante vedere un cortometraggio magari riguardante proprio le figure di queste tre bellissime streghe, tre sorelle così diverse tra loro pur portando lo stesso sangue nelle vene. Come ammetto, piacendomi molto la coppia, mi sarebbe piaciuto vedere un approfondimento della coppia Rodulphus/Bellatrix. 

Ma veniamo a noi: io ti devo fare i miei più sinceri complimenti. Man mano che vai avanti e crei nuove storie riesci sempre a colpirmi, notando quanto il tuo stile migliori e trasmetta emozioni. E' stato bellissimo leggere questa storia e vedere quanto sia stata in grado di differenziare tre figure come quelle di Bellatrix, Andromeda e narcissa. Mi ha molto colpito come sia riuscita a descriverle tutte e tre in modo così, a mio avviso, perfetto e senza uscire da ciò che è il loro personaggio e mantenendo fede al carattere di ognuna. 

Ti faccio i miei più sinceri complimenti! Alla prossima 

Recensore Master
31/07/20, ore 16:43

Ciao mia adorata e immensa Scrittrice ^^

La notte ormai mi porta consiglio, ho iniziato a leggere e recensire questa storia stanotte, ieri ho avuto una giornata movimentata, ma mi sono addormentata, così ho ricominciato oggi, perché ci tengo a lasciarti una recensione degna di ciò che hai scritto ❤.
Come di consueto porti la mia anima in subbuglio, tutte le certezze sulle mie alleanze un pochino si incrinano ogni volta durante la lettura.

Ci proietti subito a quel maggio 1998; ci inondi con la gaiezza della vittoria ... però aspetta, ci stai parlando delle sorelle Black che rappresentano la "faccia" della battaglia che ha perso, quindi come giustamente questo incipit primaverile con le rose che sbocciano è fortemente intriso di malinconia. Da buona sostenitrice della luce ovviamente tu mi fai empatizzare subito con le vittime che si sono sacrificate per riportare la pace. Io con te mi trovo costantemente nel mezzo di un binario, provo malinconia per i buoni e per i cattivi che sono morti, è pazzesco. Quando ho letto il libro ho pianto i caduti, gli "eroi" e ho gioito per la vittoria, qui mi è impossibile, non riesco. Credo dipenda dall'umanità che infondi ad ogni personaggio, nessuno escluso.
Tu ci mostri il dolore delle famiglie degli assassini che hanno causato così tante morti e stragi. Paragoni il dolore; forse gli ideali sono diversi, ma la pena che nasce nel cuore alla scomparsa delle vittime è identica. Per entrambe le parti però la felicità sembra riecheggiare lontano, il lutto e la sofferenza sono ancora troppo vivi nel loro cuore.
Il cammino delle vittime in vita si incrocia. Andromeda e Narcissa ricevono saluti ma anche risentimento dai parenti delle altre vittime. È una posizione molto difficile quella delle due donne; sono entrambe sorelle di Bellatrix e Narcissa è moglie e madre di due Mangiamorte. È un vero peccato non sia stato reso pubblico l'importante contributo di Narcissa per raggiungere la vittoria, probabilmente senza il suo provvidenziale intervento le vittime sarebbero state molte di più.
Andromeda penso sia la sorella che ha patito più di tutte le pene delle sue scelte; ha scelto la strada del bene, l'ha trasmessa alla figlia ed entrambe sono state punite con il male. Il suo dolore è lancinante, la sua vita è divisa tra il cimitero e il piccolo Teddy, i luoghi in cui si trova la sua famiglia. È una donna fortissima, lei non si pente di nulla, nonostante il triste epilogo.
Il nome dei Black racchiude luci e ombre, eppure difficilmente le gesta di questi uomini e di queste donne giungono alla luce, se Harry Potter non mettesse la sua parola; sono stati fedeli ai loro valori, tradendo le loro famiglie.
Narcissa è quella tra le due sorelle ancora in vita che sta pagando di più agli occhi del mondo perché lei prendeva parte alla follia di Voldemort, nessuno prova a capire la sua posizione ambigua, nessuno empatizza perciò con il suo dolore, a differenza di quello che fanno con la Andromeda. La parte che la riguarda e che mi ha di più commossa è stata la lotta per la salvaguardia del figlio e l'intimità della sua casa violata; è una donna devota alla sua famiglia che ha speso la sua vita per proteggerla.
Andromeda è la forza di Narcissa, la secondogenita dimostra sempre di essere molto tenace, colei che sostiene il suo dolore e quello altrui; sostiene la vulnerabilità di Narcissa. Io sono d'accordo con Andromeda, i veri eroi nella saga non sono mai "scontati", spesso agiscono nell'ombra, spesso non sanno nemmeno di esserlo, ma si vergognano per ciò che hanno commesso, sentono su di sé lo sguardo accusatore. Ci dici che Andromeda e Narcissa non si sono mai davvero separate; ti riferisci ad un aspetto fisico e morale, entrambe sono state devote alla famiglia che hanno e credo sia solo per questo che Narcissa si sia trovata invischiata nei ranghi dei Mangiamorte pur non essendolo. Ci sono sempre state l'una per l'altra, hanno vissuto i momenti principali nella vita dell'altra, hanno assistito alla nascita dei figli, si sono ritagliate un angolo tutto loro di nascosto dai mariti; in fondo hanno sempre avuto qualcosa di comune oltre l'affetto. È emblematico e offre onore al personaggio il fatto che Narcissa si senta quasi in colpa per la morte di Dora.
L'affetto primo che condividono è rappresentato da Bellatrix.
Diciamo che ti avventuri su terreni (e non solo in senso figurato) che nessuno hai mai pensato nemmeno di sfiorare e lo fai proprio tu che sembri nata per regalarci questi frangenti su cui riflettere. Fino a questo momento ci avevi descritto i sentimenti di vincitori e vinti (con Andromeda che si trova nel mezzo), ora ci apri i cancelli del cimitero nel quale riposano coloro che hanno perso. Non credo sinceramente che qualcuno, me compresa, abbia definito queste anime degne di una consona sepoltura dopo tutto il male e il dolore che hanno seminato; indirettamente ci mostri l'animo di coloro che hanno vinto, il Ministero della Magia ha avuto rispetto per quei defunti, persino per l'uomo che ha causato tutto quell'inferno, spezzato vite che ci sono sempre state a cuore, tornato ad essere Tom, un mortale.
Andromeda e Narcissa si recano per la prima volta sulla tomba della sorella maggiore. Emerge il carattere della donna, a questo proposito è stato molto suggestivo il paragone tra l'inizio e la fine della sua vita, gli unici momenti in cui Bella è quieta nel corpo e nell'anima. Mostrarci l'anima di Bellatrix è la tua specialità, ciò che c'è dietro la Mangiamorte, ciò che c'è nel suo cuore, ma prima ancora ci mostri che anche lei aveva un cuore, non ne era prima e lo faceva funzionare principalmente per le sue sorelle, altrimenti loro non sarebbero così straziate a causa della sua morte. Anche nella morte tu hai ricreato il trio inseparabile delle sorelle Black; inseparabile perché ci mostri come anche dopo tutto ciò che su diversi piani loro hanno passato nell'anima sono rimaste unite, ciò che hanno vissuto, commesso, non ha cancellato la loro infanzia, adolescenza, non hanno dimenticato l'unione e il calore di quegli anni.
Adoro sempre tantissimo il modo in cui giochi con la personalità di Bellatrix; stavolta lo fai attraverso le sensazioni delle sue sorelle. Hai sempre il meraviglioso modo di non perdere nulla della personalità spietata che conosciamo, ma allo stesso tempo ci mostri un lato di lei che è sempre stato nascosto; tu mi hai insegnato che anche lei può trasmetterci qualcosa, al pari di Narcissa e Andromeda: fedeltà. Mi hai insegnato che ciò che Bellatrix ha sempre mostrato è uno strato esteriore che racchiude molto molto di più; qualcosa che le sue sorelle, conoscendola fin dall'infanzia, hanno compreso, ma non hanno potuto fare nulla per aiutarla, lei era "troppo distante" da loro, troppo diversa, per certi versi la più fragile che ha annientato se stessa per concedersi all'amore, entrando in un vortice di solitudine, il suo cuore era diventato per pochi, dai più era vista come un mostro.
L'infanzia di Bellatrix è sempre emblematica vista dalla tua prospettiva; è come un retroscena della pressione che vive in famiglia che si scontra con la sua personalità più libertina, chiunque avrebbe potuto pensare che sarebbe uscito qualcosa di devastante per il Mondo e per lei stessa. Sicuramente l'amore per le sorelle sorge fin da quando è piccola e da buona sorella maggiore tende a proteggerle.
Non posso fare a meno di trovare la tua long anche in queste righe, citi il "diario di una pupilla", di una ragazza che aspettava qualcuno che interpretasse le sue ambizioni e che lei trova nella figura di Voldemort. Lei non si è fatta fuorviare da lui, ha semplicemente trovato l'incastro perfetto per sfogare la sua personalità.
Andromeda e Narcissa rivolgono scuse per non averle impedito la morte che è stata frutto della sua scelta di vita e la ringraziano per essere stata accanto a loro, per averle protette da piccole.
Nel delineare il rapporto con Voldemort, hai ripercorso tutto ciò che io ho avuto il piacere e l'onore di leggere nella tua long. La prigionia di Bellatrix è stato molto intensa attraverso le tue parole; lei non cede alla sua condizione, ha speranza di uscire, di tornare da Voldemort. Hai trovato spazio persino per il marito, lei lo ha trovato in quella condizione, un legame basato principalmente sulla condivisione di ideali. Bellatrix è forte e fragile allo stesso tempo, si perde nei ricordi, ricordi che riguardano il suo unico e vero amore; lotta contro la sua prigionia, come una donna che sta affogando e si aggrappa con le unghie e i denti alla vita, alla sua ambizione. Giustifichi con questo viaggio a ritroso le parole delle sorelle davanti alla sua tomba per quanto riguarda la sua personalità.
Voldemort torna e lei si sente viva; in quel momento la sorprende debole nel corpo, ma non in ciò in cui crede.
Nella tua Bellatrix c'è un aspetto che mi piace sopra ogni cosa: rende onore all'universo femminile e si impegna per servire l'uomo in cui crede l'uomo che ha cercato per esprimere al meglio la sua personalità, credo sia questa la sua più grande conquista e ambizione. Gli era devota.
Ci mostri l'altra faccia della medaglia negli ultimi passi della battaglia. Ci mostri la situazione dal punto di vista di Bella e per quanto io tifi sempre per Harry capisco il suo punto di vista, la grinta con cui vuole difendere Voldemort e il loro obiettivo.
Nello scontro finale non smette di pensare alle sorelle, a metterle in salvo.
Il momento della morte dalla prospettiva di lei è stato intenso e toccante anche per me; per lei è più doloroso vedere Voldemort ignorare che stesse morendo che morire, ma lei non smette di essergli devota. Tu, giustamente, non ti accontenti di ciò, non svilisci il rapporto tra Bellatrix di Voldemort, ci dai modo di conoscere anche i pensieri del mago oscuro; sono quasi un'omaggio ad una strega fedele, ad una donna devota, ad una donna due è riuscita nel suo obiettivo, è quasi un grazie che non ha mai saputo pronunciare, un estremo saluto per una servitrice che ha lasciato il segno.
È assolutamente verosimile un po' di rancore da parte di Andromeda, lei giustifica la cattiveria di Bellatrix con Azkaban, il legame tra le sorelle è talmente forte che nemmeno questo lo ha spezzato, nemmeno la morte e le differenze, di cui loro sono estremamente consapevoli.
Ho letto gli ultimi momenti dell'infanzia delle sorelle come una promessa, qualcosa che riempie i loro cuori d'amore fraterno e i nostri di stazio per ciò che sarà. Eppure ho letto quella promessa anche come un tentativo per esorcizzare la morte di Bella ed immortalare il loro legame unico.

Tu mi credi vero se ti dico che non ho mai pianto per la morte di Bellatrix e che tu sei la prima ad esserci riuscita?
L'aesthetic è meraviglioso, racchiude il legame di tre donne che hanno così tanto sofferto in vita.
Ora spiegami come ti vengono certe idee e non dirmi che è dovuto al prompt, perché non ti credo. Io leggo di loro da tempo attraverso la tua penna e mi vengono spontanei dei collegamenti con la visione che hai di loro e che a me piace moltissimo❤.

Ogni volta che recensisco le tue storie mi sento un po' una ventosa che ti stalkerizza, perdonami, esagero sempre più con la lunghezza 🙈❤.

A presto, splendore!
Un abbraccio grande
-Vale (la tua fan n°1)

Recensore Master
30/07/20, ore 19:56

Ciao, carissima, eccomi qui, ho molto da dire, sappilo.
Certo che hai rispettato il prompt, te lo dico io! E... immagino come ti sia sentita nell'aver terminato la fic, so quanto sia importante per te il personaggio di Bella.
Man mano che leggevo prendevo appunti, non volevo perdere nulla.
Ho amato tantissimo le frasi sulle sorelle che erano state fedeli a qualcosa: Andromeda a sé stessa, Narcissa alla famiglia, e Bella all’amore della sua vita. È impressionante come frase, e non poteva che calzare a pennello nel descrivere le tre sorelle e nel differenziarle.
E poi quest’altra frase è fantastica: Il sangue marciva, ribolliva, si masticava, si rinnegava alle volte, ma non si sputava mai. Bellissima. Meravigliosa, potente  e poetica. Complimenti, tesoro.
Così come ho apprezzato l’affermazione a proposito dell’onda, prendere un’onda sarebbe stato più facile che prendere l’essenza di Bellatrix e afferrare completamente Bellatrix.
Inoltre credo che la canzone, che adoro, sia perfettamente azzeccata per lei, lei che è una credente cieca nei confronti della causa che segue, una credente del suo signore oscuro, e infatti sa resistere ad Azkaban e si guarda con amore, come faceva nel film, il suo Marchio Nero.
Bellatrix continua ad essere una ferma sostenitrice e assistiamo a tutti i suoi passaggi, dalla prigionia fino alla liberazione, fino a sedersi al tavolo con gli altri Mangiamorte, ed è completamente lei, fiduciosa, crede nella propria causa, e di nuovo, wow, hai scelto una  canzone azzeccatissima per descriverla.
Ho amato tantissimo il riferimento al diario di una pupilla poi, wow, hai fatto benissimo a citarlo <3
Ho persino trovato il suo gaudio nel credere che Harry fosse morto. Bella continua a credere fermamente in Voldemort, mi ha colpita il passaggio in cui fantastica persino sulla ricostruzione del castello di Hogwarts che sarebbe meraviglioso con Voldemort come guida. Lei è assolutamente persa, sicura di ciò per cui sta combattendo, e il lettore legge la storia dal suo punto di vista e sicuramente non può ritenerla odiosa.
L’introspettivo è il tuo genere, è la tua casa, e si vede che sei una “maga” nel gestirlo, perché ci sono tanti pensieri, ma il lettore li scorge tutti e tramite essi comprende visceralmente il personaggio di Bellatrix.
Ma se c’è una parte che ho amato è stata quella che precede la morte di Bellatrix. Il momento in cui lei si trova paralizzata per l’incantesimo di Molly e in quei pochi secondi riflette.
E ho amato tantissimo come tu abbia descritto la vendetta, come una vecchia amica di Bella che lei comprende, e pertanto sa che non potrà trovare scampo, perché Molly Weasley la ucciderà senza pietà. E il suo pensiero va, da vera serva fiduciosa, sempre a Voldemort. Devota fino alla fine.
Impressionante, giuro, mi è piaciuto tantissimo.
Così come il finale col ricordo delle tre sorelle Black bambine, o il modo in cui Narcissa ne parla, dicendo che Bella l’ha sempre voluta tenere fuori da tutto quanto o confessando ad Andromeda che comunque abbia sofferto per la scelta di Andromeda e di fatto la perdita di una sorella.
Insomma, tesoro, da un mio piccolissimo prompt tu hai creato una storia stupenda, te ne rendi conto?
Guarda quanto è lunga questa recensione!
Sono felicissima di aver contribuito a farti scrivere qualcosa di così bello, tanti complimenti di cuore, è un piccolo capolavoro sentito, con una canzone che segui e che si incastra alla perfezione per descrivere Bella, e io amo le song-fic.
Il tuo stile inoltre sta diventando sempre più ricco ed affascinante. Complimenti per tutto quanto, e che dire, bellissima storia, puoi ritenerti orgogliosa di tutto quanto, perché  un piccolo capolavoro!
Quando scrivi delle sorelle Black e di Bella so che vado a colpo sicuro con te.